BPS e i rapporti col mercato cinese
La Banca Popolare di Sondrio ha organizzato per lo scorso 14 maggio, dalle ore 9.00 alle 13.00, presso il proprio Servizio Internazionale a Sondrio, un seminario di presentazione delle opportunità offerte dal mercato cinese alle imprese italiane; l'evento sarà presieduto dalla referente dell'Ufficio della BPS sulla piazza di Shanghai e dai rappresentanti dell'Istituto Affari Internazionali, della Camera di Commercio Italo-Cinese, della Sace e della Simest.
La Banca Popolare di Sondrio dispone di un desk sulla piazza di Shanghai a disposizione della clientela che opera in Cina oppure che intende avviare nuovi affari in quel mercato che è considerato strategico per diversi settori.
La recente visita del Presidente della Repubblica Cinese in Italia ha ulteriormente intensificato le relazioni tra il nostro Paese e il gigante asiatico, che risulta essere un partner prioritario sia in termini di esportazioni che di importazioni italiane.
Il 3% del totale esportato dall'Italia nel 2018, pari a circa 13,7 miliardi di Euro è andato in Cina, quarto mercato di destinazione delle nostre merci dopo l'Unione Europea, gli Stati Uniti e la Svizzera. Tra i principali prodotti venduti in Cina si annoverano: macchinari ed apparecchiature; articoli di abbigliamento; articoli in pelle e pelliccia; prodotti chimici; prodotti farmaceutici; autoveicoli, rimorchi e semirimorchi.
Nel contesto delle importazioni da altri Paesi, invece, la Cina è seconda solo all'Unione Europea con il 7,1% del totale importato dall'Italia, pari a 30,78 miliardi di Euro nel 2018, principalmente: computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi; macchinari ed apparecchiature elettriche; articoli di abbigliamento, in pelle e pelliccia; apparecchiature per le telecomunicazioni.
I dati del CDA di BPS
Gli indicatori di liquidità di breve (Liquidity Coverage Ratio) e medio periodo (Net Stable Funding Ratio) si posizionano, entrambi, su valori di assoluta tranquillità, ben al di sopra dei requisiti minimi regolamentari. - Il margine di intermediazione, grazie alla positiva dinamica dei mercati, si incrementa passando dai 211,3 milioni di euro del primo trimestre 2018 ai 226,8 milioni di euro del periodo di riferimento (+7,3%). - Confermata la tradizionale vicinanza alla clientela e alle comunità di riferimento: famiglie e imprese hanno beneficiato, da inizio anno, di nuove erogazioni per circa un miliardo. - La raccolta diretta ammonta a € 30.496 milioni rispetto ai 31.063 milioni di euro di fine 2018 (-1,8%); quella indiretta si attesta a € 31.541 milioni rispetto ai 30.182 milioni di euro del periodo di confronto (+4,5%). La raccolta assicurativa ammonta a € 1.447 milioni rispetto ai 1.410 milioni di euro del precedente esercizio (+2,6%). - I finanziamenti verso clientela si attestano a 25.962 milioni di euro, in lieve incremento (+0,5%) rispetto ai 25.845 milioni di euro di fine 2018. - I crediti deteriorati lordi diminuiscono complessivamente, da inizio anno, di 89 milioni di euro (-2,1%). Più marcata la contrazione delle sole posizioni a sofferenza (-4,3%). Il rapporto tra i crediti lordi non performing e il totale dei finanziamenti verso clientela (NPL Ratio lordo) si riduce al 14,44% rispetto al 14,75% di fine 2018. - Il costo del rischio di credito, dato dal rapporto tra le rettifiche su crediti e il totale dei finanziamenti a clientela, si è ridotto allo 0,68% rispetto allo 0,93% di fine 2018. - I tassi di copertura del credito deteriorato si mantengono su livelli particolarmente elevati: quello del totale crediti non performing si posiziona al 53,59%; quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza si colloca al 67,44%. - Il Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, si riduce ulteriormente attestandosi al 70,37% dal 70,71% di fine 2018. - Il Leverage Ratio phased in si posiziona al 6,01%, mentre quello fully phased al 5,97%. - Il personale, principale asset aziendale, ammonta a 3.255 unità. 39 nuove assunzioni da inizio 2019. Di seguito vengono fornite le tabelle di sintesi dei dati più significativi nonché l’informativa sulla composizione del Gruppo bancario. Dati contabili (in milioni di euro) 31/03/2019 31/03/2018 Variazione Margine di interesse 120,2 120,2 +0% Commissioni nette 75,5 76,3 -1% Risultato complessivo attività in titoli 30,5 14,3 +113,6% Margine di intermediazione 226,8 211,3 +7,3% Rettifiche di valore su crediti e att. fin. 43,3 29,3 +47,7% Costi operativi 136,4 130,3 +4,7% Utile al lordo delle imposte 50,5 55,9 -9,7% Utile netto 34,9 42,8 -18,5% 31/03/2019 3 Il Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio risulta attualmente costituito da: - Banca Popolare di Sondrio, società cooperativa per azioni (capogruppo); - Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA (controllata 100%); - Factorit S.p.A. (controllata 60,5%); - Banca della Nuova Terra S.p.A. (controllata 100%); - PrestiNuova S.p.A. (controllata 100%); - Sinergia Seconda S.r.l. (strumentale, controllata 100%); - Popso Covered Bond S.r.l. (controllata 60%). Il Gruppo, pure in un contesto difficile, soprattutto a causa delle incertezze del quadro congiunturale a livello sia domestico sia mondiale, è stato in grado di realizzare un risultato di periodo che, sia pur in diminuzione, è da ritenersi soddisfacente. L'utile netto consolidato, al 31 marzo 2019, ammonta a € 34,9 milioni, in riduzione del 18,5% rispetto ai 42,8 milioni di euro dei primi tre mesi del 2018. Nel confronto con i volumi di fine 2018: la raccolta diretta segna € 30.496 milioni (-1,8%), la raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a € 31.541 milioni (+4,5%), quella assicurativa somma € 1.447 milioni (+2,6%). La raccolta complessiva da clientela si posiziona, quindi, a € 63.485 milioni (+1,3%). I finanziamenti netti verso clientela, somma dei volumi valutati al costo ammortizzato e delle masse valutate al fair value con impatto a conto economico, ammontano a € 25.962 milioni, in lieve incremento sui 25.845 milioni di euro di fine 2018 (+0,5%). I crediti deteriorati netti cifrano € 1.895 milioni (+2,4%) e costituiscono il 7,30% del totale dei finanziamenti; l'incidenza risulta quindi in lieve incremento rispetto al 7,16% di fine 2018. Il livello di copertura si mantiene su valori particolarmente consistenti, al 53,59%. In tale ambito, le sofferenze nette segnano € 773 milioni (+1,6%) con un'incidenza sul totale finanziamenti verso clientela del 2,98% a fronte del 2,94% di fine 2018. Il grado di copertura è risultato pari al 67,44% rispetto al 69,36% di fine 2018. Tenendo conto degli importi passati a conto economico in anni precedenti, la copertura di tali crediti si attesta al 76,89%. Le inadempienze probabili nette sono pari a 1.039 milioni di euro (+3,3%), con un grado di copertura del 35,71%. L'incidenza delle stesse sul totale finanziamenti sale al 4% rispetto al 3,89% di fine 2018. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate nette ammontano a € 83 milioni (-1,9%) con un grado di copertura che si attesta all'11,30% e un’incidenza sul totale finanziamenti pari allo 0,32%. Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati, ammontano a € 10.272 milioni, in riduzione (-7,2%) nel confronto con i volumi consuntivati sul finire del passato esercizio. In ulteriore incremento
Relativamente alle componenti del conto economico consolidato il margine di interesse si è attestato a € 120,2 milioni, mantenendosi sullo stesso livello dei primi tre mesi del 2018. Le commissioni nette da servizi hanno cifrato € 75,5 milioni, evidenziando una lieve contrazione (-1%) nel confronto con i 76,3 milioni del primo trimestre 2018. Stabile l'ammontare dei dividendi incassati, pari a € 0,6 milioni. Il risultato complessivo dell’attività in titoli, cambi, derivati e crediti (dato dalla somma delle voci 80, 90, 100 e 110 del conto economico) è risultato pari a € 30,5 milioni, in notevole aumento (+113,6%) rispetto ai 14,3 milioni di euro consuntivati al 31 marzo 2018. Ciò grazie al positivo andamento dei mercati finanziari che ha caratterizzato il primo trimestre del corrente anno. Il margine d'intermediazione, in ragione di quanto predetto, è pertanto salito a € 226,8 milioni dai 211,3 milioni di euro del periodo di confronto (+7,3%). Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito, voce 130 di conto economico, si sono attestate a € 43,3 milioni rispetto ai 29,3 milioni di euro del periodo di confronto (+47,7%). La sola componente costituita dalle rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rappresentata dalle esposizioni verso clientela e banche sotto forma sia di finanziamenti sia di titoli, è ammontata a € 44,2 milioni rispetto ai 31,8 milioni di euro dei primi tre mesi del 2018 (+39,1%). Tale incremento riflette, in misura rilevante, l'impatto negativo derivante dall'utilizzo, nel calcolo degli impairment come previsto dai nuovi principi contabili (IFRS 9), di uno scenario macro economico che sconta previsioni al ribasso per il corrente anno. La componente rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha registrato riprese di valore pari a 1 milione di euro riferibili alla componente dei titoli di debito.
La voce 140 di conto economico, che rileva gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni, derivanti dalle variazioni apportate ai flussi di cassa contrattuali, ha registrato perdite per € 0,7 milioni rispetto agli 0,9 milioni di euro, di segno analogo, contabilizzati nel periodo di confronto (-20,2%). Il rapporto tra le rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, voce 130a di conto economico, e i finanziamenti netti verso clientela, cosiddetto costo del credito, risulta pari allo 0,68%, in diminuzione rispetto allo 0,93% di fine 2018. Il risultato netto della gestione finanziaria si è quindi incrementato, attestandosi a € 182,8 milioni sui 181,2 milioni di euro del primo trimestre 2018. I costi operativi ammontano a € 136,4 milioni dai 130,3 milioni di euro del periodo di confronto (+4,7%). Tale aggregato sconta, in misura ancora superiore rispetto a quanto contabilizzato nei primi tre mesi del 2018, i consistenti oneri previsti per la stabilità del sistema bancario pari a € 21 milioni rispetto ai 17 milioni di euro del trimestre di confronto. Il rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, il cosiddetto «cost income ratio», beneficiando della miglior dinamica dei ricavi (+7,1%) rispetto a quella dei costi (+4,7%), si è quindi portato al 60,14% dal 61,64% del 31 marzo 2018. Analizzando le singole voci di costo, le spese amministrative, per le quali si è proceduto a una riclassifica che riguarda l’accantonamento dei proventi del fondo di quiescenza, sono ammontate a € 138,8 milioni, in riduzione rispetto ai 141,2 milioni di euro del periodo di confronto (-1,7%). Nell'ambito: la componente delle spese del personale è salita a € 60,8 milioni dai 59,8 milioni di euro (+1,7%), mentre le altre spese amministrative si riducono passando dagli 81,4 milioni di euro del primo trimestre 2018 ai 78 milioni di euro del periodo di riferimento (-4,1%). Tale contrazione riflette, in massima parte, l'impatto derivante dall'entrata in vigore, dal primo gennaio 2019, del nuovo principio contabile IFRS 16. La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ha evidenziato accantonamenti per € 1,2 milioni, rispetto a un rilascio di fondi per € 3,1 milioni nel periodo di confronto.
Le rettifiche su attività materiali e immateriali sono ammontate a € 12,4 milioni in significativo incremento rispetto ai 7,4 milioni di euro del primo trimestre 2018 (+67,5%). L'aumento è in buona parte riconducibile all'effetto, con logiche opposte rispetto a quelle sopra esposte nella voce delle altre spese amministrative, dell'entrata in vigore, dal primo gennaio 2019, del nuovo principio contabile IFRS 16. Gli altri oneri e proventi di gestione, oggetto di riclassifica come sopra accennato, hanno cifrato € 16,1 milioni, in incremento rispetto ai 15,2 milioni di euro del primo trimestre 2018 (+5,8%). Il risultato della gestione operativa si è pertanto portato a € 46,4 milioni (-8,8%). La voce utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo positivo di € 4,1 milioni, in diminuzione rispetto ai 5 milioni di euro del periodo di confronto (-19,1%). Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato € 50,5 milioni (-9,7%). Detratte infine le imposte sul reddito, pari a € 15,4 milioni, nonché l’utile di pertinenza di terzi pari a 0,2 milioni di euro, si perviene a un utile netto dell’esercizio pari a € 34,9 milioni, in diminuzione rispetto al risultato del periodo di confronto (-18,5%). I fondi propri consolidati, compreso l’utile d'esercizio, al 31 marzo 2019 ammontano a € 2.726 milioni, in incremento di € 75 milioni rispetto al valore di fine 2018. I fondi propri di vigilanza consolidati al 31 marzo 2019, tenendo conto di quota parte degli utili di periodo destinata ad autofinanziamento, si attestano a € 3.014 milioni rispetto ai 2.981 € milioni del 31/12/2018 (+1,1%).
I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2019, calcolati sulla base dei fondi propri di vigilanza come sopra esposti, soddisfano pienamente i livelli minimi fissati dall’Autorità di vigilanza per il Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio. Il CET1 Ratio, il Tier1 Ratio e il Total Capital Ratio si posizionano (in regime di Phased in) su valori pari rispettivamente al 12,06%, al 12,09% e al 13,49%. I dati rappresentati tengono conto, in una misura in linea con la politica di dividendo abitualmente seguita dal Gruppo, di quota parte degli utili di periodo. Detti coefficienti riflettono ancora l’utilizzo dei metodi standard di ponderazione del rischio di credito. Un ulteriore apprezzamento degli indici prudenziali di capitale è quindi atteso a seguito dell'adozione dei modelli avanzati AIRB, per i quali la Banca attende l'autorizzazione da parte dell'Autorità di Vigilanza. Il Leverage Ratio al 31 marzo 2019 è pari, applicando i criteri transitori in vigore per il 2018 (phased in), al 6,01% e, in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased), al 5,97%. L’organico del Gruppo bancario si componeva, al 31 marzo 2019, di 3.255 risorse. 39 le nuove assunzioni effettuate nei primi tre mesi del 2019. La compagine sociale è a oggi formata da 169.113 soci. In tema di prevedibile evoluzione, si ritiene ragionevole ipotizzare che nel prosieguo del corrente anno si possano creare a livello di Gruppo i presupposti per il conseguimento di una buona performance reddituale, anche se continuano a gravare le note incognite legate all'evoluzione del quadro geopolitico, economico e finanziario.
articolo del 16.05.2019, ore 23:30
da comunicato stampa
La Banca Popolare di Sondrio dispone di un desk sulla piazza di Shanghai a disposizione della clientela che opera in Cina oppure che intende avviare nuovi affari in quel mercato che è considerato strategico per diversi settori.
La recente visita del Presidente della Repubblica Cinese in Italia ha ulteriormente intensificato le relazioni tra il nostro Paese e il gigante asiatico, che risulta essere un partner prioritario sia in termini di esportazioni che di importazioni italiane.
Il 3% del totale esportato dall'Italia nel 2018, pari a circa 13,7 miliardi di Euro è andato in Cina, quarto mercato di destinazione delle nostre merci dopo l'Unione Europea, gli Stati Uniti e la Svizzera. Tra i principali prodotti venduti in Cina si annoverano: macchinari ed apparecchiature; articoli di abbigliamento; articoli in pelle e pelliccia; prodotti chimici; prodotti farmaceutici; autoveicoli, rimorchi e semirimorchi.
Nel contesto delle importazioni da altri Paesi, invece, la Cina è seconda solo all'Unione Europea con il 7,1% del totale importato dall'Italia, pari a 30,78 miliardi di Euro nel 2018, principalmente: computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi; macchinari ed apparecchiature elettriche; articoli di abbigliamento, in pelle e pelliccia; apparecchiature per le telecomunicazioni.
I dati del CDA di BPS
Gli indicatori di liquidità di breve (Liquidity Coverage Ratio) e medio periodo (Net Stable Funding Ratio) si posizionano, entrambi, su valori di assoluta tranquillità, ben al di sopra dei requisiti minimi regolamentari. - Il margine di intermediazione, grazie alla positiva dinamica dei mercati, si incrementa passando dai 211,3 milioni di euro del primo trimestre 2018 ai 226,8 milioni di euro del periodo di riferimento (+7,3%). - Confermata la tradizionale vicinanza alla clientela e alle comunità di riferimento: famiglie e imprese hanno beneficiato, da inizio anno, di nuove erogazioni per circa un miliardo. - La raccolta diretta ammonta a € 30.496 milioni rispetto ai 31.063 milioni di euro di fine 2018 (-1,8%); quella indiretta si attesta a € 31.541 milioni rispetto ai 30.182 milioni di euro del periodo di confronto (+4,5%). La raccolta assicurativa ammonta a € 1.447 milioni rispetto ai 1.410 milioni di euro del precedente esercizio (+2,6%). - I finanziamenti verso clientela si attestano a 25.962 milioni di euro, in lieve incremento (+0,5%) rispetto ai 25.845 milioni di euro di fine 2018. - I crediti deteriorati lordi diminuiscono complessivamente, da inizio anno, di 89 milioni di euro (-2,1%). Più marcata la contrazione delle sole posizioni a sofferenza (-4,3%). Il rapporto tra i crediti lordi non performing e il totale dei finanziamenti verso clientela (NPL Ratio lordo) si riduce al 14,44% rispetto al 14,75% di fine 2018. - Il costo del rischio di credito, dato dal rapporto tra le rettifiche su crediti e il totale dei finanziamenti a clientela, si è ridotto allo 0,68% rispetto allo 0,93% di fine 2018. - I tassi di copertura del credito deteriorato si mantengono su livelli particolarmente elevati: quello del totale crediti non performing si posiziona al 53,59%; quello riferito alle sole posizioni classificate a sofferenza si colloca al 67,44%. - Il Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, si riduce ulteriormente attestandosi al 70,37% dal 70,71% di fine 2018. - Il Leverage Ratio phased in si posiziona al 6,01%, mentre quello fully phased al 5,97%. - Il personale, principale asset aziendale, ammonta a 3.255 unità. 39 nuove assunzioni da inizio 2019. Di seguito vengono fornite le tabelle di sintesi dei dati più significativi nonché l’informativa sulla composizione del Gruppo bancario. Dati contabili (in milioni di euro) 31/03/2019 31/03/2018 Variazione Margine di interesse 120,2 120,2 +0% Commissioni nette 75,5 76,3 -1% Risultato complessivo attività in titoli 30,5 14,3 +113,6% Margine di intermediazione 226,8 211,3 +7,3% Rettifiche di valore su crediti e att. fin. 43,3 29,3 +47,7% Costi operativi 136,4 130,3 +4,7% Utile al lordo delle imposte 50,5 55,9 -9,7% Utile netto 34,9 42,8 -18,5% 31/03/2019 3 Il Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio risulta attualmente costituito da: - Banca Popolare di Sondrio, società cooperativa per azioni (capogruppo); - Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA (controllata 100%); - Factorit S.p.A. (controllata 60,5%); - Banca della Nuova Terra S.p.A. (controllata 100%); - PrestiNuova S.p.A. (controllata 100%); - Sinergia Seconda S.r.l. (strumentale, controllata 100%); - Popso Covered Bond S.r.l. (controllata 60%). Il Gruppo, pure in un contesto difficile, soprattutto a causa delle incertezze del quadro congiunturale a livello sia domestico sia mondiale, è stato in grado di realizzare un risultato di periodo che, sia pur in diminuzione, è da ritenersi soddisfacente. L'utile netto consolidato, al 31 marzo 2019, ammonta a € 34,9 milioni, in riduzione del 18,5% rispetto ai 42,8 milioni di euro dei primi tre mesi del 2018. Nel confronto con i volumi di fine 2018: la raccolta diretta segna € 30.496 milioni (-1,8%), la raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a € 31.541 milioni (+4,5%), quella assicurativa somma € 1.447 milioni (+2,6%). La raccolta complessiva da clientela si posiziona, quindi, a € 63.485 milioni (+1,3%). I finanziamenti netti verso clientela, somma dei volumi valutati al costo ammortizzato e delle masse valutate al fair value con impatto a conto economico, ammontano a € 25.962 milioni, in lieve incremento sui 25.845 milioni di euro di fine 2018 (+0,5%). I crediti deteriorati netti cifrano € 1.895 milioni (+2,4%) e costituiscono il 7,30% del totale dei finanziamenti; l'incidenza risulta quindi in lieve incremento rispetto al 7,16% di fine 2018. Il livello di copertura si mantiene su valori particolarmente consistenti, al 53,59%. In tale ambito, le sofferenze nette segnano € 773 milioni (+1,6%) con un'incidenza sul totale finanziamenti verso clientela del 2,98% a fronte del 2,94% di fine 2018. Il grado di copertura è risultato pari al 67,44% rispetto al 69,36% di fine 2018. Tenendo conto degli importi passati a conto economico in anni precedenti, la copertura di tali crediti si attesta al 76,89%. Le inadempienze probabili nette sono pari a 1.039 milioni di euro (+3,3%), con un grado di copertura del 35,71%. L'incidenza delle stesse sul totale finanziamenti sale al 4% rispetto al 3,89% di fine 2018. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate nette ammontano a € 83 milioni (-1,9%) con un grado di copertura che si attesta all'11,30% e un’incidenza sul totale finanziamenti pari allo 0,32%. Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati, ammontano a € 10.272 milioni, in riduzione (-7,2%) nel confronto con i volumi consuntivati sul finire del passato esercizio. In ulteriore incremento
Relativamente alle componenti del conto economico consolidato il margine di interesse si è attestato a € 120,2 milioni, mantenendosi sullo stesso livello dei primi tre mesi del 2018. Le commissioni nette da servizi hanno cifrato € 75,5 milioni, evidenziando una lieve contrazione (-1%) nel confronto con i 76,3 milioni del primo trimestre 2018. Stabile l'ammontare dei dividendi incassati, pari a € 0,6 milioni. Il risultato complessivo dell’attività in titoli, cambi, derivati e crediti (dato dalla somma delle voci 80, 90, 100 e 110 del conto economico) è risultato pari a € 30,5 milioni, in notevole aumento (+113,6%) rispetto ai 14,3 milioni di euro consuntivati al 31 marzo 2018. Ciò grazie al positivo andamento dei mercati finanziari che ha caratterizzato il primo trimestre del corrente anno. Il margine d'intermediazione, in ragione di quanto predetto, è pertanto salito a € 226,8 milioni dai 211,3 milioni di euro del periodo di confronto (+7,3%). Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito, voce 130 di conto economico, si sono attestate a € 43,3 milioni rispetto ai 29,3 milioni di euro del periodo di confronto (+47,7%). La sola componente costituita dalle rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rappresentata dalle esposizioni verso clientela e banche sotto forma sia di finanziamenti sia di titoli, è ammontata a € 44,2 milioni rispetto ai 31,8 milioni di euro dei primi tre mesi del 2018 (+39,1%). Tale incremento riflette, in misura rilevante, l'impatto negativo derivante dall'utilizzo, nel calcolo degli impairment come previsto dai nuovi principi contabili (IFRS 9), di uno scenario macro economico che sconta previsioni al ribasso per il corrente anno. La componente rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha registrato riprese di valore pari a 1 milione di euro riferibili alla componente dei titoli di debito.
La voce 140 di conto economico, che rileva gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni, derivanti dalle variazioni apportate ai flussi di cassa contrattuali, ha registrato perdite per € 0,7 milioni rispetto agli 0,9 milioni di euro, di segno analogo, contabilizzati nel periodo di confronto (-20,2%). Il rapporto tra le rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, voce 130a di conto economico, e i finanziamenti netti verso clientela, cosiddetto costo del credito, risulta pari allo 0,68%, in diminuzione rispetto allo 0,93% di fine 2018. Il risultato netto della gestione finanziaria si è quindi incrementato, attestandosi a € 182,8 milioni sui 181,2 milioni di euro del primo trimestre 2018. I costi operativi ammontano a € 136,4 milioni dai 130,3 milioni di euro del periodo di confronto (+4,7%). Tale aggregato sconta, in misura ancora superiore rispetto a quanto contabilizzato nei primi tre mesi del 2018, i consistenti oneri previsti per la stabilità del sistema bancario pari a € 21 milioni rispetto ai 17 milioni di euro del trimestre di confronto. Il rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, il cosiddetto «cost income ratio», beneficiando della miglior dinamica dei ricavi (+7,1%) rispetto a quella dei costi (+4,7%), si è quindi portato al 60,14% dal 61,64% del 31 marzo 2018. Analizzando le singole voci di costo, le spese amministrative, per le quali si è proceduto a una riclassifica che riguarda l’accantonamento dei proventi del fondo di quiescenza, sono ammontate a € 138,8 milioni, in riduzione rispetto ai 141,2 milioni di euro del periodo di confronto (-1,7%). Nell'ambito: la componente delle spese del personale è salita a € 60,8 milioni dai 59,8 milioni di euro (+1,7%), mentre le altre spese amministrative si riducono passando dagli 81,4 milioni di euro del primo trimestre 2018 ai 78 milioni di euro del periodo di riferimento (-4,1%). Tale contrazione riflette, in massima parte, l'impatto derivante dall'entrata in vigore, dal primo gennaio 2019, del nuovo principio contabile IFRS 16. La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ha evidenziato accantonamenti per € 1,2 milioni, rispetto a un rilascio di fondi per € 3,1 milioni nel periodo di confronto.
Le rettifiche su attività materiali e immateriali sono ammontate a € 12,4 milioni in significativo incremento rispetto ai 7,4 milioni di euro del primo trimestre 2018 (+67,5%). L'aumento è in buona parte riconducibile all'effetto, con logiche opposte rispetto a quelle sopra esposte nella voce delle altre spese amministrative, dell'entrata in vigore, dal primo gennaio 2019, del nuovo principio contabile IFRS 16. Gli altri oneri e proventi di gestione, oggetto di riclassifica come sopra accennato, hanno cifrato € 16,1 milioni, in incremento rispetto ai 15,2 milioni di euro del primo trimestre 2018 (+5,8%). Il risultato della gestione operativa si è pertanto portato a € 46,4 milioni (-8,8%). La voce utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo positivo di € 4,1 milioni, in diminuzione rispetto ai 5 milioni di euro del periodo di confronto (-19,1%). Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato € 50,5 milioni (-9,7%). Detratte infine le imposte sul reddito, pari a € 15,4 milioni, nonché l’utile di pertinenza di terzi pari a 0,2 milioni di euro, si perviene a un utile netto dell’esercizio pari a € 34,9 milioni, in diminuzione rispetto al risultato del periodo di confronto (-18,5%). I fondi propri consolidati, compreso l’utile d'esercizio, al 31 marzo 2019 ammontano a € 2.726 milioni, in incremento di € 75 milioni rispetto al valore di fine 2018. I fondi propri di vigilanza consolidati al 31 marzo 2019, tenendo conto di quota parte degli utili di periodo destinata ad autofinanziamento, si attestano a € 3.014 milioni rispetto ai 2.981 € milioni del 31/12/2018 (+1,1%).
I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2019, calcolati sulla base dei fondi propri di vigilanza come sopra esposti, soddisfano pienamente i livelli minimi fissati dall’Autorità di vigilanza per il Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio. Il CET1 Ratio, il Tier1 Ratio e il Total Capital Ratio si posizionano (in regime di Phased in) su valori pari rispettivamente al 12,06%, al 12,09% e al 13,49%. I dati rappresentati tengono conto, in una misura in linea con la politica di dividendo abitualmente seguita dal Gruppo, di quota parte degli utili di periodo. Detti coefficienti riflettono ancora l’utilizzo dei metodi standard di ponderazione del rischio di credito. Un ulteriore apprezzamento degli indici prudenziali di capitale è quindi atteso a seguito dell'adozione dei modelli avanzati AIRB, per i quali la Banca attende l'autorizzazione da parte dell'Autorità di Vigilanza. Il Leverage Ratio al 31 marzo 2019 è pari, applicando i criteri transitori in vigore per il 2018 (phased in), al 6,01% e, in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased), al 5,97%. L’organico del Gruppo bancario si componeva, al 31 marzo 2019, di 3.255 risorse. 39 le nuove assunzioni effettuate nei primi tre mesi del 2019. La compagine sociale è a oggi formata da 169.113 soci. In tema di prevedibile evoluzione, si ritiene ragionevole ipotizzare che nel prosieguo del corrente anno si possano creare a livello di Gruppo i presupposti per il conseguimento di una buona performance reddituale, anche se continuano a gravare le note incognite legate all'evoluzione del quadro geopolitico, economico e finanziario.
articolo del 16.05.2019, ore 23:30
da comunicato stampa