Regione: approvata la risoluzione per chiedere il ripristino delle province ante Delrio
Approvata lo scorso 14 gennaio in Consiglio regionale la risoluzione sul riordino delle autonomie locali con 43 voti a favore, 12 contrari e 11 astenuti, dopo il primo via libera ottenuto lo scorso dicembre dalla Commissione Autonomia presieduta da Mauro Piazza (Forza Italia): in Aula hanno votato a favore i gruppi consiliari di maggioranza, astenuto il PD, contrari il M5S, i Lombardi Civici Europeisti, Michele Usuelli (+Europa) e Patrizia Baffi (Italia Viva).
Il documento, messo a punto dallo stesso Presidente Mauro Piazza e dal Vice Presidente della Commissione Alessandro Corbetta (Lega), sottolinea l'importanza e la necessità di creare "un corretto e più efficiente impianto di governance del sistema che interessa e coinvolge le Regioni e le autonomie locali, con una adeguata distribuzione di competenze e funzioni e garantendo al tempo stesso le relative e necessarie risorse".
Nell'annunciare il voto di astensione, il Consigliere del Partito Democratico Pietro Luigi Ponti, pur apprezzando il lavoro svolto e i contenuti del documento, ha però rilevato come fosse altresì auspicabile una maggiore valorizzazione del ruolo dell'Assemblea dei Sindaci.
"Le Province - ha sottolineato il consigliere lecchese Mauro Piazza - sono nate con territori ben identificabili e come forma organizzativa definita ben prima della nascita dello Stato italiano. Rappresentano le comunità, ma con la legge Delrio sono state "svuotate" facendo così mancare un modello razionale di governo e generando gravi e pesanti ripercussioni sull'erogazione di molti servizi primari nei territori. Da qui la necessità di una revisione della legge che deve anche prevedere la reintroduzione dell'elezione diretta del Presidente e del Consiglio provinciale e il ripristino della Giunta, atto che abbiamo portato oggi in Consiglio regionale e che è stato votato dai gruppi che compongono la maggioranza. Con questo documento viene sottolineata l'importanza e la necessità di creare un corretto e più efficiente impianto di governance del sistema che interessa e coinvolge le Regioni e le autonomie locali, con una adeguata distribuzione di competenze e funzioni e garantendo al tempo stesso le relative e necessarie risorse. Quattro sono i punti fondamentali della Risoluzione: gli organismi politici devono avere nuovamente la legittimazione popolare attraverso il voto, le funzioni di area vasta devono essere ben definite, deve essere garantita l'autonomia finanziaria per assicurare le risorse necessarie utili a coprire e svolgere efficacemente le funzioni attribuite, vanno assicurati in misura adeguata gli standard di organizzazione e personale al fine di garantire la piena funzionalità degli apparati amministrativi. Infine - ha concluso Piazza - chiediamo che venga prevista anche un'equa e giusta indennità ai Consiglieri delegati che svolgono nei fatti le funzioni di Giunta".
Dopo la proposta approvata dalla maggioranza del Consiglio Regionale della Lombardia, il problema torna a far discutere. Nel corso di un incontro a Palazzo Muzio (sede della provincia valtellinese) svoltosi martedì in onore delle persone andate in pensione nel corso del suo mandato (in tutto 12), il presidente Elio Moretti ha parlato dell’attuale situazione dell’ente locale: “Siamo in difficoltà. Stiamo lavorando per reperire nuova forza lavoro, ma ora siamo in difficoltà. Non riusciremo a coprire tutti i posti che si liberano dopo i pensionamenti. Nel 2020 sono previste al massimo sette o otto assunzioni. Il personale sta facendo i salti mortali per garantire la qualità dei servizi, che però rischia di risentirne. Nel 2014 i dipendenti erano poco più di 190. Oggi sono all’incirca 130. La drammatica riduzione è la conseguenza della riforma Delrio e del blocco delle assunzioni: le ultime risalgono a oltre 10 anni fa”. Ad ogni modo, Moretti è “molto soddisfatto dell’operato del nostro personale. Posso assicurare che qui come in altri enti pubblici ho sempre trovato grandi professionalità”.
articolo del 14.01.2020, ore 23:15
Il documento, messo a punto dallo stesso Presidente Mauro Piazza e dal Vice Presidente della Commissione Alessandro Corbetta (Lega), sottolinea l'importanza e la necessità di creare "un corretto e più efficiente impianto di governance del sistema che interessa e coinvolge le Regioni e le autonomie locali, con una adeguata distribuzione di competenze e funzioni e garantendo al tempo stesso le relative e necessarie risorse".
Nell'annunciare il voto di astensione, il Consigliere del Partito Democratico Pietro Luigi Ponti, pur apprezzando il lavoro svolto e i contenuti del documento, ha però rilevato come fosse altresì auspicabile una maggiore valorizzazione del ruolo dell'Assemblea dei Sindaci.
"Le Province - ha sottolineato il consigliere lecchese Mauro Piazza - sono nate con territori ben identificabili e come forma organizzativa definita ben prima della nascita dello Stato italiano. Rappresentano le comunità, ma con la legge Delrio sono state "svuotate" facendo così mancare un modello razionale di governo e generando gravi e pesanti ripercussioni sull'erogazione di molti servizi primari nei territori. Da qui la necessità di una revisione della legge che deve anche prevedere la reintroduzione dell'elezione diretta del Presidente e del Consiglio provinciale e il ripristino della Giunta, atto che abbiamo portato oggi in Consiglio regionale e che è stato votato dai gruppi che compongono la maggioranza. Con questo documento viene sottolineata l'importanza e la necessità di creare un corretto e più efficiente impianto di governance del sistema che interessa e coinvolge le Regioni e le autonomie locali, con una adeguata distribuzione di competenze e funzioni e garantendo al tempo stesso le relative e necessarie risorse. Quattro sono i punti fondamentali della Risoluzione: gli organismi politici devono avere nuovamente la legittimazione popolare attraverso il voto, le funzioni di area vasta devono essere ben definite, deve essere garantita l'autonomia finanziaria per assicurare le risorse necessarie utili a coprire e svolgere efficacemente le funzioni attribuite, vanno assicurati in misura adeguata gli standard di organizzazione e personale al fine di garantire la piena funzionalità degli apparati amministrativi. Infine - ha concluso Piazza - chiediamo che venga prevista anche un'equa e giusta indennità ai Consiglieri delegati che svolgono nei fatti le funzioni di Giunta".
Dopo la proposta approvata dalla maggioranza del Consiglio Regionale della Lombardia, il problema torna a far discutere. Nel corso di un incontro a Palazzo Muzio (sede della provincia valtellinese) svoltosi martedì in onore delle persone andate in pensione nel corso del suo mandato (in tutto 12), il presidente Elio Moretti ha parlato dell’attuale situazione dell’ente locale: “Siamo in difficoltà. Stiamo lavorando per reperire nuova forza lavoro, ma ora siamo in difficoltà. Non riusciremo a coprire tutti i posti che si liberano dopo i pensionamenti. Nel 2020 sono previste al massimo sette o otto assunzioni. Il personale sta facendo i salti mortali per garantire la qualità dei servizi, che però rischia di risentirne. Nel 2014 i dipendenti erano poco più di 190. Oggi sono all’incirca 130. La drammatica riduzione è la conseguenza della riforma Delrio e del blocco delle assunzioni: le ultime risalgono a oltre 10 anni fa”. Ad ogni modo, Moretti è “molto soddisfatto dell’operato del nostro personale. Posso assicurare che qui come in altri enti pubblici ho sempre trovato grandi professionalità”.
articolo del 14.01.2020, ore 23:15