"Il Giorno": due dei sei indagati per il crollo di Annone chiedono di essere sentiti
L’esclusiva pubblicata dal quotidiano lombardo “Il Giorno” nella giornata di oggi è davvero degna di nota: due dei sei indagati per il crollo del ponte di Annone, avvenuto alle 17.22 del 28 ottobre 2016 e costato la vita a Claudio Bertini, hanno volontariamente chiesto di essere interrogati dalla Procura di Lecco (la richiesta è giunta al Procuratore Capo Angelo Chiappani e al sostituto procuratore Andrea Figoni). “Il Giorno” spiega come la Procura fisserà a breve gli interrogatori rivolti ai due tecnici.
Dal canto loro, i due indagati dovranno redigere e presentare una puntuale e precisa documentazione sulla loro versione del crollo del viadotto, che finì sulle corsie della Provinciale e schiacciò una vettura in corsa (una Audi A3). Per Bertini, professore 68enne di Civate, non era rimasto più nulla che, purtroppo, constatare il decesso. Le indagini condotte dalla Procura di Lecco si erano concluse il 23 gennaio scorso: in questa data, i sei indagati si sono visti recapitare l’avviso di garanzia (ipotesi di reato disastro e omicidio colposo). Come riporta "Il Giorno", si tratta di Angelo Valsecchi e Andrea Sesana (dirigenti della Provincia di Lecco), Giovanni Salvatore (responsabile Anas per la statale 36), Roberto Torresan (ingegnere di Busto Arsizio che, come scrive il principale quotidiano lombardo, elaborò un progetto di manutenzione della struttura nel 2012), Eugenio Ferraris, dirigente del settore infrastrutture della Provincia di Bergamo e Silvia Garbelli, dipendente della Provincia di Bergamo. Valsecchi, Sesana e Salvatore sono indagati come responsabili “diretti” del crollo, Torresan per il progetto di manutenzione in contrasto con ciò che poi è successo, Ferraris e Garbelli per la “concessione dei permessi di transito dei camion” dell’azienda Nicoli, di Albino (provincia di Bergamo). articolo del 5.04.2019, ore 23:35 |