Trenord: affidamento senza gara fino al 2030. Terzi si difende, pendolari perplessi
Trenord gestirà il trasporto pubblico ferroviario regionale per altri nove anni, dal 2021 al 2030.
La notizia era già nell’aria, ma la conferma da parte di Regione Lombardia ha scatenato l’ira dei pendolari che ogni giorno denunciano il malfunzionamento delle ferrovie lombarde. L’appalto durerà 9 anni (dal 2021 al 2030) per un importo di circa cinque miliardi di euro. L’affidamento – deciso il 23 dicembre e tenuto completamente nascosto dalla Regione Lombardia – avverrà senza alcuna gara, alla faccia della competizione che dovrebbe migliorare i servizi. Tecnicamente è possibile evitare le gare, in modo eccezionale rispetto alla “norma” della gara ad evidenza pubblica, se la società che riceve l’affidamento del servizio pubblico è “in house”, ovvero è di proprietà dell’ente che affida il servizio stesso. E questo è il caso, visto che Trenord è controllata da Fnm la quale a sua volta è controllata, per oltre il 57%, proprio da Regione Lombardia. L’appalto avrà durata novennale (dal 2021 al 2030) e un importo di circa cinque miliardi di euro. L’affidamento – deciso il 23 dicembre, a un passo dal Natale e tenuto abbastanza sotto silenzio dal Pirellone – avverrà senza alcuna gara, alla faccia della competizione che dovrebbe migliorare i servizi. I lati negativi della gestione Trenord sono sotto gli occhi di tutti, basta considerare le penali che l’azienda ha dovuto versare nel solo 2019 per i disservizi: 7.717.650,59 euro per quanto riguarda le penali, ai quali si aggiungono ulteriori 6.719.156,07 euro i servizi non resi (treni soppressi). Proprio per i numerosi disagi, tra ritardi, soppressioni, disservizi e scarsa pulizia, la decisione non è andata a genio ai pendolari, come è possibile constatare a bordo dei treni e sui social network. Spesso l’azienda di piazzale Cadorna si è difesa dalle critiche, ricordando come guasti e soppressioni dipendessero dall’età della flotta. E ciclicamente ha ricordato come le prestazioni sono destinate a migliorare con l’entrata in esercizio dei nuovi convogli comprati da Regione Lombardia. L’Unione degli Studenti della Lombardia, in una nota stampa, ha poi evidenziato che: “Il 23 dicembre, nel silenzio generale, la giunta Lombarda a guida leghista ha impacchettato il regalo segreto per tutti gli studenti e i pendolari della regione. Ebbene sì: il rinnovo della convenzione a Trenord fino al 2030. Una società che negli ultimi anni ha saputo solo aumentare i suoi disagi e disservizi, e che al momento non è in grado di garantirci un servizio efficiente, gratuito, ed ecologico. L’affidamento senza bando di gara, che in questo caso rispetta le norme, sembrerebbe un fattore negativo. Ma indire un bando di gara significa far competere aziende tra di loro e privatizzare il servizio, rendendo più difficoltoso un rifinanziamento massiccio a discapito dei pendolari e in favore del profitto dell’azienda. Non siamo d’accordo con chi critica la decisione di non indire un bando di gara, perché pensiamo che il problema sia un altro – continuano gli studenti -. Sentiamo fortemente il bisogno di chiedere alla classe politica regionale di investire nuovamente in Trenord e di ristrutturarla totalmente, con un serio piano per il futuro. Non è possibile infatti che il 24% della metà del capitale azionario sia ancora in mano ai privati. Non è possibile che il governo, attraverso Ferrovie dello Stato (che detiene metà del capitale azionario), non riesca a collaborare efficacemente con la Regione per ridare efficienza al sistema ferroviario. La Regione, poi, dovrà chiarire come si possa continuare a ignorare il conflitto di interessi che vede la Lombardia stessa contemporaneamente proprietaria e cliente di una sua azienda”. E ancora: “Aumenti tariffari del +30,3% tra 2010 e 2019 (secondo il rapporto “Pendolaria” di Legambiente); Aumento dei treni soppressi al giorno (da circa 21 nel 2013 a 77 nel 2018) secondo la Relazione Qualità di Trenord; Peggioramento della puntualità media (dall’86% nel 2013 al 78,29% nel 2018) secondo la Relazione Qualità di Trenord; Trenord l’anno appena passato ha dovuto versare 7,7 milioni di penali per i disservizi, a cui si aggiungono 6 milioni per i treni soppressi. Che cosa chiediamo? Vogliamo che la Regione apra un tavolo con gli studenti pendolari per garantire un sistema di trasporti realmente pubblico che sia a impatto zero e soprattutto gratuito, per garantire il vero diritto allo studio per cui da tempo ci battiamo. Fino a che non avremo un sistema ferroviario efficiente, la Regione continuerà a danneggiare in primis chi studia, costringendoci a sveglie estreme per raggiungere le nostre scuole, imponendoci così di sacrificare tempo prezioso”. E’ poi intervenuto l’assessore lombardo alle Infrastrutture e ai Trasporti, Claudia Maria Terzi: «Bisogna essere chiari ed evitare inutili demagogie. La gara per l’affidamento del servizio ferroviario non è né una panacea né un dogma e non è a priori una garanzia di maggiore qualità. Di fatto nessuna Regione ha svolto gare realmente contendibili. Non esistono in Italia soggetti sufficientemente strutturati in grado di subentrare a Trenord nella gestione di un servizio complesso come quello lombardo, nemmeno nell’ipotetico caso di una suddivisione in lotti. Ricordo che nemmeno Trenitalia potrebbe partecipare in quanto strettamente legata a Trenord di cui possiede il 50%. Le gare pro forma non servono a nessuno. Non è nemmeno certo che vi siano imprese ferroviarie estere concretamente interessate. Il contratto in essere scadrà alla fine del 2020. Noi puntiamo ad un affidamento diretto per il periodo 2021-2030 a condizioni migliori delle attuali, prendendo anche spunto dalle prassi che hanno adottato altre regioni in procedimenti analoghi. Avremo un anno intero per definire nei minimi dettagli ogni aspetto del nuovo contratto, costruendo una cornice in grado di tutelare il più possibile i viaggiatori. Sulla stessa linea dei pendolari, invece, la richiesta presentata a Trenord di migliorare il servizio offerto: «Trenord deve fare un salto di qualità: nel 2019 si è verificato un miglioramento rispetto all’anno precedente. Ma certo non basta, siamo i primi a dirlo. Vogliamo che i lombardi e chiunque venga in Lombardia possa avere un servizio all’altezza: lavoriamo per questo. Regione investe molto, a cominciare dai 1,6 miliardi per i 176 treni nuovi che a partire da gennaio inizieranno a svecchiare la flotta di derivazione statale. Ne arriveranno un paio al mese perché questi sono i tempi tecnici di costruzione e consegna. La Lombardia sconta anni di mancati investimenti da parte dello Stato centrale, che gestisce la quasi totalità della rete attraverso Rfi e possiede la metà di Trenord attraverso Trenitalia. Anche quest’ultima non avrà più alibi: chiedeva un contratto lungo per fare investimenti, lo avrà e dunque agisca di conseguenza riservando alla Lombardia attenzione e risorse adeguate. Sui problemi degli ultimi mesi hanno inciso in modo particolare le inefficienze di Rfi: la società di Fs deve decisamente cambiare passo. L’infrastruttura statale in Lombardia è inadeguata e necessita di un deciso potenziamento: chi finge di non saperlo prende in giro i cittadini e lo fa solo per un tornaconto politico». Di seguito la risposta del Partito Democratico, con il consigliere regionale Raffaele Straniero: "A due giorni dal Natale, la Giunta regionale ha fatto davvero un pessimo regalo ai pendolari lombardi, approvando il 23 dicembre scorso la delibera in cui viene approvato l’avviso di preinformazione senza indizione di gara per il rinnovo dell’affidamento diretto a Trenord del contratto relativo al servizio ferrovario regionale per il decennio 2021/2030», lo ricorda Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd, commentando le parole dell’assessore regionale ai Trasporti Terzi a proposito della presunta impossibilità di affidare la gestione del servizio ad altri soggetti". «Lo ha fatto dopo aver valutato ‘l’opportunità di affidare direttamente il servizio ferroviario regionale all’impresa ferroviaria Trenord’, come dice testualmente, nella stessa delibera in cui, per una serie di violazioni contrattuali relative al solo esercizio 2018, l’impresa viene chiamata a pagare a Regione Lombardia un importo complessivo di penali pari a oltre 7 milioni e 700mila euro. Si tratta di una decisione che ci trova profondamente contrari, dal momento che abbiamo sempre sostenuto che, visti i pessimi risultati, per la gestione del servizio ferroviario regionale dovrebbe essere indetta una gara europea. Una decisione che, inoltre, suona come profondamente offensiva per gli oltre 800mila pendolari alle prese quotidianamente con i disservizi di Trenord». Tra l’altro, «il consiglio regionale aveva approvato nel novembre 2018, con i soli voti della maggioranza di centrodestra, una risoluzione nella quale si valutava positivamente l’ipotesi di rinnovare il contratto per altri sei anni, fino al 2026». Da ciò, il Gruppo consiliare del Pd ha appena depositato un’interrogazione a risposta immediata, che verrà affrontata nella seduta di martedì prossimo, nella quale chiede al presidente Fontana e alla stessa assessore Terzi «le ragioni che hanno portato a questa decisione che oggettivamente disattende la risoluzione del consiglio, sulla quale peraltro avevamo espresso evidentemente un voto contrario. Inoltre, come firmatari della question time chiediamo alla Giunta se non intenda coinvolgere il consiglio circa gli indirizzi sui quali organizzare l’offerta del servizio ferroviario regionale e sulle modalità di assegnazione dello stesso». articolo dell'8.01.2020, ore 22:45 |