Asst Lecco, tagli al personale e assunzioni insufficienti
In un comunicato congiunto firmato dalle segreterie di Cgil Fp, Cisl Fp, Uil, Nursing Up, Fsi, Usb, Nursind Rsu e diffuso dopo un incontro coi vertici dell’Asst Lecco, i sindacati evidenziano i futuri nuovi tagli al sistema sanitario. Come se non fossero stati sufficientemente pesanti quelli degli ultimi anni. “Ci è stato prospettato un taglio di 650mila euro del personale senza chiarirci le motivazioni. Non ci sono assunzione, anche se c’è una graduatoria a disposizione e si preferisce ricorrere alle agenzie di lavoro interinali”. La lettera è stata inviata anche al Prefetto di Lecco Michele Formiglio, al direttore generale dell’Asst Lecco Paolo Favini e ai primi cittadini di Bellano, Lecco e Merate.
“E’ da tempo che segnaliamo che la situazione, anziché migliorare, sta peggiorando – sottolinea Massimo Coppia, della Cisl Fp – . Con personale spostato da Merate a Lecco e viceversa passando per Bellano. Reputiamo gravissimo il taglio di 650mila euro dal personale che nessuno è stato capace di giustificare. Tutto ciò mentre a Lecco apre, con la benedizione della Regione un pronto soccorso privato”. Parole rafforzate dalle considerazioni di Francesco Scorzelli, dell’Usb Fi: “Lo scorso anno di fronte al Prefetto avevamo raggiunto una conciliazione che prevedeva il raggiungimento di sei punti. Alcuni di questi, come quello di effettuare una ricognizione reale del fabbisogno di tutte le figure professionali, sono stati ancora oggi disattesi”.
Un problema, quello del personale e della sua turnazione, che si è fatto acuto, soprattutto per quello che riguarda le insufficienti assunzioni di Oss, infermieri, fisioterapisti, amministrativi, assistenti sociali Operatori Tecnici.
“Non si pesca – proseguono i sindacalisti – dalla graduatoria esistente, ma si preferisce ricorrere alle agenzie interinali per le assunzioni del periodo estivo”.
Molti i punti criticati dai sindacati: le scarse assegnazioni di part time (ancora nell’ambito del personale e della turnazione), il cambio di orario ai servizi a causa della carenza del personale e l’attivazione scriteriata della mobilità d’urgenza.
Non solo, ma si fa menzione anche della “mancata apertura ambulatorio stress correlato al lavoro, come da normativa nazionale, l’attuazione Progetto Accoglienza: totale mancanza di valutazioni/correzioni delle ripercussioni negative delle scelte adottate sia sul personale che sull’utenza; l’insufficiente se non scarsa attenzione ai problemi dei dipendenti; la questione del parcheggio dipendenti; le gravi difficoltà di fruibilità dei buoni pasto dei dipendenti del territorio, nonché il numero esorbitante di ferie residue e ore a credito per i lavoratori del comparto”.
I problemi riguardano uniformemente Oss, infermieri, fisioterapisti, amministrativi, assistenti sociali e operatori tecnici.
articolo del 17.06.2019, ore 16:45
“E’ da tempo che segnaliamo che la situazione, anziché migliorare, sta peggiorando – sottolinea Massimo Coppia, della Cisl Fp – . Con personale spostato da Merate a Lecco e viceversa passando per Bellano. Reputiamo gravissimo il taglio di 650mila euro dal personale che nessuno è stato capace di giustificare. Tutto ciò mentre a Lecco apre, con la benedizione della Regione un pronto soccorso privato”. Parole rafforzate dalle considerazioni di Francesco Scorzelli, dell’Usb Fi: “Lo scorso anno di fronte al Prefetto avevamo raggiunto una conciliazione che prevedeva il raggiungimento di sei punti. Alcuni di questi, come quello di effettuare una ricognizione reale del fabbisogno di tutte le figure professionali, sono stati ancora oggi disattesi”.
Un problema, quello del personale e della sua turnazione, che si è fatto acuto, soprattutto per quello che riguarda le insufficienti assunzioni di Oss, infermieri, fisioterapisti, amministrativi, assistenti sociali Operatori Tecnici.
“Non si pesca – proseguono i sindacalisti – dalla graduatoria esistente, ma si preferisce ricorrere alle agenzie interinali per le assunzioni del periodo estivo”.
Molti i punti criticati dai sindacati: le scarse assegnazioni di part time (ancora nell’ambito del personale e della turnazione), il cambio di orario ai servizi a causa della carenza del personale e l’attivazione scriteriata della mobilità d’urgenza.
Non solo, ma si fa menzione anche della “mancata apertura ambulatorio stress correlato al lavoro, come da normativa nazionale, l’attuazione Progetto Accoglienza: totale mancanza di valutazioni/correzioni delle ripercussioni negative delle scelte adottate sia sul personale che sull’utenza; l’insufficiente se non scarsa attenzione ai problemi dei dipendenti; la questione del parcheggio dipendenti; le gravi difficoltà di fruibilità dei buoni pasto dei dipendenti del territorio, nonché il numero esorbitante di ferie residue e ore a credito per i lavoratori del comparto”.
I problemi riguardano uniformemente Oss, infermieri, fisioterapisti, amministrativi, assistenti sociali e operatori tecnici.
articolo del 17.06.2019, ore 16:45