Anche a Dubino si parla di droghe e alcool
DUBINO. Anche a Dubino si è parlato di droghe e alcol. La serata è stata organizzata dall'Unione Sportiva di Dubino e da quella del Delebio Rugby e si è tenuta venerdì 3 maggio alle 21 presso il campo sportivo di Dubino "Moreno Prati", nella Club House.
Presente il relatore Enrico Comi, sportivo ed ex tossicodipendente già intervenuto lo scorso febbraio in un evento simile a Verceia. Dal suo sito si legge: "Collabora attivamente con qualsiasi ente ed associazione di qualsivoglia etnia, religione o fazione politica. La prevenzione droghe ed il futuro dei giovani non è un monopolio di alcuni o dello stato. È un dovere civile che prescinde dal colore della pelle o dall'abito che s'indossa. 400.000 giovani hanno assistito ad una lezione di prevenzione, oltre 310 le repliche dello Spettacolo StupeFatto visto da 150.000 studenti su tutto il territorio nazionale, 75.000 gli studenti che hanno visto un video di prevenzione, 200.000 quelli che hanno letto il libro StupeFatto".
Perché tutto ciò? Perché (come dice Rico) anche se solo uno dei tantissimi giovani che hanno assistito ad una delle varie attività di prevenzione, ha smesso di usare droghe o non ha iniziato, valeva comunque la pena di fare tutto ciò. Perché molti amici sono morti. Per le loro famiglie. Per tutte quelle persone che vogliono aiutare un parente o amici e non sanno come fare. Perché troppo spesso, rivolgendosi a gruppi di studenti chiede: "chi di voi, prima d'oggi, ha assistito ad una qualsiasi lezione di prevenzione? Ben pochi ed a volte nessuno alza la mano. È probabile che, ciò che sanno, gli è stato insegnato "dall'amico" che le droghe le usa e magari le spaccia. Perché è l'unica via praticabile (che conosce) per "scoraggiare" l'uso di droghe. Perché siamo nel 2019. Sempre più giovani usano droghe e l'età media diminuisce ogni anno che passa. Questo significa che: ciò che è stato fatto sino ad oggi è stato inefficace oppure è stato fatto troppo poco al fine di arginare il fenomeno. Perché chi si droga non distrugge solo sè stesso. Perché crede che molti giovani, capendo bene cosa sono le droghe, decidono di non farne uso.
Perché... perché non farlo?".
Comi, nella serata, ha spiegato: “Siate capaci di comunicare ai vostri figli e sul problema droga date le informazioni giuste e non quelle che i ragazzi trovano in internet, spesso fuorvianti. Il consiglio è quello di saperli mettere “in difficoltà”, facendoli ragionare ma senza ergere un muro tra le argomentazioni che vengono portate per fare capire che le droghe sono pericolose”.
Si è parlato anche delle varie tipologie di cannabis, da quelle in commercio a quelle illegali, così come lo scopo terapeutico introdotto recentemente (secondo Comi e altri esperti, ancora più dannoso per il mondo giovanile). Un appuntamento, tra l'altro, reso ancora più attuale dalle retate di spacciatori effettuate dalle Forze dell'Ordine negli ultimi mesi in Bassa Valtellina.
Una nuova iniziativa simile verrà organizzata dalle due unioni sportive in autunno, forte del successo della serata a Dubino.
articolo del 27.04-12.05.2019
Presente il relatore Enrico Comi, sportivo ed ex tossicodipendente già intervenuto lo scorso febbraio in un evento simile a Verceia. Dal suo sito si legge: "Collabora attivamente con qualsiasi ente ed associazione di qualsivoglia etnia, religione o fazione politica. La prevenzione droghe ed il futuro dei giovani non è un monopolio di alcuni o dello stato. È un dovere civile che prescinde dal colore della pelle o dall'abito che s'indossa. 400.000 giovani hanno assistito ad una lezione di prevenzione, oltre 310 le repliche dello Spettacolo StupeFatto visto da 150.000 studenti su tutto il territorio nazionale, 75.000 gli studenti che hanno visto un video di prevenzione, 200.000 quelli che hanno letto il libro StupeFatto".
Perché tutto ciò? Perché (come dice Rico) anche se solo uno dei tantissimi giovani che hanno assistito ad una delle varie attività di prevenzione, ha smesso di usare droghe o non ha iniziato, valeva comunque la pena di fare tutto ciò. Perché molti amici sono morti. Per le loro famiglie. Per tutte quelle persone che vogliono aiutare un parente o amici e non sanno come fare. Perché troppo spesso, rivolgendosi a gruppi di studenti chiede: "chi di voi, prima d'oggi, ha assistito ad una qualsiasi lezione di prevenzione? Ben pochi ed a volte nessuno alza la mano. È probabile che, ciò che sanno, gli è stato insegnato "dall'amico" che le droghe le usa e magari le spaccia. Perché è l'unica via praticabile (che conosce) per "scoraggiare" l'uso di droghe. Perché siamo nel 2019. Sempre più giovani usano droghe e l'età media diminuisce ogni anno che passa. Questo significa che: ciò che è stato fatto sino ad oggi è stato inefficace oppure è stato fatto troppo poco al fine di arginare il fenomeno. Perché chi si droga non distrugge solo sè stesso. Perché crede che molti giovani, capendo bene cosa sono le droghe, decidono di non farne uso.
Perché... perché non farlo?".
Comi, nella serata, ha spiegato: “Siate capaci di comunicare ai vostri figli e sul problema droga date le informazioni giuste e non quelle che i ragazzi trovano in internet, spesso fuorvianti. Il consiglio è quello di saperli mettere “in difficoltà”, facendoli ragionare ma senza ergere un muro tra le argomentazioni che vengono portate per fare capire che le droghe sono pericolose”.
Si è parlato anche delle varie tipologie di cannabis, da quelle in commercio a quelle illegali, così come lo scopo terapeutico introdotto recentemente (secondo Comi e altri esperti, ancora più dannoso per il mondo giovanile). Un appuntamento, tra l'altro, reso ancora più attuale dalle retate di spacciatori effettuate dalle Forze dell'Ordine negli ultimi mesi in Bassa Valtellina.
Una nuova iniziativa simile verrà organizzata dalle due unioni sportive in autunno, forte del successo della serata a Dubino.
articolo del 27.04-12.05.2019