Camera di Commercio di Lecco e Como, parlano i sindacati
In un documento, i sindacati CGIL, CISL e UIL tracciano le linee guida per la costituenda Camera di Commercio di Lecco e Como, esponendo potenzialità ma anche criticità: «La nuova Camera di Commercio di Como e Lecco può essere un’opportunità. È innanzitutto necessaria una gestione unitaria e di valorizzazione di tutti i soggetti che compongono il nuovo ente. La crisi economica, che si era palesata nel 2008 e che dal 2015 sembrava superata, appare invece riaffacciarsi alla fine dell’anno appena conclusosi e l’inizio del 2019 non è certamente ben augurante. Tra le priorità, occorre consolidare azioni per l’accompagnamento all’innovazione soprattutto per le piccole e medie imprese, fortemente presenti sia nel comasco che nel lecchese. La richiesta da parte delle imprese di trovare figure professionali adeguate ai processi di innovazione tecnologica in atto, non trova risposta per il disallineamento ancora esistente tra mondo dell’istruzione e della formazione professionale e imprese, oltre che per il carattere di precarietà con cui avviene l’accesso nel mondo del lavoro. Governare questo cambiamento non sarà facile, ma è necessario realizzarlo e farlo bene». Ecco il primo importante impegno del nuovo ente. Al quale segue la necessità di «far dialogare tutti i soggetti che possono aiutare a sviluppare questo processo. Una maggiore competitività del nostro sistema produttivo passa da una efficiente rete di infrastrutture che velocizzi il trasporto passeggeri e merci, con un sistema intermodale ferro-gomma-aereo e, per i nostri territori, anche via lago. A ciò deve aggiungersi lo sviluppo di reti di comunicazione digitale a banda larga, che devono coprire tutte le aree delle due Province, anche e soprattutto le aree rurali e poco urbanizzate. Un’attenzione particolare va posto alla valorizzazione del settore del turismo».
L'intervento di Confesercenti e delle industrie Lo scorso gennaio, in un altro documento, Confesercenti Lecco e Como, CNA del Lario e della Brianza, Compagnia delle Opere, Associazione Piccole e Medie Industrie Lecco, Confcooperative Insubria e dell’Adda e una rappresentanza di Associazione bancaria italiana avevano illustrato la propria opinione in merito al progetto: "L’unificazione delle Camere di Commercio di Como e Lecco può costituire una grande opportunità per le imprese e per le famiglie e i cittadini dei nostri territori”, si legge nel documento. Le linee guida presentate riguardano il modello organizzativo e gli ambiti in cui è necessario potenziare l’attività dell’Ente. Tra questi, l’innovazione, la formazione, la generazione di lavoro e di nuova impresa, la semplificazione, l’accesso alle risorse finanziarie, la cooperazione. Gli altri punti guida riguardano le partecipate e i benefici che potranno trarre dall’accorpamento, la sostenibilità e l’ambiente, tematiche sempre più centrali per l’economia e la società, la geocalizzazione dei soggetti che operano sul territorio. “Si tratta di un patto per stimolare il ragionamento su temi importanti che riguardano le province su cui insiste la nuova Camera di Commercio – spiegano i firmatari – Un documento che viene proposto come strumento di partenza e contributo per l’attività del prossimo Consiglio. Il nuovo Ente è un’occasione in più per fare squadra. I temi da tenere ben presenti nei prossimi anni come ricchezza che va valorizzata sono i rapporti con la Svizzera e il Canton Ticino, il comparto manifatturiero, il turismo, l’economia sociale, il coinvolgimento delle nuove generazioni, la promozione di nuove imprese, l’innovazione e la tutela della tradizione e della cultura locale”. articolo dell'11.02.2019, ore 22:30 |