Creval: finanziamenti sospetti
Nell'informativa pubblicata domenica scorsa (31 marzo) dal Gruppo Credito Valtellinese, emerge un punto chiave della prossima assemblea dei soci prevista per il 30 aprile. L'ordine del giorno numero 10 parla infatti di sospetti fidi e finanziamenti che la banca avrebbe ricevuto negli anni scorsi (dunque con lo scorso Consiglio di Amministrazione). In realtà, come la stessa nota rimarca, già lo scorso 12 ottobre erano emerse alcune perplessità circa la concessione di fidi e finanziamenti.
Informativa sullo stato delle approfondite analisi svolte dall'attuale Consiglio di Amministrazione in merito alle delibere assunte dai precedenti Consigli di Amministrazione ed aventi ad oggetto le contestazioni svolte da alcuni soci, anche nel corso dell'ultima Assemblea del 12 ottobre 2018, e sulle possibili future azioni da intraprendere.
"A seguito delle contestazioni avanzate da alcuni soci in merito a passate operazioni, l'attuale Consiglio di Amministrazione di Creval ha ritenuto opportuno svolgere nuove approfondite analisi interne. Le contestazioni dei soci riguardano talune operazioni di concessione di fidi e finanziamenti - i cui effetti sono peraltro coperti da rettifiche nelle scritture contabili della banca - poste in essere dai precedenti CdA di Credito Valtellinese e di una sua controllata in apparente assenza di una approfondita istruttoria. Le analisi fin qui effettuate, contenute in un nuovo audit interno del marzo 2019, svolto anche con l'ausilio di legali esterni e già completato con riferimento ai finanziamenti relativi a due posizioni, hanno evidenziato possibili irregolarità nel processo creditizio e relative istruttorie, nonostante le operazioni da cui i finanziamenti traevano origine fossero state in precedenza oggetto di attenzione. Il Consiglio d'Amministrazione sta proseguendo nelle valutazioni dei nuovi esiti. Le altre posizioni portate all'attenzione dell'attuale CdA nel corso dell'assemblea del 12 ottobre 2018 sono, allo stato, oggetto di ulteriori e più approfondite indagini condotte sia mediante uno specifico audit interno sia con l'assistenza di legali esterni. All'esito di dette analisi il Consiglio di Amministrazione valuterà le possibili future azioni da intraprendere".
Non resta che aspettare la prossima assemblea, in modo da chiarire la situazione ed eventuali ulteriori condotte sospette.
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Artisti e poeti per Camillo de Diaz
Dal 20 al 27 aprile, presso la Galliera del Gruppo Creval di Milano, vi sarà l'esposizione "Artisti e poeti per Camillo De Diaz".
L’iniziativa espositiva presso la prestigiosa sede della Galleria delle Stelline, proposta dal Comitato presieduto dal cardinale milanese Francesco Coccopalmerio, intende richiamare l’attenzione sulla figura di Padre Camillo De Piaz, un religioso valtellinese che ha segnato – nella seconda metà del Novecento e nel primo decennio del nostro tempo presente – la storia religiosa, sociale, culturale tanto della sua Valtellina e del Grigioni, quanto della metropoli lombarda, dove ha svolto la maggior parte delle sue attività a cominciare dagli studi all’Università Cattolica e dalla partecipazione alla Resistenza con il confratello David Maria Turoldo, alla predicazione in duomo.
Camillo de Piaz nella sua lunga vita ha frequentato, fra gli altri, molti intellettuali: scrittori, poeti, registi, artisti con cui ha intrattenuto preziose amicizie; attribuiva all’amicizia un valore fondamentale, senza confini ideologici, religiosi, geografici o di qualsiasi altra natura; era generoso di Amicizia, in particolare verso gli artisti con cui condivideva pensieri ed opere e così sosteneva, nella raccolta di suoi scritti “LINEA RETICA Scritti d'arte 1960-2007”, pubblicata nel 2008: “si può, si dovrebbe essere grati agli artisti. Che cosa sarebbe la nostra vita senza la loro compagnia?" Questa sua frase è stata più volte ripresa, in esergo, in pubblicazioni editoriali che si sono susseguite e hanno visto la luce in Valtellina nel corso degli ultimi 20 anni.
Camillo de Piaz ha tessuto e sviluppato una rete di incontri, rapporti e sodalizi che testimoniano un'epoca di corrispondenze fra terre e luoghi diversi e che hanno creato rimandi e riflessi in un'area geografica nazionale e internazionale, dal Friuli al Piemonte, dalla Lombardia alla Svizzera, alla Toscana, al Veneto. Su questo tema dell’Amicizia e su questo tessuto/intreccio molto diramato e profondo si articola la mostra curata da Valerio Righini e Giorgio Luzzi, grazie al contributo progettuale di alcuni membri dell’Associazione Padre Camillo De Piaz: Aldo Bonomi, Graziano Tognini, Giovanni Bettini, Piercarlo Stefanelli, Mario Garbellini, Antonio Santini, Francesco Racchetti e Bruno Ciapponi Landi.
Una convinzione di Padre Camillo era che non mancassero in Valtellina e Valchiavenna artisti meritevoli di essere fatti conoscere, superando il complesso della loro presunta perifericità culturale (è infatti possibile essere “provinciali” a Milano e non esserlo a Livigno), argomento che ha trovato del tutto insensibile il mercato.
Tra gli artisti in mostra: Lucio Fontana, Franco Francese, Emilio Tadini, Wolfgang Hildesheimer, Mario Negri, Alik Cavaliere, Giuseppe Ajmone, Aldo Carpi, Aligi Sassu, Gianni Dova, Regina, Fiorenzo Tomea
In catalogo, fra gli altri, poesie di: Guido Ballo, Luciano Erba, Franco Fortini, Giovanni Giudici, Grytzko Mascioni, Alda Merini, Balilla Pinchetti, Giovanni Raboni, David Maria Turoldo, Alberico Sala, Roberto Sanesi, Andrea Zanzotto.
A completare il percorso espositivo saranno le fotografie in bianco e nero che riguardano le amicizie, gli incontri, i momenti cruciali e i luoghi significativi della vita di De Piaz che raccontano i primi decenni d’attività (1929-1957), i decenni seguenti del secondo Novecento e inizio nuovo millennio (1958-2010) e il rapporto con la Valposchiavo.
articolo del 6.04.2019, ore 21:10
Informativa sullo stato delle approfondite analisi svolte dall'attuale Consiglio di Amministrazione in merito alle delibere assunte dai precedenti Consigli di Amministrazione ed aventi ad oggetto le contestazioni svolte da alcuni soci, anche nel corso dell'ultima Assemblea del 12 ottobre 2018, e sulle possibili future azioni da intraprendere.
"A seguito delle contestazioni avanzate da alcuni soci in merito a passate operazioni, l'attuale Consiglio di Amministrazione di Creval ha ritenuto opportuno svolgere nuove approfondite analisi interne. Le contestazioni dei soci riguardano talune operazioni di concessione di fidi e finanziamenti - i cui effetti sono peraltro coperti da rettifiche nelle scritture contabili della banca - poste in essere dai precedenti CdA di Credito Valtellinese e di una sua controllata in apparente assenza di una approfondita istruttoria. Le analisi fin qui effettuate, contenute in un nuovo audit interno del marzo 2019, svolto anche con l'ausilio di legali esterni e già completato con riferimento ai finanziamenti relativi a due posizioni, hanno evidenziato possibili irregolarità nel processo creditizio e relative istruttorie, nonostante le operazioni da cui i finanziamenti traevano origine fossero state in precedenza oggetto di attenzione. Il Consiglio d'Amministrazione sta proseguendo nelle valutazioni dei nuovi esiti. Le altre posizioni portate all'attenzione dell'attuale CdA nel corso dell'assemblea del 12 ottobre 2018 sono, allo stato, oggetto di ulteriori e più approfondite indagini condotte sia mediante uno specifico audit interno sia con l'assistenza di legali esterni. All'esito di dette analisi il Consiglio di Amministrazione valuterà le possibili future azioni da intraprendere".
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Dal 20 al 27 aprile, presso la Galliera del Gruppo Creval di Milano, vi sarà l'esposizione "Artisti e poeti per Camillo De Diaz".
L’iniziativa espositiva presso la prestigiosa sede della Galleria delle Stelline, proposta dal Comitato presieduto dal cardinale milanese Francesco Coccopalmerio, intende richiamare l’attenzione sulla figura di Padre Camillo De Piaz, un religioso valtellinese che ha segnato – nella seconda metà del Novecento e nel primo decennio del nostro tempo presente – la storia religiosa, sociale, culturale tanto della sua Valtellina e del Grigioni, quanto della metropoli lombarda, dove ha svolto la maggior parte delle sue attività a cominciare dagli studi all’Università Cattolica e dalla partecipazione alla Resistenza con il confratello David Maria Turoldo, alla predicazione in duomo.
Camillo de Piaz nella sua lunga vita ha frequentato, fra gli altri, molti intellettuali: scrittori, poeti, registi, artisti con cui ha intrattenuto preziose amicizie; attribuiva all’amicizia un valore fondamentale, senza confini ideologici, religiosi, geografici o di qualsiasi altra natura; era generoso di Amicizia, in particolare verso gli artisti con cui condivideva pensieri ed opere e così sosteneva, nella raccolta di suoi scritti “LINEA RETICA Scritti d'arte 1960-2007”, pubblicata nel 2008: “si può, si dovrebbe essere grati agli artisti. Che cosa sarebbe la nostra vita senza la loro compagnia?" Questa sua frase è stata più volte ripresa, in esergo, in pubblicazioni editoriali che si sono susseguite e hanno visto la luce in Valtellina nel corso degli ultimi 20 anni.
Camillo de Piaz ha tessuto e sviluppato una rete di incontri, rapporti e sodalizi che testimoniano un'epoca di corrispondenze fra terre e luoghi diversi e che hanno creato rimandi e riflessi in un'area geografica nazionale e internazionale, dal Friuli al Piemonte, dalla Lombardia alla Svizzera, alla Toscana, al Veneto. Su questo tema dell’Amicizia e su questo tessuto/intreccio molto diramato e profondo si articola la mostra curata da Valerio Righini e Giorgio Luzzi, grazie al contributo progettuale di alcuni membri dell’Associazione Padre Camillo De Piaz: Aldo Bonomi, Graziano Tognini, Giovanni Bettini, Piercarlo Stefanelli, Mario Garbellini, Antonio Santini, Francesco Racchetti e Bruno Ciapponi Landi.
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articolo del 6.04.2019, ore 21:10