Sanità valchiavennasca: la Conferenza dei Sindaci propone l'"Ospedale di montagna"
Dopo un primo periodo di “totale segretezza”, ad eccezione di alcune indiscrezioni trapelate nelle scorse settimane, è stato approvato e dunque reso pubblico dalla Conferenza dei Sindaci il documento sul futuro dell’Ospedale di Chiavenna. Chiedendo il mantenimento di tutti i servizi e il potenziamento dei settori attualmente carenti, la Conferenza ha proposto la designazione di un “Ospedale di Montagna”, viste le particolari caratteristiche del territorio, la difficoltà in eventuali spostamenti e la carenza di infrastrutture.
Si tratta, in sostanza, di una risposta al piano riguardante la sanità valtellinese proposta dal Politecnico in autunno: proprio questi progetti avevano a dir poco diviso l’opinione pubblica valtellinese, con un allarme per quanto concerne l’area di Sondalo dettato dal timore che i servizi potessero diminuire.
I sindaci hanno sottolineato i punti su cui si dovrebbe intervenire, a partire dal potenziamento dell’Ortopedia (con interventi di bassa e media complessità) fino al potenziamento della riabilitazione e dell’oculistica, visto ed osservato l’aumento dell’età media; evidenziata anche la necessità di mantenere un Pronto Soccorso efficace, un reparto di Chirurgia in grado di effettuare sia interventi programmati sia le urgenze, tempi di attesa ridotti per radiografie ed ecografie (evitando i troppo frequenti spostamenti verso gli altri ospedali del territorio) e l’aumento delle prestazioni degli ambulatori. “Nella lista” anche l’aumento del personale medico, infermieristico e fisioterapico (in contrasto con quanto avvenuto negli ultimi anni e soprattutto in vista dell’aumento dei posti letto per sub acuti e malati di comunità) e l’aumento dell’attività chirurgica. Infine, è stata rimarcata la necessità di mantenere un ambulatorio pediatrico con libero accesso e servizi estesi a tutti gli adolescenti.
Infine, si chiede al creazione di un “Hospice” per malati terminali e il potenziamento dell’Oncologia, in quest’ultimo caso per evitare pesanti spostamenti ai malati.
Giovanna Panzeri, capogruppo della lista di minoranza “Ho a cuore Chiavenna”, ha affermato in un lungo comunicato circa le modalità di riqualificazione dell’ospedale: “In attesa di ottenere risposta all’interpellanza presentata il 4 dicembre scorso alla Giunta Comunale di Chiavenna, e di poterci confrontare con il tavolo tecnico locale, ci preme ribadire la nostra posizione in merito alla riqualificazione della struttura ospedaliera di Chiavenna, invitando ad una lettura completa del testo presentato: riteniamo assolutamente necessario garantire i servizi/reparti attualmente esistenti presso l’ospedale, migliorandone l’efficienza (Pronto soccorso, riabilitazione, chirurgia, neuropsichiatria, servizio materno infantile, poliambulatori…), nella prospettiva del mantenimento dell’esistente come già suggerito nel “Progetto Politecnico”; ribadiamo il bisogno di potenziare alcuni reparti oggi sottoutilizzati se non addirittura inattivi (si pensi alle sale operatorie di recente ristrutturazione, alla cardiologia ed all’ortopedia); proponiamo di istituire uno o più reparti Rsa ed un Hospice (nella parte della struttura che, riorganizzando gli spazi, è destinata a rimanere inutilizzata), senza per questo rinunciare ai servizi ospedalieri di cui sopra. Quest’ultime proposte, su cui la stampa ha concentrato l’attenzione, sono chiaramente da intendersi come integrative e non sostitutive delle richieste precedenti”.
Ad ogni modo, il documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci dovrà passare attraverso l'approvazione dei vari Consigli comunali coinvolti (ieri sera ha già "provveduto" Prata Camportaccio).
Da inizio 2020 potrà iniziare il confronto con gli altri mandamenti valtellinesi e infine con Regione Lombardia, per poi osservare se le proposte (a detta di molti legittime, vista la diminuzione dei servizi avvenuta nel corso degli ultimi anni) saranno accolte dal Pirellone.
articolo del 21.12.2019, ore 16:15
Si tratta, in sostanza, di una risposta al piano riguardante la sanità valtellinese proposta dal Politecnico in autunno: proprio questi progetti avevano a dir poco diviso l’opinione pubblica valtellinese, con un allarme per quanto concerne l’area di Sondalo dettato dal timore che i servizi potessero diminuire.
I sindaci hanno sottolineato i punti su cui si dovrebbe intervenire, a partire dal potenziamento dell’Ortopedia (con interventi di bassa e media complessità) fino al potenziamento della riabilitazione e dell’oculistica, visto ed osservato l’aumento dell’età media; evidenziata anche la necessità di mantenere un Pronto Soccorso efficace, un reparto di Chirurgia in grado di effettuare sia interventi programmati sia le urgenze, tempi di attesa ridotti per radiografie ed ecografie (evitando i troppo frequenti spostamenti verso gli altri ospedali del territorio) e l’aumento delle prestazioni degli ambulatori. “Nella lista” anche l’aumento del personale medico, infermieristico e fisioterapico (in contrasto con quanto avvenuto negli ultimi anni e soprattutto in vista dell’aumento dei posti letto per sub acuti e malati di comunità) e l’aumento dell’attività chirurgica. Infine, è stata rimarcata la necessità di mantenere un ambulatorio pediatrico con libero accesso e servizi estesi a tutti gli adolescenti.
Infine, si chiede al creazione di un “Hospice” per malati terminali e il potenziamento dell’Oncologia, in quest’ultimo caso per evitare pesanti spostamenti ai malati.
Giovanna Panzeri, capogruppo della lista di minoranza “Ho a cuore Chiavenna”, ha affermato in un lungo comunicato circa le modalità di riqualificazione dell’ospedale: “In attesa di ottenere risposta all’interpellanza presentata il 4 dicembre scorso alla Giunta Comunale di Chiavenna, e di poterci confrontare con il tavolo tecnico locale, ci preme ribadire la nostra posizione in merito alla riqualificazione della struttura ospedaliera di Chiavenna, invitando ad una lettura completa del testo presentato: riteniamo assolutamente necessario garantire i servizi/reparti attualmente esistenti presso l’ospedale, migliorandone l’efficienza (Pronto soccorso, riabilitazione, chirurgia, neuropsichiatria, servizio materno infantile, poliambulatori…), nella prospettiva del mantenimento dell’esistente come già suggerito nel “Progetto Politecnico”; ribadiamo il bisogno di potenziare alcuni reparti oggi sottoutilizzati se non addirittura inattivi (si pensi alle sale operatorie di recente ristrutturazione, alla cardiologia ed all’ortopedia); proponiamo di istituire uno o più reparti Rsa ed un Hospice (nella parte della struttura che, riorganizzando gli spazi, è destinata a rimanere inutilizzata), senza per questo rinunciare ai servizi ospedalieri di cui sopra. Quest’ultime proposte, su cui la stampa ha concentrato l’attenzione, sono chiaramente da intendersi come integrative e non sostitutive delle richieste precedenti”.
Ad ogni modo, il documento approvato dalla Conferenza dei Sindaci dovrà passare attraverso l'approvazione dei vari Consigli comunali coinvolti (ieri sera ha già "provveduto" Prata Camportaccio).
Da inizio 2020 potrà iniziare il confronto con gli altri mandamenti valtellinesi e infine con Regione Lombardia, per poi osservare se le proposte (a detta di molti legittime, vista la diminuzione dei servizi avvenuta nel corso degli ultimi anni) saranno accolte dal Pirellone.
articolo del 21.12.2019, ore 16:15