Alto Lago: tra Colico e Valtellina un fine settimana denso di eventi
E' stato un fine settimana di fine estate denso di eventi sul territorio.
Il primo evento in ordine di tempo è già avvenuto a Dubino: si tratta della festa della famiglia alla Casa della Madonna del Lavoro dell’Opera Don Guanella, in frazione Nuova Olonio. La Messa delle 11 (dopo il ritrovo avvenuto un'ora prima), coadiuvata da un coro rock improvvisato con gli ospiti e i volontari della struttura, è stata celebrata nel cortile della Casa da don Doss, sacerdote nato in India e direttore della Residenza Sanitaria Disabili. Non sono mancati l’aperitivo e il pranzo preparato dal gruppo degli Alpini di Dubino, a cui erano presenti circa 200 persone. Nel pomeriggio i mercatini con i lavori preparati dagli ospiti e l’animazione del gruppo Music&Friends (musica degli anni '60 e '70 garantiranno allegria e spensieratezza. Al momento della morte di don Guanella (24.10.1915), il Ricovero di Olonio era una realtà piuttosto piccola, considerando il tempo e confrontata ad altre case dell’Opera. I ricoverati erano dai 40 ai 60 (non esistono statistiche precise) ed abitavano ancora il vetusto edificio “La Castella”, acquistato dal beato (ora Santo) nel 1900 e solo in parte ristrutturato e ampliato. Negli otto anni successivi (1915-1923) la situazione rimase stazionaria anzi, se possibile, peggiorò per la penuria del dopoguerra, per il riacutizzarsi della malaria, per l’inadeguatezza dei confratelli presenti e, infine, per lo scetticismo dei superiori maggiori di Como circa l’opportunità di dare sviluppo all’opera sociale in Pian di Spagna.Per attuare questo progetto di graduale smobilitazione dell’attività in favore dei disabili, i superiori maggiori inviarono (giugno 1923), come direttore ad Olonio, la persona meno indicata per quello scopo: don Giovanni Riva. Questi, in sette anni, (forzando non poco la mano ai superiori di Como) ricostruì e ampliò notevolmente il ricovero Casa Madonna del lavoro, portando a 200 il numero degli ospiti; fondò la Pia Opera, pubblicò un bollettino trimestrale, organizzò comitati di laici impegnati a sostenere lo sviluppo della Casa. Come dirà sinteticamente d. Piero Pellegrini: “Gli orientamenti dati da don Riva si rivelarono validi per quasi mezzo secolo”.I direttori che gli succedettero (in particolare don Luciano Tosi) dovettero assumersi il compito di portare a termine i lavori iniziati, saldare i debiti e, soprattutto, organizzare una equilibrata gestione dei diversi gruppi di ospiti (vecchi – minorati gravi – buoni figli capaci di qualche lavoro – bambini disabili scolarizzabili). A don Francesco Rovida poi si deve la costruzione della cappella per gli ospiti e dell’abitazione per le suore guanelliane: una dozzina, a quei tempi, quelle operanti presso il Ricovero.Negli stessi anni ripartiva lo sviluppo del villaggio-parrocchia con la realizzazione di alcuni degli ultimi desideri di don Guanella. Iniziò ancora don Giovanni Riva, con la latteria sociale (1924), il campanile (1925), il cimitero (1928), l’oratorio (1930); continuarono i direttori successivi, con i quali Nuova Olonio divenne parrocchia unita a Monastero (1936), vi si aprì l’asilo infantile parrocchiale (1937), fu acquisita la chiesetta di S. Quirico (1939) e ricostruita quella di S. Agata (1940), la chiesa divenne santuario della Madonna del Lavoro (1942). La località, entrata nel frattempo a far parte del comune di Dubino (1.12.1928), riprendeva dopo la stasi del dopoguerra a crescere sia nell’edilizia privata sia nei servizi pubblici (acquedotto, illuminazione, scuola elementare).Dalla cronaca di questi anni emerge come lo zelo religioso e caritativo di San Luigi Guanella sia proseguito nei suoi discepoli: i Servi della carità e le Figlie di S. Maria della Provvidenza; costoro, con grande spirito di operosità e di dedizione, furono capaci di realizzare pienamente le aspirazioni ed i progetti del beato circa il villaggio ed il ricovero. Anche loro, come don Guanella, pur addossandosi, come volevano i tempi, una gran mole di lavoro, seppero farsi aiutare, nel difficile compito dell’accoglienza ed elevazione degli emarginati, da tante persone del laicato e del clero di quegli anni in Valtellina e nell’alto lago. Su tutti, spicca la nuova edizione di “Colico Street Boulder”, che ha potuto contare sulla speciale presenza del famoso arrampicatore torinese Stefano Ghisolfi, tra i 4 più importanti al mondo. L’appuntamento, organizzato dalla sezione colichese del Cai in collaborazione con il Comune e la Pro Loco, è avvenuto sabato 21 settembre alle 12 presso il Palalegnone: lì è stato possibile iscriversi alla competizione. Alle 12.30 inizierà la gara, che si articolerà nelle qualificazioni (fino alle 17.30) e nella finale (dalle 18.30). Per concludere la giornata, alle 19 vi è stata una cena presso il Palalegnone a base di gnocchetti valtellinesi, sciatt e altro. Il pacco gara, del costo di 15 euro, comprende la mappa dei blocchi, una maglietta, uno spuntino e dei gadget. Sempre sabato 21 settembre e sempre a Colico, la Parrocchia di San Giorgio in collaborazione con il gruppo teatrale dei Legnonesi ha presentato invece “Cena con delitto”, dalle 20 presso l’oratorio di Colico: al pasto serale si è aggiunto un interessante spettacolo (gratuito). Oltre 150 le persone presenti all'oratorio, suddivise in tavoli da otto e impegnate per diverse ore a scoprire chi sarebbe stato l'assassino di un nobile anziano. Ben tre i tavoli "vincitori", fatto che ha costretto gli organizzatori ad estrarre a sorte e proclamare solo a quel punto il vincitore ufficiale. Il ricavato sarà devoluto all’oratorio di Colico. I Legnonesi proseguono così il loro intrattenimento teatrale, coadiuvato in questo caso da una cena in grande compagnia. A pochi passi dalla città dei Montecchi, a Dubino, “Vivi lo sport” è tornato con la quarta edizione presso la tensostruttura di Nuova Olonio. Domenica 22 settembre si è partiti alle 9 con il ritrovo e l’inizio delle iscrizioni, proseguendo con la cerimonia di apertura della manifestazione alle 9.30 e con l’accoglimento delle Forze dell’Ordine e dei mezzi di soccorso. Alle 12.30 è stato il momento del pranzo, mentre alle 14 il turno delle esibizioni illustrative (con La Quercia, Karate Club, Mcheers e Asd Vera). Conclusione alle 16 con la consegna del regalo agli iscritti e l’estrazione della lotteria. E' stato possibile usufruire del servizio bar (con frittelle e zucchero filato); la quota di iscrizione è di 5 euro per i minori e 10 per gli adulti. La somma incassata al netto delle spese è stata devoluta al comune di Dubino per il finanziamento ai lavori di manutenzione delle strutture sportive comunali. L’evento è stato organizzato grazie a un’ottima sinergia tra l’Assessorato allo Sport del Comune di Dubino e il Coni. articolo del 14.09.2019, ore 21:45 a |