Via della Seta, a Lecco vale 290 milioni
E’ stato un fine settimana importante per la politica italiana, contrassegnato dalla visita in Italia del presidente della Cina Xi Jinping, giunto per sottoscrivere un nuovo accordo commerciale. In concomitanza con il suo arrivo, la Camera di Commercio di Milano-Monza Brianza-Lodi e Promos Italia hanno diffuso un’elaborazione su dati Istat riguardante i rapporti con la Cina.
Nella provincia di Lecco l’import del 2018 è stato di ben 209 milioni di euro; 81 milioni il valore di export verso Pechino, per un interscambio totale di 290 milioni. Numero in netto aumento se si considera che nel 2017 si erano registrati 184 milioni di import e 89 milioni export (interscambio totale di 273 milioni di euro). A livello regionale nell’import prevalgono: computer e apparecchi elettronici con 4 miliardi (+26,3%), tessile e moda con 1,5 miliardi e metalli con 1,3 miliardi (+11,9%). Nell’export prevalgono invece i macchinari con 1,2 miliardi (+13,7%), la moda con 1 miliardo (+14,4%) e i prodotti chimici con 385 milioni (+29,2%). I rapporti con la Cina valgono 17,6 miliardi per la Lombardia nel 2018, il 40% del totale italiano che è di 44 miliardi. Cresce l’interscambio regionale, +10,9% in un anno. Si tratta di 13 miliardi di import (+10,5%) e 4,4 miliardi di export (+12,2%). “Anno dopo anno la Cina si conferma un mercato sempre più prioritario per l’export italiano ed esistono le potenzialità per un’ulteriore crescita - dichiara Giovanni Da Pozzo, Presidente di Promos Italia –. È necessario dare impulso a questo trend sia attraverso azioni mirate di sistema a supporto delle imprese sia inserendo alcune questioni chiave nell’agenda politica e a questo proposito saranno centrali questi giorni di visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping. La firma del memorandum di intesa per sostenere la Belt and Road Initiative - conclude Da Pozzo - rappresenterebbe un segnale molto importante a livello internazionale per il sistema Italia”. L’Italia in Cina: “Il Sole 24Ore” stima che le imprese cinesi a partecipazione italiana siano oltre 1700, con circa 150 mila addetti e un giro d’affari di 22 miliardi di euro. A queste vanno sommate le 450 imprese a capitale italiano presenti a Hong Kong, che contano circa 8 mila addetti per un giro d’affari di oltre 2,3 miliardi di euro. Nel complesso, il numero di imprese italiane direttamente presenti in Cina o a Hong Kong – con uffici di rappresentanza, joint venture o WFOE – supera dunque di gran lunga le 2 mila unità, dato più che raddoppiato negli ultimi quindici anni. (fonte: Fondazione Italia Cina). L a Cina in Italia. Alla fine 2017 risultavano direttamente presenti in Italia, attraverso almeno un’impresa, partecipata 300 gruppi cinesi, di cui 216 cinesi e 84 con sede principale a Hong Kong. Con riferimento alla distribuzione territoriale delle imprese partecipate concentrate per i quattro quinti del totale nelle regioni settentrionali. Spicca la Lombardia, che ospita 214 imprese a capitale cinese, pari al 41,6% del totale; seguono Lazio con 71 imprese, Emilia-Romagna con 46, Piemonte con 40 e Veneto con 36. La Lombardia guida anche la graduatoria relativa al numero di dipendenti (8.357, pari al 32,1% del totale), seguita da Emilia-Romagna (3.846), Piemonte (3.801), Veneto (3.094) e Liguria (2.932); queste cinque regioni pesano da sole per quasi l’85% del totale. (fonte: Fondazione Italia Cina). articolo del 24.03.2019, ore 23:30 da comunicato stampa |