Settimanalmente, andiamo alla scoperta delle tante meraviglie che il territorio colichese offre.
Quest'oggi siamo all'Abbazia di Piona, in frazione Olgiasca.
Quest'oggi siamo all'Abbazia di Piona, in frazione Olgiasca.
Il gioiello di Colico: l'Abbazia di Piona
Seconda settimana di attività del sito, seconda meraviglia: l'Abbazia di Piona.
Per recarsi in questo magnifico luogo, basta incamminarsi lungo la Via Abbazia di Piona che parte dinanzi alla chiesa di San Filippo a Olgiasca; la lunghezza del tragitto è di due chilometri, ma ne vale veramente la pena.
La prima accoglienza è data dal negozio di prodotti locali gestito interamente dai frati del monastero (si vendono liquori e dolci), anche se la chiesa si erge pochi metri più avanti.
Bisogna sapere che prima dell'Abbazia era presente un'altra chiesa, quella di Santa Giustina, che poco dopo cominciò a ospitare frati seguaci dell'ordine di Cluny.
Si presuppone che la chiesa odierna risalga al 1000; la prima fonte che ci giunge è infatti del 1138 e illustra come l'edificio fosse appena stato consacrato alla Vergine.
L'architettura non è particolarmente complessa ed appartiene decisamente allo stile romanico lombardo (con spunti gotico francesi, il che è ricollegabile al precedente priorato di frati seguaci dell'abbazia di Cluny).
Nemmeno all'interno lo schema è complesso, visto che è presente una sola navata terminante in un abside con copertura a botte.
Da notare che il campanile attuale risale alla fine del Settecento (a pianta quadrata, mentre il precedente era ottogonale). Il campanile del Cenacolo, invece, ha proprio forma ottogonale (il collegamento con Leonardo da Vinci era dato da una conoscenza tra questi e la famiglia Birago, che deteneva la commenda dell'edificio).
L'attuale chiostro (che vedete in foto) risale invece al Duecento e fu costruito per ordine del priore Bonacorso da Canova, originario di Gravedona. E' circondato da archi a sesto pieno in numero diverso per ciascuna facciata, così come cambiano le dimensioni: la forma dell'area, a causa di ciò, è quasi romboidale.
Non possiamo però svelarvi tutto, perché vale la pena recarsi in questa Meraviglia. Una meraviglia tutta colichese.
Per recarsi in questo magnifico luogo, basta incamminarsi lungo la Via Abbazia di Piona che parte dinanzi alla chiesa di San Filippo a Olgiasca; la lunghezza del tragitto è di due chilometri, ma ne vale veramente la pena.
La prima accoglienza è data dal negozio di prodotti locali gestito interamente dai frati del monastero (si vendono liquori e dolci), anche se la chiesa si erge pochi metri più avanti.
Bisogna sapere che prima dell'Abbazia era presente un'altra chiesa, quella di Santa Giustina, che poco dopo cominciò a ospitare frati seguaci dell'ordine di Cluny.
Si presuppone che la chiesa odierna risalga al 1000; la prima fonte che ci giunge è infatti del 1138 e illustra come l'edificio fosse appena stato consacrato alla Vergine.
L'architettura non è particolarmente complessa ed appartiene decisamente allo stile romanico lombardo (con spunti gotico francesi, il che è ricollegabile al precedente priorato di frati seguaci dell'abbazia di Cluny).
Nemmeno all'interno lo schema è complesso, visto che è presente una sola navata terminante in un abside con copertura a botte.
Da notare che il campanile attuale risale alla fine del Settecento (a pianta quadrata, mentre il precedente era ottogonale). Il campanile del Cenacolo, invece, ha proprio forma ottogonale (il collegamento con Leonardo da Vinci era dato da una conoscenza tra questi e la famiglia Birago, che deteneva la commenda dell'edificio).
L'attuale chiostro (che vedete in foto) risale invece al Duecento e fu costruito per ordine del priore Bonacorso da Canova, originario di Gravedona. E' circondato da archi a sesto pieno in numero diverso per ciascuna facciata, così come cambiano le dimensioni: la forma dell'area, a causa di ciò, è quasi romboidale.
Non possiamo però svelarvi tutto, perché vale la pena recarsi in questa Meraviglia. Una meraviglia tutta colichese.