Camera di Commercio: segnali generalmente positivi dall'industria lariana
Analizzando i dati relativi all’analisi congiunturale del 3° trimestre 2019 della Camera di Commercio Como-Lecco, emerge una situazione differenziata a seconda dei settori di industria, artigianato, commercio e servizi, mentre, a differenza di quanto emerso nel 2° trimestre, i due territori provinciali di riferimento (Como e Lecco) mostrano un andamento simile, con l’eccezione del comparto artigiano.
INDUSTRIA
Per quanto riguarda il settore industriale: - la provincia di Como continua ad evidenziare dati tendenziali positivi per la produzione (+2,1%, contro il +0,9% lombardo); tornano con il segno più gli ordini (+2,9%), mentre cala il fatturato, -1,1% (rispettivamente, +0,3% e +2,4% a livello regionale). L’indice medio della produzione industriale comasca si è attestato a 106,6 (media 2010=100), superando la media della Lombardia (101,9); restano, invece, inferiori alla media regionale gli indici medi di fatturato e ordini (rispettivamente 114,7 e 112,8, contro 125,1 e 117,2 della Lombardia). Rispetto al terzo trimestre del 2018, l’occupazione industriale a Como è calata dell’1,3% (contro il +0,3% della Lombardia); l’indice medio si è attestato a 92,4 (media 2010=100); in Lombardia è a quota 101,1. Analizzando nel complesso i primi nove mesi del 2019, produzione e fatturato delle aziende industriali comasche registrano variazioni medie positive (rispettivamente +0,4% e +0,1%); viceversa, calano dello 0,2% gli ordini (a livello regionale questi ultimi aumentano dello 0,1%, la produzione dello 0,3% e il fatturato del 2%). L’occupazione industriale è diminuita dello 0,5% (contro il +0,5% della Lombardia). La variazione della produzione delle imprese industriali lecchesi, dopo il pesante calo del secondo trimestre (-4,6%), torna positiva: +0,2%. Anche ordini e fatturato invertono la tendenza evidenziata nel periodo aprile-giugno, e mostrano andamenti tendenziali postivi (rispettivamente +2% e +3%). Nel 3° trimestre 2019 l’indice medio della produzione industriale lecchese si è attestato a 109,2 (media 2010 di 100), valore nettamente superiore a quello lombardo. Più alto della media regionale anche l’indice del fatturato (125,1 a Lecco), ma inferiore di circa un punto percentuale quello degli ordini (117,2). Torna positiva la variazione tendenziale della produzione della “meccanica” (+2,4%), mentre rimane pesantemente negativa quella della “siderurgia” (-12,6%); in crescita anche “legno mobilio”, “carta stampa” e “tessile” (rispettivamente +2%, +2,1% e +6,9%). É in crescita il settore “minerali non metalliferi” (+1%), mentre fanno registrare cali pesanti “siderurgia” e “mezzi di trasporto” (rispettivamente -12,6% e -4,5%). La variazione tendenziale dell’occupazione industriale è stata leggermente negativa (-0,1%) e l’indice medio si è attestato a 104,8 (media 2010=100), quasi 4 punti percentuali sopra la media regionale. Focalizzando l’attenzione sui primi nove mesi del 2019, il fatturato delle aziende lecchesi ha registrato una variazione media positiva (+1,3%), mentre produzione e ordini evidenziano cali (rispettivamente -0,8% e -0,3%). L’occupazione industriale è cresciuta dello 0,6%.
ARTIGIANATO
L’artigianato continua ad evidenziare andamenti differenti tra le due province lariane; infatti, mentre a Como restano dati positivi, prosegue il momento poco brillante per Lecco, nonostante la ripresa della produzione nel terzo trimestre (+1,2%); mella lettura di questi dati va tenuto presente che oltre la metà delle imprese intervistate opera nei comparti della “meccanica” e del “tessile” (la prima con 31 aziende, il secondo con 34). Per la provincia di Lecco i comparti con il maggior numero di ditte industriali coinvolte nell’indagine sono “meccanica” e “siderurgia” (i questionari compilati sono stati, rispettivamente, 57 e 9) Pertanto, gli altri settori di entrambe le province sono poco rappresentanti all’interno dei rispettivi campioni e i dati sono meno “robusti”. A livello regionale i tre settori con il maggior incremento della produzione industriale sono: “abbigliamento” (+6%), “alimentari” (+5,7%) e “pelli e calzature” (+3,8%); i tre comparti che evidenziano un calo sono “siderurgia” (-2,6%), “legno-mobilio” (-0,5%) e “tessile” (-0,1%). 3 - a Como la produzione artigiana registra una variazione tendenziale positiva (+1%; media regionale +1,9%); in crescita anche il fatturato (+1,3%, mentre resta invariato a livello lombardo) e gli ordini (+8,6%, contro il -0,3% della Lombardia). I settori prevalenti per l’economia comasca vedono un incremento della produzione: “meccanica” +3,4%, “tessile” +1,5% e “legno-mobilio” +0,5%. Da segnalare anche gli aumenti della “gomma-plastica” (+5,2%) e della “siderurgia” (+4,8%). Viceversa. registrano un decremento i comparti “abbigliamento” e “minerali non metalliferi” (rispettivamente -5,6% e -2,8%)5 . L’indice medio della produzione artigiana nel 3° trimestre 2019 si è attestato a 90,2 (media 2010=100); quello del fatturato a 93,5 e quello degli ordini a 96. I primi 2 valori comaschi sono inferiori alla media lombarda (produzione 96,5; fatturato 96,6), mentre gli ordini risultano superiori (il dato regionale è pari a 93,4). Rispetto al periodo luglio-settembre dello scorso anno, l’occupazione ha evidenziato una crescita dell’1,7% (contro il +0,8% lombardo) e il numero indice si è attestato a 98,4 (contro il 99,4 della Lombardia). Analizzando i primi nove mesi del 2019, tutti gli indicatori delle aziende comasche risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2018: produzione +1,1%; ordini +0,7% e fatturato +0,9% (a livello regionale, rispettivamente +0,6%; -0,7% e +0,4%). L’occupazione del comparto artigiano comasco è cresciuta più della media lombarda: rispettivamente +1,4% e +0,8%. - A Lecco la produzione cresce dell’1,2%, mentre risultano in calo sia gli ordini (-2,8%) che il fatturato (-2,4%). I principali settori dell’economia lecchese evidenziano una crescita della produzione: “tessile” +3,3%; “meccanica” +1,8%; da segnalare anche l’aumento della “gomma-plastica” (+8,4%). I comparti maggiormente in difficoltà sono le “pelli-calzature” (-18,9%), e l’“abbigliamento” (-3%) e la siderurgia (-1,6%)5 . L’indice medio della produzione artigiana si è attestato a 104,9 (media 2010 di 100); quello degli ordini a 100,8 e quello del fatturato a 103,6. Nonostante il momento poco positivo per il comparto artigiano lecchese, i tre indici sono tutti superiori a quelli comaschi. La variazione dell’occupazione si è attestata a +0,6%; anche in questo caso, il numero indice rimane superiore a quello comasco, attestandosi a 103,7. Valutando nel complesso i primi nove mesi del 2019, tutti gli indicatori lecchesi hanno registrato variazioni negative rispetto allo stesso periodo del 2018: produzione -2,4%, ordini -5,2% e fatturato -1,9%. L’occupazione del comparto artigiano lecchese è diminuita dello 0,6%. 5 Oltre la metà delle imprese intervistate opera nei comparti della “meccanica” del “legno-mobilio” e del “tessile” (rispettivamente 24, 24 e 8 aziende). Anche per la provincia di Lecco più del 50% delle imprese coinvolte nell’indagine opera in soli tre comparti (44 nella “meccanica”, 6 ciascuno negli “alimentari” e nel “tessile”). Pertanto, gli altri settori di entrambe le province sono poco rappresentanti all’interno dei rispettivi campioni, e i loro dati sono meno “robusti”. A livello regionale tutti i settori evidenziano incrementi della produzione, con l’eccezione dei “minerali non metalliferi” che restano stabili. Da sottolineare il +4,5% delle “pelli-calzature”, il +3,7% degli “alimentari” e il +2,7% del “legno-mobilio”.
COMMERCIO E SERVIZI
Il 3° trimestre 2019 registra, con riferimento al volume d’affari del commercio e dei servizi, andamenti simili, seppur la performance della provincia comasca sia migliore. Positivo l’andamento dell’occupazione in entrambe le province, sia per il commercio che per i servizi. - il territorio comasco evidenzia un calo del volume d’affari per quanto riguarda il commercio (-0,4%) e una crescita per quello dei servizi (+4,5%); la media regionale si è attestata rispettivamente a +0,7% e a +2,9%. L’indice medio è stato pari a 85,9 per le imprese del commercio e a 97,2 per quelle dei servizi (a livello regionale, rispettivamente 85,6 e 100,3). Valori positivi per l’occupazione: nel commercio, la variazione tendenziale del 3° trimestre 2019 è stata del +1,2%, (contro il +1% regionale), mentre nei servizi del +0,3% (contro il +1,6% della Lombardia); il numero indice ha raggiunto quota 102,5 per il commercio e 133,7 per i servizi (i dati regionali sono rispettivamente pari a 99,8 e 111,2). Analizzando i primi nove mesi del 2019, le imprese del commercio comasche hanno evidenziato un calo del volume d’affari (-1,1%, contro il +0,1% regionale) e una crescita dell’occupazione (+0,9% contro il +1,2% della Lombardia). Nei servizi il volume d’affari cresce dell’1,7% (contro il +2,1% lombardo), mentre l’occupazione resta pressoché stabile (+0,1%, contro il +2,2% regionale). - In provincia di Lecco la variazione del volume d’affari è negativa per il commercio (-0,9%) e positiva per i servizi (+1,8%). L’indice medio del 3° trimestre è stato pari a 89,1 per le imprese del commercio e a 91,9 per quelle dei servizi. Per entrambi si evidenzia un incremento dell’occupazione (rispettivamente +1,8% e +1,5%). I numeri indice di entrambi i comparti risultano superiori all’anno base 2010 (commercio 100,3 e servizi 103,6); tuttavia sono entrambi inferiori a quelli comaschi. Prendendo in considerazione i primi nove mesi del 2019, le imprese lecchesi del terziario hanno evidenziato valori positivi: volume d’affari del commercio +0,2%, dei servizi +1,7%. Cresce anche l’occupazione: +1,9% nel commercio e +1,2% nei servizi.
ASPETTATIVE DELLE IMPRESE PER IL 4° TRIMESTRE 2019
Gli imprenditori lariani dei comparti industria e artigianato continuano a vedere il futuro con qualche preoccupazione: le previsioni per il prossimo trimestre sono infatti poco promettenti in entrambi i territori. Viceversa, in deciso miglioramento le attese del terziario (in particolare per il commercio):
- per Como i saldi tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti registrano un peggioramento: per la produzione si passa dal -4,6% dell’indagine precedente al -4,8%; per la domanda interna dal -9,2% al -16,3%; per quella estera dal +5,1% al -2,1%; per l’occupazione dal -2,3% al -4,8%. Pur evidenziando ancora saldi negativi tra ottimisti e pessimisti, migliorano in parte le aspettative dell’artigianato: per la produzione si passa dal -12,2% al -7,1%; domanda interna dal -9,9% al -7,1%. In controtendenza il saldo della domanda estera (da -13,7% a -18,9%) e dell’occupazione, dal -5,5% al -8,3%. Aspettative in deciso miglioramento per il commercio: il saldo tra pessimisti e ottimisti passa dal -12,5% al +10,2% per il volume di affari e dal -8,3% a un saldo nullo per l’occupazione; restano con saldi negativi le aspettative degli imprenditori dei servizi ma, mentre il volume d’affari registra un miglioramento (si passa dal -15% al -5,4%), per l’occupazione il saldo peggiora decisamente (dal +5% al -5,4%).
- Anche per Lecco i saldi tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti sono in peggioramento per la domanda interna (dal -18,2% al -23,5%) e per quella estera dal (-15,5% al -20,7%), mente, pur restando negativi, migliorano i saldi della produzione (dal -13,5% dell’indagine precedente al -12,1%) e dell’occupazione, dal -8,1% al -5%. I saldi dell’artigianato continuano ad essere negativi, anche se registrano un miglioramento rispetto alla scorsa indagine: per la produzione si passa dal -25% al -17,2%; per la domanda interna dal -33,3% al -20,9%; per quella estera da -18% al -16,7%; per l’occupazione dal -12,5% al -4,6%. Nel terziario: per il commercio, il saldo tra pessimisti e ottimisti sul volume di affari passa dal -26,3% al +13,6% e sull’occupazione da -10,5% a +1,5%; nei servizi dal -18,2% al -7,7% per il volume d’affari e da un saldo nullo al +4,7% per l’occupazione.
articolo del 28.11.2019, ore 22:25
INDUSTRIA
Per quanto riguarda il settore industriale: - la provincia di Como continua ad evidenziare dati tendenziali positivi per la produzione (+2,1%, contro il +0,9% lombardo); tornano con il segno più gli ordini (+2,9%), mentre cala il fatturato, -1,1% (rispettivamente, +0,3% e +2,4% a livello regionale). L’indice medio della produzione industriale comasca si è attestato a 106,6 (media 2010=100), superando la media della Lombardia (101,9); restano, invece, inferiori alla media regionale gli indici medi di fatturato e ordini (rispettivamente 114,7 e 112,8, contro 125,1 e 117,2 della Lombardia). Rispetto al terzo trimestre del 2018, l’occupazione industriale a Como è calata dell’1,3% (contro il +0,3% della Lombardia); l’indice medio si è attestato a 92,4 (media 2010=100); in Lombardia è a quota 101,1. Analizzando nel complesso i primi nove mesi del 2019, produzione e fatturato delle aziende industriali comasche registrano variazioni medie positive (rispettivamente +0,4% e +0,1%); viceversa, calano dello 0,2% gli ordini (a livello regionale questi ultimi aumentano dello 0,1%, la produzione dello 0,3% e il fatturato del 2%). L’occupazione industriale è diminuita dello 0,5% (contro il +0,5% della Lombardia). La variazione della produzione delle imprese industriali lecchesi, dopo il pesante calo del secondo trimestre (-4,6%), torna positiva: +0,2%. Anche ordini e fatturato invertono la tendenza evidenziata nel periodo aprile-giugno, e mostrano andamenti tendenziali postivi (rispettivamente +2% e +3%). Nel 3° trimestre 2019 l’indice medio della produzione industriale lecchese si è attestato a 109,2 (media 2010 di 100), valore nettamente superiore a quello lombardo. Più alto della media regionale anche l’indice del fatturato (125,1 a Lecco), ma inferiore di circa un punto percentuale quello degli ordini (117,2). Torna positiva la variazione tendenziale della produzione della “meccanica” (+2,4%), mentre rimane pesantemente negativa quella della “siderurgia” (-12,6%); in crescita anche “legno mobilio”, “carta stampa” e “tessile” (rispettivamente +2%, +2,1% e +6,9%). É in crescita il settore “minerali non metalliferi” (+1%), mentre fanno registrare cali pesanti “siderurgia” e “mezzi di trasporto” (rispettivamente -12,6% e -4,5%). La variazione tendenziale dell’occupazione industriale è stata leggermente negativa (-0,1%) e l’indice medio si è attestato a 104,8 (media 2010=100), quasi 4 punti percentuali sopra la media regionale. Focalizzando l’attenzione sui primi nove mesi del 2019, il fatturato delle aziende lecchesi ha registrato una variazione media positiva (+1,3%), mentre produzione e ordini evidenziano cali (rispettivamente -0,8% e -0,3%). L’occupazione industriale è cresciuta dello 0,6%.
ARTIGIANATO
L’artigianato continua ad evidenziare andamenti differenti tra le due province lariane; infatti, mentre a Como restano dati positivi, prosegue il momento poco brillante per Lecco, nonostante la ripresa della produzione nel terzo trimestre (+1,2%); mella lettura di questi dati va tenuto presente che oltre la metà delle imprese intervistate opera nei comparti della “meccanica” e del “tessile” (la prima con 31 aziende, il secondo con 34). Per la provincia di Lecco i comparti con il maggior numero di ditte industriali coinvolte nell’indagine sono “meccanica” e “siderurgia” (i questionari compilati sono stati, rispettivamente, 57 e 9) Pertanto, gli altri settori di entrambe le province sono poco rappresentanti all’interno dei rispettivi campioni e i dati sono meno “robusti”. A livello regionale i tre settori con il maggior incremento della produzione industriale sono: “abbigliamento” (+6%), “alimentari” (+5,7%) e “pelli e calzature” (+3,8%); i tre comparti che evidenziano un calo sono “siderurgia” (-2,6%), “legno-mobilio” (-0,5%) e “tessile” (-0,1%). 3 - a Como la produzione artigiana registra una variazione tendenziale positiva (+1%; media regionale +1,9%); in crescita anche il fatturato (+1,3%, mentre resta invariato a livello lombardo) e gli ordini (+8,6%, contro il -0,3% della Lombardia). I settori prevalenti per l’economia comasca vedono un incremento della produzione: “meccanica” +3,4%, “tessile” +1,5% e “legno-mobilio” +0,5%. Da segnalare anche gli aumenti della “gomma-plastica” (+5,2%) e della “siderurgia” (+4,8%). Viceversa. registrano un decremento i comparti “abbigliamento” e “minerali non metalliferi” (rispettivamente -5,6% e -2,8%)5 . L’indice medio della produzione artigiana nel 3° trimestre 2019 si è attestato a 90,2 (media 2010=100); quello del fatturato a 93,5 e quello degli ordini a 96. I primi 2 valori comaschi sono inferiori alla media lombarda (produzione 96,5; fatturato 96,6), mentre gli ordini risultano superiori (il dato regionale è pari a 93,4). Rispetto al periodo luglio-settembre dello scorso anno, l’occupazione ha evidenziato una crescita dell’1,7% (contro il +0,8% lombardo) e il numero indice si è attestato a 98,4 (contro il 99,4 della Lombardia). Analizzando i primi nove mesi del 2019, tutti gli indicatori delle aziende comasche risultano in crescita rispetto allo stesso periodo del 2018: produzione +1,1%; ordini +0,7% e fatturato +0,9% (a livello regionale, rispettivamente +0,6%; -0,7% e +0,4%). L’occupazione del comparto artigiano comasco è cresciuta più della media lombarda: rispettivamente +1,4% e +0,8%. - A Lecco la produzione cresce dell’1,2%, mentre risultano in calo sia gli ordini (-2,8%) che il fatturato (-2,4%). I principali settori dell’economia lecchese evidenziano una crescita della produzione: “tessile” +3,3%; “meccanica” +1,8%; da segnalare anche l’aumento della “gomma-plastica” (+8,4%). I comparti maggiormente in difficoltà sono le “pelli-calzature” (-18,9%), e l’“abbigliamento” (-3%) e la siderurgia (-1,6%)5 . L’indice medio della produzione artigiana si è attestato a 104,9 (media 2010 di 100); quello degli ordini a 100,8 e quello del fatturato a 103,6. Nonostante il momento poco positivo per il comparto artigiano lecchese, i tre indici sono tutti superiori a quelli comaschi. La variazione dell’occupazione si è attestata a +0,6%; anche in questo caso, il numero indice rimane superiore a quello comasco, attestandosi a 103,7. Valutando nel complesso i primi nove mesi del 2019, tutti gli indicatori lecchesi hanno registrato variazioni negative rispetto allo stesso periodo del 2018: produzione -2,4%, ordini -5,2% e fatturato -1,9%. L’occupazione del comparto artigiano lecchese è diminuita dello 0,6%. 5 Oltre la metà delle imprese intervistate opera nei comparti della “meccanica” del “legno-mobilio” e del “tessile” (rispettivamente 24, 24 e 8 aziende). Anche per la provincia di Lecco più del 50% delle imprese coinvolte nell’indagine opera in soli tre comparti (44 nella “meccanica”, 6 ciascuno negli “alimentari” e nel “tessile”). Pertanto, gli altri settori di entrambe le province sono poco rappresentanti all’interno dei rispettivi campioni, e i loro dati sono meno “robusti”. A livello regionale tutti i settori evidenziano incrementi della produzione, con l’eccezione dei “minerali non metalliferi” che restano stabili. Da sottolineare il +4,5% delle “pelli-calzature”, il +3,7% degli “alimentari” e il +2,7% del “legno-mobilio”.
COMMERCIO E SERVIZI
Il 3° trimestre 2019 registra, con riferimento al volume d’affari del commercio e dei servizi, andamenti simili, seppur la performance della provincia comasca sia migliore. Positivo l’andamento dell’occupazione in entrambe le province, sia per il commercio che per i servizi. - il territorio comasco evidenzia un calo del volume d’affari per quanto riguarda il commercio (-0,4%) e una crescita per quello dei servizi (+4,5%); la media regionale si è attestata rispettivamente a +0,7% e a +2,9%. L’indice medio è stato pari a 85,9 per le imprese del commercio e a 97,2 per quelle dei servizi (a livello regionale, rispettivamente 85,6 e 100,3). Valori positivi per l’occupazione: nel commercio, la variazione tendenziale del 3° trimestre 2019 è stata del +1,2%, (contro il +1% regionale), mentre nei servizi del +0,3% (contro il +1,6% della Lombardia); il numero indice ha raggiunto quota 102,5 per il commercio e 133,7 per i servizi (i dati regionali sono rispettivamente pari a 99,8 e 111,2). Analizzando i primi nove mesi del 2019, le imprese del commercio comasche hanno evidenziato un calo del volume d’affari (-1,1%, contro il +0,1% regionale) e una crescita dell’occupazione (+0,9% contro il +1,2% della Lombardia). Nei servizi il volume d’affari cresce dell’1,7% (contro il +2,1% lombardo), mentre l’occupazione resta pressoché stabile (+0,1%, contro il +2,2% regionale). - In provincia di Lecco la variazione del volume d’affari è negativa per il commercio (-0,9%) e positiva per i servizi (+1,8%). L’indice medio del 3° trimestre è stato pari a 89,1 per le imprese del commercio e a 91,9 per quelle dei servizi. Per entrambi si evidenzia un incremento dell’occupazione (rispettivamente +1,8% e +1,5%). I numeri indice di entrambi i comparti risultano superiori all’anno base 2010 (commercio 100,3 e servizi 103,6); tuttavia sono entrambi inferiori a quelli comaschi. Prendendo in considerazione i primi nove mesi del 2019, le imprese lecchesi del terziario hanno evidenziato valori positivi: volume d’affari del commercio +0,2%, dei servizi +1,7%. Cresce anche l’occupazione: +1,9% nel commercio e +1,2% nei servizi.
ASPETTATIVE DELLE IMPRESE PER IL 4° TRIMESTRE 2019
Gli imprenditori lariani dei comparti industria e artigianato continuano a vedere il futuro con qualche preoccupazione: le previsioni per il prossimo trimestre sono infatti poco promettenti in entrambi i territori. Viceversa, in deciso miglioramento le attese del terziario (in particolare per il commercio):
- per Como i saldi tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti registrano un peggioramento: per la produzione si passa dal -4,6% dell’indagine precedente al -4,8%; per la domanda interna dal -9,2% al -16,3%; per quella estera dal +5,1% al -2,1%; per l’occupazione dal -2,3% al -4,8%. Pur evidenziando ancora saldi negativi tra ottimisti e pessimisti, migliorano in parte le aspettative dell’artigianato: per la produzione si passa dal -12,2% al -7,1%; domanda interna dal -9,9% al -7,1%. In controtendenza il saldo della domanda estera (da -13,7% a -18,9%) e dell’occupazione, dal -5,5% al -8,3%. Aspettative in deciso miglioramento per il commercio: il saldo tra pessimisti e ottimisti passa dal -12,5% al +10,2% per il volume di affari e dal -8,3% a un saldo nullo per l’occupazione; restano con saldi negativi le aspettative degli imprenditori dei servizi ma, mentre il volume d’affari registra un miglioramento (si passa dal -15% al -5,4%), per l’occupazione il saldo peggiora decisamente (dal +5% al -5,4%).
- Anche per Lecco i saldi tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti sono in peggioramento per la domanda interna (dal -18,2% al -23,5%) e per quella estera dal (-15,5% al -20,7%), mente, pur restando negativi, migliorano i saldi della produzione (dal -13,5% dell’indagine precedente al -12,1%) e dell’occupazione, dal -8,1% al -5%. I saldi dell’artigianato continuano ad essere negativi, anche se registrano un miglioramento rispetto alla scorsa indagine: per la produzione si passa dal -25% al -17,2%; per la domanda interna dal -33,3% al -20,9%; per quella estera da -18% al -16,7%; per l’occupazione dal -12,5% al -4,6%. Nel terziario: per il commercio, il saldo tra pessimisti e ottimisti sul volume di affari passa dal -26,3% al +13,6% e sull’occupazione da -10,5% a +1,5%; nei servizi dal -18,2% al -7,7% per il volume d’affari e da un saldo nullo al +4,7% per l’occupazione.
articolo del 28.11.2019, ore 22:25