Istituto Parini di Lecco: un'aula vuota per le vittime delle mafie
In un istituto di Scuola Superiore lecchese, un fatto davvero degno di menzione: un’aula, in collaborazione con l’associazione “Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” è stata allestita con banchi vuoti, in ricordo delle troppo giovani vittime di mafia degli anni scorsi. Un gesto volto alla sensibilizzazione di un problema mai totalmente cessato, per far sì che non accadano più fatti così duri ed atroci.
L'iniziativa viene proposta dall'Istituto Giuseppe Parini di Lecco in occasione della "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia", ricorrenza fortemente voluta dall’associazione Libera, che una legge approvata dal Parlamento italiano nel 2017 ha trasformato in una giornata nazionale. Numerose saranno le iniziative promosse anche nel territorio lecchese nella prima settimana di primavera grazie alle quali scuole, librerie e spazi confiscati alla criminalità organizzata diventeranno luoghi della memoria in cui si ricorderanno persone innocenti che le mafie hanno eliminato, perché colpevoli di avere contrastato le organizzazioni mafiose in nome della legalità, di essersi ribellati alle loro leggi, di avere spezzato il muro dell'omertà collaborando con la giustizia o anche solo di essersi trovati "nel posto sbagliato al momento sbagliato".
Una circostanza che accomuna molte delle giovanissime vittime cui è dedicata l’installazione allestita nell’atrio del Parini, da molti anni attivo nella sensibilizzazione sul contrasto alla criminalità organizzata: l’istituto è stato infatti la prima scuola della provincia di Lecco ad aderire a “Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. L’idea di realizzare la classe dei banchi vuoti è nata dall’omonimo libro del fondatore della stessa associazione, don Luigi Ciotti, che racconta le vite di nove ragazzi uccisi dalla mafia per rappresentare quelle di molte altre vittime.
«L'iniziativa rientra in un più ampio progetto di educazione alla legalità promosso dalla nostra scuola - spiega la professoressa Carmen Greco, ideatrice dell'allestimento e responsabile delle attività di educazione alla cittadinanza attiva organizzate dall'istituto - con lo scopo di ricordare trentasette fra bambini e ragazzi vittime delle mafie e sensibilizzare i nostri studenti, e l'opinione pubblica più in generale, nei confronti del fenomeno mafioso, purtroppo sempre più diffuso anche nel nord Italia. Confutando tra l'altro la leggenda secondo la quale per le mafie donne e bambini sarebbero inviolabili».
L’allestimento è stato realizzato da numerose classi dell’istituto, che si sono documentate approfonditamente sulle biografie dei ragazzi vittime delle mafie e che guideranno i loro compagni nella visita alla loro classe virtuale. L’installazione resterà accessibile presso l’atrio dell’istituto da lunedì 18 a sabato 23 marzo ed è visitabile anche dalle classi delle scuole secondarie di primo grado del territorio che siano interessate, previa prenotazione da effettuarsi utilizzando il modulo disponibile sul sito dell’istituto. Per ulteriori informazioni è possibile scrivere all'indirizzo [email protected].
E a Padova la manifestazione contro le mafie
La XXIV edizione della Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, quest’anno si è svolta il prossimo 21 marzo a Padova, scelta come piazza principale, e in contemporanea in tanti luoghi in tutta Italia. Come ogni anno, nel primo giorno di primavera, simbolo di rinascita, le reti di Libera e Avviso Pubblico, gli enti locali, le realtà del terzo settore, le scuole e tanti cittadini, assieme alle centinaia di familiari delle vittime, si sono ritrovate giovedì 21 marzo dalle 9 in molte città per ricordare, nome per nome, tutti gli innocenti morti per mano delle mafie, creando in tutto il Paese un ideale filo di memoria, quella memoria responsabile che dal ricordo può generare impegno e giustizia nel presente.
Presente all'evento anche un gruppo valtellinese, giunto con ben dieci pullman organizzati dall'associazione promotrice "Libera", dai sindacati locali di Cisl e Cgil e dai Centri di Promozione della Legalità con cui sono giunti alunni anche dalla Valchiavenna. All'appello infatti in ben 450 tra alunni delle scuole superiori della Valle e delle scuole medie di Dubino e Delebio (questi ultimi hanno sfilato indossando delle magliette raffiguranti Nicholas Green, bambino americano rimasto vittima a Vibo Valentia dell'esplosione di un proiettile).
Prima della lettura dei 1.011 nomi di vittime innocenti di mafia, è intervenuto sul palco di Padova il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà: “Dobbiamo maturare forte la convinzione che la sconfitta delle mafie non passa esclusivamente da un impegno della magistratura e delle forze di polizia, ma si deve nutrire anche e soprattutto di una politica credibile, responsabile e trasparente, capace di respingere e di tagliare qualsiasi legame con ambienti mafiosi e corruttivi, che rifiuti il consenso sociale ed elettorale provenienti dal mondo criminale e illegale. La politica, a tutti i livelli, deve battersi per garantire i diritti chiedendo, contemporaneamente, l’adempimento dei doveri. Deve opporsi e contrastare la cultura del privilegio, dell’interesse particolare, ed impegnarsi per garantire a tutti il bene comune e la giustizia sociale”.
Chiusura della Giornata dedicata al discorso di don Luigi Ciotti, fondatore e Presidente di Libera contro le mafie: “Il primo obiettivo è la vicinanza alle famiglie di chi ha perso la vita. Non si tratta di una celebrazione, ma di memoria viva che si traduce in impegno e responsabilità concreta. Le tante inchieste giudiziarie sul Nord-Est stanno a dimostrare che la criminalità organizzata ha attecchito e prosperato con lo spaccio di droga, nel traffico di rifiuti, nelle finanze, nel riciclaggio di denaro sporco con l’acquisto di immobili, fino alle redditizie sale scommesse. In un territorio come quello del Nord-Est non è scontato che i giovani siano consapevoli dell’importanza della lotta alle mafie, spesso non si è consapevoli neanche della loro presenza in queste regioni. Oggi abbiamo dimostrato che gli studenti credono nella legalità e nella possibilità di cambiare le cose”.
Nel pomeriggio, in otto sale della città di Padova, si sono svolti i seminari tematici. Avviso Pubblico ha organizzato presso la Sala Anziani di Palazzo Moroni il seminario dal titolo Il ruolo degli amministratori locali nella lotta a mafie e corruzione. Dopo i saluti istituzionali di Diego Bonavina, Assessore alla legalità del Comune di Padova, Renato Franceschelli, Prefetto di Padova, Bruno Pigozzo, Vicepresidente del Consiglio regionale del Vento, Riccardo Fantin, Coordinatore di Avviso Pubblico per la provincia di Padova e Maria Rosa Pavanello, referente ANCI Veneto, sono intervenuti i relatori.
“Il fenomeno mafioso in Veneto è stato molto sottovalutato dalle Istituzioni, dalla politica, dal mondo dell’informazione – ha dichiarato Giovanni Viafora, caporedattore de Il Corriere del Veneto – Una certa consapevolezza è stata acquisita solo negli ultimi anni, anche grazie al prezioso lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine”. Al termine del suo intervento Viafora ha consegnato le 2mila firme raccolte dall’Appello lanciato dal Corriere del Veneto e da Avviso Pubblico mani del prefetto Franceschelli, in qualità di rappresentante di tutte le istituzioni. Un segno per dire che il Veneto c’è: ed è disposto a tenere alta la guardia, dopo l’inchiesta “At last” sul radicamento camorristico nella regione.
“L’obiettivo delle organizzazioni criminali al Nord è il medesimo di quello perseguito al Sud, a cambiare sono le manifestazioni della loro presenza – ha evidenziato Carlo Pieroni, Capocentro Direzione investigativa antimafia di Padova – La collaborazione e il dialogo tra amministrazioni locali e forze dell’ordine diventa fondamentale, attraverso le segnalazioni e lo scambio di informazioni. In questo modo si condividono oneri e onori e si crea un sistema virtuoso”.
Antonio Parbonetti, Docente dell’Università di Padova, ha illustrato i risultati di una ricerca sugli effetti economici della presenza di imprese mafiose nei mercati non-criminali, analizzando casi di studio relativi all’operazione Gambling, inchiesta condotta alcuni anni fa dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sugli interessi criminali nel settore del gioco d’azzardo, e sulla già citata operazione At Last.
“Dobbiamo liberarci dal racconto che divide il Paese in ‘noi’ e ‘voi’, soprattutto quando si parla di mafie – ha sottolineato Renato Natale, Sindaco di Casal di Principe e Vice Presidente di Avviso Pubblico – E’ un problema della collettività, dell’intero tessuto sociale italiano. Lo era già nei decenni passati, oggi il Settentrione se ne rende finalmente conto”.
“Anche nel mio territorio abbiamo fatto fatica a realizzare di avere un problema di radicamento mafioso – ha concluso Andrea Bosi, Assessore alla Legalità del Comune di Modena e coordinatore provinciale di Avviso Pubblico – Le inchieste Black Monkey ed Aemilia hanno dimostrato che la politica non si era fatta trovare pronta, che la storia degli anticorpi non era poi così vera e che le organizzazioni criminali miravano ad entrare in contatto con il mondo dei professionisti”.
Il comunicato di Libera
"Che Bella Italia. E' quella scesa in piazza per ribellarsi all’indifferenza, all'illegalità, alle mafie e alla corruzione che devasta i beni comuni e ruba la speranza. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona. Un belpaese di volti e immagini che si è ritrovato in 50 mila a Padova, piazza principale della giornata, in oltre 30 mila ad Avellino passando per gli 8 mila di Siena e i 15 mila di Palermo. Un'Italia, circa un milione di persone che in questi giorni, si è mobilitata per ricordare con momenti di lettura, di riflessioni, incontri i 1011 nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico I cinquantamila di Padova erano collegati virtualmente con tutta Italia, da Aosta a Palermo. “C'è gente che ha deciso di metterci la faccia e far capire da che parte sta. In questo momento nel nostro paese dobbiamo alzare la voce, mentre tanti scelgono un prudente silenzio" è il primo grido di Luigi Ciotti in piazza insieme ai tanti familiari delle vittime innocenti delle mafie, al Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, Rosy Bindi e il segretario della Cgil Maurizio Landini.
Durante il lungo corteo arriva il messaggio del Presidente Mattarella: "Vogliamo liberare la società dalle mafie. È un traguardo doveroso e possibile, che richiede a tutti impegno, coerenza, piena coscienza delle nostre responsabilità di cittadini. Pronunciare uno a uno tutti i nomi di coloro i quali sono stati uccisi dalle mafie è anzitutto un atto di rispetto e di dignità. Quella dignità che le consorterie criminali volevano calpestare deve restare indelebile nella memoria della nostra comunità". Ma "scandire quei nomi - purtroppo tanti, troppi - è anche un atto di dignità che vale per ciascuno di noi. Ricordiamo persone che hanno pagato con la vita la dedizione al bene comune, il rispetto per la legalità, la ribellione alla sopraffazione criminale, la fedeltà a quei principi di umanità che le mafie negano con la loro stessa esistenza: rendere loro onore è un segno di libertà a cui sentiamo di non poter rinunciare, se non al prezzo di una grave ferita alla nostra coscienza. La memoria incalza le domande di verità, purtroppo in molti casi ancora oscurata. Le istituzioni pubbliche sono chiamate a fare la loro parte, avendo davanti numerosi esempi di valorosi servitori dello Stato e dei loro sacrifici".
Il lungo serpentone arriva in Prato della Valle mentre la coda del corteo è ancora fermo alla partenza. Ci sono gli scout, le associazioni studentesche, cooperative sociali, ciclisti, bambini, anziani. Un popolo variegato sorridente che non ha paura che rispedisce al mittente il paese del rancore. Un popolo che rimane in commosso silenzio quando dal palco inizia la lettura dei 1011 nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un popolo che si scioglie in un applauso lungo e interminabile quando Gian Carlo Caselli, presidente onorario di Libera finisce di leggere ultimo nome.
E dal palco il primo pensiero Luigi Ciotti lo rivolge ai giovani: "Siete meravigliosi, non induriti dagli egoismi, non intossicati o corrotti dalla sete di denaro e potere, sensibili al sogno e all’utopia, che rischiate di diventare prede di spacciatori di illusioni. Oggi milioni di giovani non trovano lavoro. Ho raccolto il vostro grido rispetto alla precarietà e incertezza per il futuro. Non rassegnatevi. Una società che non si cura dei giovani non si cura del proprio avvenire. Scuola e lavoro sono le priorità di una società aperta al futuro, senza lavoro la società muore perché manca lo strumento cui ciascuno affida il senso della sua dignità e identità". Ai giovani don Ciotti chiede di non temere la fragilità, che è condizione umana e il saperlo è ciò che rende forti. Le mafie oggi sono diventate simili a noi. Hanno acquisito sembianze più rassicuranti e noi siamo diventati simili a loro. Non occorre essere complici attivi per essere alleati delle mafie, basta la mafiosità, quel distorto modo di vedere e di sentire che antepone l’interesse privato a tutto.
E conlude la manifestazione con parole chiare: "E' da 163 anni che parliamo di mafie. Non è possibile. Non è possibile in un paese civile che l'80 per cento dei familiari delle vittime non conosce la verità o la conosce solo in parte. Abbiamo bisogno della verità su Giulio Regeni e Ilaria Alpi e abbiamo e abbiamo bisogno di notizie su Padre Dell'Oglio e Silvia Romano. Sto con la nave Mediterranea che salva le vite e sto con Roberto Saviano che scrive parole graffianti. Gli immigrati sono rappresentati come nemici e usurpatori fingendo di non sapere che e’ il sistema economico dell’occidente che ha depredato intere zone del mondo costringendoli a lasciare le loro terre i loro affetti. No alla gestione repressiva dei migranti, no all’attacco dei diritti umani. Le leggi devono tutelare i diritti non il potere".
Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
Nata nel 1995, in questi anni ha mantenuto fede a alcuni orientamenti etici e pratici. Il primo è la continuità. Si possono avere belle idee di partenza, ma poi bisogna realizzarle con la tenacia e l’impegno quotidiano. Il secondo è la proposta. Il contrasto alle mafie e alla corruzione non può reggersi solo sull’indignazione: deve seguire la proposta e il progetto. Il terzo è stato il “noi”, cioè la condivisione e la corresponsabilità. Le mafie e la corruzione sono un problema non solo criminale ma sociale e culturale, da affrontare unendo le forze.
È presente su tutto il territorio italiano in 20 coordinamenti regionali, 82 coordinamenti provinciali e 278 presidi locali. Sono 80 le organizzazioni internazionali aderenti al network di Libera Internazionale, in 35 Paesi d’Europa, Africa e America Latina.
Oltre 4.000 sono i giovani che ogni estate partecipano ai campi d’impegno e formazione sui beni confiscati, circa un migliaio quelli che animano progetti di tutela ambientale in collaborazione con Carabinieri Forestale. Oltre 5.000 le scuole e le facoltà universitarie impegnate insieme a Libera nella costruzione e realizzazione di percorsi di formazione e di educazione alla responsabilità e legalità democratica, con il coinvolgimento di migliaia di studenti e centinaia di insegnanti e docenti universitari.
Libera ha realizzato un primo censimento delle esperienze positive di uso sociale dei beni confiscati, frutto di una legge per la quale ha promosso nel 1995 una petizione che raccolse un milione di firme: sono oltre 650 sono le associazioni e le cooperative assegnatarie di beni in Italia, che si occupano di inclusione e servizi alle persone, di reinserimento lavorativo, di formazione e aggregazione giovanile, di rigenerazione urbana e culturale, di accompagnamento alle vittime e ai loro familiari.
Per Libera è importante mantenere vivo il ricordo e la memoria delle vittime innocenti delle mafie. Uomini, donne e bambini che hanno perso la propria vita per mano della violenza mafiosa, per difendere la nostra libertà, la nostra democrazia. Una memoria condivisa e responsabile grazie alla testimonianza dei loro familiari che si impegnano affinchè gli ideali, i sogni dei loro cari rimangono vivi. Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in tanti luoghi del nostro Paese e all'estero, vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un lungo elenco, recitato come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. A partire dal 21 marzo e durante gli altri 364 giorni dell'anno, perché solo facendo della memoria uno strumento d’impegno e di responsabilità, si pone il seme di una nuova speranza.
A Verona ancora iniziative sulla mafia
Martedì 9 aprile alle ore 17.30, presso la Sala degli Arazzi del Comune di Verona, si terrà la presentazione del libro “La mafia. Centosessant’anni di storia”, l’ultimo saggio di SALVATORE LUPO, storico e docente presso l’Università di Palermo.
Nel corso dell’incontro organizzato da Avviso Pubblico e patrocinato dal Comune di Verona, discuteranno con l’autore: GABRIELE LICCIARDI, storico, e PIERPAOLO ROMANI, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. Modera: ROBERTO FASOLI, dello Staff nazionale di Avviso Pubblico.
L’iniziativa sarà introdotta dai saluti istituzionali di EDI MARIA NERI, assessore del Comune di Verona, e MIRCO FRAPPORTI, sindaco di Fumane (Vr) nonché Coordinatore per la provincia di Verona di Avviso Pubblico.
Libera negli anni
Un pomeriggio del 14 dicembre 1994, le agenzie di stampa lanciano in rete la notizia: «Nasce Libera, cartello di associazioni contro le mafie». L’idea, annunciata da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, raccoglie l’adesione di trecento tra gruppi e associazioni.
Spiccano, tra gli altri, l’Arci, le Acli, Legambiente, la Fuci, il Gruppo Abele, la Cgil. Ciascuna associazione con storia e identità proprie e diverse, ma accumulate dalla consapevolezza che opporsi alle mafie è un compito politico, sociale, culturale ed etico che riguarda l’intera società civile. Don Ciotti non si limita ad annunciare la nascita di Libera, ma lancia anche una petizione popolare per raccogliere un milione di firme per destinare a uso sociale i beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti. Un’iniziativa che fa discutere e attira sulla neonata associazione l’attenzione del mondo politico e sociale. Libera nasce così con un percorso chiaro, delineato. Intanto nei mesi successivi proseguono gli incontri e le riunioni per delineare il profilo dell’associazione, un percorso costituente che porterà – il 25 marzo 1995 – alla approvazione dello statuto di Libera e alla sua nascita ufficiale, presso la sede della Cgil di Roma, in via dei Frentani. Don Ciotti viene nominato presidente nazionale.
1993Primo numero della rivista Narcomafie, edita dal Gruppo Abele
1994Si svolge a Roma la conferenza stampa della neonata Associazione Libera con don Luigi Ciotti e i Presidenti delle principali Associazioni Nazionali. Viene lanciata la petizione con raccolta firme per chiedere l’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie
I edizione Carovana nazionale antimafia, con ARCI
1995Il 25 marzo si costituisce formalmente Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
I Campo di formazione antimafia a Manduria (Ta)
1996La proposta di legge di iniziativa popolare, promossa da Libera, con più di un milione di firme raccolte, viene approvata in Parlamento e diventa la Legge 109/96 - Disposizione in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati e confiscati
I Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie a Roma
Nasce Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie
1997Bruxelles, audizione pubblica di Libera al Parlamento Europeo, nell’ambito della Risoluzione sul piano d’azione contro la criminalità organizzata che viene poi adottata a novembre
1998Nasce LaviaLibera, periodico semestrale di Libera, diretto da Gianmario Missaglia, già presidente Uisp
1999Viene sottoscritto un protocollo d’intesa tra Libera e il Ministero della Pubblica Istruzione sui temi dell’educazione alla legalità
2000Libera partecipa alla I Conferenza mondiale dell’ONU contro la criminalità organizzata a Palermo
2001Nasce con bando pubblico in Sicilia la prima Cooperativa Libera Terra, dedicata a Placido Rizzotto
2002Si tiene a Torino “Strada facendo”, il primo appuntamento sulle politiche sociali in collaborazione con CNCA e Gruppo Abele
Macramè è il piano di comunicazione rivolto ai giovani sui temi dei diritti, della cittadinanza e della legalità promosso da Libera e Gruppo Abele nelle scuole italiane
2003La “Corsa per la pace e i diritti”, promossa da Libera, attraversa 25 città italiane e anche alcune città straniere come Buenos Aires, Kabul, Baghdad, Grand Bassan in Costa d’Avorio
2004Primo Campus Albachiara a Montecatini Terme (PT), promosso dal Gruppo Abele e Libera
2005Viene assegnato a Libera il palazzo confiscato alla banda della Magliana in via IV novembre a Roma che diventa la sede nazionale dell'associazione
Torino, sottoscritta la prima convenzione tra Libera e un’università italiana per due master riguardanti la criminalità mafiosa
Partono in Sicilia e Calabria “I campi della legalità – Progetto Libera Terra” i primi campi di volontario e di formazione sui terreni confiscati organizzati da Libera e Legambiente
2006Nasce l’Agenzia Cooperare con Libera Terra
“Libero Cinema in Libera Terra”, progetto per allestire luoghi di proiezione e visione collettiva di cinema sui terreni confiscati alle mafie
I edizione Concorso-premio Regoliamoci, in collaborazione con il MIUR
I edizione di Contromafie, gli Stati generali dell’Antimafia a Roma
2007Prima edizione di “Abitare i margini”, programma di formazione rivolto agli insegnanti sull’educazione alla cittadinanza, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione
Nasce la Fondazione Libera Informazione
2008Nasce il Consorzio Libera Terra Mediterraneo
2009In seguito a una modifica allo Statuto, Libera può costituirsi parte civile nei processi di mafia
II edizione di Contromafie, gli Stati generali dell’Antimafia a Roma
2010Nasce la rete ALAS - America Latina Alternativa Social
Lancio della campagna “Corrotti” e raccolta di firme per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni confiscati ai corrotti
A Reggio Calabria nasce la prima rete solidale contro il pizzo, ReggioLiberaReggio
2011Prende avvio il progetto “Libera la Natura” in collaborazione con il Gruppo Sportivo del Corpo Forestale dello Stato
A Rizziconi (Rc) la Nazionale Italiana di calcio allenata da Cesare Prandelli gioca sul campetto confiscato alla 'ndrangheta
Nasce il Premio Giornalistico Roberto Morrione, dedicato alla memoria e all'impegno civile e professionale del giornalista Rai, fondatore di Rainews24 e di Libera Informazione
2012“Amunì”, il progetto promosso da Libera insieme al Dipartimento per la giustizia minorile
2013Libera lancia tre importanti campagne: “Illuminiamo la salute”, “Io riattivo il lavoro” e “Miseria ladra”
2014Trentadue anni dopo la legge Rognoni-La Torre sulla confisca dei beni ai mafiosi in Italia, arriva l'approvazione da parte del Parlamento europeo della Direttiva (UE) 25/02/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa al congelamento e alla confisca dei proventi di reato nell'Unione europea
Roma, conferenza nazionale “Le mafie restituiscono il maltolto. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati per la legalità, lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale”
Papa Francesco incontra i familiari vittime di mafia nella chiesa di San Gregorio VII a Roma
III edizione di Contromafie, gli Stati generali dell’Antimafia a Roma
2015• Venti liberi: vent'anni Libera
• Città del Messico ospita la prima assemblea di ALAS (America Latina Alternativa Social), la rete internazionale di associazioni e organizzazioni latinoamericane che ha l’obiettivo di contrastare la criminalità organizzata, e corruzione
• Libera promuove la conferenza stampa con Alex Schwazer e Sandro Donati per la presentazione del progetto per il ritorno dell’atleta, a squalifica conclusa, all’attività agonistica
2016• Appuntamento Nazionale dei giovani di Libera a Cecina (Li)
• Roma viene firmato il protocollo tra l’Arma dei Carabinieri e Libera per una cultura antimafia.
• Viene firmata La Carta di Fondi, sottoscritta, nel monastero benedettino olivetano San Magno di Fondi da sacerdoti, religiosi e religiose che collaborano con Libera. Impegna i firmatari in azioni contro le mafie e corruzione, contro le ingiustizie sociali e le ecomafie
2017• Locri (Rc), il presidente della Repubblica Sergio Matterella incontra i familiari vittime di mafia, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
• Nasce Numeri Pari, una rete di associazioni per il contrasto alla disuguaglianza sociale per una società più equa fondata sulla giustizia sociale e ambientale
• Nasce Vivi un archivio multimediale, aperto e accessibile a tutti, dove sono raccolte tutte le storie delle vittime innocenti delle mafie di cui abbiamo notizia
• Con la ricerca sociale sulla percezione delle mafie e corruzione nel paese, prende il via la campagna Liberaidee un viaggio per conoscere, allargare la rete, rinnovare l’impegno civile contro le mafie e corruzione
• Nasce il nuovo sito di Libera
2018• Si svolge a Roma la IV edizione di Contromafiecorruzione, gli Stati Generali dell'antimafia
• Viene firmato a Roma il Protocollo Liberi di Scegliere che si propone di aiutare e accogliere donne e minori che vogliono uscire dal circuito mafioso
• VII Appuntamento dei giovani di Libera a Trappeto (PA)
• Al via Linea Libera, il servizio telefonico, gratuito e riservato, per chi vuole segnalare o denunciare condotte corruttive o di stampo mafioso
• Si svolge la giornata di mobilitazione #magliettarossa per #fermare l'emorragia di umanità
• Viene presentato a Roma il rapporto Liberaidee, sulla percezione e la presenza di mafie e corruzione nel nostro Paese
articolo del 24.03.2019, ore 22:50
da comunicato stampa
L'iniziativa viene proposta dall'Istituto Giuseppe Parini di Lecco in occasione della "Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia", ricorrenza fortemente voluta dall’associazione Libera, che una legge approvata dal Parlamento italiano nel 2017 ha trasformato in una giornata nazionale. Numerose saranno le iniziative promosse anche nel territorio lecchese nella prima settimana di primavera grazie alle quali scuole, librerie e spazi confiscati alla criminalità organizzata diventeranno luoghi della memoria in cui si ricorderanno persone innocenti che le mafie hanno eliminato, perché colpevoli di avere contrastato le organizzazioni mafiose in nome della legalità, di essersi ribellati alle loro leggi, di avere spezzato il muro dell'omertà collaborando con la giustizia o anche solo di essersi trovati "nel posto sbagliato al momento sbagliato".
Una circostanza che accomuna molte delle giovanissime vittime cui è dedicata l’installazione allestita nell’atrio del Parini, da molti anni attivo nella sensibilizzazione sul contrasto alla criminalità organizzata: l’istituto è stato infatti la prima scuola della provincia di Lecco ad aderire a “Libera Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”. L’idea di realizzare la classe dei banchi vuoti è nata dall’omonimo libro del fondatore della stessa associazione, don Luigi Ciotti, che racconta le vite di nove ragazzi uccisi dalla mafia per rappresentare quelle di molte altre vittime.
«L'iniziativa rientra in un più ampio progetto di educazione alla legalità promosso dalla nostra scuola - spiega la professoressa Carmen Greco, ideatrice dell'allestimento e responsabile delle attività di educazione alla cittadinanza attiva organizzate dall'istituto - con lo scopo di ricordare trentasette fra bambini e ragazzi vittime delle mafie e sensibilizzare i nostri studenti, e l'opinione pubblica più in generale, nei confronti del fenomeno mafioso, purtroppo sempre più diffuso anche nel nord Italia. Confutando tra l'altro la leggenda secondo la quale per le mafie donne e bambini sarebbero inviolabili».
L’allestimento è stato realizzato da numerose classi dell’istituto, che si sono documentate approfonditamente sulle biografie dei ragazzi vittime delle mafie e che guideranno i loro compagni nella visita alla loro classe virtuale. L’installazione resterà accessibile presso l’atrio dell’istituto da lunedì 18 a sabato 23 marzo ed è visitabile anche dalle classi delle scuole secondarie di primo grado del territorio che siano interessate, previa prenotazione da effettuarsi utilizzando il modulo disponibile sul sito dell’istituto. Per ulteriori informazioni è possibile scrivere all'indirizzo [email protected].
E a Padova la manifestazione contro le mafie
La XXIV edizione della Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico, quest’anno si è svolta il prossimo 21 marzo a Padova, scelta come piazza principale, e in contemporanea in tanti luoghi in tutta Italia. Come ogni anno, nel primo giorno di primavera, simbolo di rinascita, le reti di Libera e Avviso Pubblico, gli enti locali, le realtà del terzo settore, le scuole e tanti cittadini, assieme alle centinaia di familiari delle vittime, si sono ritrovate giovedì 21 marzo dalle 9 in molte città per ricordare, nome per nome, tutti gli innocenti morti per mano delle mafie, creando in tutto il Paese un ideale filo di memoria, quella memoria responsabile che dal ricordo può generare impegno e giustizia nel presente.
Presente all'evento anche un gruppo valtellinese, giunto con ben dieci pullman organizzati dall'associazione promotrice "Libera", dai sindacati locali di Cisl e Cgil e dai Centri di Promozione della Legalità con cui sono giunti alunni anche dalla Valchiavenna. All'appello infatti in ben 450 tra alunni delle scuole superiori della Valle e delle scuole medie di Dubino e Delebio (questi ultimi hanno sfilato indossando delle magliette raffiguranti Nicholas Green, bambino americano rimasto vittima a Vibo Valentia dell'esplosione di un proiettile).
Prima della lettura dei 1.011 nomi di vittime innocenti di mafia, è intervenuto sul palco di Padova il Presidente di Avviso Pubblico, Roberto Montà: “Dobbiamo maturare forte la convinzione che la sconfitta delle mafie non passa esclusivamente da un impegno della magistratura e delle forze di polizia, ma si deve nutrire anche e soprattutto di una politica credibile, responsabile e trasparente, capace di respingere e di tagliare qualsiasi legame con ambienti mafiosi e corruttivi, che rifiuti il consenso sociale ed elettorale provenienti dal mondo criminale e illegale. La politica, a tutti i livelli, deve battersi per garantire i diritti chiedendo, contemporaneamente, l’adempimento dei doveri. Deve opporsi e contrastare la cultura del privilegio, dell’interesse particolare, ed impegnarsi per garantire a tutti il bene comune e la giustizia sociale”.
Chiusura della Giornata dedicata al discorso di don Luigi Ciotti, fondatore e Presidente di Libera contro le mafie: “Il primo obiettivo è la vicinanza alle famiglie di chi ha perso la vita. Non si tratta di una celebrazione, ma di memoria viva che si traduce in impegno e responsabilità concreta. Le tante inchieste giudiziarie sul Nord-Est stanno a dimostrare che la criminalità organizzata ha attecchito e prosperato con lo spaccio di droga, nel traffico di rifiuti, nelle finanze, nel riciclaggio di denaro sporco con l’acquisto di immobili, fino alle redditizie sale scommesse. In un territorio come quello del Nord-Est non è scontato che i giovani siano consapevoli dell’importanza della lotta alle mafie, spesso non si è consapevoli neanche della loro presenza in queste regioni. Oggi abbiamo dimostrato che gli studenti credono nella legalità e nella possibilità di cambiare le cose”.
Nel pomeriggio, in otto sale della città di Padova, si sono svolti i seminari tematici. Avviso Pubblico ha organizzato presso la Sala Anziani di Palazzo Moroni il seminario dal titolo Il ruolo degli amministratori locali nella lotta a mafie e corruzione. Dopo i saluti istituzionali di Diego Bonavina, Assessore alla legalità del Comune di Padova, Renato Franceschelli, Prefetto di Padova, Bruno Pigozzo, Vicepresidente del Consiglio regionale del Vento, Riccardo Fantin, Coordinatore di Avviso Pubblico per la provincia di Padova e Maria Rosa Pavanello, referente ANCI Veneto, sono intervenuti i relatori.
“Il fenomeno mafioso in Veneto è stato molto sottovalutato dalle Istituzioni, dalla politica, dal mondo dell’informazione – ha dichiarato Giovanni Viafora, caporedattore de Il Corriere del Veneto – Una certa consapevolezza è stata acquisita solo negli ultimi anni, anche grazie al prezioso lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine”. Al termine del suo intervento Viafora ha consegnato le 2mila firme raccolte dall’Appello lanciato dal Corriere del Veneto e da Avviso Pubblico mani del prefetto Franceschelli, in qualità di rappresentante di tutte le istituzioni. Un segno per dire che il Veneto c’è: ed è disposto a tenere alta la guardia, dopo l’inchiesta “At last” sul radicamento camorristico nella regione.
“L’obiettivo delle organizzazioni criminali al Nord è il medesimo di quello perseguito al Sud, a cambiare sono le manifestazioni della loro presenza – ha evidenziato Carlo Pieroni, Capocentro Direzione investigativa antimafia di Padova – La collaborazione e il dialogo tra amministrazioni locali e forze dell’ordine diventa fondamentale, attraverso le segnalazioni e lo scambio di informazioni. In questo modo si condividono oneri e onori e si crea un sistema virtuoso”.
Antonio Parbonetti, Docente dell’Università di Padova, ha illustrato i risultati di una ricerca sugli effetti economici della presenza di imprese mafiose nei mercati non-criminali, analizzando casi di studio relativi all’operazione Gambling, inchiesta condotta alcuni anni fa dalla Direzione Distrettuale Antimafia, sugli interessi criminali nel settore del gioco d’azzardo, e sulla già citata operazione At Last.
“Dobbiamo liberarci dal racconto che divide il Paese in ‘noi’ e ‘voi’, soprattutto quando si parla di mafie – ha sottolineato Renato Natale, Sindaco di Casal di Principe e Vice Presidente di Avviso Pubblico – E’ un problema della collettività, dell’intero tessuto sociale italiano. Lo era già nei decenni passati, oggi il Settentrione se ne rende finalmente conto”.
“Anche nel mio territorio abbiamo fatto fatica a realizzare di avere un problema di radicamento mafioso – ha concluso Andrea Bosi, Assessore alla Legalità del Comune di Modena e coordinatore provinciale di Avviso Pubblico – Le inchieste Black Monkey ed Aemilia hanno dimostrato che la politica non si era fatta trovare pronta, che la storia degli anticorpi non era poi così vera e che le organizzazioni criminali miravano ad entrare in contatto con il mondo dei professionisti”.
Il comunicato di Libera
"Che Bella Italia. E' quella scesa in piazza per ribellarsi all’indifferenza, all'illegalità, alle mafie e alla corruzione che devasta i beni comuni e ruba la speranza. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona. Un belpaese di volti e immagini che si è ritrovato in 50 mila a Padova, piazza principale della giornata, in oltre 30 mila ad Avellino passando per gli 8 mila di Siena e i 15 mila di Palermo. Un'Italia, circa un milione di persone che in questi giorni, si è mobilitata per ricordare con momenti di lettura, di riflessioni, incontri i 1011 nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera e Avviso Pubblico I cinquantamila di Padova erano collegati virtualmente con tutta Italia, da Aosta a Palermo. “C'è gente che ha deciso di metterci la faccia e far capire da che parte sta. In questo momento nel nostro paese dobbiamo alzare la voce, mentre tanti scelgono un prudente silenzio" è il primo grido di Luigi Ciotti in piazza insieme ai tanti familiari delle vittime innocenti delle mafie, al Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, Rosy Bindi e il segretario della Cgil Maurizio Landini.
Durante il lungo corteo arriva il messaggio del Presidente Mattarella: "Vogliamo liberare la società dalle mafie. È un traguardo doveroso e possibile, che richiede a tutti impegno, coerenza, piena coscienza delle nostre responsabilità di cittadini. Pronunciare uno a uno tutti i nomi di coloro i quali sono stati uccisi dalle mafie è anzitutto un atto di rispetto e di dignità. Quella dignità che le consorterie criminali volevano calpestare deve restare indelebile nella memoria della nostra comunità". Ma "scandire quei nomi - purtroppo tanti, troppi - è anche un atto di dignità che vale per ciascuno di noi. Ricordiamo persone che hanno pagato con la vita la dedizione al bene comune, il rispetto per la legalità, la ribellione alla sopraffazione criminale, la fedeltà a quei principi di umanità che le mafie negano con la loro stessa esistenza: rendere loro onore è un segno di libertà a cui sentiamo di non poter rinunciare, se non al prezzo di una grave ferita alla nostra coscienza. La memoria incalza le domande di verità, purtroppo in molti casi ancora oscurata. Le istituzioni pubbliche sono chiamate a fare la loro parte, avendo davanti numerosi esempi di valorosi servitori dello Stato e dei loro sacrifici".
Il lungo serpentone arriva in Prato della Valle mentre la coda del corteo è ancora fermo alla partenza. Ci sono gli scout, le associazioni studentesche, cooperative sociali, ciclisti, bambini, anziani. Un popolo variegato sorridente che non ha paura che rispedisce al mittente il paese del rancore. Un popolo che rimane in commosso silenzio quando dal palco inizia la lettura dei 1011 nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un popolo che si scioglie in un applauso lungo e interminabile quando Gian Carlo Caselli, presidente onorario di Libera finisce di leggere ultimo nome.
E dal palco il primo pensiero Luigi Ciotti lo rivolge ai giovani: "Siete meravigliosi, non induriti dagli egoismi, non intossicati o corrotti dalla sete di denaro e potere, sensibili al sogno e all’utopia, che rischiate di diventare prede di spacciatori di illusioni. Oggi milioni di giovani non trovano lavoro. Ho raccolto il vostro grido rispetto alla precarietà e incertezza per il futuro. Non rassegnatevi. Una società che non si cura dei giovani non si cura del proprio avvenire. Scuola e lavoro sono le priorità di una società aperta al futuro, senza lavoro la società muore perché manca lo strumento cui ciascuno affida il senso della sua dignità e identità". Ai giovani don Ciotti chiede di non temere la fragilità, che è condizione umana e il saperlo è ciò che rende forti. Le mafie oggi sono diventate simili a noi. Hanno acquisito sembianze più rassicuranti e noi siamo diventati simili a loro. Non occorre essere complici attivi per essere alleati delle mafie, basta la mafiosità, quel distorto modo di vedere e di sentire che antepone l’interesse privato a tutto.
E conlude la manifestazione con parole chiare: "E' da 163 anni che parliamo di mafie. Non è possibile. Non è possibile in un paese civile che l'80 per cento dei familiari delle vittime non conosce la verità o la conosce solo in parte. Abbiamo bisogno della verità su Giulio Regeni e Ilaria Alpi e abbiamo e abbiamo bisogno di notizie su Padre Dell'Oglio e Silvia Romano. Sto con la nave Mediterranea che salva le vite e sto con Roberto Saviano che scrive parole graffianti. Gli immigrati sono rappresentati come nemici e usurpatori fingendo di non sapere che e’ il sistema economico dell’occidente che ha depredato intere zone del mondo costringendoli a lasciare le loro terre i loro affetti. No alla gestione repressiva dei migranti, no all’attacco dei diritti umani. Le leggi devono tutelare i diritti non il potere".
Libera è una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione.
Nata nel 1995, in questi anni ha mantenuto fede a alcuni orientamenti etici e pratici. Il primo è la continuità. Si possono avere belle idee di partenza, ma poi bisogna realizzarle con la tenacia e l’impegno quotidiano. Il secondo è la proposta. Il contrasto alle mafie e alla corruzione non può reggersi solo sull’indignazione: deve seguire la proposta e il progetto. Il terzo è stato il “noi”, cioè la condivisione e la corresponsabilità. Le mafie e la corruzione sono un problema non solo criminale ma sociale e culturale, da affrontare unendo le forze.
È presente su tutto il territorio italiano in 20 coordinamenti regionali, 82 coordinamenti provinciali e 278 presidi locali. Sono 80 le organizzazioni internazionali aderenti al network di Libera Internazionale, in 35 Paesi d’Europa, Africa e America Latina.
Oltre 4.000 sono i giovani che ogni estate partecipano ai campi d’impegno e formazione sui beni confiscati, circa un migliaio quelli che animano progetti di tutela ambientale in collaborazione con Carabinieri Forestale. Oltre 5.000 le scuole e le facoltà universitarie impegnate insieme a Libera nella costruzione e realizzazione di percorsi di formazione e di educazione alla responsabilità e legalità democratica, con il coinvolgimento di migliaia di studenti e centinaia di insegnanti e docenti universitari.
Libera ha realizzato un primo censimento delle esperienze positive di uso sociale dei beni confiscati, frutto di una legge per la quale ha promosso nel 1995 una petizione che raccolse un milione di firme: sono oltre 650 sono le associazioni e le cooperative assegnatarie di beni in Italia, che si occupano di inclusione e servizi alle persone, di reinserimento lavorativo, di formazione e aggregazione giovanile, di rigenerazione urbana e culturale, di accompagnamento alle vittime e ai loro familiari.
Per Libera è importante mantenere vivo il ricordo e la memoria delle vittime innocenti delle mafie. Uomini, donne e bambini che hanno perso la propria vita per mano della violenza mafiosa, per difendere la nostra libertà, la nostra democrazia. Una memoria condivisa e responsabile grazie alla testimonianza dei loro familiari che si impegnano affinchè gli ideali, i sogni dei loro cari rimangono vivi. Ogni anno, il 21 marzo, primo giorno di primavera, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in tanti luoghi del nostro Paese e all'estero, vengono letti tutti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. Un lungo elenco, recitato come un interminabile rosario civile, per farli vivere ancora, per non farli morire mai. A partire dal 21 marzo e durante gli altri 364 giorni dell'anno, perché solo facendo della memoria uno strumento d’impegno e di responsabilità, si pone il seme di una nuova speranza.
A Verona ancora iniziative sulla mafia
Martedì 9 aprile alle ore 17.30, presso la Sala degli Arazzi del Comune di Verona, si terrà la presentazione del libro “La mafia. Centosessant’anni di storia”, l’ultimo saggio di SALVATORE LUPO, storico e docente presso l’Università di Palermo.
Nel corso dell’incontro organizzato da Avviso Pubblico e patrocinato dal Comune di Verona, discuteranno con l’autore: GABRIELE LICCIARDI, storico, e PIERPAOLO ROMANI, Coordinatore nazionale di Avviso Pubblico. Modera: ROBERTO FASOLI, dello Staff nazionale di Avviso Pubblico.
L’iniziativa sarà introdotta dai saluti istituzionali di EDI MARIA NERI, assessore del Comune di Verona, e MIRCO FRAPPORTI, sindaco di Fumane (Vr) nonché Coordinatore per la provincia di Verona di Avviso Pubblico.
Libera negli anni
Un pomeriggio del 14 dicembre 1994, le agenzie di stampa lanciano in rete la notizia: «Nasce Libera, cartello di associazioni contro le mafie». L’idea, annunciata da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, raccoglie l’adesione di trecento tra gruppi e associazioni.
Spiccano, tra gli altri, l’Arci, le Acli, Legambiente, la Fuci, il Gruppo Abele, la Cgil. Ciascuna associazione con storia e identità proprie e diverse, ma accumulate dalla consapevolezza che opporsi alle mafie è un compito politico, sociale, culturale ed etico che riguarda l’intera società civile. Don Ciotti non si limita ad annunciare la nascita di Libera, ma lancia anche una petizione popolare per raccogliere un milione di firme per destinare a uso sociale i beni confiscati ai mafiosi e ai corrotti. Un’iniziativa che fa discutere e attira sulla neonata associazione l’attenzione del mondo politico e sociale. Libera nasce così con un percorso chiaro, delineato. Intanto nei mesi successivi proseguono gli incontri e le riunioni per delineare il profilo dell’associazione, un percorso costituente che porterà – il 25 marzo 1995 – alla approvazione dello statuto di Libera e alla sua nascita ufficiale, presso la sede della Cgil di Roma, in via dei Frentani. Don Ciotti viene nominato presidente nazionale.
1993Primo numero della rivista Narcomafie, edita dal Gruppo Abele
1994Si svolge a Roma la conferenza stampa della neonata Associazione Libera con don Luigi Ciotti e i Presidenti delle principali Associazioni Nazionali. Viene lanciata la petizione con raccolta firme per chiedere l’utilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie
I edizione Carovana nazionale antimafia, con ARCI
1995Il 25 marzo si costituisce formalmente Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie
I Campo di formazione antimafia a Manduria (Ta)
1996La proposta di legge di iniziativa popolare, promossa da Libera, con più di un milione di firme raccolte, viene approvata in Parlamento e diventa la Legge 109/96 - Disposizione in materia di gestione e destinazione di beni sequestrati e confiscati
I Giornata della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie a Roma
Nasce Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie
1997Bruxelles, audizione pubblica di Libera al Parlamento Europeo, nell’ambito della Risoluzione sul piano d’azione contro la criminalità organizzata che viene poi adottata a novembre
1998Nasce LaviaLibera, periodico semestrale di Libera, diretto da Gianmario Missaglia, già presidente Uisp
1999Viene sottoscritto un protocollo d’intesa tra Libera e il Ministero della Pubblica Istruzione sui temi dell’educazione alla legalità
2000Libera partecipa alla I Conferenza mondiale dell’ONU contro la criminalità organizzata a Palermo
2001Nasce con bando pubblico in Sicilia la prima Cooperativa Libera Terra, dedicata a Placido Rizzotto
2002Si tiene a Torino “Strada facendo”, il primo appuntamento sulle politiche sociali in collaborazione con CNCA e Gruppo Abele
Macramè è il piano di comunicazione rivolto ai giovani sui temi dei diritti, della cittadinanza e della legalità promosso da Libera e Gruppo Abele nelle scuole italiane
2003La “Corsa per la pace e i diritti”, promossa da Libera, attraversa 25 città italiane e anche alcune città straniere come Buenos Aires, Kabul, Baghdad, Grand Bassan in Costa d’Avorio
2004Primo Campus Albachiara a Montecatini Terme (PT), promosso dal Gruppo Abele e Libera
2005Viene assegnato a Libera il palazzo confiscato alla banda della Magliana in via IV novembre a Roma che diventa la sede nazionale dell'associazione
Torino, sottoscritta la prima convenzione tra Libera e un’università italiana per due master riguardanti la criminalità mafiosa
Partono in Sicilia e Calabria “I campi della legalità – Progetto Libera Terra” i primi campi di volontario e di formazione sui terreni confiscati organizzati da Libera e Legambiente
2006Nasce l’Agenzia Cooperare con Libera Terra
“Libero Cinema in Libera Terra”, progetto per allestire luoghi di proiezione e visione collettiva di cinema sui terreni confiscati alle mafie
I edizione Concorso-premio Regoliamoci, in collaborazione con il MIUR
I edizione di Contromafie, gli Stati generali dell’Antimafia a Roma
2007Prima edizione di “Abitare i margini”, programma di formazione rivolto agli insegnanti sull’educazione alla cittadinanza, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione
Nasce la Fondazione Libera Informazione
2008Nasce il Consorzio Libera Terra Mediterraneo
2009In seguito a una modifica allo Statuto, Libera può costituirsi parte civile nei processi di mafia
II edizione di Contromafie, gli Stati generali dell’Antimafia a Roma
2010Nasce la rete ALAS - America Latina Alternativa Social
Lancio della campagna “Corrotti” e raccolta di firme per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni confiscati ai corrotti
A Reggio Calabria nasce la prima rete solidale contro il pizzo, ReggioLiberaReggio
2011Prende avvio il progetto “Libera la Natura” in collaborazione con il Gruppo Sportivo del Corpo Forestale dello Stato
A Rizziconi (Rc) la Nazionale Italiana di calcio allenata da Cesare Prandelli gioca sul campetto confiscato alla 'ndrangheta
Nasce il Premio Giornalistico Roberto Morrione, dedicato alla memoria e all'impegno civile e professionale del giornalista Rai, fondatore di Rainews24 e di Libera Informazione
2012“Amunì”, il progetto promosso da Libera insieme al Dipartimento per la giustizia minorile
2013Libera lancia tre importanti campagne: “Illuminiamo la salute”, “Io riattivo il lavoro” e “Miseria ladra”
2014Trentadue anni dopo la legge Rognoni-La Torre sulla confisca dei beni ai mafiosi in Italia, arriva l'approvazione da parte del Parlamento europeo della Direttiva (UE) 25/02/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativa al congelamento e alla confisca dei proventi di reato nell'Unione europea
Roma, conferenza nazionale “Le mafie restituiscono il maltolto. Il riutilizzo sociale dei beni confiscati per la legalità, lo sviluppo sostenibile e la coesione territoriale”
Papa Francesco incontra i familiari vittime di mafia nella chiesa di San Gregorio VII a Roma
III edizione di Contromafie, gli Stati generali dell’Antimafia a Roma
2015• Venti liberi: vent'anni Libera
• Città del Messico ospita la prima assemblea di ALAS (America Latina Alternativa Social), la rete internazionale di associazioni e organizzazioni latinoamericane che ha l’obiettivo di contrastare la criminalità organizzata, e corruzione
• Libera promuove la conferenza stampa con Alex Schwazer e Sandro Donati per la presentazione del progetto per il ritorno dell’atleta, a squalifica conclusa, all’attività agonistica
2016• Appuntamento Nazionale dei giovani di Libera a Cecina (Li)
• Roma viene firmato il protocollo tra l’Arma dei Carabinieri e Libera per una cultura antimafia.
• Viene firmata La Carta di Fondi, sottoscritta, nel monastero benedettino olivetano San Magno di Fondi da sacerdoti, religiosi e religiose che collaborano con Libera. Impegna i firmatari in azioni contro le mafie e corruzione, contro le ingiustizie sociali e le ecomafie
2017• Locri (Rc), il presidente della Repubblica Sergio Matterella incontra i familiari vittime di mafia, in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie
• Nasce Numeri Pari, una rete di associazioni per il contrasto alla disuguaglianza sociale per una società più equa fondata sulla giustizia sociale e ambientale
• Nasce Vivi un archivio multimediale, aperto e accessibile a tutti, dove sono raccolte tutte le storie delle vittime innocenti delle mafie di cui abbiamo notizia
• Con la ricerca sociale sulla percezione delle mafie e corruzione nel paese, prende il via la campagna Liberaidee un viaggio per conoscere, allargare la rete, rinnovare l’impegno civile contro le mafie e corruzione
• Nasce il nuovo sito di Libera
2018• Si svolge a Roma la IV edizione di Contromafiecorruzione, gli Stati Generali dell'antimafia
• Viene firmato a Roma il Protocollo Liberi di Scegliere che si propone di aiutare e accogliere donne e minori che vogliono uscire dal circuito mafioso
• VII Appuntamento dei giovani di Libera a Trappeto (PA)
• Al via Linea Libera, il servizio telefonico, gratuito e riservato, per chi vuole segnalare o denunciare condotte corruttive o di stampo mafioso
• Si svolge la giornata di mobilitazione #magliettarossa per #fermare l'emorragia di umanità
• Viene presentato a Roma il rapporto Liberaidee, sulla percezione e la presenza di mafie e corruzione nel nostro Paese
articolo del 24.03.2019, ore 22:50
da comunicato stampa