Consegna della posta: in Valchiavenna i disagi continuano
Dopo i problemi evidenziati già dalla scorsa estate, i problemi del servizio di consegna della posta in Valchiavenna non sembrano proprio essere stati superati.
Proprio per evidenziare come la situazione stia proseguendo da mesi, il presidente della Comunità Montana Davide Trussoni e il sindaco della città del Mera Luca Della Bitta avevano scritto una nuova lettera a Poste Italiane, in cui si legge: “Sul nostro territorio è ancora molto diffusa la pratica di voler ricevere in forma cartacea numerose comunicazioni, avvisi, bollette e fatture, in particolar modo per quanto riguarda la popolazione più anziana. Pertanto, il servizio di consegna della posta ordinaria incide pesantemente sulla vita quotidiana di persone, famiglie e imprese della Valchiavenna e merita una maggiore considerazione al pari di ogni forma di servizio pubblico rivolto al cittadino. Facendo seguito ai numerosi contatti diretti intercorsi, che tuttavia non hanno ancora portato il servizio ad un livello qualitativamente accettabile, rinnoviamo nuovamente un pressante sollecito affinché siano poste in essere le azioni correttive necessarie con tempestività, urgenza e risolutezza. Le segnalazioni quotidiane di numerosi cittadini e titolari di attività commerciali, artigianali, di realtà associative e di volontariato rappresentano gravi disguidi legati ai tempi di consegna quali ad esempio la ricezione, con settimane di ritardo rispetto alla scadenza di pagamento, di bollette e fatture di servizi quali energia elettrica, servizi telefonici, fornitura di gas, scadenze varie. A questo si aggiungono gravi ritardi in merito a comunicazioni inerenti visite mediche e ritiro referti, vaccinazioni, prenotazioni di prestazioni. Un lungo elenco di casi reali e concreti che certificano che il servizio può e deve decisamente migliorare qualcosa. Sentiamo il dovere, in qualità di rappresentanti della comunità locale, di chiedere nuovamente risposte concrete, reali e incisive per riportare il servizio ad un livello qualitativo adeguato. Abbiamo apprezzato alcuni interventi messi in atto per i territori e di comuni di montagna del recente passato. Chiediamo, sul servizio di consegna della posta, analoga attenzione anche per il nostro territorio montano. Siamo disposti a provare, insieme, a costruire anche modelli innovativi e sperimentali: ma il servizio di consegna della posta deve essere affidabile ed adeguato”.
Davide Trussoni, presidente della Comunità montana della Valchiavenna, si è incontrato martedì scorso con il Prefetto Salvatore Rosario Pasquariello proprio per discutere delle problematiche: “Anzitutto dobbiamo ringraziare il nuovo Prefetto che ha scelto la Valchiavenna per iniziare il giro conoscitivo con le amministrazioni locali della provincia, proprio in ragione delle segnalazioni più volte fatte sui problemi relativi al servizio postale”. “Ci è stato spiegato (direttamente dalle Poste, ndr), che la situazione non è delle migliori e che ci sono ancora delle giacenze considerevoli. Dal mese di gennaio, comunque, sono stati assunti dei nuovi portalettere e le zone di recapito in Valchiavenna, che prima erano 9, sono state aumentate a 11, in modo che ogni postino debba coprire un’area più limitata. Un’iniziativa che, ovviamente, abbiamo accolto positivamente ma che, a nostro parere, non è ancora sufficiente. Per questo continueremo a tenere sotto controllo la situazione e a segnalare i disservizi più evidenti. Sappiamo che consegnare nelle nostre zone è più complesso e costoso, ma pretendiamo lo stesso di avere questo servizio. Ci rendiamo anche conto che Poste Italiane non è più pubblica ma, altrettanto, crediamo che la sua missione principale sia quella di consegnare la corrispondenza, altrimenti avrebbe un altro nome. La diversificazione dei servizi offerti certamente non aiuta. Non è però accettabile che servizi come la consegna dei pacchi Amazon o quelli bancari funzionino abbastanza bene e, invece, la corrispondenza latiti. E’ un nostro diritto pretendere che essa venga consegnata in tempi ragionevoli”.
Il Prefetto, nel frattempo, ha confermato il suo impegno rendendosi disponibile a inviare a Poste Italiane una relazione sulle varie problematiche, in modo da non far calare l’attenzione su un servizio a dir poco fondamentale per i cittadini valchiavennaschi.
articolo del 12.01.2020, ore 00.40
Proprio per evidenziare come la situazione stia proseguendo da mesi, il presidente della Comunità Montana Davide Trussoni e il sindaco della città del Mera Luca Della Bitta avevano scritto una nuova lettera a Poste Italiane, in cui si legge: “Sul nostro territorio è ancora molto diffusa la pratica di voler ricevere in forma cartacea numerose comunicazioni, avvisi, bollette e fatture, in particolar modo per quanto riguarda la popolazione più anziana. Pertanto, il servizio di consegna della posta ordinaria incide pesantemente sulla vita quotidiana di persone, famiglie e imprese della Valchiavenna e merita una maggiore considerazione al pari di ogni forma di servizio pubblico rivolto al cittadino. Facendo seguito ai numerosi contatti diretti intercorsi, che tuttavia non hanno ancora portato il servizio ad un livello qualitativamente accettabile, rinnoviamo nuovamente un pressante sollecito affinché siano poste in essere le azioni correttive necessarie con tempestività, urgenza e risolutezza. Le segnalazioni quotidiane di numerosi cittadini e titolari di attività commerciali, artigianali, di realtà associative e di volontariato rappresentano gravi disguidi legati ai tempi di consegna quali ad esempio la ricezione, con settimane di ritardo rispetto alla scadenza di pagamento, di bollette e fatture di servizi quali energia elettrica, servizi telefonici, fornitura di gas, scadenze varie. A questo si aggiungono gravi ritardi in merito a comunicazioni inerenti visite mediche e ritiro referti, vaccinazioni, prenotazioni di prestazioni. Un lungo elenco di casi reali e concreti che certificano che il servizio può e deve decisamente migliorare qualcosa. Sentiamo il dovere, in qualità di rappresentanti della comunità locale, di chiedere nuovamente risposte concrete, reali e incisive per riportare il servizio ad un livello qualitativo adeguato. Abbiamo apprezzato alcuni interventi messi in atto per i territori e di comuni di montagna del recente passato. Chiediamo, sul servizio di consegna della posta, analoga attenzione anche per il nostro territorio montano. Siamo disposti a provare, insieme, a costruire anche modelli innovativi e sperimentali: ma il servizio di consegna della posta deve essere affidabile ed adeguato”.
Davide Trussoni, presidente della Comunità montana della Valchiavenna, si è incontrato martedì scorso con il Prefetto Salvatore Rosario Pasquariello proprio per discutere delle problematiche: “Anzitutto dobbiamo ringraziare il nuovo Prefetto che ha scelto la Valchiavenna per iniziare il giro conoscitivo con le amministrazioni locali della provincia, proprio in ragione delle segnalazioni più volte fatte sui problemi relativi al servizio postale”. “Ci è stato spiegato (direttamente dalle Poste, ndr), che la situazione non è delle migliori e che ci sono ancora delle giacenze considerevoli. Dal mese di gennaio, comunque, sono stati assunti dei nuovi portalettere e le zone di recapito in Valchiavenna, che prima erano 9, sono state aumentate a 11, in modo che ogni postino debba coprire un’area più limitata. Un’iniziativa che, ovviamente, abbiamo accolto positivamente ma che, a nostro parere, non è ancora sufficiente. Per questo continueremo a tenere sotto controllo la situazione e a segnalare i disservizi più evidenti. Sappiamo che consegnare nelle nostre zone è più complesso e costoso, ma pretendiamo lo stesso di avere questo servizio. Ci rendiamo anche conto che Poste Italiane non è più pubblica ma, altrettanto, crediamo che la sua missione principale sia quella di consegnare la corrispondenza, altrimenti avrebbe un altro nome. La diversificazione dei servizi offerti certamente non aiuta. Non è però accettabile che servizi come la consegna dei pacchi Amazon o quelli bancari funzionino abbastanza bene e, invece, la corrispondenza latiti. E’ un nostro diritto pretendere che essa venga consegnata in tempi ragionevoli”.
Il Prefetto, nel frattempo, ha confermato il suo impegno rendendosi disponibile a inviare a Poste Italiane una relazione sulle varie problematiche, in modo da non far calare l’attenzione su un servizio a dir poco fondamentale per i cittadini valchiavennaschi.
articolo del 12.01.2020, ore 00.40