Trovato morto in casa a Sorico: arrestato il fratello
SORICO. E' stato arrestato all'alba di oggi, martedì 30 luglio, il 43enne che, secondo le indagini condotte dai Carabinieri di Menaggio e i "gravi indizi di colpevolezza" raccolti, avrebbe ucciso il proprio fratello. Arno Sandrini era stato trovato morto lo scorso aprile nella propria abitazione, anche se inizialmente non si era pensato che il colpevole potesse essere il consanguineo.
E' stata l'autopsia, invece, a confermare il fatto che la ferita non fosse accidentale, bensì inferta con violenza. Il fratello, secondo le ultime ricostruzioni, avrebbe colpito più volte il fratello con una lama affilata (in particolar modo alla gamba), lasciandolo in agonia. Successivamente, avrebbe abbandonato gli abiti sporchi di sangue, lasciandoli nell'abitazione.
Non aveva però fatto i conti con le telecamere del Comune, che lo ritraevano nei giorni precedenti con gli stessi vestiti.
Secondo gli inquirenti, la causa dell'apparente raptus di violenza risiederebbe nel taglio della corrente elettrica per morosità: Arno pagava la corrente e tutte le bollette della casa con la propria pensione di invalidità.
A coordinare le indagini, il pm della Procura di Como Vittorio Nalesso.
Successivamente, l'arrestato, che non ha posto resistenza, è stato condotto al carcere Bassone di Como.
Le ricostruzioni
Sin da subito aveva destato sospetto, da parte dei Carabinieri della stazione di Menaggio e dei medici, la presenza di diversi lividi sul corpo e una ferita sul polpaccio.
Le prime ipotesi parlavano di una caduta o di diverse cadute, ma non veniva esclusa la pista delle percosse con un oggetto (più improbabile, osservato il tipo dei segni, l'aggressione a mani nude). Di conseguenza, seguendo quest'altra strada, vi sarebbe stato un responsabile esterno della morte del cinquantenne. Da lì, la pista che ha portato al fratello 43enne.
Dettagli inquietanti
Dai primi rapporti erano emersi dei dettagli inquietanti, anche se apparentemente non pertinenti con il nuovo caso di cronaca: il fratello di Arno, Alfredo Sandrini, fu ucciso nel 2014 a colpi di pistola sulla ciclabile Gera Lario-Domaso, a causa di un regolamento di conti per un debito di droga.
articolo del 13.04.2019, ore 22:20
E' stata l'autopsia, invece, a confermare il fatto che la ferita non fosse accidentale, bensì inferta con violenza. Il fratello, secondo le ultime ricostruzioni, avrebbe colpito più volte il fratello con una lama affilata (in particolar modo alla gamba), lasciandolo in agonia. Successivamente, avrebbe abbandonato gli abiti sporchi di sangue, lasciandoli nell'abitazione.
Non aveva però fatto i conti con le telecamere del Comune, che lo ritraevano nei giorni precedenti con gli stessi vestiti.
Secondo gli inquirenti, la causa dell'apparente raptus di violenza risiederebbe nel taglio della corrente elettrica per morosità: Arno pagava la corrente e tutte le bollette della casa con la propria pensione di invalidità.
A coordinare le indagini, il pm della Procura di Como Vittorio Nalesso.
Successivamente, l'arrestato, che non ha posto resistenza, è stato condotto al carcere Bassone di Como.
Le ricostruzioni
Sin da subito aveva destato sospetto, da parte dei Carabinieri della stazione di Menaggio e dei medici, la presenza di diversi lividi sul corpo e una ferita sul polpaccio.
Le prime ipotesi parlavano di una caduta o di diverse cadute, ma non veniva esclusa la pista delle percosse con un oggetto (più improbabile, osservato il tipo dei segni, l'aggressione a mani nude). Di conseguenza, seguendo quest'altra strada, vi sarebbe stato un responsabile esterno della morte del cinquantenne. Da lì, la pista che ha portato al fratello 43enne.
Dettagli inquietanti
Dai primi rapporti erano emersi dei dettagli inquietanti, anche se apparentemente non pertinenti con il nuovo caso di cronaca: il fratello di Arno, Alfredo Sandrini, fu ucciso nel 2014 a colpi di pistola sulla ciclabile Gera Lario-Domaso, a causa di un regolamento di conti per un debito di droga.
articolo del 13.04.2019, ore 22:20