Treni, nuova mattinata di disagi. E spunta lo sciopero dei pendolari
Continuano i disagi sulla rete ferroviaria lombarda, negli ultimi mesi alle prese con un evidente peggioramento del servizio.
Questa mattina, ad esempio, a causa di un guasto a Milano Greco Pirelli (molto simile a quello avvenuto lunedì), i treni hanno accumulato fino a 60 minuti di ritardo, con ripercussioni sulle linee S8, Regionali per Bergamo, S9 e Milano-Tirano. Molti, di conseguenza, gli studenti e i pendolari giunti ancora una volta al lavoro in notevole ritardo.
A tal proposito, nella serata di mercoledì 13 novembre, è giunto l’annuncio dello “Sciopero generale dei pendolari di Trenord”, la cui messa in atto è prevista per il mese di marzo del 2020.
«È ora di dire basta al disservizio di Trenord! - sottolinea il volantino di ben quattro pagine postato in rete l’altro ieri sera - Si annuncia lo sciopero generale degli abbonati Trenord per il mese di marzo 2020». Motivo? «La situazione dei pendolari di Trenord ha raggiunto ormai livelli estremi. Nella totale indifferenza della azienda, le condizioni peggiorano giorno dopo giorno. Trenord è, purtroppo, l’unica scelta per molti per recarsi al lavoro, a scuola, all’università e questa scelta obbligata non può e non deve trasformarsi nel menefreghismo di Trenord che vede entrate sicure di migliaia di abbonamenti. Sarebbe bello se i Comitati dei pendolari aderissero e bellissimo se lo facessero tutti ma proprio tutti i pendolari». Uno aggiunge: «Prepariamo un volantino da distribuire a qualche capotreno che voglia passare per eroe davanti ai suoi dirigenti e voglia quindi multare i pendolari in sciopero, per scriverci che in realtà lo sciopero di massa dell’abbonamento lo si fa anche per il personale che a volte lavora in condizioni pietose… Dicembre e gennaio risultano ridotti a causa del periodo festivo e a febbraio esiste già una diminuzione degli abbonamenti, ma se nessuno attua concretamente lamentele, reclami, proteste niente potrà mai cambiare. Se alla richiesta del biglietto tutta la carrozza e successivamente tutto il treno sosterrà di non avere il biglietto e la propria adesione ad una protesta pacifica per far valere i propri diritti, nessuna multa sarà effettuata per l'impossibilità di multare tutto il treno».
"Abbiamo cercato di contattare gli autori di questa iniziativa — hanno risposto i comitati in un comunicato — ma non hanno voluto dichiarare le generalità, né hanno accettato di partecipare ad un incontro con i referenti dei comitati ed i rappresentanti dei viaggiatori accreditati. I comitati pendolari lombardi ufficialmente riconosciuti si dichiarano pertanto del tutto estranei a questa protesta manifestamente illegale, promossa da ignoti, e ribadiscono che il biglietto e l’abbonamento si pagano in ogni caso. Ricordiamo che il titolo di viaggio valido costituisce a tutti gli effetti un contratto, sempre più disatteso dalle nostre controparti, che vincola il gestore del servizio a svolgere il servizio che si è impegnato ad effettuare ed in condizioni dignitose".
"L’essere dalla parte della legalità — hanno continuato — costituisce quindi sempre il presupposto necessario per far sentire le proprie ragioni. Non si può però in ogni caso ignorare che la pazienza dei viaggiatori e dei pendolari sia ormai giunta al limite di ogni livello di sopportabilità, a causa della situazione del sistema ferroviario lombardo, ormai sull’orlo del collasso, come da tempo denunciamo, per causa dell’incapacità dei gestori dei servizi e dell’infrastruttura, e non da ultimo per l’inerzia degli Enti preposti alla Governance del sistema (dallo Stato alla Regione, a Province, Comuni capoluogo ed Agenzie TpL)". I comitati domandano "segnali forti e immediati di cambiamento, il commissariamento super partes dell’intero servizio ferroviario lombardo, sia per ciò che concerne la gestione del servizio, che le infrastrutture, con obiettivi, poteri e tempi precisi per uscire da questa drammatica situazione".
articolo del 14.11.2019, ore 23:05
Questa mattina, ad esempio, a causa di un guasto a Milano Greco Pirelli (molto simile a quello avvenuto lunedì), i treni hanno accumulato fino a 60 minuti di ritardo, con ripercussioni sulle linee S8, Regionali per Bergamo, S9 e Milano-Tirano. Molti, di conseguenza, gli studenti e i pendolari giunti ancora una volta al lavoro in notevole ritardo.
A tal proposito, nella serata di mercoledì 13 novembre, è giunto l’annuncio dello “Sciopero generale dei pendolari di Trenord”, la cui messa in atto è prevista per il mese di marzo del 2020.
«È ora di dire basta al disservizio di Trenord! - sottolinea il volantino di ben quattro pagine postato in rete l’altro ieri sera - Si annuncia lo sciopero generale degli abbonati Trenord per il mese di marzo 2020». Motivo? «La situazione dei pendolari di Trenord ha raggiunto ormai livelli estremi. Nella totale indifferenza della azienda, le condizioni peggiorano giorno dopo giorno. Trenord è, purtroppo, l’unica scelta per molti per recarsi al lavoro, a scuola, all’università e questa scelta obbligata non può e non deve trasformarsi nel menefreghismo di Trenord che vede entrate sicure di migliaia di abbonamenti. Sarebbe bello se i Comitati dei pendolari aderissero e bellissimo se lo facessero tutti ma proprio tutti i pendolari». Uno aggiunge: «Prepariamo un volantino da distribuire a qualche capotreno che voglia passare per eroe davanti ai suoi dirigenti e voglia quindi multare i pendolari in sciopero, per scriverci che in realtà lo sciopero di massa dell’abbonamento lo si fa anche per il personale che a volte lavora in condizioni pietose… Dicembre e gennaio risultano ridotti a causa del periodo festivo e a febbraio esiste già una diminuzione degli abbonamenti, ma se nessuno attua concretamente lamentele, reclami, proteste niente potrà mai cambiare. Se alla richiesta del biglietto tutta la carrozza e successivamente tutto il treno sosterrà di non avere il biglietto e la propria adesione ad una protesta pacifica per far valere i propri diritti, nessuna multa sarà effettuata per l'impossibilità di multare tutto il treno».
"Abbiamo cercato di contattare gli autori di questa iniziativa — hanno risposto i comitati in un comunicato — ma non hanno voluto dichiarare le generalità, né hanno accettato di partecipare ad un incontro con i referenti dei comitati ed i rappresentanti dei viaggiatori accreditati. I comitati pendolari lombardi ufficialmente riconosciuti si dichiarano pertanto del tutto estranei a questa protesta manifestamente illegale, promossa da ignoti, e ribadiscono che il biglietto e l’abbonamento si pagano in ogni caso. Ricordiamo che il titolo di viaggio valido costituisce a tutti gli effetti un contratto, sempre più disatteso dalle nostre controparti, che vincola il gestore del servizio a svolgere il servizio che si è impegnato ad effettuare ed in condizioni dignitose".
"L’essere dalla parte della legalità — hanno continuato — costituisce quindi sempre il presupposto necessario per far sentire le proprie ragioni. Non si può però in ogni caso ignorare che la pazienza dei viaggiatori e dei pendolari sia ormai giunta al limite di ogni livello di sopportabilità, a causa della situazione del sistema ferroviario lombardo, ormai sull’orlo del collasso, come da tempo denunciamo, per causa dell’incapacità dei gestori dei servizi e dell’infrastruttura, e non da ultimo per l’inerzia degli Enti preposti alla Governance del sistema (dallo Stato alla Regione, a Province, Comuni capoluogo ed Agenzie TpL)". I comitati domandano "segnali forti e immediati di cambiamento, il commissariamento super partes dell’intero servizio ferroviario lombardo, sia per ciò che concerne la gestione del servizio, che le infrastrutture, con obiettivi, poteri e tempi precisi per uscire da questa drammatica situazione".
articolo del 14.11.2019, ore 23:05