Dervio, è guerra Galperti-Vassena sull'ex mensa Redaelli
DERVIO. Con una lettera inviata ai cittadini derviesi, l’imprenditore Roberto Galperti è intervenuto in merito all’ex mensa Radaelli. Di sua proprietà, l’edificio non sarebbe stato ancora ceduto a causa della “mancata collaborazione” dell’Amministrazione: “Immediatamente dopo il voto, se Cassinelli sarà eletto daremo il via agli interventi per ristrutturare e donare alla comunità l’intero stabile dell’ex mensa Radaelli, senza alcun costo per il Comune. Per l’ennesima volta, la terza in dieci anni, il sindaco Davide Vassena ha avuto il coraggio di mettere nel programma elettorale l’auditorium polifunzionale che òui sostiene farà nella mensa. Voglio essere chiaro, il sindaco non farà mai nulla perché non verrà fatto il piano attuativo a cui lui ambisce. Perché in questi anni non è stata possibile alcuna forma di collaborazione e dialogo con la sua amministrazione. Per questo, la mia azienda ha sviluppato i suoi progetti in altri siti”.
Di seguito la risposta integrale del sindaco Davide Vassena, che non si è fatta attendere: “La lettera recapitata dall'imprenditore Galperti nella case dei Derviesi sta lasciando stupiti e sconcertati molti cittadini, che stanno esprimendo in vari modi il proprio sdegno. Non entriamo nel merito delle eventuali implicazioni legali o etiche di questa “discesa in campo”, che giudicherà chi ne ha la competenza, ma visto che lui afferma che “in questi anni non è stato possibile instaurare alcuna forma di collaborazione e dialogo con l'amministrazione” vorremmo almeno spiegare come stanno realmente le cose.
Quando il sig. Galperti ha acquistato le aree della Catene Regina (ex Redaelli), il PGT ( Piano di governo del territorio) riportava chiaramente che l'ultimo capannone del complesso, quello più verso sud che poi è stato demolito, dovesse essere destinato ad uso pubblico, come previsto già in passato. Proprio per supportare l'attività industriale, visto che il sig. Galperti intendeva demolire e ricostruire tale capannone, in accordo con l'imprenditore si è deciso di sostituire la cessione del capannone con la ex mensa, che sarebbe stata più utile alla collettività e interessava meno dal punto di vista industriale. In seguito, per poter sviluppare quanto previsto nel PGT, che avrebbe quindi portato alla possibilità di utilizzare la ex mensa ad uso pubblico, il sig. Galperti ha chiesto di acquistare dal Demanio il terreno sul quale è ubicato uno dei suoi capannoni, che altrimenti non sarebbe stato di sua proprietà.
Nonostante fosse una questione tra lui e il Demanio, ho personalmente cercato di aiutarlo, nei limiti imposti dalla legge, sostenendo la sua richiesta, con decine di incontri e oltre 240 comunicazioni che conservo ancora in archivio, presso le autorità demaniali locali e accompagnando i responsabili dell'azienda in incontri con l'autorità demaniale regionale a Milano e perfino a Roma (con viaggio pagato da me). Purtroppo, a tutti i livelli, è stato ribadito che il Demanio non gli avrebbe venduto tale area e che sarebbe stata disponibile solo tramite una normale concessione demaniale, sulla quale però il sig. Galperti non era d'accordo.
Il progetto di ristrutturazione dell'edificio della ex mensa, che era già stato predisposto dalla proprietà in accordo con l'Amministrazione Comunale, è quindi rimasto fermo non per la presunta mancanza di collaborazione da parte del sottoscritto, ma per l'impossibilità da parte del sig. Galperti di ottenere dal Demanio la proprietà di uno dei capannoni appena acquisiti.
Lo stupore sulle parole del sig. Galperti deriva anche dalle dichiarazioni dell'imprenditore riportate in un articolo de "Il Giorno" scritto proprio dal giornalista (ora candidato sindaco) Cassinelli a proposito di questa vicenda, nel quale il sig. Galperti diceva: “gli interventi a Dervio nell’ex Redaelli prevedevano anche la realizzazione di una sala polifunzionale e spero verrà pronta il prima possibile” (confermando così gli accordi in tal senso), aggiungendo poi: "Devo dare atto al Comune di avere, ora, trovato un virtuoso equilibrio tra le
esigenze pubbliche e quelle private” (che non ci sembra propriamente il commento di chi non vada d'accordo con
il Comune), e concludendo: “siamo in attesa di un parere da parte dell’Agenzia nazionale del Demanio richiesto
da quella regionale” (confermando così la nostra ricostruzione dei fatti).
Perché abbia cambiato idea non lo sappiamo, ma probabilmente è stato condizionato dalla competizione
elettorale. Siamo però sicuri che, da persona intelligente qual è, voglia essere ricordato dai Derviesi per la sua
generosità verso TUTTA la popolazione, e non solo verso una parte e in base all'esito delle elezioni. Altrimenti le
domande che in tanti si stanno iniziando a fare potrebbero gettare ombra su questa operazione.
Vogliamo infine cogliere questa occasione per rivolgere un appello ai Derviesi: mai come quest'anno sarà importante recarsi alle urne con coscienza e consapevolezza.
Il diritto di voto è importante, l'abbiamo conquistato a fatica, manteniamolo libero!”.
Per quanto riguarda la promessa di Cassinelli, l’edificio verrebbe riqualificato e ospiterebbe un nuovo asilo, l’auditorium e dei parcheggi sotterranei.
articolo del 23.05.2019, ore 22:10
Di seguito la risposta integrale del sindaco Davide Vassena, che non si è fatta attendere: “La lettera recapitata dall'imprenditore Galperti nella case dei Derviesi sta lasciando stupiti e sconcertati molti cittadini, che stanno esprimendo in vari modi il proprio sdegno. Non entriamo nel merito delle eventuali implicazioni legali o etiche di questa “discesa in campo”, che giudicherà chi ne ha la competenza, ma visto che lui afferma che “in questi anni non è stato possibile instaurare alcuna forma di collaborazione e dialogo con l'amministrazione” vorremmo almeno spiegare come stanno realmente le cose.
Quando il sig. Galperti ha acquistato le aree della Catene Regina (ex Redaelli), il PGT ( Piano di governo del territorio) riportava chiaramente che l'ultimo capannone del complesso, quello più verso sud che poi è stato demolito, dovesse essere destinato ad uso pubblico, come previsto già in passato. Proprio per supportare l'attività industriale, visto che il sig. Galperti intendeva demolire e ricostruire tale capannone, in accordo con l'imprenditore si è deciso di sostituire la cessione del capannone con la ex mensa, che sarebbe stata più utile alla collettività e interessava meno dal punto di vista industriale. In seguito, per poter sviluppare quanto previsto nel PGT, che avrebbe quindi portato alla possibilità di utilizzare la ex mensa ad uso pubblico, il sig. Galperti ha chiesto di acquistare dal Demanio il terreno sul quale è ubicato uno dei suoi capannoni, che altrimenti non sarebbe stato di sua proprietà.
Nonostante fosse una questione tra lui e il Demanio, ho personalmente cercato di aiutarlo, nei limiti imposti dalla legge, sostenendo la sua richiesta, con decine di incontri e oltre 240 comunicazioni che conservo ancora in archivio, presso le autorità demaniali locali e accompagnando i responsabili dell'azienda in incontri con l'autorità demaniale regionale a Milano e perfino a Roma (con viaggio pagato da me). Purtroppo, a tutti i livelli, è stato ribadito che il Demanio non gli avrebbe venduto tale area e che sarebbe stata disponibile solo tramite una normale concessione demaniale, sulla quale però il sig. Galperti non era d'accordo.
Il progetto di ristrutturazione dell'edificio della ex mensa, che era già stato predisposto dalla proprietà in accordo con l'Amministrazione Comunale, è quindi rimasto fermo non per la presunta mancanza di collaborazione da parte del sottoscritto, ma per l'impossibilità da parte del sig. Galperti di ottenere dal Demanio la proprietà di uno dei capannoni appena acquisiti.
Lo stupore sulle parole del sig. Galperti deriva anche dalle dichiarazioni dell'imprenditore riportate in un articolo de "Il Giorno" scritto proprio dal giornalista (ora candidato sindaco) Cassinelli a proposito di questa vicenda, nel quale il sig. Galperti diceva: “gli interventi a Dervio nell’ex Redaelli prevedevano anche la realizzazione di una sala polifunzionale e spero verrà pronta il prima possibile” (confermando così gli accordi in tal senso), aggiungendo poi: "Devo dare atto al Comune di avere, ora, trovato un virtuoso equilibrio tra le
esigenze pubbliche e quelle private” (che non ci sembra propriamente il commento di chi non vada d'accordo con
il Comune), e concludendo: “siamo in attesa di un parere da parte dell’Agenzia nazionale del Demanio richiesto
da quella regionale” (confermando così la nostra ricostruzione dei fatti).
Perché abbia cambiato idea non lo sappiamo, ma probabilmente è stato condizionato dalla competizione
elettorale. Siamo però sicuri che, da persona intelligente qual è, voglia essere ricordato dai Derviesi per la sua
generosità verso TUTTA la popolazione, e non solo verso una parte e in base all'esito delle elezioni. Altrimenti le
domande che in tanti si stanno iniziando a fare potrebbero gettare ombra su questa operazione.
Vogliamo infine cogliere questa occasione per rivolgere un appello ai Derviesi: mai come quest'anno sarà importante recarsi alle urne con coscienza e consapevolezza.
Il diritto di voto è importante, l'abbiamo conquistato a fatica, manteniamolo libero!”.
Per quanto riguarda la promessa di Cassinelli, l’edificio verrebbe riqualificato e ospiterebbe un nuovo asilo, l’auditorium e dei parcheggi sotterranei.
articolo del 23.05.2019, ore 22:10