Sciopero dei lavoratori delle costruzioni, parlano i sindacati
Anche le delegazioni lecchesi di Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil parteciperanno allo sciopero di domani che coinvolgerà il comparto delle costruzioni. Per tutta la giornata si fermeranno i cantieri, le fabbriche del legno e dell’arredo, le cave e le fornaci, le cementerie, con migliaia di lavoratori e disoccupati che manifesteranno a Roma a sostegno delle proposte concrete e fattibili su cui il Governo non vuol confrontarsi.
Per rilanciare il Paese occorre una politica industriale in grado di sostenere e dare sviluppo all’intera filiera delle costruzioni: dall’edilizia ai materiali, dal settore del legno e arredo al cemento, dai lapidei al settore dei laterizi. “Abbiamo chiesto un tavolo a Palazzo Chigi per dare una risposta agli oltre 600mila persone che hanno perso il lavoro e al milione che rischia di perderlo” spiegano le segreterie locali dei sindacati edili. A Lecco, negli ultimi 10 anni, siamo passati da 1.184 imprese a 754, con gli iscritti alla Cassa Edile che sono scesi da 6.318 agli attuali 3.286. Questo trend va fermato e vanno recuperati i posti di lavoro. “Il settore edile non può essere il punto di arrivo per il rilancio del Paese, ma il punto di partenza – afferma Veronica Versace, segretario generale di Fillea Cgil Lecco –. Sono stati persi troppi posti in questo periodo. Anche per questo ci saranno 300 persone che partiranno dalla nostra provincia per la manifestazione di Roma”. Riccardo Cutaia, segretario generale Feneal Uil Alta Lombardia ricorda che “non scendiamo in piazza contro il governo, ma per fare proposte di rilancio, con investimenti nel settore”. Silvio Baita, segretario generale Filca Cisl Monza Brianza Lecco punta sulla sicurezza. “Nelle ultime settimane ci sono stati quattro incidenti mortali in Brianza. Questo perché mancavano le regole basilari. Ci deve essere più formazione”. Per questo Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil chiedono: • Tavolo di crisi del settore, da istituire a Palazzo Chigi; • Nuovo piano di investimenti per avviare le opere; • Completamento delle opere incompiute; • Revisione mirata del Codice Appalti; • Sistemi di qualificazione delle imprese; • Rafforzamento del Durc con la congruità; • Qualificazione delle stazioni appaltanti; • Contrasto al dumping contrattuale; • Istituzione di un Tavolo interministeriale per il lavoro nel settore dei materiali da costruzione; • Nuovi incentivi sulla Formazione; • Rafforzamento degli incentivi per ristrutturazioni, anti-sismico, risparmio energetico, bonus mobili; • Misure per favorire la ricerca tecnologica nei settori cemento, legno, lapideo, laterizio; • Interventi per incentivare l’utilizzo delle pietre e dei materiali locali; • Misure per le politiche abitative; • Messa in sicurezza del territorio, contro i rischi sismici ed idrogeologici; • Misure per il recupero, le ristrutturazioni, la riqualificazione urbana; • Messa in sicurezza degli edifici pubblici; • Fondo nazionale di garanzia creditizia per la competitività delle imprese; • Interventi sul sistema bancario per sostenere le imprese che operano per la PA (riducendo i tempi lunghi di pagamento). «A parole si parla spesso di investimenti, di opere da sbloccare, di migliaia di piccoli cantieri pronti a partire, – sottolinea il segretario generale Fillea Cgil Lecco Veronica Versace – nei fatti però rimane tutto fermo, tutto sulla carta. Il settore edile non può essere punto di arrivo, ma deve essere quello di partenza per la rinascita del Paese, perché farebbe da volano a molti altri comparti. Non è possibile che si debba sempre aspettare la disgrazia, come avvenuto ad Annone e a Genova, prima di intervenire con un piano di manutenzioni di cui tutti sanno esserci grande bisogno. C'è poi il tema delle aree dismesse da riqualificare, di cui si parla da 10 anni senza mettere nulla in atto». «È intervenuto – evidenzia il segretario generale Feneal Uil Altalombardia Riccardo Cutaia – con misure assistenzialistiche che possono essere il punto di partenza, ma non bastano. L'edilizia dieci anni fa pesava 11 punti di Pil, oggi meno di 8. Deve ripartire la filiera delle costruzione e serve buona e stabile occupazione. Il Paese cade a pezzi e ha bisogno di essere ristrutturato». Proprio in tema di buona occupazione, giunge la critica alla Flat Tax per le partite Iva: «Con questa norma si favorisce la trasformazione dei rapporti di lavoro dipendenti in finti autonomi. Qualcuno può avere un beneficio economico immediato, ma calano le tutele e c'è meno sicurezza». «Le gare al massimo ribasso – spiega il segretario generale Filca Cisl Monza Brianza-Lecco Silvio Baita - portano le aziende a risparmiare sulla sicurezza. Inoltre si fanno lavorare nei cantieri finti artigiani che non hanno obblighi di formazione o lavoratori a cui vengono applicate forme di contratto non coerenti. Infine ribadiamo il fatto che a 67 anni non si può stare su un ponteggio. Quota 100 ha inciso poco nel nostro settore, perché i lavoratori edili hanno una quota contributiva mediamente, bassa. È necessario un riconoscimento per i lavori usuranti». Infine: «Ci vogliono 3 anni per diventare un lavoro edile specializzato, ma solo 15 minuti per diventare un'impresa del settore. Basta andare in Camera di Commercio con 540 euro e non c'è bisogno di saper dimostrare nulla». E la Cgil Lecco ha la sua segreteria La Cgil Lecco ha la sua segreteria. Lunedì mattina l’Assemblea generale, alla presenza del segretario generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada, ha votato positivamente la proposta del segretario generale Diego Riva. La squadra è composta da Francesca Seghezzi e Marco Brigatti. Per lei è una riconferma: era già segretario della Camera del lavoro dal settembre 2017, con alle spalle esperienze in Filcams, Flai, Nidil e Fisac tra Bergamo e Lecco. Brigatti, già segretario generale dello Spi lecchese, in passato ha svolto attività all’Ufficio stranieri e al Nidil. L’86,57% dei componenti dell’assemblea ha votato a favore della proposta. “L’obiettivo è avere una squadra che guardi ai problemi veri – afferma Riva -. Nel discorso programmatico, nello scorso congresso, avevo detto che avrei costruito una segreteria snella, per prendere decisioni e affrontare le sfide con velocità. Per questo ho proposto Brigatti e Seghezzi”. “Proseguiremo con il lavoro che già stavamo portando avanti” sottolinea Seghezzi, mentre Brigatti, ringrazia Riva per la fiducia e annuncia “massimo impegno, certamente non inferiore a quello profuso in questi anni in categoria”. Durante la mattinata è stato anche salutato l’ex segretario generale della Cgil Lecco Wolfango Pirelli, che andrà a lavorare nella sfera della Cgil lombarda. articolo del 14.03.2019, ore 22:55 |