In oratorio a Delebio il "futuro del cibo"
DELEBIO. Gli interessanti incontri all'oratorio "San Giovani Paolo II" di Delebio non si fermano. Tra quelli delle ultime settimane, risalta l'appuntamento di giovedì 17 gennaio, intitolato "Il futuro del cibo, il futuro dell'uomo - Un approccio sostenibile per l'agricoltura di montagna": come da nome, al centro dell'attenzione la valorizzazione, lo sviluppo e la promozione dei cibi prodotti sul territorio.
Relatori dell'iniziativa, proposta dal Circolo culturale dell'oratorio, i valtellinesi Jonathan Feldoni (che da anni si occupa di ciò nell'ambito del progetto "Orto tellinum - genuino alpino") ed Emanuele Del Curto, (collaboratore del progetto).
Feldoni ha posto l'accento sulla valorizzazione, in una azienda della Valtellina, dei vigneti, prendendo esempio dalle esperienze e dalla passione che gli è stata infusa dal nonno; da ricordare anche la ricerca e la coltivazione di cereali dimenticati, una volta cibo primario e fondamentale per il sostegno delle comunità della valle.
Emanuele Del Curto ha spiegato la biodiversità in natura e la necessità di ricordare il faticoso mondo agricolo di una volta, reso più semplice dalle attrezzature di cui oggi, grazie alla tecnologia e all'innovazione, si dispone.
I due giovani, da anni, si occupano anche della valorizzazione di terrazzamenti abbandonati.
articolo del 27.01.2019, ore 13:40
di Alessandro Bonini
RIPRODUZIONE RISERVATA
Relatori dell'iniziativa, proposta dal Circolo culturale dell'oratorio, i valtellinesi Jonathan Feldoni (che da anni si occupa di ciò nell'ambito del progetto "Orto tellinum - genuino alpino") ed Emanuele Del Curto, (collaboratore del progetto).
Feldoni ha posto l'accento sulla valorizzazione, in una azienda della Valtellina, dei vigneti, prendendo esempio dalle esperienze e dalla passione che gli è stata infusa dal nonno; da ricordare anche la ricerca e la coltivazione di cereali dimenticati, una volta cibo primario e fondamentale per il sostegno delle comunità della valle.
Emanuele Del Curto ha spiegato la biodiversità in natura e la necessità di ricordare il faticoso mondo agricolo di una volta, reso più semplice dalle attrezzature di cui oggi, grazie alla tecnologia e all'innovazione, si dispone.
I due giovani, da anni, si occupano anche della valorizzazione di terrazzamenti abbandonati.
articolo del 27.01.2019, ore 13:40
di Alessandro Bonini
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