Settimanalmente, andiamo alla scoperta delle tante meraviglie che il territorio colichese offre.
Il decimo appuntamento è dedicato al Museo della Cultura Contadina.
Il decimo appuntamento è dedicato al Museo della Cultura Contadina.
Il Museo Contadino di Colico, un viaggio nella tradizione
In questo nuovo appuntamento con le Meraviglie Colichesi parliamo del Museo della cultura contadina, che si trova, come saprete, in via Campione (frazione Villatico). Un museo di piccole dimensioni, ma nulla toglie al grande interesse che suscita nella riscoperta delle nostre origini e della vita contadina di un tempo, a cavallo tra Ottocento e Novecento.
L’esposizione è presente a Colico dal 2007, grazie a un’intuizione del Centro Italiano Femminile di Colico, che ha iniziato a raccogliere beni materiali e non solo: oggetti della povera vita di un tempo da un lato, interessanti documentazioni su dialetto, proverbi e preghiere dall’altro. Il museo etnografico, al primo piano, riprende in gran parte la casa come la si vedeva fino a mezzo secolo fa: una cucina e una camera da letto. Nel seminterrato tre stanze: una dedicata agli attrezzi da calzolaio (macchine da cucire, filavelli), un’altra a quelli della falegnameria e della produzione del vino e un’altra ancora all’ambiente scolastico di un tempo (dove si utilizzava ancora il calamaio). Il secondo piano, ovvero il sottotetto, raccoglie invece le attrezzature agricole. Attualmente il museo è gestito dall’associazione “Amici del Museo della cultura contadina”, che lo apre due domeniche al mese o su appuntamento.
Una galleria espositiva aperta alle scuole, perché proprio qui devono essere imparate le nostre tradizioni e la nostra storia, ma soprattutto a tutti i colichesi e non che vogliano riscoprire i valori di un tempo.
Come è stato già proposto in un mio editoriale, però, sarebbe ottimale aprire il museo tutti i sabati e le domeniche: orari costanti vorrebbe dire anche più visitatori. Un ottimo strumento, anche turistico, che, se utilizzato adeguatamente, si tradurrebbe in ottimi risultati.
L’esposizione è presente a Colico dal 2007, grazie a un’intuizione del Centro Italiano Femminile di Colico, che ha iniziato a raccogliere beni materiali e non solo: oggetti della povera vita di un tempo da un lato, interessanti documentazioni su dialetto, proverbi e preghiere dall’altro. Il museo etnografico, al primo piano, riprende in gran parte la casa come la si vedeva fino a mezzo secolo fa: una cucina e una camera da letto. Nel seminterrato tre stanze: una dedicata agli attrezzi da calzolaio (macchine da cucire, filavelli), un’altra a quelli della falegnameria e della produzione del vino e un’altra ancora all’ambiente scolastico di un tempo (dove si utilizzava ancora il calamaio). Il secondo piano, ovvero il sottotetto, raccoglie invece le attrezzature agricole. Attualmente il museo è gestito dall’associazione “Amici del Museo della cultura contadina”, che lo apre due domeniche al mese o su appuntamento.
Una galleria espositiva aperta alle scuole, perché proprio qui devono essere imparate le nostre tradizioni e la nostra storia, ma soprattutto a tutti i colichesi e non che vogliano riscoprire i valori di un tempo.
Come è stato già proposto in un mio editoriale, però, sarebbe ottimale aprire il museo tutti i sabati e le domeniche: orari costanti vorrebbe dire anche più visitatori. Un ottimo strumento, anche turistico, che, se utilizzato adeguatamente, si tradurrebbe in ottimi risultati.