Multa mostruosa ai giovani accusati dell'incendio sul Berlinghera: 13,5 milioni di euro
SORICO. Dovranno pagare una multa a dir poco spaventosa i due giovani accusati di aver causato il rogo tra Sorico (località Marronessa, Bugiallo e Albonico) e la Valchiavenna, partito il 30 dicembre scorso e propagatosi nei giorni successivi fino a bruciare 1000 ettari di terreno (110 di superficie boschiva irrecuperabile). Tra le conseguenze non soltanto danni alle piante, ma anche otto case gravemente danneggiate e animali morti, rimasti intrappolati tra le fiamme nelle stalle.
La decisione del sostituto procuratore di Como Simona De Salvo, come scrive il quotidiano “Il Giorno”, è severissima: una sanzione da 13,5 milioni di euro (13 milioni e 542mila per la precisione). Saranno i Carabinieri Forestali (ex Guardie Forestali) a recapitare il salatissimo conto. I due ragazzi, entrambi di 22 anni, risiedono rispettivamente a Cantù e Fino Mornasco (il primo, Daniele Borghi, è nipote del proprietario della casa di Sorico, organizzatore dell’evento, il secondo, Alessio Molteni, era l’addetto alla griglia) e si erano recati alla casa del nonno sul Berlinghera per festeggiare la fine dell’anno e celebrare l’inizio del 2019. Da un’apparentemente semplice grigliata in giardino, a causa dell’incoscienza, ma anche del vento e del clima secco, le fiamme si erano propagate nel vicino bosco, assumendo in poche decine di minuti dimensioni a dir poco terrificanti. Ai ragazzi è stato imputato l’incendio boschivo, poiché non hanno prestato sufficiente attenzione nel momento dell’accensione della brace. Aggravante, inoltre, il fatto di «aver cagionato un danno grave, esteso e persistente all’ambiente». I ventiduenni hanno da oggi tre settimane per valutare come muoversi; nel frattempo, sono già stati scelti gli avvocati: il canturino sarà assistito dal legale Giuseppe Fadda, il finese dal legale Ivana Anomali. Una cifra spropositata? La cifra dei 13,5 milioni di euro, risultato dell’applicazione nella maniera più “fiscale” delle leggi vigenti, rappresenta un numero effettivamente elevato ed insaldabile. Secondo la norma del 2008, “chi distrugge o danneggia a mezzo fuoco o danneggia la rinnovazione forestale” è passibile di multa tra i 118 e i 593 euro ogni cento metri quadrati. Come scrive il quotidiano lombardo, il calcolo, sui 6.840 metri quadrati, si traduce in una sanzione minima di 8 milioni di euro e in una massima di 40. Fino alla «determinazione più favorevole al trasgressore, pari a un terzo del massimo, e il pagamento in misura ridotta», corrispondente ai 13 milioni e mezzo. Per questo motivo i giovani dovranno gestire al meglio la situazione in sede giudiziaria. Pochi giorni fa la richiesta di Sorico per entrare nel Consorzio A distanza di quattro mesi dall'incendio di vastissime proporzioni che, partito da Albonico, era giunto fino alla Valchiavenna, l'interrogativo più importante è quello della ricostruzione. In un'assemblea tenutasi coi proprietari dei terreni coinvolti dall'incendio, realizzata grazie alla Comunità Montana, al Consorzio forestale Lario Ceresio, al Comune di Sorico e a Regione Lombardia (con il consigliere sorichese Gigliola Spelzini) sono state esposte una serie di ipotesi per ripristinare il territorio boschivo. A prendere subito la parola il direttore del Consorzio, Davide Beccarelli: "Il tempo, in questo caso, è un fattore determinate. A terra sono rimasti alberi, rami e materiale sparso che possono avere un valore di mercato se utilizzato subito. Tutto il materiale, se lasciato ancora nel sottobosco, va a degradarsi ulteriormente e a perdere valore. Al più presto occorre chiamare un'impresa che possa rimuovere, trasportare e cedere agli interessati quanto è rimasto". articolo del 16.04.2019, ore 23:20 |