Meno imprese in provincia di Lecco nel 2018
Rimane negativo (e peggiora) il saldo delle imprese lecchesi: si passa dal -0,5% del 2017 al -0,8%. Nella nostra provincia, nell'intero 2018, sono nate 1.319 nuove imprese (-2,2% rispetto al 2017) e ne sono cessate 1.533 (+3,6%)4, con un saldo negativo pari a -214 aziende (contro -131 unità del 2017).
Il focus dell’Osservatorio Economico Provinciale della Camera di Lecco sui dati del Registro Imprese e della banca dati Movimprese evidenzia che, al 31 dicembre 2018, le imprese lecchesi erano 25.945 (per un totale di 33.029 localizzazioni): il 4,5% operava nel settore primario; il 33,6% nel secondario (di cui il 17,1% nelle costruzioni); il 23,5% nel commercio, il 38,5% nei servizi. Il saldo è negativo per il manifatturiero, le costruzioni e il commercio (-105 unità il primo; -26 il secondo e -89 il terzo), mostrando cali di imprese più significativi rispetto allo scorso anno, con la sola eccezione dell'edilizia che, pur restando negativa, mostra un saldo in miglioramento (la differenza tra iscrizioni e cessazioni del 2017 era stati pari a -52 per il manifatturiero, -35 per le costruzioni e -62 imprese per il commercio). Resta positivo (e in ulteriore miglioramento) il saldo dell'agricoltura: +21 unità (contro +16), mentre torna negativo quello dei servizi, -41 (contro +2).
Anche nel comparto artigiano lecchese rimane negativo il saldo tra iscrizioni di imprese (477, -3% rispetto al 2017) e cessazioni (590, -1,3%)7: un calo di 113 imprese, leggermente superiore a quello registrato nel 2017 (-106 imprese). Il tasso di crescita è passato da -1,2% a -1,3%. Nonostante il calo, la provincia di Lecco (con quasi 8.700 imprese artigiane registrate a fine 2018) è tuttora la prima in Lombardia e la seconda in Italia (dietro a Reggio Emilia) per “peso” del settore rispetto al totale delle imprese (33,4%; media lombarda 25,6%; media italiana 21,5%).
Sono invece 38 le start-up (37 società di capitali e una cooperativa): 7 sono attive nel manifatturiero e 31 nel terziario. In particolare, 17 start-up locali operano nel campo dell’“informatica”; 7 nella “ricerca scientifica e sviluppo”; 4 nel “commercio”; 4 nella “fabbricazione, manutenzione e installazione di macchinari ed apparecchiature”; 2 ciascuno nelle “attività di studi di architettura e ingegneria” e nelle “altre attività scientifiche, professionali e tecniche”; una ciascuno nell’“alimentare” e nelle “attività editoriali”. 16 sono localizzate nel capoluogo; 3 a Esino Lario e Galbiate; 2 a Olgiate Molgora e a Missaglia; le rimanenti sono sparse in altri comuni della provincia. Con riferimento al capitale investito, ben 27 start-up lecchesi rientrano nella fascia tra 5.000 e 50.000 Euro, ma non mancano realtà più strutturate (in particolare una tra 250.000 e 500.000 Euro e due tra 100.000 e 250.000 Euro).
Lecco, con un’incidenza delle start-up rispetto al totale delle aziende iscritte al Registro pari all’1,5 per mille, occupa la 38esima posizione a livello nazionale (i primi tre posti sono occupati da Milano, Ascoli Piceno e Trieste) e la quarta in Lombardia (dietro anche a Bergamo e Lodi). Rispetto al 2017, la nostra provincia perde 3 posizioni nella classifica nazionale e una in quella regionale.
Al 3 gennaio 2019, i contratti di rete sottoscritti dalle imprese lecchesi sono 64 (stabili rispetto a un anno prima) e vedono il coinvolgimento di 276 imprese (+5,3% rispetto al 3 gennaio 2018), pari al 10,6‰ delle aziende registrare a fine 2018: quota tripla rispetto al dato medio regionale (3,4‰) e doppia rispetto a quello italiano (5,2‰). I numeri relativi ai settori di attività in cui operano le imprese partecipanti confermano la vocazione manifatturiera del nostro territorio: la quota di quelle attive in questo comparto è superiore alla media regionale (30,4% contro 25,6%). Tuttavia il settore prevalente è quello del terziario, dove opera il 48,9% delle imprese locali coinvolte (la media regionale si attesta al 55%), mentre più basse risultano le quote di agricoltura e costruzioni (Lecco: rispettivamente 11,6% e 9,1%; Lombardia: 8,8% e 10,6%). Quasi l’80% delle aziende in rete opera in forma societaria (Lecco 79,3%; Lombardia 87,4%).
“La Camera di Commercio di Lecco da sempre investe in progetti, azioni e servizi a sostegno dell’innovazione e della digitalizzazione delle aziende locali, quali leve strategiche di competitività”, sottolinea il Presidente dell’Ente camerale Daniele Riva. “I progetti e gli interventi sono realizzati con l’Azienda Speciale Lariodesk Informazioni e, tra questi, nel 2018 molta attenzione e risorse sono state dedicate al progetto strategico di sistema ‘PID – Punto Impresa Digitale’, volto alla diffusione della conoscenza del Piano ‘Industria 4.0' presso le MPMI lecchesi. Nel 2018, 328 imprese sono state complessivamente coinvolte nelle diverse attività del progetto: dai seminari agli assessment, dai bandi voucher ai servizi di assistenza personalizzata. 20 i seminari proposti con 275 realtà partecipanti; 27 imprese hanno svolto percorsi di assistenza personalizzata mediante 56 incontri ad hoc. Molto alta la partecipazione ai bandi 'Voucher Digitali Impresa 4.0' con i quali la Camera di Lecco ha messo a disposizione 295.000 Euro per finanziare 46 progetti innovativi. Ad oggi, 28 sono quelli già realizzati dalle imprese beneficiarie; altri 18 sono attualmente in corso e si concluderanno nel mese di marzo”.
“Anche nel 2019 proseguono i momenti di informazione/formazione e le iniziative per offrire alle MPMI strumenti, supporti e servizi reali in tema di ‘new economy’”, puntualizza il Presidente Riva: “già tre gli incontri tenutisi a gennaio (‘Cybersecurity e Privacy’; ‘Fatturazione elettronica' e 'Machine Learning'), mentre in ‘Fornitore Offresi’ sono stati realizzati approfondimenti dedicati sia alla realtà aumentata e virtuale, sia alla presentazione della nuova azione 'Fintech. Finanza digitale 4.0'”.
“Saranno mantenuti e rafforzati gli interventi a sostegno degli investimenti in innovazione e digitalizzazione”, prosegue il Presidente Riva. “La Giunta camerale ha infatti stanziato ben 367.540 Euro a favore dei nuovi bandi del progetto ‘PID’ che saranno pubblicati da marzo. Gli interventi 2019 riprenderanno l’esperienza dei ‘Voucher digitali Impresa 4.0’ dedicati sia a imprese singole che ad aggregazioni e proporranno nuove misure volte a sostenere, da un lato, l’utilizzo del web nei processi di internazionalizzazione e dall’altro, di concerto con Regione e Unioncamere Lombardia, lo sviluppo e la sperimentazione di nuove soluzioni digitali 4.0. Queste azioni e queste iniziative vengono ‘messe a sistema’ nell’ambito del Servizio camerale ‘AQI – Assistenza Qualificata Impresa’, grazie al quale nel 2018 sono state costituite 4 start-up innovative che si sono iscritte nella Sezione speciale del Registro Imprese lecchese, portando il totale a 38 unità”.
Tornando ai numeri. A fine 2018 le imprese lecchesi gestite da giovani erano l’8,7% del totale (con un tasso di crescita del +9,5%, in linea con il valore della Lombardia e dell’Italia, pari rispettivamente al 10,1% e al 10,0%) (cfr. tab 13 e 14): Lecco è all'ottavo posto in Lombardia, preceduta da Sondrio, Pavia, Bergamo, Lodi, Brescia, Cremona e Varese (nel 2017 era settima).
Alla stessa data le imprese lecchesi gestite da donne erano il 19,3% del totale e registravano un tasso di crescita positivo (+0,3%; Lombardia +1%; Italia +0,7%). Con riferimento alla quota di imprese “rosa” Lecco mantiene l'ottava posizione in Lombardia, preceduta da Sondrio, Pavia, Mantova, Cremona, Varese, Brescia e Bergamo.
Le aziende gestite da stranieri erano il 7,4%, dato che pone Lecco al penultimo posto nella graduatoria delle province lombarde (precede solo Sondrio), con un tasso di crescita inferiore a quello regionale e nazionale (+1,3% a Lecco; +3,2% in Lombardia e +3% in Italia).
articolo del 20.02.2019, ore 23:10
Il focus dell’Osservatorio Economico Provinciale della Camera di Lecco sui dati del Registro Imprese e della banca dati Movimprese evidenzia che, al 31 dicembre 2018, le imprese lecchesi erano 25.945 (per un totale di 33.029 localizzazioni): il 4,5% operava nel settore primario; il 33,6% nel secondario (di cui il 17,1% nelle costruzioni); il 23,5% nel commercio, il 38,5% nei servizi. Il saldo è negativo per il manifatturiero, le costruzioni e il commercio (-105 unità il primo; -26 il secondo e -89 il terzo), mostrando cali di imprese più significativi rispetto allo scorso anno, con la sola eccezione dell'edilizia che, pur restando negativa, mostra un saldo in miglioramento (la differenza tra iscrizioni e cessazioni del 2017 era stati pari a -52 per il manifatturiero, -35 per le costruzioni e -62 imprese per il commercio). Resta positivo (e in ulteriore miglioramento) il saldo dell'agricoltura: +21 unità (contro +16), mentre torna negativo quello dei servizi, -41 (contro +2).
Anche nel comparto artigiano lecchese rimane negativo il saldo tra iscrizioni di imprese (477, -3% rispetto al 2017) e cessazioni (590, -1,3%)7: un calo di 113 imprese, leggermente superiore a quello registrato nel 2017 (-106 imprese). Il tasso di crescita è passato da -1,2% a -1,3%. Nonostante il calo, la provincia di Lecco (con quasi 8.700 imprese artigiane registrate a fine 2018) è tuttora la prima in Lombardia e la seconda in Italia (dietro a Reggio Emilia) per “peso” del settore rispetto al totale delle imprese (33,4%; media lombarda 25,6%; media italiana 21,5%).
Sono invece 38 le start-up (37 società di capitali e una cooperativa): 7 sono attive nel manifatturiero e 31 nel terziario. In particolare, 17 start-up locali operano nel campo dell’“informatica”; 7 nella “ricerca scientifica e sviluppo”; 4 nel “commercio”; 4 nella “fabbricazione, manutenzione e installazione di macchinari ed apparecchiature”; 2 ciascuno nelle “attività di studi di architettura e ingegneria” e nelle “altre attività scientifiche, professionali e tecniche”; una ciascuno nell’“alimentare” e nelle “attività editoriali”. 16 sono localizzate nel capoluogo; 3 a Esino Lario e Galbiate; 2 a Olgiate Molgora e a Missaglia; le rimanenti sono sparse in altri comuni della provincia. Con riferimento al capitale investito, ben 27 start-up lecchesi rientrano nella fascia tra 5.000 e 50.000 Euro, ma non mancano realtà più strutturate (in particolare una tra 250.000 e 500.000 Euro e due tra 100.000 e 250.000 Euro).
Lecco, con un’incidenza delle start-up rispetto al totale delle aziende iscritte al Registro pari all’1,5 per mille, occupa la 38esima posizione a livello nazionale (i primi tre posti sono occupati da Milano, Ascoli Piceno e Trieste) e la quarta in Lombardia (dietro anche a Bergamo e Lodi). Rispetto al 2017, la nostra provincia perde 3 posizioni nella classifica nazionale e una in quella regionale.
Al 3 gennaio 2019, i contratti di rete sottoscritti dalle imprese lecchesi sono 64 (stabili rispetto a un anno prima) e vedono il coinvolgimento di 276 imprese (+5,3% rispetto al 3 gennaio 2018), pari al 10,6‰ delle aziende registrare a fine 2018: quota tripla rispetto al dato medio regionale (3,4‰) e doppia rispetto a quello italiano (5,2‰). I numeri relativi ai settori di attività in cui operano le imprese partecipanti confermano la vocazione manifatturiera del nostro territorio: la quota di quelle attive in questo comparto è superiore alla media regionale (30,4% contro 25,6%). Tuttavia il settore prevalente è quello del terziario, dove opera il 48,9% delle imprese locali coinvolte (la media regionale si attesta al 55%), mentre più basse risultano le quote di agricoltura e costruzioni (Lecco: rispettivamente 11,6% e 9,1%; Lombardia: 8,8% e 10,6%). Quasi l’80% delle aziende in rete opera in forma societaria (Lecco 79,3%; Lombardia 87,4%).
“La Camera di Commercio di Lecco da sempre investe in progetti, azioni e servizi a sostegno dell’innovazione e della digitalizzazione delle aziende locali, quali leve strategiche di competitività”, sottolinea il Presidente dell’Ente camerale Daniele Riva. “I progetti e gli interventi sono realizzati con l’Azienda Speciale Lariodesk Informazioni e, tra questi, nel 2018 molta attenzione e risorse sono state dedicate al progetto strategico di sistema ‘PID – Punto Impresa Digitale’, volto alla diffusione della conoscenza del Piano ‘Industria 4.0' presso le MPMI lecchesi. Nel 2018, 328 imprese sono state complessivamente coinvolte nelle diverse attività del progetto: dai seminari agli assessment, dai bandi voucher ai servizi di assistenza personalizzata. 20 i seminari proposti con 275 realtà partecipanti; 27 imprese hanno svolto percorsi di assistenza personalizzata mediante 56 incontri ad hoc. Molto alta la partecipazione ai bandi 'Voucher Digitali Impresa 4.0' con i quali la Camera di Lecco ha messo a disposizione 295.000 Euro per finanziare 46 progetti innovativi. Ad oggi, 28 sono quelli già realizzati dalle imprese beneficiarie; altri 18 sono attualmente in corso e si concluderanno nel mese di marzo”.
“Anche nel 2019 proseguono i momenti di informazione/formazione e le iniziative per offrire alle MPMI strumenti, supporti e servizi reali in tema di ‘new economy’”, puntualizza il Presidente Riva: “già tre gli incontri tenutisi a gennaio (‘Cybersecurity e Privacy’; ‘Fatturazione elettronica' e 'Machine Learning'), mentre in ‘Fornitore Offresi’ sono stati realizzati approfondimenti dedicati sia alla realtà aumentata e virtuale, sia alla presentazione della nuova azione 'Fintech. Finanza digitale 4.0'”.
“Saranno mantenuti e rafforzati gli interventi a sostegno degli investimenti in innovazione e digitalizzazione”, prosegue il Presidente Riva. “La Giunta camerale ha infatti stanziato ben 367.540 Euro a favore dei nuovi bandi del progetto ‘PID’ che saranno pubblicati da marzo. Gli interventi 2019 riprenderanno l’esperienza dei ‘Voucher digitali Impresa 4.0’ dedicati sia a imprese singole che ad aggregazioni e proporranno nuove misure volte a sostenere, da un lato, l’utilizzo del web nei processi di internazionalizzazione e dall’altro, di concerto con Regione e Unioncamere Lombardia, lo sviluppo e la sperimentazione di nuove soluzioni digitali 4.0. Queste azioni e queste iniziative vengono ‘messe a sistema’ nell’ambito del Servizio camerale ‘AQI – Assistenza Qualificata Impresa’, grazie al quale nel 2018 sono state costituite 4 start-up innovative che si sono iscritte nella Sezione speciale del Registro Imprese lecchese, portando il totale a 38 unità”.
Tornando ai numeri. A fine 2018 le imprese lecchesi gestite da giovani erano l’8,7% del totale (con un tasso di crescita del +9,5%, in linea con il valore della Lombardia e dell’Italia, pari rispettivamente al 10,1% e al 10,0%) (cfr. tab 13 e 14): Lecco è all'ottavo posto in Lombardia, preceduta da Sondrio, Pavia, Bergamo, Lodi, Brescia, Cremona e Varese (nel 2017 era settima).
Alla stessa data le imprese lecchesi gestite da donne erano il 19,3% del totale e registravano un tasso di crescita positivo (+0,3%; Lombardia +1%; Italia +0,7%). Con riferimento alla quota di imprese “rosa” Lecco mantiene l'ottava posizione in Lombardia, preceduta da Sondrio, Pavia, Mantova, Cremona, Varese, Brescia e Bergamo.
Le aziende gestite da stranieri erano il 7,4%, dato che pone Lecco al penultimo posto nella graduatoria delle province lombarde (precede solo Sondrio), con un tasso di crescita inferiore a quello regionale e nazionale (+1,3% a Lecco; +3,2% in Lombardia e +3% in Italia).
articolo del 20.02.2019, ore 23:10