Restauro del campanile di Domaso: presentati i lavori appena terminati
DOMASO. Si è tenuta lo scorso sabato 5 ottobre la presentazione del programma di restauro strutturale (il Comune ha contribuito per una spesa pari a 25mila euro) della torre campanaria della chiesa di San Bartolomeo a Domaso. In oratorio, presente il parroco don Aldo Redaelli oltre ai vari relatori, tecnici e restauratori.
L’importante opera è stata infatti commissionata alla “Murino” di Milano, azienda che opera, da trent'anni, nel campo del restauro, nella conservazione e nella tutela di edifici di valore storico artistico. I lavori eseguiti nel corso degli anni riguardano interventi su edifici ecclesiastici, quali chiese datate a partire dal periodo romanico sino all’inizio del ‘900, oltre che complessi architettonici in genere ubicati in centri storici cittadini e risalenti alla prima metà dell ‘800.
A spiegare i lavori, l’ingegnere Andrea Bassoli: “Le vibrazioni delle campane avevano fatto staccare progressivamente alcune parti della cela campanaria, inoltre, anche l’oculo attraverso cui passano le corde delle campane si era notevolmente allargato. Dopo i rilievi necessari, siamo intervenuti per risanare la muratura e mettere in sicurezza l’area che ospita le campane, segnata da degradi e cedimenti”.
Matteo Murino ha poi proseguito: “Per evitare gli effetti negativi delle vibrazioni è stato inserito un sistema di ammortizzazione, ora il problema è rientrato, ma al momento del sopralluogo ho avuto paura ceh venisse giù tutto. Per il resto il campanile è in buone condizioni, anche se la sua altezza e al posizione risentono delle azioni del vento e del lago, della pioggia e delle intemperie”.
articolo del 13.10.2019, ore 13:40
L’importante opera è stata infatti commissionata alla “Murino” di Milano, azienda che opera, da trent'anni, nel campo del restauro, nella conservazione e nella tutela di edifici di valore storico artistico. I lavori eseguiti nel corso degli anni riguardano interventi su edifici ecclesiastici, quali chiese datate a partire dal periodo romanico sino all’inizio del ‘900, oltre che complessi architettonici in genere ubicati in centri storici cittadini e risalenti alla prima metà dell ‘800.
A spiegare i lavori, l’ingegnere Andrea Bassoli: “Le vibrazioni delle campane avevano fatto staccare progressivamente alcune parti della cela campanaria, inoltre, anche l’oculo attraverso cui passano le corde delle campane si era notevolmente allargato. Dopo i rilievi necessari, siamo intervenuti per risanare la muratura e mettere in sicurezza l’area che ospita le campane, segnata da degradi e cedimenti”.
Matteo Murino ha poi proseguito: “Per evitare gli effetti negativi delle vibrazioni è stato inserito un sistema di ammortizzazione, ora il problema è rientrato, ma al momento del sopralluogo ho avuto paura ceh venisse giù tutto. Per il resto il campanile è in buone condizioni, anche se la sua altezza e al posizione risentono delle azioni del vento e del lago, della pioggia e delle intemperie”.
articolo del 13.10.2019, ore 13:40