Tagli Trenord, l'affondo di Dario Balotta
Sui tagli di Trenord, che entreranno in vigore domenica 9 dicembre, si esprime anche Dario Balotta, presidente dell'Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti, tramite una lettera indirizzata al presidente della Regione Attilio Fontana e all'assessore alle Infrastrutture e ai Trasporti Claudia Maria Terzi.
«Cosa ne pensa - si legge nella nota - del piano di tagli presentato in questi giorni da Trenord la regione Lombardia visto che i servizi li paga e li programma la regione stessa? Il metodo corretto sarebbe che Trenord propone i tagli e ne spiega le motivazioni (riorganizzazione aziendale, tempi e obiettivi) e la Regione Lombardia lo valuta, lo cambia o lo respinge.
«Così facendo - continua - è emerso chiaramente che il produttore dei servizi (Trenord) fa anche la parte del regolatore pubblico decidendo nel metodo. Cosa che si escluderebbe in un altro contesto europeo dove la programmazione dei servizi è saldamente in mano al regolatore all’ente istituzionale pubblico. Questa confusione di ruoli deresponsabilizza gli attori in campo Regione, Trenord, Trenitalia e RFI che non cercano altro che scaricare su altri le colpe di questa grave crisi di Trenord. L’azienda ferroviaria dopo aver proclamato per 7 anni che con il matrimonio (FNM/FS) tutto sarebbe cambiato in meglio ha dovuto alzare bandiera bianca, nonostante i sempre maggiori trasferimenti di risorse pubbliche. Anche nel merito il provvedimento è sbagliato. Per guarire il collasso di Trenord non è sufficiente il piano di tagli ai treni e di sostituzione con autobus senza una profonda riorganizzazione societaria e gestionale di Trenord».
«La soppressione dei treni, infatti, di per se stessa non riorganizza la gestione delle attività lavorative più importanti la condotta/scorta dei treni e la manutenzione senza un piano di riassetto organizzativo e la revisione delle normative del lavoro - conclude - Sopprimere i treni per esempio al mattino dopo l’ora di punta è controproducente, carica ancora di più i treni dell’ora di punta. Se “l’infrastruttura è al limite della capacità nei nodi principali”, afferma Trenord a giustificazione del piano di tagli, perché si sopprimono i treni sulle linee meno utilizzate dove non ci sono, neppure lontanamente, problemi di saturazione».
Nella giornata di ieri, si è espresso anche il segretario della Cgil Giorgio Nana, che approvava invece il piano delle sostituzioni di alcuni treni.
articolo del 28.11.2018, ore 23:08
«Cosa ne pensa - si legge nella nota - del piano di tagli presentato in questi giorni da Trenord la regione Lombardia visto che i servizi li paga e li programma la regione stessa? Il metodo corretto sarebbe che Trenord propone i tagli e ne spiega le motivazioni (riorganizzazione aziendale, tempi e obiettivi) e la Regione Lombardia lo valuta, lo cambia o lo respinge.
«Così facendo - continua - è emerso chiaramente che il produttore dei servizi (Trenord) fa anche la parte del regolatore pubblico decidendo nel metodo. Cosa che si escluderebbe in un altro contesto europeo dove la programmazione dei servizi è saldamente in mano al regolatore all’ente istituzionale pubblico. Questa confusione di ruoli deresponsabilizza gli attori in campo Regione, Trenord, Trenitalia e RFI che non cercano altro che scaricare su altri le colpe di questa grave crisi di Trenord. L’azienda ferroviaria dopo aver proclamato per 7 anni che con il matrimonio (FNM/FS) tutto sarebbe cambiato in meglio ha dovuto alzare bandiera bianca, nonostante i sempre maggiori trasferimenti di risorse pubbliche. Anche nel merito il provvedimento è sbagliato. Per guarire il collasso di Trenord non è sufficiente il piano di tagli ai treni e di sostituzione con autobus senza una profonda riorganizzazione societaria e gestionale di Trenord».
«La soppressione dei treni, infatti, di per se stessa non riorganizza la gestione delle attività lavorative più importanti la condotta/scorta dei treni e la manutenzione senza un piano di riassetto organizzativo e la revisione delle normative del lavoro - conclude - Sopprimere i treni per esempio al mattino dopo l’ora di punta è controproducente, carica ancora di più i treni dell’ora di punta. Se “l’infrastruttura è al limite della capacità nei nodi principali”, afferma Trenord a giustificazione del piano di tagli, perché si sopprimono i treni sulle linee meno utilizzate dove non ci sono, neppure lontanamente, problemi di saturazione».
Nella giornata di ieri, si è espresso anche il segretario della Cgil Giorgio Nana, che approvava invece il piano delle sostituzioni di alcuni treni.
articolo del 28.11.2018, ore 23:08