Le "sardine" arrivano anche a Sondrio: in piazza il 14 dicembre
Il movimento delle "sardine", nato come contrapposizione alle politiche della destra, si diffonde a macchia d'olio sulla penisola. Tra le città coinvolte, proprio settimana scorsa, vi è stata Lecco.
“In poche ore abbiamo superato le 1000 “alborelle” lecchesi – scrivevano sulla pagina Facebook "Lecco non si lega" – Da una parte c’è chi semina odio con la sua “bestia”. Dall’altra parte ci siamo noi: per il rispetto, per i diritti, per l’accoglienza. Perché un’altra Italia, migliore, c’è già. E siamo stanchi di questa destra becera e violenta. Tutti insieme possiamo fare la differenza e fermare l’onda nera!". Una manifestazione "che crede nei valori dell'antifascismo sanciti nella Costituzione nata dal sangue dei partigiani. Da una parte c'è la "bestia" che diffonde fake news e inquina i pozzi. Dall'altra parte ci siamo noi, con tutto il nostro entusiasmo e la voglia di dimostrare che un altro modo di fare politica è possibile!”.
In poco tempo, il movimento che si definisce "apartitico" si è diffuso anche in provincia di Sondrio, tanto da arrivare a 1.500 adesioni e a riuscire ad organizzare una manifestazione pacifica il prossimo 14 dicembre 2019 a Sondrio in piazza Campello, dalle ore 18 alle 23. Il gruppo di Sondrio spiega: "Le sardine nascono come movimento di protesta. Il clima di odio e violenza verbale sta avvelenano la nostra società. Le sardine ripudiano qualsiasi forma di violenza, sopraffazione e aggressività e relativi messaggi. Le sardine non hanno avversari e non manifestiamo contro qualcosa o qualcuno. Vogliamo essere positivi e propositivi. Non siamo affatto contro la persona di Matteo Salvini, come molti credono, ma contro il suo pensiero e quello di tutti coloro che concepiscono una politica fatta di termini violenti e offensivi. Siamo pienamente contrari a tutti quei tipi di retorica populista che fa leva sulla rabbia, lo scontento e la paura del diverso. Siamo contro l’ignoranza che mina i valori costituzionali. Siamo contro la chiusura delle menti e dei cuori. Il nostro grido è un grido di speranza, un grido di chi è stufo di aspettare che il marciume della politica italiana si risani da solo. Le nostre voci risuonano come un potente coro nel nome dell’istruzione, del pensiero critico, della libertà, del rispetto verso ogni essere umano, di una rete sociale che sappia aiutare per davvero i cittadini e che sia capace di ascoltare quali siano le loro reali esigenze. Oggi siamo tutti qui per urlare ai politici di ascoltarci. Abbiamo impiegato un po’ di tempo per organizzare questo evento, ma alla fine ci siamo riusciti e siamo contenti. Non ci sentiamo più rappresentati dalla politica dell’attuale governo, ma al tempo stesso non ci sentiamo vicini neppure all’opposizione. Manifestiamo per i valori in cui crediamo fortemente. Siamo tutti italiani e siamo tutti esseri umani: lo vogliamo urlare in piazza. Anche per questo siamo qui questa sera. Combattiamo il razzismo, il fascismo e l’omofobia. Siamo per un amore libero. Inoltre vogliamo contrastare chi strumentalizza la religione, perché questo è un’offesa per tutti. Siamo altresì per il femminismo e quindi per la parità dei sessi. Ci preme in particolar modo manifestare contro la violenza sulle donne. Cogliamo infatti l’occasione per dire a tutte le vittime di abusi fisici e psicologici di sporgere denuncia e di non rimanere in silenzio. Ci consideriamo come le sardine che in grande quantità riescono a smuovere le acque. Il nostro intento è proprio quello di smuovere questa politica e di dire “no” ai pescecani. Ci riteniamo apartitici ma non apolitici. Se siamo qui è anche perché cerchiamo delle figure politiche che possano rappresentarci. Vogliamo anche rimarcare che chi non ci ha capiti o è analfabeta o non vuole cambiare le cose”.
articolo del 10.12.2019, ore 23:30
“In poche ore abbiamo superato le 1000 “alborelle” lecchesi – scrivevano sulla pagina Facebook "Lecco non si lega" – Da una parte c’è chi semina odio con la sua “bestia”. Dall’altra parte ci siamo noi: per il rispetto, per i diritti, per l’accoglienza. Perché un’altra Italia, migliore, c’è già. E siamo stanchi di questa destra becera e violenta. Tutti insieme possiamo fare la differenza e fermare l’onda nera!". Una manifestazione "che crede nei valori dell'antifascismo sanciti nella Costituzione nata dal sangue dei partigiani. Da una parte c'è la "bestia" che diffonde fake news e inquina i pozzi. Dall'altra parte ci siamo noi, con tutto il nostro entusiasmo e la voglia di dimostrare che un altro modo di fare politica è possibile!”.
In poco tempo, il movimento che si definisce "apartitico" si è diffuso anche in provincia di Sondrio, tanto da arrivare a 1.500 adesioni e a riuscire ad organizzare una manifestazione pacifica il prossimo 14 dicembre 2019 a Sondrio in piazza Campello, dalle ore 18 alle 23. Il gruppo di Sondrio spiega: "Le sardine nascono come movimento di protesta. Il clima di odio e violenza verbale sta avvelenano la nostra società. Le sardine ripudiano qualsiasi forma di violenza, sopraffazione e aggressività e relativi messaggi. Le sardine non hanno avversari e non manifestiamo contro qualcosa o qualcuno. Vogliamo essere positivi e propositivi. Non siamo affatto contro la persona di Matteo Salvini, come molti credono, ma contro il suo pensiero e quello di tutti coloro che concepiscono una politica fatta di termini violenti e offensivi. Siamo pienamente contrari a tutti quei tipi di retorica populista che fa leva sulla rabbia, lo scontento e la paura del diverso. Siamo contro l’ignoranza che mina i valori costituzionali. Siamo contro la chiusura delle menti e dei cuori. Il nostro grido è un grido di speranza, un grido di chi è stufo di aspettare che il marciume della politica italiana si risani da solo. Le nostre voci risuonano come un potente coro nel nome dell’istruzione, del pensiero critico, della libertà, del rispetto verso ogni essere umano, di una rete sociale che sappia aiutare per davvero i cittadini e che sia capace di ascoltare quali siano le loro reali esigenze. Oggi siamo tutti qui per urlare ai politici di ascoltarci. Abbiamo impiegato un po’ di tempo per organizzare questo evento, ma alla fine ci siamo riusciti e siamo contenti. Non ci sentiamo più rappresentati dalla politica dell’attuale governo, ma al tempo stesso non ci sentiamo vicini neppure all’opposizione. Manifestiamo per i valori in cui crediamo fortemente. Siamo tutti italiani e siamo tutti esseri umani: lo vogliamo urlare in piazza. Anche per questo siamo qui questa sera. Combattiamo il razzismo, il fascismo e l’omofobia. Siamo per un amore libero. Inoltre vogliamo contrastare chi strumentalizza la religione, perché questo è un’offesa per tutti. Siamo altresì per il femminismo e quindi per la parità dei sessi. Ci preme in particolar modo manifestare contro la violenza sulle donne. Cogliamo infatti l’occasione per dire a tutte le vittime di abusi fisici e psicologici di sporgere denuncia e di non rimanere in silenzio. Ci consideriamo come le sardine che in grande quantità riescono a smuovere le acque. Il nostro intento è proprio quello di smuovere questa politica e di dire “no” ai pescecani. Ci riteniamo apartitici ma non apolitici. Se siamo qui è anche perché cerchiamo delle figure politiche che possano rappresentarci. Vogliamo anche rimarcare che chi non ci ha capiti o è analfabeta o non vuole cambiare le cose”.
articolo del 10.12.2019, ore 23:30