Da Lecco il Treno della Memoria con gli studenti
Inizierà giovedì 28 marzo In treno per la Memoria, il viaggio organizzato da Cgil, Cisl, Uil che partirà dalla stazione Centrale di Milano (dal binario 21) e raggiungerà il campo di concentramento di Auschwitz, per tornare in Italia il primo aprile. Saranno 800 i partecipanti da tutta la Lombardia, tra cui 55 dalla provincia di Lecco. Gli studenti del liceo Grassi e dell’istituto Badoni di Lecco, dell’istituto Greppi di Monticello e del Fumagalli di Casatenovo saranno 43, ben dodici gli adulti. Tra loro ci sarà anche il segretario generale della Cgil Lecco Diego Riva.
“Non c’è dubbio che organizzare iniziative del genere porta a conoscere il passato e affrontare presente e futuro – spiega –. Bisogna parlare di più delle leggi razziali del 1938, così si può capire meglio cosa significhi oggi chiudere i porti e i centri di accoglienza”. Riva ricorda anche i sacrifici di molti lavoratori lecchesi negli anni dell’occupazione nazifascista. “Gli operai di Bonaiti, Badoni, Caleotto e File, furono protagonisti di azioni di resistenza e per questo furono deportati”.
Da anni Cgil, Cisl e Uil organizzano il viaggio che anche quest’anno ha l’Alto patrocinio del Presidente della Repubblica. “Questa iniziativa – prosegue il segretario generale – ci sta dando soddisfazioni perché le persone partecipano con vivo interesse e grandi motivazioni, non per fare un giro in treno o per stare a casa da scuola”.
Mirco Scaccabarozzi, segretario della Cisl Monza Brianza Lecco, ricorda che “la Memoria è un valore civile e va vissuto tutti i giorni per ricordarlo. La nostra Costituzione nega la dottrina del fascismo”. Il sindacalista ha già partecipato all’iniziativa negli scorsi anni. “L’esperienza lascia una traccia profonda – sottolinea –, si può vedere la negazione dell’umano. È giusto che siano gli studenti a partecipare al viaggio”.
“Parlare delle leggi razziali nazifasciste fa capire quanto è complicato capire le cose che avvengono oggi, come i porti chiusi e i centri d’accoglienza svuotati”, sottolinea successivamente Riva.
Riguardo alla legge 132, ex decreto sicurezza, Scaccabarozzi aggiunge: “Questo sistema non ci piace, perché è una negazione dei diritti. Dobbiamo impedire la pedagogia dell’odio, che ancora oggi qualcuno continua a mettere in campo”.
Durante il tragitto in treno ci saranno conferenze e laboratori, mentre in Polonia i partecipanti visiteranno le città e prepareranno spettacoli.
Le organizzazioni sindacali ringraziano le aziende che hanno finanziato l’iniziativa, ovvero Acel Service, Novatex e Technoprobe.
A proposito di Cgil Lecco, cambia la segreteria
La Cgil Lecco ha la sua segreteria. Lunedì mattina l’Assemblea generale, alla presenza del segretario generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada, ha votato positivamente la proposta del segretario generale Diego Riva. La squadra è composta da Francesca Seghezzi e Marco Brigatti. Per lei è una riconferma: era già segretario della Camera del lavoro dal settembre 2017, con alle spalle esperienze in Filcams, Flai, Nidil e Fisac tra Bergamo e Lecco. Brigatti, già segretario generale dello Spi lecchese, in passato ha svolto attività all’Ufficio stranieri e al Nidil.
L’86,57% dei componenti dell’assemblea ha votato a favore della proposta.
“L’obiettivo è avere una squadra che guardi ai problemi veri – afferma Riva -. Nel discorso programmatico, nello scorso congresso, avevo detto che avrei costruito una segreteria snella, per prendere decisioni e affrontare le sfide con velocità. Per questo ho proposto Brigatti e Seghezzi”.
“Proseguiremo con il lavoro che già stavamo portando avanti” sottolinea Seghezzi, mentre Brigatti, ringrazia Riva per la fiducia e annuncia “massimo impegno, certamente non inferiore a quello profuso in questi anni in categoria”.
Durante la mattinata è stato anche salutato l’ex segretario generale della Cgil Lecco Wolfango Pirelli, che andrà a lavorare nella sfera della Cgil lombarda.
Studenti lecchesi anche a Roma
A proposito di studenti, si è svolto ieri a Roma l’incontro tra i giovani ambientalisti di Fridays For Future (tra cui anche quelli lecchesi), il ministro all’Ambiente, alla Tutela del Territorio e del Mare Sergio Cota e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Presenti alunni delle scuole superiori e delle Università.
Altre iniziative della CGIL
Il piano concordatario alla Maggi Group sarà modificato. È stato questo l’impegno assunto dai vertici dell’azienda metalmeccanica di Olginate nell’incontro avvenuto martedì pomeriggio negli uffici di Confindustria a Lecco. Al tavolo, insieme ai dirigenti della società e ai propri avvocati e consulenti legali, c’erano anche i sindacalisti di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil.
“Siamo riusciti a dare continuità a un percorso che verbalmente avevamo già condiviso con l’azienda e che porterà alla modifica del piano concordatario – spiega il segretario generale della Fiom Cgil Lecco Maurizio Oreggia che sta seguendo la situazione dei 53 lavoratori insieme alla funzionaria Elena Rossi –. I rappresentanti della Maggi hanno comunicato che già domani procederanno con la richiesta di proroga di 45 giorni al giudice, così da ottenere anche un rinvio dell’adunanza dei creditori. È molto importante, perché così si potranno apportare integrazioni al piano concordatario che abbiano come obiettivo il riposizionamento di tutti i crediti dei lavoratori al 100%, oltre a un piano complessivo che sia ancora più credibile rispetto a quello presentato prima. Anche nella relazione del commissario, infatti, non emergeva una valutazione positiva”. Per questo l’azienda è interessata a rivedere il documento.
“Le integrazioni da inserire comunicateci dall’azienda – prosegue Oreggia – riguardano l’apporto di finanza esterna da parte di uno dei soci, che ha dato disponibilità a garantire liquidità che andrà a onorare tutta la parte che mancava per coprire i crediti dei lavoratori. Ulteriori risorse potranno derivare dalla vendita di alcuni immobili”.
Giuseppina Cogliardi nuovo segretario generale dello Spi Cgil Lecco
Giuseppina Cogliardi è il nuovo segretario generale dello Spi Cgil Lecco. Con il 75,5% dei voti favorevoli l’Assemblea generale della categoria dei pensionati ha eletto colei che succede a Marco Brigatti, entrato nella segreteria della Cgil Lecco poche settimane fa. Valmadrerese, insegnante, ha lavorato nelle scuole elementari, poi alla scuola per stranieri e quindi in carcere. Nel mentre ha partecipato alla vita sindacale nel direttivo della Sns Cgil. Pensionata dal 2005, ha portato avanti esperienze politiche e ha fatto volontariato nello Spi, prima a Oggiono e poi a Lecco. Dopo l’esperienza nella segreteria di Brigatti ora prende il suo posto.
“Lavorerò con grande entusiasmo – afferma Cogliardi – senza mai risparmiarmi. Ringrazio il mio predecessore per tutto ciò che ha fatto per la categoria”. “Pinuccia è sorretta da forti motivazioni e da una conoscenza superiore alla mia dei meccanismi di questo territorio – afferma Brigatti -. Con le sue competenze sarà in grado di abbracciare le tante nuove sfide dello Spi e mantenere l’equilibrio delicato tra continuità e rinnovamento”.
All’assemblea hanno partecipato anche il segretario generale della Camera del lavoro di Lecco Diego Riva, il segretario organizzativo dello Spi Cgil nazionale Stefano Landini e il segretario generale dello Spi Cgil Lombardia Valerio Zanolla.
Questione Limonta
Assemblea fuori dai cancelli della Limonta di Costa Masnaga nella giornata di giovedì dalle 12.15 alle 15.15. L’iniziativa si colloca nell’ambito di una serie di rivendicazioni avanzate dai lavoratori, dopo quattro ore di sciopero già effettuate con la partecipazione pressoché totale dei dipendenti nei reparti produttivi. Come si legge dal comunicato firmato dalle rsu aziendali e da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, i lavoratori rivendicano infatti una giusta revisione dei valori del premio di risultato legato alla qualità che tenga conto dei cambi di mix produttivo e dei maggiori margini aziendali, spazi idonei per consumare il sacchetto mensa per i lavoratori del secondo e terzo turno o, in alternativa, una giusta compensazione economica.Chiedono inoltre che le trattative e discussioni già fatte per definire i giusti livelli di inquadramento dentro l’azienda diventino un accordo aziendale e non restino nei cassetti della direzione per un utilizzo a spot ed unilaterale, ma anche una maggior attenzione ai carichi di lavoro che causano stress e portano ad una esasperazione dei rapporti interpersonali le cui conseguenze ricadono poi tutte su di loro. “In sostanza si richiede di ristabilire non solo corrette relazioni industriali, ma anche il rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente si impegnano all’interno dell’azienda e che ne garantiscono le elevate performance economico finanziarie” è scritto sulla nota.
“Al di là delle questioni economiche la cosa peggiore è l’atteggiamento che l’azienda tiene nei confronti dei dipendenti – afferma il segretario generale di Filctem Cgil Lecco Nicola Cesana –. Abbiamo sottoscritto un premio di risultato due anni fa, pensando che quell’integrativo aziendale potesse in qualche modo aggiungere soldi ai dipendenti, perché nell’ultimo bilancio la sola Limonta di Costa Masnaga Garbagnate Monastero ha fatto 145 milioni di euro di fatturato e 15 milioni di euro di utile netto. Il premio legato al Mol è aumentato e quello legato al Peq è diminuito. Come se per l’azienda la redistribuzione della ricchezza attraverso il contratto integrativo aziendale dovesse essere a saldo zero. A noi questo non va assolutamente bene”.
Giorno di sciopero per la Husqvarna
“In data odierna le maestranze unitamente alla RSU della ditta Husqvarna Italia spa di Valmadrera
hanno proclamato una giornata di sciopero per evidenziare una situazione dal punto di vista
lavorativo sempre più stressante.
In questi ultimi tempi le lettere di contestazione disciplinare sono aumentate esponenzialmente e la
direzione aziendale ha assunto toni e modi ritenuti dalle lavoratrici e dai lavoratori intimidatori e non più tollerabili.
A tutto ciò si aggiunge una situazione preoccupante anche dal punto di vista organizzativo e produttivo anche per quanto riguarda la tenuta occupazionale del sito di Valmadrera.
I lavoratori e le lavoratrici si augurano che all’incontro in calendario nella giornata del 12 Aprile p.v si possano avere tutti i chiarimenti e le rassicurazioni da parte aziendale per poter continuare ad avere uno spirito collaborativo così come avvenuto in questi anni”.
7 marzo: cerimonia in memoria dei Caduti a Lecco
Lecco ricorda i deportati a seguito degli scioperi del 7 marzo 1944. Nel 75° anniversario dei fatti accaduti sotto l’occupazione nazifascista Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Provincia e Comune di Lecco hanno celebrato il sacrificio dei 35 operai arrestati, tra cui faceva parte anche Pino Galbani, che per anni ha portato la propria testimonianza dell’esperienza di Mauthausen.
Alle 9 è partito il corteo dalla chiesa di Castello fino al Parco 7 marzo in corso Matteotti per un omaggio floreale e l’intervento del presidente di Anpi Lecco Enrico Avagnina. Poi la tappa alla lapide di via Castegnera e quindi la celebrazione nell’aula magna dell’istituto Bovara.
“Abbiamo cercato in questi anni di tenere viva la Memoria con varie iniziative nelle scuole – afferma il sindaco di Lecco Virginio Brivio -. Gli scioperi del 7 marzo sono stati un tassello fondamentale per la Resistenza”.
Il preside dell’istituto Bertacchi Raimondo Antonazzo ha invitato i ragazzi a essere “militanti della Memoria perché il silenzio equivale all’omertà e noi non ne abbiamo bisogno”. Anton Lorenci, studente della scuola di via XI Febbraio, ha raccontato l’esperienza con l’iniziativa In treno per la Memoria. “Sono stato due volte ad Auschwitz – racconta non senza un filo di commozione -. Mi ha colpito lo spazio immenso, il Blocco 23, dove c’erano 6 milioni di nomi di persone che sono morte. È stata un’esperienza forte che fa riflettere”.
Giancarla Pessina, presidentessa onoraria dell’Anpi lecchese è stata una testimone della deportazione degli operai dopo lo sciopero, insieme anche a Emilia Dell’oro, figlia di Alessandroche morì nel lager. “Dopo 75 anni è facile dimenticare certe cose – sottolinea Pessina -. Nel tempo si cancellano tante cose, ma questi momenti non si dimenticano”.
Il segretario generale della Uil del Lario Salvatore Monteduro, a nome anche di Cgil e Cisl, insiste sul parallelo tra gli anni dell’occupazione e l’attualità. “Serve prestare attenzione all’uso delle parole, perché si sta creando una civiltà di odio – afferma -. Nel disagio e nella povertà si trova humus fertile per alimentare l’odio”.
Il coro della scuola Stoppani ha allietato l’evento, chiudendo la cerimonia con Bella ciao e Fischia il vento.
Poste: CGIL, SLC CGIL
"L'AZIENDA RISPONDA A NOSTRE OBIEZIONI SU DISCRIMINAZIONI LAVORATORI"
“È grave che Poste Italiane, una delle più grandi aziende pubbliche di servizio del Paese, non abbia ritenuto utile approfondire e rispondere alle obiezioni da noi sollevate su temi sensibili e delicati come quelli che riguardano il diritto delle persone a non subire discriminazioni”. Lo affermano in una nota congiunta la Cgil Nazionale e la Slc Cgil.
“Infatti – proseguono – nel recente accordo sulla mobilità nazionale, che non abbiamo sottoscritto, sono evidenti le pratiche discriminatorie che possono essere esercitate nei confronti dei lavoratori in rapporto alle diverse condizioni di abilità fisica”.
“La nostra organizzazione – sottolineano Cgil e categoria – si fregia di avere una storia centenaria in difesa dei diritti dei lavoratori, a partire da quelli oggettivamente più deboli. Questo non ci ha impedito di agire come una delle parti sindacali più responsabili nell’accompagnare il risanamento e il rilancio di Poste Italiane, anche con la firma di importanti accordi a partire da quello che ha posto le basi per la ripresa del settore del recapito e della logistica”.
“Auspichiamo che il management, che giustamente rivendica i risultati economici raggiunti dall’azienda in questi anni, sappia anche dimostrare una sensibilità adeguata nel rispettare i diritti dei più deboli, e misurarsi, cercando le risposte possibili, con i rilievi che la categoria dei lavoratori della comunicazione ha correttamente sollevato”, concludono Cgil e Slc Cgil.
Europa: la dimensione sociale
Perché è nata l’Europa? E oggi, a oltre 60 anni dalla sua fondazione, quali sono i suoi reali poteri e le sue prospettive future? In un’economia globale, ogni Stato può pensare di agire da solo per difendere i propri interessi? Ma davvero l’Euro è la causa di tutti i nostri problemi? E infine, nell’Europa di oggi, che ruolo ha il sindacato? E quale ruolo potrebbe avere nell’Europa di domani?
Se ne discute mercoledì 10 aprile (ore 17) nella sala conferenze di Villa Gussi (via Mazzini 41) a Vimercate, nel corso della conferenza «Europa sempre e comunque? Quali azioni per una giustizi sociale». Intervengono: Franco Chittolina, presidente Apice Europa; Giuseppe Iuliano, responsabile Dipartimento internazionale Cisl, membro Cese. Coordina i lavori: Tino Fumagalli, Consigliere Ferpa (Sindacato unitario pensionati europeo).
Presidio fuori dalla clinica Mangioni
Da dodici anni non viene rinnovato il contratto della sanità privata. Per questo i lavoratori del settore, tra cui quelli de La Nostra Famiglia, della Clinica Mangioni e della Clinica Talamoni, sono scesi in presidio in via Leonardo da Vinci.
“Chiediamo che sia riconosciuta la nostra professionalità – afferma Flavio Concil, segretario di Fp Cgil Lecco -. Le associazioni datoriali Aris e Aiop fanno orecchie da mercante alle legittime richieste di rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Addirittura avanzano la richiesta che sia la parte pubblica, ovvero le Regioni, ovvero tutti i cittadini, a farsi carico al 100% dei costi del rinnovo”.
Nel pomeriggio di venerdì, dopo le 17, i lavoratori hanno manifestato, coinvolgendo anche gli automobilisti e i passanti, molti dei quali hanno manifestato solidarietà nei loro confronti.
Fiom, firmato l'accordo di secondo livello alla Voss Fluid
Firmato l’accordo di secondo livello alla Voss Fluid Srl. Lunedì 15 aprile, dopo le assemblee svoltesi nella scorsa settimana per la presentazione dell’ipotesi d’accordo, votata favorevolmente ad unanimità dai lavoratori, è stato siglato da Fim Monza Brianza Lecco e Fiom Lecco, insieme alle Rsu, l’accordo di secondo livello all’azienda produttrice di tecnologia idraulica per collegamenti e fornitore di sistemi di tubature idrauliche pronte al montaggio. La gamma di prodotti comprende numerosi componenti di collegamento, sistemi di raccordi di tubature, valvole per tubi flessibili, apparecchi di premontaggio e diversi strumenti ausiliari. In azienda sono occupati attualmente circa 120 lavoratori.
L’accordo integrativo di secondo livello arriva dopo almeno dieci anni d’assenza di contrattazione normativa ed economica aziendale e dopo anni difficili prima che la proprietà passasse alla Voss, multinazionale tedesca. Nell’accordo integrativo sono stati raggiunti risultati innovativi per la parte normativa: rafforzate le relazioni sindacali, viene data importante attenzione alla sicurezza e alla prevenzione infortuni, implementando un’analisi condivisa delle postazioni di lavoro che comportino un’intensa attività manuale e attraverso l’istituzione e l’analisi congiunta del registro dei mancati infortuni, e sperimentazione dei break formativi come metodo innovativo sulla formazione sicurezza lavoratori. Per la formazione e professionalità è stato rafforzato il percorso della formazione continua di 24 ore pro capite a lavoratore come da Ccnl con registrazione individuale tramite registro formativo. Viene riconosciuto economicamente il maggior disagio di coloro che lavorano sul turno notturno, un’indennità economica per la flessibilità dell’orario di lavoro, aumentata la quota azienda per il fondo pensionistico e definizione di un premio di risultato. Si presta importante e fondamentale attenzione alla conciliazione vita/lavoro dei dipendenti, con rafforzamento della procedura di richiesta ferie/par, permessi per i neopadri e sopratutto con il riconoscimento di nove ore di permesso retribuito per le visite specialistiche per dipendenti che possono essere cumulate per gli anni di vigenza del contratto interno, inoltre c’è un impegno a integrare, rispetto a quanto prevede il contratto nazionale il riconoscimento economico per le malattie lunghe.
Infine si sono concordate condizioni di miglior favore per i dipendenti vittime di violenza di genere e verifiche semestrali tra la Rsu e l’azienda per l’applicazione delle pari opportunità.
Lorena Silvani (Fim Monza Brianza Lecco) e Domenico Alvaro (Fiom Lecco) dichiarano: “Dopo dieci anni di assenza di contrattazione normativa e economica, l’accordo raggiunto è concreto e innovativo, l’azienda gestita da una multinazionale tedesca ha prospettive di sviluppo economiche con conseguenti possibili future assunzioni. Riconosce l’importanza della formazione, della sicurezza, della conciliazione vita/lavoro e della parte economica. Sono stati inseriti temi fondamentali e innovativi, condividendo azioni contro discriminazioni e violenze di genere. Le organizzazioni sindacali sostengono da tempo, attraverso campagne mirate, che tutte le forme di violenza debbano essere considerate una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona e questo partendo dai luoghi di lavoro. Inoltre è necessario riconoscere, esaminare e studiare la fattibilità di interventi e azioni positive idonee a diffondere comportamenti coerenti con le pari opportunità nel rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, per la tutela dei soggetti più deboli presenti in azienda”.
LA CGIL LECCO CHIEDE LA REVOCA DEL “REGOLAMENTO DI CALOLZIOCORTE PER I CENTRI DI ACCOGLIENZA
La Cgil Lecco è fermamente contraria alla redazione del “Regolamento di Calolziocorte per i Centri di Accoglienza” che istituisce limitazioni, distanze e luoghi sensibili per la dimora dei richiedenti asilo politico.
Così il Direttivo della Camera del lavoro territoriale ha votato all’unanimità un ordine del giorno in cui chiede all’Amministrazione comunale calolziese di revocare il regolamento. Per questo sarà in piazza, insieme al Coordinamento “Noi tutti migranti”, di cui è parte attiva, sabato 27 aprile.
Ecco l’Ordine del giorno completo:
Ordine del giorno Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Lecco
sulla vicenda del Regolamento di Calolziocorte per i Centri di Accoglienza
Il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Lecco, riunito in data 18 aprile 2019 esprime la più ferma condanna e lo sdegno per la decisione del Comune di Calolziocorte di approvare il “Regolamento Comunale per le strutture di accoglienza per i migranti”, che introduce limitazioni, distanze e luoghi sensibili per le nuove eventuali collocazioni di Centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, e che di fatto afferma una ghettizzazione inaccettabile ed ingiustificabile nei confronti di queste persone.
Ancora una volta si tenta di mettere assieme il tema dell’immigrazione con quello della sicurezza, un accostamento che ignora dati statistici ed anche le importanti e positive esperienze locali, anche all’interno dello stesso comune, che lo smentiscono nel modo più assoluto.
L’individuazione poi di zone rosse e blu e di luoghi sensibili coincidenti con scuole, oratori e biblioteche, con una dichiarata equiparazione al regolamento per le macchinette del gioco d’azzardo appare ancora più fuori luogo, offensiva e irrispettosa della dignità che ogni persona ha in quanto essere umano.
Perché tenerli lontani da questi luoghi? Sono contagiosi? Disturbano l’estetica ambientale o si allude ancora ad un potenziale criminale insito nella condizione di migrante?
Un regolamento siffatto non rispetta i principi stabiliti nella nostra Costituzione né della Convenzione di Ginevra; appare invece chiaramente come un’operazione propagandistica, che strizza l’occhio al dilagare di posizioni politiche e concrete azioni, sempre più caratterizzate da razzismo e xenofobia, e si espone ai rilievi delle norme antidiscriminatorie.
La vicina ricorrenza del 25 aprile, che ha sancito con la Resistenza la vittoria della democrazia sul nazifascismo e della convivenza civile contro il dominio dell’uomo sull’uomo, rafforza la necessità di opporsi con decisione contro ogni rigurgito di discriminazione ed esclusione che sempre più stanno trovando spazio in questa fase storica anche nel nostro paese.
Per queste ragioni, unendosi alla richiesta di revoca del Regolamento avanzata dalle forze democratiche, dalle realtà associative e dalla società civile del territorio, il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Lecco, con il Coordinamento “Noi tutti migranti” in cui la CGIL è parte attiva, conferma l’adesione alle iniziative sul tema già in programma per le prossime giornate che culmineranno nella manifestazione del pomeriggio del 27 aprile a Calolziocorte ed impegna tutte le categorie a contribuire con la massima partecipazione.
Cambio appalto alla mensa de La Nostra Famiglia di Bosisio
Cambio appalto alla mensa de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Dal 2007 il servizio è affidato ad aziende esterne e il prossimo 13 maggio ci sarà il cambio di gestione. Per i 25 lavoratori (e per gli utenti) non ci saranno modifiche negative. Lavoreranno infatti lo stesso numero di ore e non perderanno le tutele.
“Siamo riusciti a mantenere l’articolo 18 per i 25 lavoratori della mensa, che preparano circa tremila pasti al giorno – afferma Diego Verdoliva, funzionario Filcams Cgil Lecco –. Per tutti i dipendenti si applicheranno le norme precedenti al Jobs act. Questo per noi è davvero un ottimo risultato”. Il perché è presto detto. “Ricordiamoci sempre che il Jobs act ha eliminato la reintegra e nei cambi appalto prevede l’azzeramento dell’azianità di servizio, quindi un peggioramento delle condizioni in caso di licenziamento”.
Simply/Auchan di Lecco, sciopero per voci di vendita della società
Sciopero al Simply Sma. Giovedì 2 maggio, dalle 10 alle 12, i lavoratori del negozio di vicolo San Giacomo a Lecco incroceranno le braccia. In tutta Italia sono circa ottomila i lavoratori del gruppo, coinvolti su una rete di 260 negozi a gestione diretta, a cui si aggiungono 1260 punti vendita affiliati.
“Siamo venuti a conoscenza da parte della stampa di trattative segrete per la cessione di rete di vendita Sma – spiega Barbara Cortinovis, segretario generale di Filcams Cgil Lecco –. Per questo chiediamo chiarezza. È arrivato il momento che il Gruppo Auchan Retail comunichi le proprie intenzioni, perché se la risposta a una lunga crisi è l’uscita dal mercato italiano, attraverso misteriose operazioni di vendita, noi non ci stiamo! Ribadiamo la nostra richiesta ad aprire un tavolo a livello di confronto nazionale sulla gestione della crisi, che metta al centro la difesa dei lavoratori, la salvaguardia dell’occupazione e, sopratutto, chiediamo trasparenza”.
Un incontro per il Mandic
"Più volte abbiamo dimostrato che queste regole non tengono in alcun modo in considerazione la morfologia del territorio Meratese, per il quale il plesso ospedaliero è particolarmente strategico a livello territoriale, riguardo l’attuazione della Legge 23/2015, alias sanità territoriale. Non verrebbero infatti prese in considerazione le difficoltà e la complessità assistenziale del territorio se il pronto soccorso di Merate dovesse essere chiuso per le 12 h notturne. Questo impatterebbe negativamente sulla catena dei soccorsi, cagionando a chi vive a Merate e nell’hinterland la negazione del diritto alla salute. E questo vale ovviamente come principio anche per tutta la realtà territoriale della provincia di Lecco. Si chiede pertanto che Regione Lombardia, pur nella consapevolezza delle contingenti disponibilità finanziarie, anziché adottare le regole della cd “coperta corta”, intervenga in aiuto dei territori con regole organizzative attente e con più Personale Medico e Sanitario. Le Scriventi chiedono quindi un incontro urgente con le SS.VV. affinché la Regione si faccia carico di questa criticità, per scongiurare ulteriori problemi per i cittadini meratesi e i Lavoratori della ASST di Lecco".
Il Concerto del Primo Maggio
Torna come ogni anno il Concerto del Primo Maggio a Lecco. Le sigle sindacali territoriali Cgil, Cisl, Uil organizzano un momento di festa e divertimento, ma anche di riflessione, nella giornata mondiale dedicata ai lavoratori.
Al centro della giornata ci sarà il tema dell’Europa, dei diritti, del lavoro, dell’unità del Paese secondo i principi della Costituzione ribadendo la nostra contrarietà all’idea di autonomia differenziata che sta venendo avanti. I problemi che dobbiamo affrontare, infatti, hanno anche quella dimensione.
C’è bisogno di più Europa, di un’Europa diversa da quella dell’austerità, lontana dai cittadini e dai lavoratori. Abbiamo bisogno di un’Europa capace di dare prospettive di lavoro ai giovani, aperta al mondo, fattore di stabilità e pace, che sa accogliere.
L’evento inizierà alle 14.30 con la cerimonia al Monumento dei Caduti sul lavoro in largo Caleotto. Insieme alla sezione provinciale dell’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori invalidi e mutilati del lavoro) i dirigenti e i delegati sindacali omaggeranno i morti sui luoghi di lavoro.
L’iniziativa si sposterà poi in piazza Cermenati, dove alle 15.30 inizierà lo spettacolo vero e proprio. Ad aprire il concerto ci saranno i Migranti con i loro suoni e ritmi. Alle 16.30 poi la parola andrà ai Delegati di Cgil, Cisl, Uil, che racconteranno le proprie esperienze, quindi toccherà all’Assessore del Comune di Lecco Riccardo Mariani e a Rita Pavan, Segretaria Generale della Cisl Monza Brianza Lecco, che parlerà a nome delle Segreterie Territoriali Cgil-Cisl-Uil.
A seguire ci sarà l’esibizione di C’esco e i Musicanti di Brahma, noto gruppo lecchese. La band, composta da sette musicisti che suonano canzoni con contaminazioni di ogni genere (rock, folk, psichedelico, blues, punk, etnico e non solo) terrà il concerto in città prima di spostarsi per un breve tour in Olanda.
In caso di maltempo il concerto si svolgerà allo Spazio Teatro Invito di via Ugo Foscolo.
CISL, Voss: sì all'integrazione
I lavoratori della Voss Fluid hanno approvato il l’ipotesi di accordo di secondo livello siglato da Fim Cisl e Fiom Cgil,
La Voss Fluid, che ha 120 dipendenti e appartiene alla multinazionale Voss, produce tecnologia idraulica per collegamenti e fornisce sistemi di tubature idrauliche pronte al montaggio. La gamma di prodotti comprende numerosi componenti di collegamento, sistemi di raccordi di tubature, valvole per tubi flessibili, apparecchi di premontaggio e diversi strumenti ausiliari.
L’integrativo di secondo livello arriva dopo una decina di anni di assenza di contrattazione normativa ed economica. Nell’accordo sono stati raggiunti risultati innovativi per la parte normativa: rafforzate le relazioni sindacali, data importante attenzione alla sicurezza, implementando un’analisi condivisa delle postazioni di lavoro che comportino un’intensa attività manuale, istituzione del registro dei mancati infortuni ,e sperimentazione dei break formativi come metodo innovativo sulla formazione sicurezza lavoratori; per la formazione e professionalità è stato rafforzato il percorso della formazione continua di 24 ore pro-capite a lavoratore come da contratto nazionale con registrazione individuale tramite registro formativo; viene implementato il riconoscimento economico per il pasto notturno, le percentuali turni, riconosciuta l’ indennità economica per cambio turno, aumentata la quota azienda per il fondo pensionistico e premio di risultato variabile con opzione al lavoratore di usufruirne il pagamento in welfare.
Si presta attenzione alla conciliazione vita/lavoro dei dipendenti, con rafforzamento della procedura di richiesta ferie/par, permessi per i neo padri e riconoscimento di 9 ore di permesso retribuito per le visite specialistiche per dipendenti che possono essere cumulate per gli anni di vigenza del contratto interno e impegno a integrare il riconoscimento economico per le malattie lunghe.
Condivisione di miglior favore per i dipendenti vittime di violenza e incontri semestrali tra la Rsu e l’Azienda per le pari opportunità.
«Dopo 10 anni di assenza di contrattazione normativa e economica – spiega Lorena Silvani, Fim Monza Brianza Lecco -, l’accordo raggiunto è concreto e innovativo, l’azienda gestita da una multinazionale tedesca, ha prospettive di sviluppo economiche con conseguenti possibili future assunzioni. Riconosce l’importanza della formazione, della sicurezza, della conciliazione vita/lavoro e del riconoscimento economico. Sono stati inseriti temi fondamentali e innovativi ,condividendo azioni di miglior favore contro discriminazioni e violenze di genere.
Il sindacato sostiene da tempo, attraverso campagne mirate, che tutte le forme di violenza debbano essere considerate una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona.
Inoltre è necessario riconoscere ,esaminare, studiare la fattibilità di interventi ed azioni positive idonee a diffondere comportamenti coerenti con le pari opportunità nel rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, per la tutela delle lavoratrici e lavoratori».
SPI Lecco: nuova segreteria
Lo Spi Cgil Lecco ha la nuova segreteria. Con l’85% dei voti favorevoli l’Assemblea generale ha approvato la proposta del segretario generale Giuseppina Cogliardi di farsi affiancare da Mauro Crimella e Guerrino Donegà. “Entrambi vengono da una storia di lunga esperienza sindacale, con ruoli importanti – sottolinea Cogliardi –. Sono sicura che riusciremo a fare un buon lavoro di squadra, di dialogo e proficua collaborazione con le categorie e la segreteria della Cgil, senza mai dimenticare l’importanza di essere nei territori tra i nostri volontari”.
Donegà ha 62 anni, ha un passato nella Funzione pubblica e nella segreteria della Camera del lavoro lecchese, mentre Crimella ha 59 anni e ha avuto ruoli importanti in Fillea prima di passare allo Spi, categoria in cui è stato negli ultimi tre anni.
“L’ingresso nella segreteria dei pensionati è per me un traguardo gratificante – afferma Crimella –, ringrazio i delegati per la fiducia”. Anche Donegà ringrazia chi ha votato per lui e aggiunge: “Prendo questo incarico quando sto per andare in pensione. Metterò a disposizione le mie competenze e tutto ciò che ho imparato nel sindacato”. Saluta lo Spi Ernesto Messere che andrà a lavorare per la Camera del lavoro lecchese.
All’assemblea generale hanno partecipato il segretario generale dello Spi regionale Valerio Zanolla e il segretario generale della Cgil Lecco Diego Riva.
Flai: anche da Lecco contro il caporalato a Roma
Una grande manifestazione unitaria a Roma, sabato 11 maggio, di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per accendere i riflettori sul lavoro agricolo e dell’industria alimentare. Un’occasione per lanciare la nuova piattaforma con la richiesta forte di aumentare i salari dei lavoratori e rinnovare i contratti nazionali fermi da anni per alcune categorie (per gli operai forestali da sette, per gli allevatori addirittura da dieci). E per protestare per la mancanza di ammortizzatori sociali per i lavoratori della pesca e per chiedere l’applicazione della legge 199 per combattere il caporalato.
La manifestazione “Le radici del lavoro” si colloca nell’ambito delle iniziative di Cgil, Cisl e Uil promosse a partire dal 9 febbraio. Si svolgerà a Roma, in piazza della Bocca della Verità, con la partecipazione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini e dei segretari generali aggiunti di Cisl Luigi Sbarra e Uil Pierpaolo Bombardieri.
Anche da Lecco partirà una delegazione della Flai Cgil. “Si tratta di una manifestazione importante per combattere la piaga del caporalato, diffusa anche nel nostro territorio – afferma il segretario organizzativo della categoria lecchese Massimo Sala –. Scendiamo in piazza per tutelare i diritti dei lavoratori del settore, questione su cui incentrata la nuova piattaforma per il rinnovo dei contratti nazionali ancora fermi”.
A Olgiate Molgora la Festa del Lavoro
Tre giorni di festa, divertimento, musica e riflessioni sul lavoro. Arriva Diritti alla festa, l’evento estivo creato e organizzato dalla Cgil Lecco con il patrocinio del Comune di Olgiate Molgora. Dal 28 al 30 giugno, nell’area di via della Corna (località San Zeno), andrà in scena un fine settimana di divertimento, musica, compagnia, ma anche riflessioni sul mondo del lavoro, sui diritti, sulla sostenibilità ambientale, sull’inclusione e sull’attualità politica del momento. Ospite principale sarà il segretario generale della Cgil nazionale Maurizio Landini che aprirà l’appuntamento durante la giornata di venerdì. Dopo il saluto alle delegate e ai delegati, alle 18.30 sarà sul palco, intervistato da Massimo Rebotti, giornalista del Corriere della Sera ed ex direttore di Radio Popolare. Al termine dell’incontro toccherà al concerto di Papayas e, a seguire, Francy and the soul room.
Sabato, dalle 10 alle 19, si terrà il Mercatino delle Pulci, ad accesso gratuito, con l’intento di promuovere le buone pratiche del riuso, mentre la sera, dopo le 21, suoneranno The Bluebeaters, gruppo ska italiano nato nel 1994, oggi attivissimo con l’uscita dei singoli Ancora un giorno insieme a Willy Peyote e Mamma perdonami con Coez.
A Olginate nuova morte sul lavoro
Un altro incidente mortale sul lavoro nel Lecchese. Sabato, intorno alle ore 12, all’interno dell’azienda di autotrasporti Battazza a Olginate, ha perso la vita Daniele Della Bella, 27 anni di Lecco. Secondo quanto appreso – la dinamica è al vaglio delle forze dell’ordine – il decesso potrebbe essere avvenuto in seguito a una banale caduta.
Il giovane sarebbe inciampato cadendo all’indietro e battendo la testa. Subito nello stabilimento è arrivata un’ambulanza dei Volontari del Soccorso di Calolzio e l’automedica, ma tutti i tentativi di salvare la vita al giovane sono risultati vani.
Poco dopo sono subito accorsi i carabinieri e il personale dell’Ats che cercheranno di appurare l’esatta dinamica del drammatico incidente.
Daniele Della Bella, lecchese classe 1992, era nipote di Angelo Battazza, negli anni passati titolare dell’azienda e Presidente Onorario della Calcio Lecco 1912, squadra di cui Della Bella era tifoso.
«Il 2019 – commenta amara Rita Pavan, segretaria generale Cisl Mbl – è l’annus horribilis degli incidenti sul lavoro. Da gennaio hanno perso la vita sette persone nel Lecchese e in Brianza. Quella della sicurezza sui luoghi di lavoro sta diventando un’emergenza. Come sindacato chiediamo che gli enti preposti mettano in campo tutti i mezzi possibili per evitare il ripetersi di simili tragedie. Non si può pensare di uscire di casa la mattina per andare a lavorare e non farvi più ritorno. Un lavoro più sicuro è per noi la precondizione per parlare di lavoro».
Proprio per attirare l’attenzione su questo dramma, la Cisl, insieme a Cgil e Uil, hanno deciso alcune iniziative unitarie. Dopo il presidio organizzato il 17 aprile davanti alla sede di Regione Lombardia per rivendicare più sicurezza nei luoghi di lavoro e la festa del Primo maggio dedicata alla sicurezza negli ambienti lavorativi, si proseguirà il 20 maggio con attivo unitario dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della Brianza e il 7 giugno con la marcia dei Rls della Brianza. L’assemblea unitaria dei Segretari generali e dei delegati alla sicurezza ha anche elaborato una Piattaforma unitaria «Sicurezza e salute sul lavoro: il lavoro è vita».
«Il sindacato intende essere protagonista di una nuova stagione di sviluppo del territorio – conclude Rita Pavan -, senza assistere a un nuovo aumento degli infortuni e a una diffusione di nuove malattie professionali. In tema di prevenzione, i sindacati ribadiscono come il Decreto Legislativo n. 81/2008 rappresenti il primo strumento di riferimento, anche se tuttora necessita di diversi decreti attuativi».
Nasce un nuovo sportello della Fiom
Nasce uno sportello per l’assistenza ai fondi metalmeccanici. Dal prossimo primo giugno partirà la nuova iniziativa della Fiom Cgil Lecco dedicata agli iscritti che lavorano nell’industria e nella piccola e media impresa che vogliono saperne di più su Metasalute, Cometa, Ebm, Ebm Salute eFondapi.
Sarà il funzionario Ivan Martorano a gestire lo sportello che avrà permanenza in tre sedi. Il lunedì sarà a Oggiono, negli uffici di via del Lazzaretto, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 18.30, il mercoledì lo sportello sarà aperto nel Meratese, nella Camera del lavoro di via Piave 1 a Robbiate, dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 18.30. A Lecco, in via Besonda inferiore, sarà aperto il giovedì (dalle 17 alle 18.30) e il venerdì (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30).
“Con questo nuovo strumento la Fiom di Lecco si rafforza nel territorio – spiega il segretario generale Maurizio Oreggia – in quanto il nuovo funzionario, oltre al lavoro di sportello, affiancherà nell’attività sindacale Antonio Guzzi e Domenico Alvaro nella zona del Meratese. Questo per noi è un importante investimento umano che si aggiunge a una struttura già composta da sette funzionari, oltre al sottoscritto e a due impiegate dell’apparato tecnico. L’obiettivo è di garantire una sempre maggiore tutela alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici del territorio”.
Anche da Lecco solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell'Aria
"Le scriventi Organizzazioni Sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola di Lecco, alla luce dei fatti accaduti alla docente di Palermo, esprimono la più profonda solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa dal servizio in maniera del tutto iniqua. Le suddette OO.SS., dichiarando la loro totale contrarietà ad un modus operandi che risulta lesivo della dignità del lavoro e delle persone, sottolineano l’assoluta importanza del rispetto dei principi costituzionali che garantiscono libertà di insegnamento e di pensiero, fondamentali per l’esercizio di una cittadinanza attiva.
I fatti di Palermo ci dicono molto sullo stato di salute della nostra Democrazia e di come si voglia attaccare la Scuola come servizio pubblico in grado di creare cittadini liberi e consapevoli, colpendo chi lavora nella stessa con professionalità e coerenza, sminuendone il ruolo e il valore professionale. Ciò che è accaduto alla professoressa Dell’Aria è il sintomo di una pericolosa tendenza della politica a invadere e condizionare gli spazi in cui si esercitano l’azione didattica e l’autonomia delle istituzioni scolastiche. Una tendenza che potrebbe facilmente accentuarsi nella prospettiva, da combattere e respingere nettamente, di un governo del sistema scolastico non più unitario e nazionale ma affidato alla competenza delle singole regioni.
Le Organizzazioni Sindacali, seppur consapevoli degli sviluppi di queste ore che parlano di una possibile revoca del provvedimento di sospensione, continuano a chiedere con forza l’immediato ritiro della sanzione e si impegnano ad attivare tutte le iniziative necessarie a garanzia di pluralismo, difesa delle prerogative professionali, tutela delle libertà costituzionali, difesa della Democrazia".
CISL: Vismara avanti, piano
Alla Vismara di Casatenovo si lavora. La società, travolta dalle difficoltà del Gruppo Ferrarini di Reggio Emilia, è stata ammessa al concordato preventivo e, a settembre, si terrà l’assemblea dei creditori. Nel frattempo l’attività procede, sebbene a scartamento ridotto.
«Siamo in una fase transitoria – spiega Enzo Mesagna, segretario generale Fai Cisl Monza Brianza Lecco -. L’azienda sta aspettando che il concordato venga omologato e si prevede che questo passaggio sia in autunno inoltrato (tra ottobre e novembre). Solo a quel punto ci potrà essere una svolta».
La svolta potrebbe essere rappresentata dal definitivo ingresso nell’assetto proprietario della Amadori, colosso del settore agroalimentare italiano e, in particolare, del comparto avicolo. Rappresentanti del gruppo verranno cooptati già nel consiglio d’amministrazione a giugno.
«Siamo con il fiato sospeso – conclude Mesagna -. Se la procedura andrà in porto, la Vismara potrebbe riprendere a produrre a pieno regime. Ovviamente la nostra speranza è questa. Seguiremo passo passo il processo tutelando sempre l’interesse dei lavoratori».
CISL, sanità privata al Giro d'Italia
Una manifestazione eclatante che metta in evidenza l’urgenza di rinnovare il contratto. Il 26 maggio, lavoratori della sanità privata, insieme ai rappresentanti Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, saranno a Ponte Lambro (davanti alla Nostra Famiglia) in occasione del passaggio del Giro d’Italia di ciclismo con uno striscione unitario per chiedere che si trovi un accordo dopo il fallimento del tentativo di conciliazione in prefettura del 17 maggio scorso.
Il blocco del contratto nazionale pesa sulle retribuzioni ma anche sull’organizzazione dei servizi in centinaia di strutture. «Le strutture sanitarie – spiegano i sindacalisti – competono sul mercato, fanno profitti, ma non ne riconoscono merito e valore alle operatrici e operatori, alle professionalità che ogni giorno si adoperano per soddisfare i bisogni di salute delle persone e la qualità dei servizi. Troppo comodo sbandierare l’eccellenza delle prestazioni a spese e sulle spalle degli altri».
Alla manifestazione del 26 maggio, seguirà uno sciopero che si terrà il 5 giugno (con presidio davanti alla sede di Assolombarda in via Pantano 9 a Milano). «L’astensione dal lavoro – osserva vuole dare una sferzata alle controparti datoriali Aiop e Aris che, attraverso il rinnovo del Ccnl, devono restituire diritti. Devono, perché il contratto di lavoro è un diritto e non un privilegio».
CISL: incidenti sul lavoro, servono investimenti
Il settore necessiterebbe maggiori investimenti di risorse umane e di strumenti di prevenzione. Purtroppo resta ancora molto da fare sul comparto della sicurezza sulle aree di lavoro. I numerosi incidenti mortali lo dimostrano: a livello nazionale, a oggi, sono stati 248, un dato che sale a 505 se si comprendono anche i morti in itinere, ossia avvenuti nel tragitto casa-lavoro e viceversa. Nella sola Brianza sono 5 i lavoratori che hanno perso la vita sul luogo di lavoro. Dati evidenziati nel corso dell’attivo unitario Cgil, Cisl e Uil dei delegati e dei rappresentanti dei lavoratori della sicurezza (Rls).
Il tema è molto sentito tra i lavoratori. La conferma arriva anche dagli oltre 200 partecipanti all’incontro ospitati al Teatro Binario 7 di Monza. Questo appuntamento fa parte di una serie di iniziative promosse dai sindacati per tenere alta l’attenzione sulla questione: Cgil, Cisl e Uil brianzole si ritroveranno venerdì 7 giugno per la marcia degli Rls, che in mattinata partirà dalle sede Inal per concludersi davanti alla prefettura di Monza.
Monza e Brianza, in Lombardia, è la seconda provincia per quanto riguarda i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Davanti c’è solo Milano. «Non è, ovviamente, un dato sul quale cullarsi – precisa Giacomo Pintus, capo di gabinetto della Prefettura di Monza e Brianza –, ma una base di partenza per migliorare ulteriormente».
Durante l’incontro è stata evidenziata la necessità di aumentare il numero dei controlli nelle aziende che, al momento, sono limitati. «La percentuale di ispezioni nei luoghi di lavoro da parte dell’Ats non supera il 5% – precisa Giulio Fossati, membro della segreteria provinciale della Cgil –, questo significa che un’azienda verrebbe controllata una sola volta ogni 20 anni. Ad ogni modo, a migliorare leggermente il dato ci pensa la nostra Ats, che in Brianza raggiunge l’8».
«Serve un sistema di controlli più intenso – dichiara Pierluigi Rancati, membro della segreteria regionale della Cisl –, in Lombardia le ispezioni hanno interessato 30mila aziende su 480mila».
«C’è un rapporto di collaborazione tra i diversi soggetti interessati – Elena Rovati, Rlst Uil Brianza –, ma resta ancora da percorrere un bel pezzo di strada».
Le organizzazioni sindacali hanno fatto notare come alcuni provvedimenti del Governo non facilitino il contrasto agli infortuni sul lavoro. Il Decreto «Sblocca cantieri», per esempio, ha ampliato la possibilità del subappalto dal 30 al 50%. Inoltre, il taglio delle tariffe Inail per tre anni ha ridotto la premialità delle aziende che investono di più in sicurezza.
Alcuni Rls hanno evidenziato le difficoltà del proprio ruolo: «In riunione – afferma un Rls del settore metalmeccanico – siamo tutti d’accordo, ma una volta in fabbrica ci troviamo ad affrontare i problemi da soli».
CISL: Cottarelli, più fondi all'UE
In vista delle elezioni del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo, vi proponiamo una sintesi di Varese News dell’intervento di Carlo Cottarelli, economista dell’Università Cattolica, tenuto a Varese.
Erano circa in 100 persone ad ascoltare l’economista Carlo Cottarelli nell’aula magna dell’università dell’Insubria di Varese, ultimo atto del ciclo di incontri Che cosa l’EUROPA fa per me? ideato e diretto da Cristina Bellon, giornalista, collaboratrice de La Stampa-Tuttogreen, e organizzato da CSA Client & Project Supervisors Association, con il patrocinio dell’Università degli Studi Insubria di Varese, della Provincia di Varese, del Comune di Varese, della Camera di Commercio di Varese, della Fondazione Giacomo Ascoli.
Un incontro-dibattito, che – dopo i saluti del sindaco di Varese – ha visto protagonisti, oltre a lui, anche Massimo Gaudina, rappresentante della Commissione Europea a Milano, e Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera che, tra pessimismi e momenti di speranza, ha chiarito il ruolo dell’Europa, al di là dei luoghi comuni, per lo più falsi, che circolano negli ultimi anni.
«Si descrive spesso l’Europa come un posto dove burocrati non eletti decidono sulle nostre teste, ma non è vero quasi nulla – spiega Gaudina – Innanzitutto, non è vero che sono burocrati, tutti i vertici sono politici. Secondo, non è vero che non sono eletti: sono proposti dai governi e votati dal parlamento europeo, il che significa che non c’è una votazione diretta ma sono frutto di una legittimazione democratica. Terzo, non è vero che decidono: propongono, ma la decisione finale è degli Stati».
«La sensazione che l’Europa sia un enorme e difficoltoso meccanismo burocratico, per certi versi è quasi comprensibile – sottolinea Cottarelli -. In effetti, le regole sui conti pubblici europei sono di una complicazione estrema. Ma sono regole che non sono state volute dai burocrati, ma dai Paesi membri. Sono una prova di equilibrismo tra gli Stati assurda».
Ma cosa vorrebbe, Cottarelli, dall’Europa? «Cosa vorrei? Un’Europa che conta qualcosa nel mondo: tra la potenza americana e quella cinese, l’Europa rischia di rimanere schiacciata se non diventa forte. E l’unico sistema per esserlo è restare uniti. Capisco: sto facendo un discorso da sovranista, ma da sovranista europeo. Chi fa il sovranista nazionale non sa di essere una formica, nel mondo. E una formica sovranista non va da nessuna parte».
Per farlo l’Europa dovrebbe gestire più soldi: «Il bilancio dell’Unione Europea comprende l’un per cento del Pil del continente. Negli USA il bilancio federale conta invece il 25% del Pil: con cifre del genere lo Stato può fare molto di più per i cittadini – sottolinea Cottarelli -. C’è chi ha calcolato la giusta proporzione che può essere del 7-8% del Pil oppure del 10% compreso l’esercito. Un bilancio centrale europeo di dimensione più grossa potrebbe finalmente rendere visibile l’Europa per i cittadini, che riceverebbero la loro pensione o il sussidio di disoccupazione dall’Europa, e avere servizi comuni più importanti. Ma non ci spero molto al momento».
Il percorso, però, è ancora giovane: «La Ue ha solo 60 anni, che nei tempi di formazione di uno Stato, non sono molti. Continuando nel percorso intrapreso, abbiamo tutto il tempo per consolidarlo. Anche gli Stati Uniti hanno avuto bisogno di più tempo».
La storia della CISL
"In Italia serve una presenza come quella Cisl. Qualcuno l’ha chiamata una “splendida anomalia”, cioè un modo diverso di intendere l’azione sindacale.
Perché? Perché ha avuto sempre il coraggio di andare contro corrente per modernizzare l’azione sindacale.
I principi e i valori su cui si fonda la nostra azione sono precisi e forti:
La nostra azione si basa su quattro strumenti, la contrattazione, la concertazione, la partecipazione, la tutela individuale:
L’attuale Segreteria territoriale è composta da Rita Pavan, Segretaria Generale, Mirco Scaccabarozzi e Mario Todeschini".
La storia della Uil Lecco
Alberto Limonta e Pierluigi Polverari sono i padri fondatori della UIL a Lecco negli anni settanta.
Di cultura socialista, hanno contribuito con la loro onestà culturale, a far crescere il movimento sindacale. Pierluigi Polverari successivamente ha intrapreso la carriera politica per il Partito socialista divenendo vice sindaco della città di Lecco e parlamentare.
Negli anni novanta è stato travolto dall’onda di Tangentopoli, interrompendo bruscamente il suo impegno al servizio dei cittadini e lavoratori. La sua vicenda giudiziaria lo ha segnato profondamente e, dopo otto lunghi anni di battaglie nelle aule dei Tribunali, finalmente si è visto riconoscere la sua innocenza.
Gli è stata assegnata anche la benemerenza cittadina, accettata dalla moglie Dora e dal figlio Marco dopo che lo stesso ex parlamentare l’aveva rifiutata ritenendola, un atto tardivo e forse di ipocrisia.
Pierluigi Polverari, nel marzo 2013, muore a 67 anni, la UIL lecchese gli ha dedicato il grande salone della camera sindacale di Corso Martiri 54, mentre ad Alberto Limonta la sede del patronato Ital-UIL.
CGIL: presidio fuori dalla Husqvarna di Valmadrera
Prosegue il presidio fuori dalla Husqvarna di Valmadrera. L’azienda è vuota, mentre decine di dipendenti sono in assemblea permanente fuori dai cancelli dello stabilimento che produce motoseghe e tosaerba. L’obiettivo è di riaprire un confronto con la multinazionale svedese che preveda altre soluzioni alla dismissione completa della produzione. A turno i lavoratori dello stabilimento presidiano l’area, ininterrottamente, da lunedì mattina. Non li ha fermati la pioggia incessante delle prime ore, alcuni sono rimasti pure la notte e gli spiragli di sole sono arrivati come un buon auspicio. Che però sembra lontano. Con loro anche i sindacalisti che da sempre seguono la realtà e che li assistono in queste ore, interessandosi costantemente riguardo l’evoluzione della vicenda.
“Stiamo parlando di persone la cui età media rende difficile una ricollocazione in un territorio che non sta dimostrando la capacità di gestire una trasformazione che attraversa tutto il Paese. Del resto preoccupa la mancanza di ammortizzatori sociali come lo era la mobilità, oggi non più a disposizione” afferma il segretario generale della Fiom Cgil Lecco Maurizio Oreggia, passato nella mattina di martedì al presidio valmadrerese per parlare con i lavoratori. “Stiamo seguendo la vicenda con la massima attenzione e impegno, per questo faremo tutto ciò che ci è possibile per sbloccare una situazione inaccettabile – prosegue –. Nel passato, anche in questa realtà, sono stati richiesti e ottenuti sacrifici importanti ai lavoratori e diventa oggi difficile accettare una decisione così drastica. Sono ore difficili, dobbiamo rimanere tutti uniti per trovare una soluzione”. Anche perché il rischio vero, in questi casi, è dividere i dipendenti tra garantiti e non. Dei 102 lavoratori sono 80 quelli oggi a rischio, ovvero coloro che hanno mansioni legate alla produzione. Ma il futuro è incerto per tutti.
“Lunedì 3 giugno ci sarà un incontro anche con i vertici di Confindustria – spiega il segretario della Fiom lecchese Fabio Anghileri, che sta seguendo la questione in prima persona –. Intanto stiamo parlando con il sindaco Antonio Rusconi e attendiamo risposte dalle istituzioni, perché ci diano una mano. Ci siamo già attivati per un tavolo istituzionale in Provincia”. Proprio nella mattinata di martedì il neoprimo cittadino di Valmadrera ha raggiunto il presidio dei lavoratori, per parlare con loro e confortarli. “La Husqvarna è un’azienda storica che i miei concittadini conoscono da sempre, da quando si chiamava McCulloch – sottolinea il sindaco –. Ricordiamo poi che non ci sono solamente i 102 lavoratori coinvolti, ma anche i terzisti e i dipendenti delle cooperative. Quindi sono molte di più le famiglie che vengono toccate”. Rusconi ha già dato disponibilità a essere parte attiva ai tavoli e a sensibilizzare colleghi e istituzioni.
Tra i dipendenti c’è grande rammarico. “L’azienda ci ha detto che avendo eliminato il prodotto McCulloch non ne hanno altri da inserire – dice Renato Valsecchi, rsu –. Ma questo marchio è stato rilanciato in Europa da Valmadrera, negli anni ‘80 con le motoseghe, ma ora lo hanno classificato come poco redditizio”.
Lo sciopero dei pulitori a Roma
Filcams Cgil Lecco a Roma per lo sciopero per il rinnovo del contratto Pulizie e servizi integrati/multiservizi. Anche una delegazione lecchese, guidata dal segretario generale Barbara Cortinovis, ha partecipato alla manifestazione di venerdì 31 maggio nella capitale per lo sciopero nazionale indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Lo sciopero riguarda 600.000 lavoratori e lavoratrici in tutta Italia, in prevalenza donne. Si tratta di quei lavoratori e quelle lavoratrici “invisibili“ che tutti i giorni nei luoghi pubblici e privati trovare il nostro posto di lavoro pulito.
Questione Husqvarna: continua l'impegno dei sindacati
"Il segretario generale della Cgil Lecco Diego Riva interviene sulla situazione della Husqvarna di Valmadrera. “La globalizzazione che ha portato la libera circolazione dei capitali, dei prodotti e dei processi produttivi non funziona se non è accompagnata da vere regole sociali, ma tutto questo va a vantaggio di multinazionali e grandi imprese. Dobbiamo assolutamente contrastare le diseguaglianze e redistribuire la ricchezza”.
Un esempio negativo della globalizzazione nel mondo del lavoro è proprio la Husqvarna, dove è in atto da lunedì un’assemblea permanente dei lavoratori il cui obiettivo è riaprire un confronto con la multinazionale svedese che preveda altre soluzioni alla dismissione completa della produzione. A rischiare il posto sono infatti 80 dipendenti su 102. “I lavoratori della Husqvarna non ritengono giusta questa situazione, pertanto continueranno a lottare per modificare la posizione della dirigenza della multinazionale – afferma Riva –. Sanno che questo percorso costa sacrifici, infatti sono già in sciopero e hanno organizzato un presidio permanente fuori dai cancelli 24 ore su 24. Riteniamo che si debba modificare la posizione dell’azienda perché quanto fatto in questi anni, da questi lavoratori, è sotto gli occhi di tutti. Non dimentichiamoci che hanno dato risposte sia in ambito di produttività sia per quanto riguarda la qualità e l’azienda è stata la prima ad avvantaggiarsi per il lavoro. Ora queste persone stanno chiedendo rispetto e sono nel giusto, pertanto non molleranno, lottando fino alla fine per salvare ogni possibilità di riapertura dell’attività produttiva”.
Secondi i piani della multinazionale si salverebbero in venti, trenta al massimo. “Ma non è sufficiente lasciare aperta l’attività commerciale e impiegatizia – prosegue il segretario –, qua serve difendere l’occupazione soprattutto nel processo produttivo (sulle linee di montaggio). Intanto gli operai stanno avendo la solidarietà da parte delle istituzioni, a partire dal Comune di Valmadrera, con cui si sta cercando di mobilitarsi per ottenere il giusto risultato”.
Lunedì 3 giugno sarà la giornata calda per la Husqvarna. Alle 10 ci sarà un incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici dell’azienda negli uffici di Confindustria a Lecco. Alle 17.30 ci sarà l’Unità di crisi alla Provincia di Lecco".
In marcia per la sicurezza
Cgil, Cisl e Uil di Monza e Brianza tornano a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica in tema di sicurezza sul lavoro. E lo fanno con la marcia dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in programma per venerdì 7 giugno con ritrovo alle 9 davanti alla sede Inail di Monza, in viale Ugo Foscolo.
Il corteo toccherà via Mentana, via Turati, largo Mazzini, via Manzoni, via Zucchi, per giungere alla sede della Prefettura di Monza, in via Carlo Prina. La partecipazione alla marcia è aperta a tutti. L’iniziativa unitaria è l’ultima di una serie di iniziative che i sindacati hanno organizzato nel
corso del 2019.
Purtroppo il tema delle morti sul lavoro è sempre di attualità. Nella sola Brianza, nel periodo compreso tra il 25 febbraio e il 12 aprile, ci sono stati cinque infortuni mortali. Nella nostra provincia, nel 2018 sono stati registrate sette morti bianche. La situazione, dunque, non accenna a migliorare. Anzi, si va nella direzione opposta. I sindacati chiedono, perciò, misure operative e non semplici dichiarazioni di intenti.
Cgil, Cisl e Uil ritengono necessari maggiori controlli nei luoghi di lavoro e un investimento sugli Rls, che devono essere coinvolti nei processi decisionali. Serve una formazione continua dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza e verifiche puntuali sull’applicazione dei dispositivi di sicurezza.
Bentivogli al presidio Husqvarna
Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl, ha fatto visita nel primo pomeriggio al presidio organizzato davanti ai cancelli della fabbrica dell’Husqvarna a Valmadrera. Una vista importante che dimostra la solidarietà del vertice del sindacato alla lotta dei lavoratori dell’azienda lecchese dopo l’annuncio della chiusura dei reparti produttivi con il possibile licenziamento di un’ottantina di addetti su 102.
«Invece di perdersi in questioni inutili e buone solo per la campagna elettorale – ha detto Bentivogli, accompagnato nella visita da Enrico Vacca segretario generale Fim Cisl Mbl e da Lorenza Ballerini, responsabile di zona -, i membri del governo dovrebbero elaborare un piano di politica industriale in grado di difendere le imprese e, con esse, i lavoratori».
Quella dell’Husqvarna, purtroppo, è una situazione simile a quella di molte altre aziende. La crisi ha lasciato lunghi strascichi nel tessuto industriale italiano. «Per questo motivo – ha affermato Bentivogli – è necessario che tutti i lavoratori metalmeccanici scendano scioperino il 14 giugnpo e scendano in piazza. Bisogna testimoniare la situazione delicata della nostra economia a dispetto degli annunci in senso contrario che arrivano dal governo».
Sciopero Trenord: il commento della FILT CGIL
Braccia incrociate per i lavoratori del trasporto pubblico locale lecchese. Il prossimo giovedì 13 giugno, infatti, i dipendenti di Sab, Linee Lecco e Sac faranno quattro ore di sciopero perché preoccupati per la grave incertezza sulle risorse da destinare al settore. Il congelamento dei finanziamenti operato dalla Legge di Bilancio 2019 mette infatti a rischio il servizio all’utenza e l’occupazione nel trasporto pubblico locale.
Gli autisti di Sab sciopereranno dalle 8.30 alle 12, mentre quelli di Linee Lecco e Sac Calolziocorte saranno fermi dalle 9 alle 12. In questo modo saranno rispettate le fasce di garanzia. Operai, impiegati e lavoratori nelle officine, invece, incroceranno le braccia per le prime quattro ore del proprio turno. In tutta la provincia sono circa duecento i lavoratori del settore.
La mobilitazione è proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti perché lo stop ai finanziamenti potrebbe portare alla diminuzione di 300 milioni di euro per tutto il territorio nazionale, di cui 53 nel territorio lombardo. “Ci potranno essere effetti dirompenti sul servizio, sia per quanto riguarda la qualità sia per la quantità – afferma il segretario generale della Filt Cgil Lecco Salvatore Campisi–. Inoltre c’è il rischio che le gare indette entro la fine di quest’anno abbiano meno fondi a disposizione. Questa situazione potrebbe provocare, oltre a riduzioni di servizio, anche possibili esuberi di lavoratori”.
I sindacati hanno due richieste basilari. “Vogliamo la garanzia di fondi per un servizio efficiente e di qualità, ma anche l’inserimento della clausola sociale a tutela dei lavoratori nelle gare d’appalto”.
Giro d'Italia, funzione pubblica CGIL
Funzione pubblica Cgil Lecco al Giro d’Italia. Delegati e sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si sono trovati a Erba, insieme ai compagni comaschi, per denunciare la situazione dei lavoratori della sanità privata a cui non viene rinnovato il contratto da oltre dodici anni.
Si tratta di una delle tante proteste che stanno andando in scena in tutta Italia durante la corsa ciclistica. Così domenica pomeriggio, durante la tappa Ivrea-Como, i delegati hanno deciso di mostrare la propria presenza con uno striscione unitario.
Monza, RLS in marcia per la sicurezza
Non finisce qui. La lotta agli infortuni sul lavoro proseguirà senza sosta anche nei prossimi giorni. Lo hanno ribadito Cgil, Cisl, Uil di Monza e Brianza promuovendo, questa mattina, la marcia dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Il corteo, partito dalla sede di Monza dell’Inail, ha attraversato il centro cittadino e si è concluso davanti alla sede della prefettura. All’iniziativa hanno partecipato oltre 500 lavoratori.
Davanti alla sede della prefettura gli organizzatori hanno inscenato un flash mob: sei lavoratori che indossavano tute bianche hanno simboleggiato i sei lavoratori che, nel periodo compreso tra il 25 febbraio e il 10 marzo, hanno perso la vita in altrettanti incidenti sul lavoro nella Brianza e nel Lecchese. Il più giovane dei lavoratori morti aveva 25 anni, il più anziano 64. Gli incidenti mortali si sono verificati a Desio, Lentate sul Seveso, Meda, Olgiate Molgora, Lissone e Sulbiate. Il rischio è presente ovunque.
Una tendenza confermata dai dati: in Lombardia aumentano malattie professionali e infortuni sul lavoro. Nei primi quattro mesi di quest’anno, in confronto allo stesso periodo del 2018, si è registrato un incremento dell’1,57% degli infortuni totali, saliti da 39.477 a 40.099.
I dati degli infortuni mortali, malgrado una lievissima diminuzione, costituiscono sempre un dato allarmante: nel primo quadrimestre 2019 i morti sul lavoro sono stati 48, contro i 50 dello stesso quadrimestre di un anno fa.
Le organizzazioni sindacali sottolineato come l’impegno collegiale per migliorare le condizioni di lavoro debba continuare coinvolgendo le parti datoriali, i lavoratori e, soprattutto, i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Quest’ultimi devono diventare vere e proprie sentinelle nei luoghi di lavoro, attraverso la valorizzazione del proprio ruolo.
I sindacati chiedono una maggiore formazione e un’intensificazione dei controlli: “Bisogna mettere al centro il lavoratore e non l’interesse economico, necessario coinvolgere tutti gli attori”, hanno dichiarato gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil. Purtroppo, vanno nella direzione contraria gli ultimi provvedimenti del governo che prevedono un taglio delle tariffe Inail che, di fatto, penalizza le imprese virtuose in fatto di sicurezza sul posto di lavoro.
"Maggi fallisce, lavoratori cacciati"
La Maggi Catene, storica impresa di Olginate (Lecco) specializzata in catene da neve per le auto, è fallita. Lo hanno reso noto i sindacati
sottolineando che «i 53 dipendenti sono stati letteralmente allontanati dall’azienda senza che venisse loro spiegato nemmeno bene il motivo».
«La Maggi era già in procedura concorsuale e come sindacato ci eravamo dovuti attivare per tutelare in più occasioni per tutelare i diritti dei lavoratori – hanno spiegato Marco Oreggia, Fim Cisl Mbl -. Sapevamo che non navigava in buone acque, ma ci ha stupito il modo in cui la dirigenza ha reagito, cacciando letteralmente dallo stabilimento i dipendenti. Ci vuole rispetto per chi ha lavorato con dedizione per anni portando avanti tra mille difficoltà l’azienda».
Nel tempo la Maggi Catene ha accumulato un debito di 27 milioni di euro. Da 4 mesi gli stipendi non erano più pagati e dal 2013 non venivano più effettuati i versamenti al fondo integrativo Cometa. Con la Maggi se ne va un altro pezzo del tessuto industriale lecchese. «Quando parliamo dell’urgenza di interventi per l’industria ci riferiamo a queste
situazioni – hanno dichiarato Andrea Donegà, segretario generale della Fim Cisl Lombardia ed Enrico Vacca, segretario generale Fim Cisl MMbl -. Senza una seria politica per rilanciare gli investimenti e il lavoro il nostro Paese sarà condannato al declino industriale e sociale. Non possiamo permettercelo. Il Governo, invece, pare continuare a dormire beato».
Il prossimo passo sarà un incontro che si terrà, probabilmente mercoledì prossimo, tra il curatore fallimentare e i rappresentanti sindacali.
La Filca di Scotti
Formazione, presidio del territorio, contrattazione, coordinamento con le strutture Cisl presenti nelle province vicine: su queste linee guida Roberto Scotti, guiderà la Filca Cisl Monza Brianza nei prossimi anni. Scotti, subentrato a Silvio Baita nel consiglio generale di categoria che si è tenuto ieri 4 giugno, ha trascorso una vita nel comparto edili e legno-arredamento.
Un momento difficileDipendente della Bk di Treviglio, 58 anni, ha un’esperienza sindacale iniziata da delegato e proseguita come membro del consiglio generale, segretario generale Filca Cisl del comprensorio Treviglio Adda Milanese e poi del comprensorio lecchese. Nel 1997, la svolta. «In quell’anno – spiega –, mi è stato chiesto di dedicarmi alla formazione nella Filca Lombardia e poi nella Filca nazionale. E oggi, anche se sono diventato segretario della Filca Mbl, rimarrò ancora coordinatore di un gruppo di sette formatori che in tutto il Paese organizza corsi e seminari per gli operatori, i segretari, i delegati».
Scotti assume la guida della Filca Mbl, una realtà che conta nelle due province 2.700 iscritti, in un momento delicato per il settore edile e legno-arredamento. Dall’inizio della crisi (2008) a oggi, il comparto edile ha perso il 40% degli addetti, quello del legno-arredamento il 50%. «Non posso nascondermi – continua Scotti – che la situazione è complessa. Come sindacato dobbiamo mettere in campo tutte le risorse per riuscire a superare questo momento di grande difficoltà».
Formazione e presidioNel settore edile Scotti scommette su un progetto nella macroarea di Milano, Monza, Lecco, Lodi e Pavia. Il piano prevede un presidio continuo del territorio con visite periodiche sui luoghi di lavoro per verificare le condizioni di sicurezza e contrattuali. «I nostri operatori – continua – visiteranno cantiere per cantiere. La nostra vuole essere una presenza costante per evitare che nel settore si diffondano situazioni di irregolarità che mettono a rischio i lavoratori, in un comparto nel quale purtroppo sono frequenti gli incidenti».
Anche nel comparto legno-arredo, gli operatori della Filca Mbl lavoreranno insieme ai colleghi comaschi e milanesi in sinergia per garantire che siano rispettate le regole contrattuali e per promuovere la sindacalizzazione dei luoghi di lavoro.
Da buon formatore, Scotti punterà molto anche sulla preparazione dei sindacalisti. «Farò una mappatura delle professionalità degli operatori per dar vita a una formazione mirata, ad personam – conclude -. In questo modo potremmo far conto su professionisti in grado di conoscere a fondo i singoli problemi per affrontarli con maggiore competenza. Nel frattempo continueremo anche la formazione dei delegati e organizzeremo corsi per tutti gli operatori della categoria».
Una settimana a "Diritti alla festa"
“Vogliamo parlare alle persone, intrecciando divertimento e politica”. Per questo è nata Diritti alla festa, il fine settimana di divertimento, musica, compagnia, ma anche riflessioni sul mondo del lavoro, sui diritti, sulla sostenibilità ambientale, sull’inclusione e sull’attualità che si svolgerà dal 28 al 30 giugno in via della Corna a San Zeno di Olgiate Molgora. Organizzata interamente dalla Cgil Lecco, la festa è patrocinata dall’Amministrazione comunale del paese brianzolo.
“Abbiamo deciso di realizzarla perché ci sono le condizioni, il clima tra i nostri iscritti è favorevole per l’iniziativa – spiega il segretario generale Diego Riva –. Siamo interessati a parlare con tutte le persone che abitualmente non vengono nelle nostre sedi e raccontare a tutti quello che facciamo”. Ad aprire l’iniziativa ci sarà il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che sarà intervistato dal giornalista Massimo Rebotti. Poi ci saranno anche altri momenti di svago, come il mercatino delle pulci, “per diffondere una maggiore cultura del riuso” afferma Riva, il concerto dei The Bluebeaters, l’animazione per bambini e il pranzo etnico. Ma non solo. “Vorrei sottolineare anche uno spettacolo teatrale sulla violenza di genere in programma per domenica sera, perché è fondamentale parlare di questo tema, sempre, non solo due volte all’anno – prosegue –. Discuteremo anche di Europa, quella che vogliamo, che sappia accogliere, non respingere, che dia prospettive per i giovani, sviluppo e risposte in un periodo storico come questo. Parleremo dei mercati (per il rafforzamento l’Europa, necessario per trattare con Cina, India, Stati Uniti e Giappone) e della globalizzazione. Un esempio è la Husqvarna, multinazionale svedese con uno stabilimento a Valmadrera, fuori dal quale va avanti un presidio da settimane. E ragioneremo anche sull’ultima Manovra del Governo che reputiamo sbagliata, così come sul salario minimo, a cui non siamo contrari di principio, ma vogliamo far capire che ci sono rischi e pericoli”.
Altra questione importante per Diritti alla festa è il rispetto ambientale. “I giovani scendono in piazza e ci chiedono di fare di più nell’ambito di questa tematica – indica Riva –. Per questo la festa è ecosostenibile, la quasi totalità dei materiali usata è biodegradabile, per migliorare la tutela dell’ambiente”.
Francesca Seghezzi, componente della segreteria della Cgil lecchese, sottolinea che “saranno coinvolti nell’organizzazione oltre cento persone tra sindacalisti e delegati”, ma soprattutto tratta il tema della ecosostenibilità. “Tutta la festa è ecocompatibile – prosegue -: abbiamo piatti, bicchieri e stoviglie bio. Imporremo un sistema di raccolta rifiuti, per educare ancora di più alla differenziata. Anche il mercatino delle pulci ha l’obiettivo di promuovere il riuso e recuperare il materiale da rimettere in circolo, magari anche nei canali della solidarietà”. Il programma prevede poi due band lecchesi, un trio d’eccezione creato per l’occasione, quattro mostre: una sui rider, un’altra sulla sicurezza sul lavoro, un’esposizione sulla violenza di genere e una allestita dall’Anpi.
Ci sarà anche l’animazione per i bambini in collaborazione con Arci e Lezioni al campo. “Avremo due ragazzi richiedenti asilo originari del Kenia – prosegue Seghezzi –, poi un dibattito sull’immigrazione con Sally Kane, coordinatrice nazionale Cgil, un pranzo etnico cucinato da due cuoche professioniste senegalesi e marocchine, per parlare sempre più di immigrazione. Ospiteremo associazioni negli stand fuori dal tendone per dare spazio a realtà importanti sul territorio”.
E domenica ci sarà anche l’estrazione dei biglietti vincenti della sottoscrizione a premi organizzata appositamente per l’occasione.
SLC, poste: cronici disagi
La società Poste prosegue con le innumerevoli riorganizzazioni del recapito PCL Poste Comunicazione Logistica e del Mercato Privato, manchevole di trasparenza e di effettuare territorialmente le analisi ed i dovuti confronti richiesti dalla SLC CGIL negli accordi sottoscritti, noncurante delle numerose denunce di sotto-organico e dell’impatto sulla cittadinanza per i continui disservizi che tale intransigenza sta causando.
Temiamo che nelle prossime settimane la situazione possa ulteriormente peggiorare con un aggravio dei carichi e l’impossibilità dei lavoratori di soddisfare le continue richieste e un conseguente aumento delle giacenze di prodotti postali nonché l’impossibilità di garantire il servizio nei vari Uffici postali capillarmente inseriti nel territorio lecchese.
Il personale assunto a tempo determinato CTD dopo un apprendimento ed una mappatura del territorio subisce il mancato rinnovo contrattuale; personale che sopperisce al soddisfacimento dei bisogni primari di un organico sottodimensionato, per l’area operativa del territorio Lecchese, tutto ciò significa non valorizzare la competenza e la conoscenza del territorio che nei mesi le maestranze hanno acquisito.
Straordinaria la MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ delle lavoratrici e dei lavoratori PCL che confermano l’alta professionalità dei colleghi CTD nonché l’assoluta necessità di far fronte al rinnovo contrattuale per tutti i lavoratori in scadenza oltre che ad un ulteriore aumento del numero addetti rispetto agli accordi pregressi per la stabilizzazione a tempo indeterminato, a seguito delle molteplici uscite per pensionamento con quota 100, ( impreviste stante le comunicazioni aziendali fino a pochi mesi fa) un imminente rischio un peggioramento ulteriore del servizio.
L’Istituto contrattuale delle ore straordinarie ha perso ogni requisito di eccezionalità, ma quotidianamente richiesto e caldeggiato; pena la mancata fruizione del periodo di ferie precedentemente programmato nel calendario annuo comandato nel mese di febbraio dalla società. Il ripetersi di comportamenti intimidatori e vessatori, talvolta anche su personale con palesi impedimenti, finalizzato a richiede performance impensabili da conseguire, espone le maestranze sia del Recapito del Mercato Privato e della Filiale a rischi psico-fisici, disagi, depressioni ansie a malattie professionali, infortuni ecc.
L’obsolescenza di parte del parco mezzi aziendali, la parziale manutenzione degli stessi, discontinua, più volte denunciata non favorisce adesione alle normative del Dlgs 81.
Già dal sondaggio dei lavoratori postali effettuato dalla SLC CGIL nell’anno 2016 nel territorio di Lecco su un campione di oltre 80 operatori aveva fatto emergere che per l’80% dei lavoratori, le coperture degli organici erano insufficienti; da allora le numerose emorragie di personale hanno reso insostenibile molteplici mansioni ed impieghi, nonostante le stabilizzazioni effettuate.
Manca inoltre una costante valorizzazione delle differenti professionalità e competenze acquisite ed una corretta formazione permanente del personale da effettuarsi all’interno del normale orario lavorativo concordemente ai dettami del contratto applicato.
Husqvarna, primi spiragli
Sulla crisi Husqvarna, è stato fatto un passo avanti, ma la vertenza non è ancora chiusa. Nell’incontro che si è avuto ieri nella sede di Confindustria Lecco, organizzazioni sindacali, membri della Rsu e azienda hanno discusso del possibile utilizzo della cassa integrazione straordinaria per gli 81 lavoratori dei reparti produttivi che cesseranno di operare. Sulla “cassa” c’è un’intesa di massima e la stessa azienda si è detta disponibile alla sua applicazione in una lettera inviata al sindacato e al ministro dello Sviluppo economico in occasione dell’apertura della procedura di licenziamento.
Sul tavolo rimane il tema degli incentivi. Ieri si è iniziato a parlare di una possibile buonuscita per i dipendenti lasciati a casa. La discussione continuerà lunedì 24 giugno sempre nella sede di Confindustria Lecco.
“I lavoratori sono al nostro fianco – osserva Lorenzo Ballerini, Fim Cisl Mbl -. Nell’assemblea che si è tenuta oggi, 21 giugno, hanno dato al sindacato il mandato di continuare la trattativa. Da parte nostra cercheremo di sfruttare al meglio gli strumenti messi a nostra disposizione dalla legge per tutelare al massimo i lavoratori rimasti senza reddito. Lunedì quindi continueremo a trattare con l’azienda”.
Nova Milanese, un altro morto sul lavoro
Basta! È inaccettabile che un giovane lavoratore perda la vita in fabbrica: il lavoro è vita, non possiamo continuare ad aggiornare quello che sembra diventare sempre di più un bollettino di guerra per la Brianza. Siamo feriti a morte!», dolore e rabbia nelle parole dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per l’ennesima morte bianca.
Un giovane lavoratore metalmeccanico è deceduto a seguito di un incidente avvenuto ieri pomeriggio nell’azienda Trater di NovaMilanese.
Le organizzazioni sindacali avevano promosso una marcia unitaria dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza (Rls) proprio pochi giorni fa, il 7 giugno: una manifestazione che aveva sfilato per le vie del centro città al grido «#bastamortisullavoro». Sono sei gli operai che hanno perso la vita in questi primi mesi dell’anno sul nostro territorio a seguito di incidenti sul posto di lavoro.
«Un 2019 terribile. Moriamo tutti i giorni! – dichiara Giulio Fossati, membro della segreteria della Cgil Monza e Brianza –. Ogni incidente sul lavoro è una perdita irreparabile per l’intera società, è giunto il momento di mettere un punto a questa tragica storia. In che modo? Investendo sulla formazione, premiando le aziende virtuose e intensificando i controlli. Sul lavoro è fondata la nostra Repubblica. E il lavoro è elemento decisivo per la realizzazione di ciascuna persona, se non si garantiscono i lavoratori, non si garantisce lo sviluppo del nostro Paese».
«Ci ritroviamo a piangere – dichiara Mario Todeschini, membro della segretaria Cisl Monza Brianza Lecco – l’ennesimo morto sul lavoro sul nostro territorio. C’è solo una via obbligata per fare cessare questa situazione intollerabile: investire sulla formazione e far sì che le postazioni di lavoro siano conformi alle norme di sicurezza. Gli enti di controllo devono assumersi l’onere di svolgere controlli sempre più capillari e sistematici. Il lavoro, garantito dalla Costituzione, non deve essere mai causa di morte».
Questione Frigel
Si apre un nuovo fronte occupazionale in Brianza. Lo stabilimento Frigel di Ronco Briantino chiude e il destino dei suoi lavoratori è più che mai incerto. La vicenda inizia il 5 giugno quando ai 29 lavoratori viene notificato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo. L’azienda, nata nel 2011 dopo il fallimento e l’acquisizione della Cosfi, è specializzata in prodotti destinati al mercato oil&gas internazionale. Negli anni, pur avendo ottenuto commesse importanti, la redditività è stata negativa.
Fiom Cgil e Fim Cisl, preso atto della scelta aziendale di dismettere la produzione nel sito di Ronco Briantino, hanno chiesto che fossero messi in campo tutti gli strumenti legislativi per ridurre l’impatto sociale di tale scelta sui lavoratori.
«Abbiamo verificato con Regione Lombardia – spiegano i responsabili sindacali -, la possibilità di fare ricorso alla cassa integrazione straordinaria e, nonostante la Regione abbia confermato la possibilità di fare ricorso a questo ammortizzatore sociale, l’azienda si è resa indisponibile a fare ricorso a strumenti alternativi al licenziamento collettivo».
«Non comprendiamo – continuano i sindacalisti – la rigidità di tale scelta ma invitiamo nuovamente l’azienda ad un confronto aperto e franco per individuare tutti gli strumenti possibili per attutire l’impatto sociale della loro scelta. Chiediamo il rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno sempre svolto il loro ruolo con senso di responsabilità e oggi si trovano ad essere considerati un costo non sostenibile».
Fim e Fiom chiedono alle istituzioni di sostenere, per quanto di loro competenza, le istanze di questi lavoratori. Ogni giorno assistiamo allo svuotamento del tessuto produttivo, indirizzandoci sulla pericolosa china della stagnazione economica e produttiva e in questo scenario la politica non può chiamarsi fuori.
Se queste istanze non saranno accolte, i lavoratori e le organizzazioni sindacali metteranno in campo tutte le azioni e forme di protesta consentite per giungere al risultato.
Sedeky e Luca premiati dalla Cisl
Una delegazione Cisl ha incontrato oggi pomeriggio, alla Nostra Famiglia di Mandello del Lario, Sedeky e Luca Picariello.
Sedeky è nato in Ruanda, ha 33 anni e da più di dieci vive alla Nostra Famiglia di Mandello. E’ arrivato in Italia che di anni ne aveva 7; una fuga dalla guerra e dall’orrore, che è stata complicata dalla sua disabilità motoria e intellettiva.
Luca Picariello lavora al patronato Inas Cisl ed è assessore alle politiche sociali del Comune lariano. La loro storia sarà premiata come simbolo di “buona prassi” nell’ambito del bando “Flavio Cocanari”, in occasione dell’Assemblea organizzativa nazionale della Cisl, che si terrà a Roma dal 9 all’11 luglio.
«Siamo cresciuti insieme – ha detto Luca – e in questi anni ha dato molto di più lui a me che viceversa. E’ un rapporto che è cresciuto col tempo e si è radicato sempre di più». Oggi pomeriggio Sedeky e Luca hanno ricevuto una delegazione della Cisl che ha ufficializzato loro il riconoscimento che avranno nella capitale.
La delegazione della Cisl era composta dal segretario confederale Giorgio Graziani, da Silvia Stefanovichj, della Cisl nazionale, da Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco, da Mario Todeschini e Mirco Scaccabarozzi della segreteria Cisl Monza Brianza Lecco, da Paola Gilardoni della segreteria regionale, da Norberto Pandolfi responsabile lecchese del patronato Inas e da Franca Bodega, della segreteria della Fp Cisl Monza Brianza Lecco. Ad accoglierla alla Nostra Famiglia c’erano il dottor Maurizio Sala, responsabile amministrativo per la Lombardia della Nostra Famiglia, e Carla Andreotti, oltre al personale di questa Residenza Sanitaria Disabili che opera da trent’anni e accoglie 16 ospiti tra cui Sedeky e la sua connazionale Bea, arrivata insieme a lui dal Ruanda.
Una bellissima storia, questa di Luca e Sedeky, un’amicizia nata a Mandello e che continua tuttora. Grazie al suo lavoro al patronato Inas, Luca si è dato molto da fare per fare ottenere a Sedeky la nazionalità italiana e l’indennità spettantegli per la sua disabilità. Quello di Roma sarà un riconoscimento che vuole premiare la possibilità di andare oltre i presunti ostacoli legati alla disabilità ed alla diversità di culture.
Lo ha sottolineato Rita Pavan, segretaria generale della Cisl Monza Brianza Lecco: «Quello che vogliamo esprimere con questa visita è il profondo interesse che la Cisl riserva al tema del disagio. Superare le barriere, qualunque esse siano, è possibile e la storia di Luca e Sedeky ne è la dimostrazione».
Concetti ribaditi da Giorgio Graziani: «La Cisl è a fianco delle persone. Oltre alle questioni nodali legate al lavoro è bello rilevare che la Cisl è un sindacato di missione, che è al servizio della comunità. La storia di Luca e Sedeky ci ha emozionato ed oggi abbiamo avuto la prova della bellezza di un’amicizia capace di superare ogni difficoltà umana e burocratica».
Sanità privata, sciopero riuscito
Lavoratrici e lavoratori della sanità privata lombarda hanno aderito massicciamente alla giornata di sciopero generale proclamata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia.
Lo confermano i dati che stanno via via arrivando: chiusura totale delle sedi della Clinica Zucchi a Monza e Carate Brianza; all’Auxologico e alla Multimedica di Milano adesione all’80% e chiusi gli ambulatori; 70% di adesione alla Humanitas di Milano e al San Carlo di Paderno. A Varese, alla casa di cura Le Terrazze adesione al 70% come all’Ospedale di Suzzara (gruppo Kos), alla Multimedica di Castellanza circa il 60%, Mater Domini e Don Gnocchi circa il 65%. Nelle strutture private di Brescia l’adesione è stata pari all’80% per ogni sede e le lavoratrici e i lavoratori che non hanno partecipato al presidio regionale a Milano hanno volantinato con bandiere e cartelloni davanti alle rispettive cliniche. Alla Nostra Famiglia di Lecco l’adesione è stata del 70%. Questi sono solo alcuni dati.
Il presidio sotto la sede di Assolombarda a Milano è stato molto partecipato, colorato, determinato. Dal gazebo allestito sono intervenuti lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati provenienti da tutti i territori della Lombardia, per ribadire che non è più sostenibile questo blocco contrattuale. Le controparti Aris e Aiop sostengono di dover ricevere finanziamenti dalla Regione ma, intanto, fanno profitti senza riconoscere quanto dovuto ai propri dipendenti, cioè quelle operatrici e operatori che ogni giorno fanno andare avanti i servizi e che in tutti questi anni hanno anteposto il loro senso di responsabilità e il servizio di cura verso le persone. Non solo, in tutti questi anni hanno anche fatto sacrifici per venire incontro a situazioni di crisi, alle difficoltà delle aziende sanitarie private subendo tagli di personale, mancato riconoscimento di straordinari, appesantimento dei carichi di lavoro.
Oltre 50mila lavoratrici e lavoratori lombardi (tra i quali quasi 2.000 delle province di Monza e Lecco) attendono il legittimo rinnovo del contratto nazionale. Lo attendono circa 200mila operatori in tutto il paese. Un rinnovo dignitoso, che preveda il giusto riconoscimento salariale e professionale, il riconoscimento di nuovi diritti anche alla luce delle nuove norme. Dalla piazza di oggi, tra le diverse rivendicazioni affermate, c’è stata quella di vedere equiparato il contratto della sanità privata a quello della sanità pubblica. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Lombardia saranno al loro fianco nel sostenere ancora insieme: “stesso lavoro, stessi diritti, stesso salario”.
CISL: assegni familiari, pensioni più ricche
Ci sono persone che potrebbero ricevere un assegno pensionistico più pesante di quasi 50 euro. Ogni mese e, oltretutto, esentasse. Un’integrazione niente male, soprattutto per trattamenti economici non esagerati. Questa possibilità riguarda i pensionati che non sanno di aver diritto agli assegni famigliari. Questa prestazione rientra tra i cosiddetti diritti inespressi: cioè prestazioni che vengono riconosciute solo dietro domanda dell’interessato. Questa opportunità interessa potenzialmente oltre 9mila pensionati (sui 41mila che vivono in Brianza).
In questi giorni sono numerose le persone che chiedono chiarimenti alla sede della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco di via Dante. Anche perché dal 1° luglio sono entrati in vigore i nuovi limiti di reddito. «Perciò – precisa Stefano Buzzi, responsabile welfare Cisl Monza Brianza Lecco – forniamo le indicazioni principali sia per richiedere ex novo gli assegni famigliari, sia per mantenerli. La domanda per ottenere questa somma aggiuntiva va presentata all’Inps di competenza, esclusivamente per via telematica. Il consiglio è quello di rivolgersi al patronato Inas Cisl o agli agenti sociali della Fnp Cisl».
In questa maniera il pensionato può verificare i requisiti famigliari e di reddito a essi collegati: in caso di diritto agli arretrati, la prescrizione scatta dopo cinque anni. Va comunque precisato come questa misura aggiuntiva non spetti ai titolari di pensioni liquidate nella gestione commercianti e artigiani. Ne hanno invece diritto le persone titolari di pensioni liquidate con contribuzione da lavoro dipendente. L’elenco dettagliato comprende le pensioni vecchiaia lavoratori dipendenti (Vo), le pensioni superstiti lavoratori dipendenti (So) e le pensioni invalidità lavoratori dipendenti (Io).
Qualche esempio: per un nucleo famigliare composto da moglie e marito, senza figli, in cui nessuno dei componenti sia inabile, il reddito al quale far riferimento sarà quello del 2018 con validità per il periodo luglio 2019-giugno 2020. In questo caso, con un reddito famigliare complessivo fino a 13.894,19 euro, l’assegno famigliare sarà di 46,48 euro al mese. Se uno dei due coniugi fosse inabile al 100% con reddito 2018 fino a 25.469,94 euro, l’assegno mensile spettante sarà di 51,13 euro. L’assegno è esente da imposte e viene erogato per 12 mesi. L’importo dell’assegno non è soggetto a perequazione automatica, mentre i livelli di reddito sono rivalutati il 1° luglio di ogni anno. Esiste anche un caso in cui è possibile richiedere l’assegno per se stessi o per un nucleo famigliare formato dal solo richiedente. Questa opportunità può interessare una vedova o un vedovo o anche un maggiorenne, riconosciuto invalido al 100%, anche se ricoverato in una residenza sanitaria assistita. In questa situazione, con un reddito 2018 fino a 28.516,84 euro, l’assegno mensile sarà di 52,91 euro. Anche per queste condizioni è possibile richiedere all’Inps l’assegno famigliare. Questa possibilità, nella provincia di Monza, può riguardare circa 3mila persone tra le circa 6mila ricoverate nelle rsa.
CGIL: un successo per "Diritti alla festa"
“Siamo soddisfatti per la riuscita della festa. Torniamo a organizzare un evento di una certa portata dopo molti anni, siamo contenti della riuscita”. Al termine di Diritti alla festa – l’iniziativa di tre giorni targata Cgil Lecco con musica, divertimento, ma anche riflessioni sul mondo del lavoro e sull’attualità – il segretario generale Diego Riva traccia un bilancio e ricorda i momenti clou. “Abbiamo ricevuto la visita di Maurizio Landini, segretario generale nazionale, e della nostra struttura regionale – racconta -. Abbiamo registrato grande partecipazione durante l’attivo dei delegati lecchesi il venerdì pomeriggio, ma anche per iniziative artistiche come la rappresentazione teatrale e il concerto di domenica sera. Ovviamente anche la visita di Landini ha portato un vasto pubblico”.
Iperdì e Superdì a metà del guado
La vertenza IperDì e SuperDì è a metà del guado. Una trentina di punti vendita (su 45) è stata infatti acquisita da gruppi concorrenti (Famila, Il Gigante e Italmark). Qui sono stati ricollocati circa 350 lavoratori. Gli altri punti vendita rimangono invece chiusi e altri 350 lavoratori vivono grazie all’assegno di cassa integrazione straordinaria.
«La situazione – spiega Francesco Barazzetta, Fisascat Cisl Mbl – non è ancora risolta. Le trattative per la cessione dei punti vendita chiusi proseguono al ministero per lo Sviluppo economico. Noi speriamo che, al più presto, si trovi una soluzione che permetta di dare un lavoro a chi è rimasto senza». Anche perché la cassa integrazione scade in autunno.
«Siamo a metà dell’opera – conclude Barazzetta -. I lavoratori sono in attesa, nella speranza che qualche grande player del settore della grande distribuzione si faccia avanti e permetta di risolvere una crisi che ha colpito duramente i lavoratori».
Fiom, questione Growermetal
In data 31 Luglio 2019, successivamente alle assemblee coi lavoratori, è stato sottoscritto dalla RSU (Annarita Locatelli), la FIM MONZA BRIANZA LECCO (Lorena Silvani), FIOM CGIL (Domenico Alvaro) e il rappresentante della Growermetal, nella persona di Paolo Cattaneo con l’assistenza di Mario Gagliardi dell’API di Lecco, un accordo riguardante la contrattazione aziendale.
Fondata nel 1950, Growermetal conta circa 130 dipendenti, è oggi una affermata realtà nella produzione di rondelle elastiche di sicurezza, di particolari metallici tranciati secondo specifica del cliente e di molle per armamento ferroviario. Fin dalle origini la Growermetal è rimasta saldamente ancorata alle sue origini di società indipendente controllata dalla famiglia Cattaneo giunta alla seconda generazione.
Situata a Calco, a 40 Km a Nord di Milano, Growermetal è presente in Italia, in Europa e in tutte le principale aree economiche mondiali quali Nord America, Medio oriente, Cina e altri paesi dell’estremo oriente
Il risultato raggiunto, per alcuni aspetti, è importante ed innovativo non tanto dal punto di vista economico, ma sopratutto dal punto di vista normativo dove si è condivisa la scelta di puntare a considerare il lavoratore non solo come soggetto titolare di diritti sul lavoro ma anche come persona facente parte di una collettività più ampia dove si rende sempre più necessaria un’azione di sensibilizzazione sui problemi ambientali, sulla discriminazione e violenza di genere, sulle pari opportunità tra uomo e donna, contro le molestie partendo dai luoghi di lavoro, senza tralasciare naturalmente i temi tradizionali della contrattazione aziendali come quelli riguardanti la formazione, l’ambiente e sicurezza sul lavoro, sugli orari di lavoro e ovviamente quello salariale.
In particolare sulla discriminazioni e violenza di genere si è concordato per le vittime di violenza di genere un periodo aggiuntivo retribuito di un mese di congedo straordinario ai tre previsti dalle leggi vigenti, la possibilità di adattare l’orario di lavoro sempre per questi soggetti alle proprie esigenze con possibilità di trasformare anche il proprio contratto da tempo pieno a part-time se fosse necessario. Viene previsto attraverso un modulo di formazione specifico, fatta al momento dell’assunzione per sensibilizzare i lavoratori a tenere nei luoghi di lavoro comportamenti dl rispetto degli altri al di là della nazionalità, sesso, religione, condizione fisica o qualsiasi altro motivo di discriminazione.
Di fronte al problema ambientale anche all’interno dei luoghi di lavoro si possono diffondere buone pratiche e pertanto con l’azienda, con il supporto della RSU e delle OO.SS, si promuoverà una serie di campagne/attività di sensibilizzazione per ridurre gli sprechi (di acqua, di energia elettrica, di prodotti chimici, ecc…) e la produzione dei rifiuti (carta, plastica, rifiuti derivanti dal processo produttivo, ecc…) con l’obiettivo di contribuire a rendere l’attività aziendale maggiormente eco sostenibile.
Installando per esempio, apparecchi di erogazione di acqua microfiltrata, con l’obiettivo di eliminare il consumo di acqua in bottigliette e la conseguente produzione di rifiuti di plastica, fornendo a ogni dipendente una borraccia personalizzata che potrà riempire con acqua erogata gratuitamente dagli impianti di distribuzione, con relativo risparmio economico per lo stesso lavoratore.
Viene data attenzione al miglioramento della sicurezza, elemento fondamentale per le criticità ad oggi presenti nel settore metalmeccanico, attraverso un rafforzamento degli interventi preventivi, come quello rappresentato dalla registrazione ed analisi dei mancati infortuni e fornendo al Rls maggiori strumenti informativi.
Sulla malattia vi è una tutela maggiore di quella prevista dal contratto nazionale di riferimento per i casi più gravi e certificati, dove sarà garantita l’erogazione al 100% dello stipendio rispetto al 50%.
Dal punto di vista economico avremmo voluto e si sarebbe potuto, ottenere qualcosa in più, visto anche l’andamento positivo dell’azienda. in ogni caso si è ottenuto un impianto del premio di risultato che tenendo conto dell’evoluzione del mercato in cui opera Growermetal e degli investimenti effettuati, dovrebbe portare ad un incremento nei prossimi anni degli importi erogati nel passato utilizzando anche, per il raggiungimento di questo obiettivo la legislazione in vigore sulla tassazione agevolata dei premi e utilizzo di sistemi di welfare aziendale.
Si è ottenuto inoltre per i lavoratori degli impianti funzionanti a ciclo continuo, circa una ventina, un incremento delle indennità nei turni più disagiati.
Un accordo approvato al 85% dei lavoratori presenti nella assemblea dove sono stati illustrati tutti i contenuti.
Sanità pubblica: sciopero il 24 ottobre
Il 4 ottobre i lavoratori delle Aziende socio-sanitarie territoriali di Lecco e di Monza incroceranno le braccia. Uno sciopero, quello convocato dalle Rsu e dalle organizzazioni sindacali, arrivato dopo aver provato, spiegano i responsabili sindacali, a trovare, invano, forme conciliative con la controparte.
Tanti i punti contestati dai rappresentanti dei lavoratori: dalla montagna di ore di straordinarie e di ferie accumulati e solo in parte pagate al ricorso al personale tramite agenzie interinali senza utilizzare le graduatorie aziendali passando per l’accentramento dei servizi con l’acquisizione di competenze prima in campo all’ex Asl, le vaccinazioni e servizi anche di tipo amministrativo come lo sportello di cambio medico.
«Abbiamo rilevato una non soddisfacente volontà da parte della direzione aziendale di coinvolgere preventivamente le rappresentanze sindacali sui riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità derivanti da modifiche e scelte organizzative inerenti i servizi – commentano i sindacalisti -. Non solo, nonostante la disponibilità al confronto, nessun riscontro è pervenuto dalle direzioni».
Durante la giornata di sciopero del 4 ottobre saranno garantite le prestazioni indispensabili, ovvero i servizi minimi essenziali, in osservanza delle regolamentazioni di settore e aziendali.
Diecimila lecchesi coinvolti nel rinnovo del contratto di Metalmeccanica
Sono oltre diecimila le lavoratrici e i lavoratori del Lecchese interessati dal rinnovo del contratto nazionale dell’Industria Metalmeccanica. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno creato una piattaforma unitaria per il rinnovo e stanno presentando il documento nelle aziende. Tra i punti principali c’è la richiesta di aumento salariale sul trattamento economico minimo dell’8%, maggiore formazione e più sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Cerchiamo anche di recuperare alcune lacune dal punto di vista delle condizioni e dei diritti fondamentali – afferma il segreterio generale della Fiom Cgil Lecco Maurizio Oreggia – per cercare di arginare una frammentazione contrattuale ed una precarietà sempre più presente nelle aziende. Andiamo a rinnovare un contratto importante, pensiamo rappresenti una sfida anche per le aziende”. Ulteriori contenuti riguardano inquadramento, partecipazione dei lavoratori nei processi di innovazione tecnologica, la conciliazione vita lavoro, il fondo pensionistico integrativo e sanitario.
In questi giorni i funzionari dei tre sindacati sono impegnati nelle assemblee per presentare l’ipotesi di piattaforma. “Entro la metà del mese di ottobre avremo l’esito delle consultazioni – sottolinea Oreggia -. Il nostro obiettivo è far conoscere le rivendicazioni a più lavoratori possibili, così che possano essere partecipi dell’intero processo, che ci auguriamo giunga ad un ipotesi di accordo che, per essere convalidata, sarà ulteriormente sottoposta al voto di tutti i lavoratori e le lavoratrici”.
Fondamentale è la sicurezza sul lavoro: “Bisogna fare più formazione per ridurre gli incidenti, ma non dimentichiamo che ci sono anche le malattie professionali, molto meno evidenti, ma altrettanto invalidanti – spiega il segretario della Fiom -. Chiediamo che sia comune il massimo impegno per salvaguardare le persone che lavorano”.
Sciopero ASST
Lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Asst di Lecco, già preannunciato a inizio luglio, è stato ufficialmente proclamato per venerdì 4 ottobre. – Una data che abbiamo scelto in raccordo con i sindacati di Monza e Brianza, per dare maggiore visibilità alla protesta visto che anche loro, dopo lo stato di agitazione, hanno deciso per lo sciopero del personale dell’azienda socio sanitaria territoriale – afferma Catello Tramparulo, Segretario Generale della Fp Cgil Lecco. Certo, due è meglio che uno, per parafrasare uno spot di qualche tempo fa. Ma ora stiamo sulle ragioni vostre, dello sciopero monzese scriveremo nei prossimi giorni. – Il cuore della protesta è il personale, l’attenzione da dargli: bisogna finirla di considerare lavoratrici e lavoratori come accessori, quando sono il motore che fa girare i servizi – commenta Tramparulo.
Le problematiche sono sempre quella lanciate nel corso della conferenza stampa unitaria di luglio: il taglio di 650 mila euro sul costo del personale, le carenze di organico cui si supplisce cambiando l’orario dei servizi e non magari assumendo tramite graduatoria esistente, l’assunzione di operatori socio sanitari per il periodo estivo attraverso agenzie interinali. – Altre rivendicazioni vertono sull’attivazione indiscriminata, da parte della direzione aziendale, della mobilità d’urgenza, ma anche sul non aver assegnato il lavoro part time – aggiunge il sindacalista. – E vogliamo parlare di straordinari e ferie che i lavoratori non riescono a smaltire, o di indennità previste dal contratto nazionale che non vengono erogate, tipo l’indennità tre turni? L’ambulatorio stress lavoro correlato perché non è stato aperto? Il progetto accoglienza dov’è finito? Insomma di carne al fuoco ce n’è molta, senza dimenticare le esternalizzazioni dei servizi che vanno fermate in difesa della sanità pubblica. Il suo perimetro si fa sempre più stretto e questo va a compromettere il diritto universale alla salute dei cittadini –. In vista dello sciopero del 4 ottobre continuano le assemblee nelle varie strutture sanitarie del territorio: ieri all’Ospedale Mandic di Merate, oggi all’ospedale Umberto I di Bellano e domani all’ospedale Manzoni di Lecco. – Stiamo decidendo cosa fare per lo sciopero che sarà di 2 ore con presidi e volantinaggio – chiude Tramparulo.
Corso di formazione
Un corso di formazione per i lavoratori metalmeccanici. La Commissione Formazione della Fiom Cgil Lecco ha organizzato un seminario di due giorni per far conoscere meglio il mondo sindacale ai propri delegati. Mercoledì 18 e giovedì 19 settembre ben 18 lavoratori si sono trovati al Circolo Libero Pensiero per imparare nozioni sulla storia della Fiom e della Cgil, sulla struttura organizzativa, sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro e sui servizi che offre la Camera del lavoro.
“Si è trattato di un corso di primo accostamento – afferma Silvia Milani, componente della segreteria provinciale Fiom – utile per avvicinare sempre più i nostri delegati al mondo del sindacato. Siamo soddisfatti per la partecipazione e per l’attenzione che hanno dedicato”.
Il corso è stato tenuto dal Comitato Formazione, rappresentato dalla stessa Milani, inseme al funzionario Domenico Alvaro e ai membri del direttivo Renato Valsecchi e Maurizio Astorino. Durante la seconda giornata di seminario sono intervenuti anche Antonio Galli per l’Inca, il direttore del Caaf lecchese Massimo Cannella e Marina Fumagalli, referente di Nidil. I delegati hanno poi visitato la Camera del lavoro lecchese e incontrato il segretario generale della Cgil provinciale Diego Riva.
“È il secondo corso che seguo con la Fiom – racconta Ndiaga Diop, delegato della Ihi di Cernusco Lombardone -, mi è piaciuta particolarmente la parte storica con i filmati. Sapevo alcuni aneddoti, ma non così bene. Sono contento di far parte di un’organizzazione che è sempre stata coerente con i propri ideali”.
Sciopero vigilanza
Filcams Cgil Lecco, Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco e Ulitucs del Lario: “A tutto c’è un limite, lavoratori e lavoratrici meritano rispetto e un contratto dignitoso”.
Sono circa 70mila in tutta Italia, di cui circa 15mila nella sola Lombardia, gli addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari in attesa del nuovo contratto scaduto nel lontano 2015.
Una trattativa iniziata ben più di tre anni fa e che ad oggi, nonostante le proposte concrete fatte dalle organizzazioni sindacali, non ha ancora definito punti cruciali per i lavoratori quali: incrementi salariali, cambi d’appalto, classificazione del personale, salute e sicurezza e contrattazione di secondo livello.
“Non è accettabile – affermano le segreterie delle tre categorie – che le associazioni datoriali continuino a presentarsi al tavolo con posizioni inammissibili e a totale svantaggio dei lavoratori su varie aree tematiche. Gli incrementi salariali proposti sono a dir poco vergognosi, così come la richiesta di una flessibilità assoluta a favore delle sole imprese risulta inaccettabile. Emerge una mancanza di rispetto nei confronti dei migliaia di lavoratori di un settore tanto delicato, quanto complesso”.
“Ci aspettiamo – concludono i sindacalisti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – che anche la politica e il Governo non si limitino solo ad affidare buona parte della sicurezza del Paese a questi lavoratori ma che si impegnino anche a restituire dignità agli stessi attraverso il valore del lavoro, dei contratti nazionali e della loro applicazione. A maggior ragione per un settore strategico per la sicurezza dei cittadini, dove le politiche di dumping contrattuale, in barba alle norme in materia di appalti, sono all’ordine del giorno”.
articolo in aggiornamento continuo
parzialmente da comunicato stampa
“Non c’è dubbio che organizzare iniziative del genere porta a conoscere il passato e affrontare presente e futuro – spiega –. Bisogna parlare di più delle leggi razziali del 1938, così si può capire meglio cosa significhi oggi chiudere i porti e i centri di accoglienza”. Riva ricorda anche i sacrifici di molti lavoratori lecchesi negli anni dell’occupazione nazifascista. “Gli operai di Bonaiti, Badoni, Caleotto e File, furono protagonisti di azioni di resistenza e per questo furono deportati”.
Da anni Cgil, Cisl e Uil organizzano il viaggio che anche quest’anno ha l’Alto patrocinio del Presidente della Repubblica. “Questa iniziativa – prosegue il segretario generale – ci sta dando soddisfazioni perché le persone partecipano con vivo interesse e grandi motivazioni, non per fare un giro in treno o per stare a casa da scuola”.
Mirco Scaccabarozzi, segretario della Cisl Monza Brianza Lecco, ricorda che “la Memoria è un valore civile e va vissuto tutti i giorni per ricordarlo. La nostra Costituzione nega la dottrina del fascismo”. Il sindacalista ha già partecipato all’iniziativa negli scorsi anni. “L’esperienza lascia una traccia profonda – sottolinea –, si può vedere la negazione dell’umano. È giusto che siano gli studenti a partecipare al viaggio”.
“Parlare delle leggi razziali nazifasciste fa capire quanto è complicato capire le cose che avvengono oggi, come i porti chiusi e i centri d’accoglienza svuotati”, sottolinea successivamente Riva.
Riguardo alla legge 132, ex decreto sicurezza, Scaccabarozzi aggiunge: “Questo sistema non ci piace, perché è una negazione dei diritti. Dobbiamo impedire la pedagogia dell’odio, che ancora oggi qualcuno continua a mettere in campo”.
Durante il tragitto in treno ci saranno conferenze e laboratori, mentre in Polonia i partecipanti visiteranno le città e prepareranno spettacoli.
Le organizzazioni sindacali ringraziano le aziende che hanno finanziato l’iniziativa, ovvero Acel Service, Novatex e Technoprobe.
A proposito di Cgil Lecco, cambia la segreteria
La Cgil Lecco ha la sua segreteria. Lunedì mattina l’Assemblea generale, alla presenza del segretario generale della Cgil Lombardia Elena Lattuada, ha votato positivamente la proposta del segretario generale Diego Riva. La squadra è composta da Francesca Seghezzi e Marco Brigatti. Per lei è una riconferma: era già segretario della Camera del lavoro dal settembre 2017, con alle spalle esperienze in Filcams, Flai, Nidil e Fisac tra Bergamo e Lecco. Brigatti, già segretario generale dello Spi lecchese, in passato ha svolto attività all’Ufficio stranieri e al Nidil.
L’86,57% dei componenti dell’assemblea ha votato a favore della proposta.
“L’obiettivo è avere una squadra che guardi ai problemi veri – afferma Riva -. Nel discorso programmatico, nello scorso congresso, avevo detto che avrei costruito una segreteria snella, per prendere decisioni e affrontare le sfide con velocità. Per questo ho proposto Brigatti e Seghezzi”.
“Proseguiremo con il lavoro che già stavamo portando avanti” sottolinea Seghezzi, mentre Brigatti, ringrazia Riva per la fiducia e annuncia “massimo impegno, certamente non inferiore a quello profuso in questi anni in categoria”.
Durante la mattinata è stato anche salutato l’ex segretario generale della Cgil Lecco Wolfango Pirelli, che andrà a lavorare nella sfera della Cgil lombarda.
Studenti lecchesi anche a Roma
A proposito di studenti, si è svolto ieri a Roma l’incontro tra i giovani ambientalisti di Fridays For Future (tra cui anche quelli lecchesi), il ministro all’Ambiente, alla Tutela del Territorio e del Mare Sergio Cota e il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Presenti alunni delle scuole superiori e delle Università.
Altre iniziative della CGIL
Il piano concordatario alla Maggi Group sarà modificato. È stato questo l’impegno assunto dai vertici dell’azienda metalmeccanica di Olginate nell’incontro avvenuto martedì pomeriggio negli uffici di Confindustria a Lecco. Al tavolo, insieme ai dirigenti della società e ai propri avvocati e consulenti legali, c’erano anche i sindacalisti di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil.
“Siamo riusciti a dare continuità a un percorso che verbalmente avevamo già condiviso con l’azienda e che porterà alla modifica del piano concordatario – spiega il segretario generale della Fiom Cgil Lecco Maurizio Oreggia che sta seguendo la situazione dei 53 lavoratori insieme alla funzionaria Elena Rossi –. I rappresentanti della Maggi hanno comunicato che già domani procederanno con la richiesta di proroga di 45 giorni al giudice, così da ottenere anche un rinvio dell’adunanza dei creditori. È molto importante, perché così si potranno apportare integrazioni al piano concordatario che abbiano come obiettivo il riposizionamento di tutti i crediti dei lavoratori al 100%, oltre a un piano complessivo che sia ancora più credibile rispetto a quello presentato prima. Anche nella relazione del commissario, infatti, non emergeva una valutazione positiva”. Per questo l’azienda è interessata a rivedere il documento.
“Le integrazioni da inserire comunicateci dall’azienda – prosegue Oreggia – riguardano l’apporto di finanza esterna da parte di uno dei soci, che ha dato disponibilità a garantire liquidità che andrà a onorare tutta la parte che mancava per coprire i crediti dei lavoratori. Ulteriori risorse potranno derivare dalla vendita di alcuni immobili”.
Giuseppina Cogliardi nuovo segretario generale dello Spi Cgil Lecco
Giuseppina Cogliardi è il nuovo segretario generale dello Spi Cgil Lecco. Con il 75,5% dei voti favorevoli l’Assemblea generale della categoria dei pensionati ha eletto colei che succede a Marco Brigatti, entrato nella segreteria della Cgil Lecco poche settimane fa. Valmadrerese, insegnante, ha lavorato nelle scuole elementari, poi alla scuola per stranieri e quindi in carcere. Nel mentre ha partecipato alla vita sindacale nel direttivo della Sns Cgil. Pensionata dal 2005, ha portato avanti esperienze politiche e ha fatto volontariato nello Spi, prima a Oggiono e poi a Lecco. Dopo l’esperienza nella segreteria di Brigatti ora prende il suo posto.
“Lavorerò con grande entusiasmo – afferma Cogliardi – senza mai risparmiarmi. Ringrazio il mio predecessore per tutto ciò che ha fatto per la categoria”. “Pinuccia è sorretta da forti motivazioni e da una conoscenza superiore alla mia dei meccanismi di questo territorio – afferma Brigatti -. Con le sue competenze sarà in grado di abbracciare le tante nuove sfide dello Spi e mantenere l’equilibrio delicato tra continuità e rinnovamento”.
All’assemblea hanno partecipato anche il segretario generale della Camera del lavoro di Lecco Diego Riva, il segretario organizzativo dello Spi Cgil nazionale Stefano Landini e il segretario generale dello Spi Cgil Lombardia Valerio Zanolla.
Questione Limonta
Assemblea fuori dai cancelli della Limonta di Costa Masnaga nella giornata di giovedì dalle 12.15 alle 15.15. L’iniziativa si colloca nell’ambito di una serie di rivendicazioni avanzate dai lavoratori, dopo quattro ore di sciopero già effettuate con la partecipazione pressoché totale dei dipendenti nei reparti produttivi. Come si legge dal comunicato firmato dalle rsu aziendali e da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, i lavoratori rivendicano infatti una giusta revisione dei valori del premio di risultato legato alla qualità che tenga conto dei cambi di mix produttivo e dei maggiori margini aziendali, spazi idonei per consumare il sacchetto mensa per i lavoratori del secondo e terzo turno o, in alternativa, una giusta compensazione economica.Chiedono inoltre che le trattative e discussioni già fatte per definire i giusti livelli di inquadramento dentro l’azienda diventino un accordo aziendale e non restino nei cassetti della direzione per un utilizzo a spot ed unilaterale, ma anche una maggior attenzione ai carichi di lavoro che causano stress e portano ad una esasperazione dei rapporti interpersonali le cui conseguenze ricadono poi tutte su di loro. “In sostanza si richiede di ristabilire non solo corrette relazioni industriali, ma anche il rispetto della dignità di lavoratrici e lavoratori che quotidianamente si impegnano all’interno dell’azienda e che ne garantiscono le elevate performance economico finanziarie” è scritto sulla nota.
“Al di là delle questioni economiche la cosa peggiore è l’atteggiamento che l’azienda tiene nei confronti dei dipendenti – afferma il segretario generale di Filctem Cgil Lecco Nicola Cesana –. Abbiamo sottoscritto un premio di risultato due anni fa, pensando che quell’integrativo aziendale potesse in qualche modo aggiungere soldi ai dipendenti, perché nell’ultimo bilancio la sola Limonta di Costa Masnaga Garbagnate Monastero ha fatto 145 milioni di euro di fatturato e 15 milioni di euro di utile netto. Il premio legato al Mol è aumentato e quello legato al Peq è diminuito. Come se per l’azienda la redistribuzione della ricchezza attraverso il contratto integrativo aziendale dovesse essere a saldo zero. A noi questo non va assolutamente bene”.
Giorno di sciopero per la Husqvarna
“In data odierna le maestranze unitamente alla RSU della ditta Husqvarna Italia spa di Valmadrera
hanno proclamato una giornata di sciopero per evidenziare una situazione dal punto di vista
lavorativo sempre più stressante.
In questi ultimi tempi le lettere di contestazione disciplinare sono aumentate esponenzialmente e la
direzione aziendale ha assunto toni e modi ritenuti dalle lavoratrici e dai lavoratori intimidatori e non più tollerabili.
A tutto ciò si aggiunge una situazione preoccupante anche dal punto di vista organizzativo e produttivo anche per quanto riguarda la tenuta occupazionale del sito di Valmadrera.
I lavoratori e le lavoratrici si augurano che all’incontro in calendario nella giornata del 12 Aprile p.v si possano avere tutti i chiarimenti e le rassicurazioni da parte aziendale per poter continuare ad avere uno spirito collaborativo così come avvenuto in questi anni”.
7 marzo: cerimonia in memoria dei Caduti a Lecco
Lecco ricorda i deportati a seguito degli scioperi del 7 marzo 1944. Nel 75° anniversario dei fatti accaduti sotto l’occupazione nazifascista Cgil, Cisl, Uil, Anpi, Provincia e Comune di Lecco hanno celebrato il sacrificio dei 35 operai arrestati, tra cui faceva parte anche Pino Galbani, che per anni ha portato la propria testimonianza dell’esperienza di Mauthausen.
Alle 9 è partito il corteo dalla chiesa di Castello fino al Parco 7 marzo in corso Matteotti per un omaggio floreale e l’intervento del presidente di Anpi Lecco Enrico Avagnina. Poi la tappa alla lapide di via Castegnera e quindi la celebrazione nell’aula magna dell’istituto Bovara.
“Abbiamo cercato in questi anni di tenere viva la Memoria con varie iniziative nelle scuole – afferma il sindaco di Lecco Virginio Brivio -. Gli scioperi del 7 marzo sono stati un tassello fondamentale per la Resistenza”.
Il preside dell’istituto Bertacchi Raimondo Antonazzo ha invitato i ragazzi a essere “militanti della Memoria perché il silenzio equivale all’omertà e noi non ne abbiamo bisogno”. Anton Lorenci, studente della scuola di via XI Febbraio, ha raccontato l’esperienza con l’iniziativa In treno per la Memoria. “Sono stato due volte ad Auschwitz – racconta non senza un filo di commozione -. Mi ha colpito lo spazio immenso, il Blocco 23, dove c’erano 6 milioni di nomi di persone che sono morte. È stata un’esperienza forte che fa riflettere”.
Giancarla Pessina, presidentessa onoraria dell’Anpi lecchese è stata una testimone della deportazione degli operai dopo lo sciopero, insieme anche a Emilia Dell’oro, figlia di Alessandroche morì nel lager. “Dopo 75 anni è facile dimenticare certe cose – sottolinea Pessina -. Nel tempo si cancellano tante cose, ma questi momenti non si dimenticano”.
Il segretario generale della Uil del Lario Salvatore Monteduro, a nome anche di Cgil e Cisl, insiste sul parallelo tra gli anni dell’occupazione e l’attualità. “Serve prestare attenzione all’uso delle parole, perché si sta creando una civiltà di odio – afferma -. Nel disagio e nella povertà si trova humus fertile per alimentare l’odio”.
Il coro della scuola Stoppani ha allietato l’evento, chiudendo la cerimonia con Bella ciao e Fischia il vento.
Poste: CGIL, SLC CGIL
"L'AZIENDA RISPONDA A NOSTRE OBIEZIONI SU DISCRIMINAZIONI LAVORATORI"
“È grave che Poste Italiane, una delle più grandi aziende pubbliche di servizio del Paese, non abbia ritenuto utile approfondire e rispondere alle obiezioni da noi sollevate su temi sensibili e delicati come quelli che riguardano il diritto delle persone a non subire discriminazioni”. Lo affermano in una nota congiunta la Cgil Nazionale e la Slc Cgil.
“Infatti – proseguono – nel recente accordo sulla mobilità nazionale, che non abbiamo sottoscritto, sono evidenti le pratiche discriminatorie che possono essere esercitate nei confronti dei lavoratori in rapporto alle diverse condizioni di abilità fisica”.
“La nostra organizzazione – sottolineano Cgil e categoria – si fregia di avere una storia centenaria in difesa dei diritti dei lavoratori, a partire da quelli oggettivamente più deboli. Questo non ci ha impedito di agire come una delle parti sindacali più responsabili nell’accompagnare il risanamento e il rilancio di Poste Italiane, anche con la firma di importanti accordi a partire da quello che ha posto le basi per la ripresa del settore del recapito e della logistica”.
“Auspichiamo che il management, che giustamente rivendica i risultati economici raggiunti dall’azienda in questi anni, sappia anche dimostrare una sensibilità adeguata nel rispettare i diritti dei più deboli, e misurarsi, cercando le risposte possibili, con i rilievi che la categoria dei lavoratori della comunicazione ha correttamente sollevato”, concludono Cgil e Slc Cgil.
Europa: la dimensione sociale
Perché è nata l’Europa? E oggi, a oltre 60 anni dalla sua fondazione, quali sono i suoi reali poteri e le sue prospettive future? In un’economia globale, ogni Stato può pensare di agire da solo per difendere i propri interessi? Ma davvero l’Euro è la causa di tutti i nostri problemi? E infine, nell’Europa di oggi, che ruolo ha il sindacato? E quale ruolo potrebbe avere nell’Europa di domani?
Se ne discute mercoledì 10 aprile (ore 17) nella sala conferenze di Villa Gussi (via Mazzini 41) a Vimercate, nel corso della conferenza «Europa sempre e comunque? Quali azioni per una giustizi sociale». Intervengono: Franco Chittolina, presidente Apice Europa; Giuseppe Iuliano, responsabile Dipartimento internazionale Cisl, membro Cese. Coordina i lavori: Tino Fumagalli, Consigliere Ferpa (Sindacato unitario pensionati europeo).
Presidio fuori dalla clinica Mangioni
Da dodici anni non viene rinnovato il contratto della sanità privata. Per questo i lavoratori del settore, tra cui quelli de La Nostra Famiglia, della Clinica Mangioni e della Clinica Talamoni, sono scesi in presidio in via Leonardo da Vinci.
“Chiediamo che sia riconosciuta la nostra professionalità – afferma Flavio Concil, segretario di Fp Cgil Lecco -. Le associazioni datoriali Aris e Aiop fanno orecchie da mercante alle legittime richieste di rinnovo del contratto nazionale di lavoro. Addirittura avanzano la richiesta che sia la parte pubblica, ovvero le Regioni, ovvero tutti i cittadini, a farsi carico al 100% dei costi del rinnovo”.
Nel pomeriggio di venerdì, dopo le 17, i lavoratori hanno manifestato, coinvolgendo anche gli automobilisti e i passanti, molti dei quali hanno manifestato solidarietà nei loro confronti.
Fiom, firmato l'accordo di secondo livello alla Voss Fluid
Firmato l’accordo di secondo livello alla Voss Fluid Srl. Lunedì 15 aprile, dopo le assemblee svoltesi nella scorsa settimana per la presentazione dell’ipotesi d’accordo, votata favorevolmente ad unanimità dai lavoratori, è stato siglato da Fim Monza Brianza Lecco e Fiom Lecco, insieme alle Rsu, l’accordo di secondo livello all’azienda produttrice di tecnologia idraulica per collegamenti e fornitore di sistemi di tubature idrauliche pronte al montaggio. La gamma di prodotti comprende numerosi componenti di collegamento, sistemi di raccordi di tubature, valvole per tubi flessibili, apparecchi di premontaggio e diversi strumenti ausiliari. In azienda sono occupati attualmente circa 120 lavoratori.
L’accordo integrativo di secondo livello arriva dopo almeno dieci anni d’assenza di contrattazione normativa ed economica aziendale e dopo anni difficili prima che la proprietà passasse alla Voss, multinazionale tedesca. Nell’accordo integrativo sono stati raggiunti risultati innovativi per la parte normativa: rafforzate le relazioni sindacali, viene data importante attenzione alla sicurezza e alla prevenzione infortuni, implementando un’analisi condivisa delle postazioni di lavoro che comportino un’intensa attività manuale e attraverso l’istituzione e l’analisi congiunta del registro dei mancati infortuni, e sperimentazione dei break formativi come metodo innovativo sulla formazione sicurezza lavoratori. Per la formazione e professionalità è stato rafforzato il percorso della formazione continua di 24 ore pro capite a lavoratore come da Ccnl con registrazione individuale tramite registro formativo. Viene riconosciuto economicamente il maggior disagio di coloro che lavorano sul turno notturno, un’indennità economica per la flessibilità dell’orario di lavoro, aumentata la quota azienda per il fondo pensionistico e definizione di un premio di risultato. Si presta importante e fondamentale attenzione alla conciliazione vita/lavoro dei dipendenti, con rafforzamento della procedura di richiesta ferie/par, permessi per i neopadri e sopratutto con il riconoscimento di nove ore di permesso retribuito per le visite specialistiche per dipendenti che possono essere cumulate per gli anni di vigenza del contratto interno, inoltre c’è un impegno a integrare, rispetto a quanto prevede il contratto nazionale il riconoscimento economico per le malattie lunghe.
Infine si sono concordate condizioni di miglior favore per i dipendenti vittime di violenza di genere e verifiche semestrali tra la Rsu e l’azienda per l’applicazione delle pari opportunità.
Lorena Silvani (Fim Monza Brianza Lecco) e Domenico Alvaro (Fiom Lecco) dichiarano: “Dopo dieci anni di assenza di contrattazione normativa e economica, l’accordo raggiunto è concreto e innovativo, l’azienda gestita da una multinazionale tedesca ha prospettive di sviluppo economiche con conseguenti possibili future assunzioni. Riconosce l’importanza della formazione, della sicurezza, della conciliazione vita/lavoro e della parte economica. Sono stati inseriti temi fondamentali e innovativi, condividendo azioni contro discriminazioni e violenze di genere. Le organizzazioni sindacali sostengono da tempo, attraverso campagne mirate, che tutte le forme di violenza debbano essere considerate una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona e questo partendo dai luoghi di lavoro. Inoltre è necessario riconoscere, esaminare e studiare la fattibilità di interventi e azioni positive idonee a diffondere comportamenti coerenti con le pari opportunità nel rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, per la tutela dei soggetti più deboli presenti in azienda”.
LA CGIL LECCO CHIEDE LA REVOCA DEL “REGOLAMENTO DI CALOLZIOCORTE PER I CENTRI DI ACCOGLIENZA
La Cgil Lecco è fermamente contraria alla redazione del “Regolamento di Calolziocorte per i Centri di Accoglienza” che istituisce limitazioni, distanze e luoghi sensibili per la dimora dei richiedenti asilo politico.
Così il Direttivo della Camera del lavoro territoriale ha votato all’unanimità un ordine del giorno in cui chiede all’Amministrazione comunale calolziese di revocare il regolamento. Per questo sarà in piazza, insieme al Coordinamento “Noi tutti migranti”, di cui è parte attiva, sabato 27 aprile.
Ecco l’Ordine del giorno completo:
Ordine del giorno Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Lecco
sulla vicenda del Regolamento di Calolziocorte per i Centri di Accoglienza
Il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Lecco, riunito in data 18 aprile 2019 esprime la più ferma condanna e lo sdegno per la decisione del Comune di Calolziocorte di approvare il “Regolamento Comunale per le strutture di accoglienza per i migranti”, che introduce limitazioni, distanze e luoghi sensibili per le nuove eventuali collocazioni di Centri di accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo, e che di fatto afferma una ghettizzazione inaccettabile ed ingiustificabile nei confronti di queste persone.
Ancora una volta si tenta di mettere assieme il tema dell’immigrazione con quello della sicurezza, un accostamento che ignora dati statistici ed anche le importanti e positive esperienze locali, anche all’interno dello stesso comune, che lo smentiscono nel modo più assoluto.
L’individuazione poi di zone rosse e blu e di luoghi sensibili coincidenti con scuole, oratori e biblioteche, con una dichiarata equiparazione al regolamento per le macchinette del gioco d’azzardo appare ancora più fuori luogo, offensiva e irrispettosa della dignità che ogni persona ha in quanto essere umano.
Perché tenerli lontani da questi luoghi? Sono contagiosi? Disturbano l’estetica ambientale o si allude ancora ad un potenziale criminale insito nella condizione di migrante?
Un regolamento siffatto non rispetta i principi stabiliti nella nostra Costituzione né della Convenzione di Ginevra; appare invece chiaramente come un’operazione propagandistica, che strizza l’occhio al dilagare di posizioni politiche e concrete azioni, sempre più caratterizzate da razzismo e xenofobia, e si espone ai rilievi delle norme antidiscriminatorie.
La vicina ricorrenza del 25 aprile, che ha sancito con la Resistenza la vittoria della democrazia sul nazifascismo e della convivenza civile contro il dominio dell’uomo sull’uomo, rafforza la necessità di opporsi con decisione contro ogni rigurgito di discriminazione ed esclusione che sempre più stanno trovando spazio in questa fase storica anche nel nostro paese.
Per queste ragioni, unendosi alla richiesta di revoca del Regolamento avanzata dalle forze democratiche, dalle realtà associative e dalla società civile del territorio, il Comitato Direttivo della Camera del Lavoro di Lecco, con il Coordinamento “Noi tutti migranti” in cui la CGIL è parte attiva, conferma l’adesione alle iniziative sul tema già in programma per le prossime giornate che culmineranno nella manifestazione del pomeriggio del 27 aprile a Calolziocorte ed impegna tutte le categorie a contribuire con la massima partecipazione.
Cambio appalto alla mensa de La Nostra Famiglia di Bosisio
Cambio appalto alla mensa de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini. Dal 2007 il servizio è affidato ad aziende esterne e il prossimo 13 maggio ci sarà il cambio di gestione. Per i 25 lavoratori (e per gli utenti) non ci saranno modifiche negative. Lavoreranno infatti lo stesso numero di ore e non perderanno le tutele.
“Siamo riusciti a mantenere l’articolo 18 per i 25 lavoratori della mensa, che preparano circa tremila pasti al giorno – afferma Diego Verdoliva, funzionario Filcams Cgil Lecco –. Per tutti i dipendenti si applicheranno le norme precedenti al Jobs act. Questo per noi è davvero un ottimo risultato”. Il perché è presto detto. “Ricordiamoci sempre che il Jobs act ha eliminato la reintegra e nei cambi appalto prevede l’azzeramento dell’azianità di servizio, quindi un peggioramento delle condizioni in caso di licenziamento”.
Simply/Auchan di Lecco, sciopero per voci di vendita della società
Sciopero al Simply Sma. Giovedì 2 maggio, dalle 10 alle 12, i lavoratori del negozio di vicolo San Giacomo a Lecco incroceranno le braccia. In tutta Italia sono circa ottomila i lavoratori del gruppo, coinvolti su una rete di 260 negozi a gestione diretta, a cui si aggiungono 1260 punti vendita affiliati.
“Siamo venuti a conoscenza da parte della stampa di trattative segrete per la cessione di rete di vendita Sma – spiega Barbara Cortinovis, segretario generale di Filcams Cgil Lecco –. Per questo chiediamo chiarezza. È arrivato il momento che il Gruppo Auchan Retail comunichi le proprie intenzioni, perché se la risposta a una lunga crisi è l’uscita dal mercato italiano, attraverso misteriose operazioni di vendita, noi non ci stiamo! Ribadiamo la nostra richiesta ad aprire un tavolo a livello di confronto nazionale sulla gestione della crisi, che metta al centro la difesa dei lavoratori, la salvaguardia dell’occupazione e, sopratutto, chiediamo trasparenza”.
Un incontro per il Mandic
"Più volte abbiamo dimostrato che queste regole non tengono in alcun modo in considerazione la morfologia del territorio Meratese, per il quale il plesso ospedaliero è particolarmente strategico a livello territoriale, riguardo l’attuazione della Legge 23/2015, alias sanità territoriale. Non verrebbero infatti prese in considerazione le difficoltà e la complessità assistenziale del territorio se il pronto soccorso di Merate dovesse essere chiuso per le 12 h notturne. Questo impatterebbe negativamente sulla catena dei soccorsi, cagionando a chi vive a Merate e nell’hinterland la negazione del diritto alla salute. E questo vale ovviamente come principio anche per tutta la realtà territoriale della provincia di Lecco. Si chiede pertanto che Regione Lombardia, pur nella consapevolezza delle contingenti disponibilità finanziarie, anziché adottare le regole della cd “coperta corta”, intervenga in aiuto dei territori con regole organizzative attente e con più Personale Medico e Sanitario. Le Scriventi chiedono quindi un incontro urgente con le SS.VV. affinché la Regione si faccia carico di questa criticità, per scongiurare ulteriori problemi per i cittadini meratesi e i Lavoratori della ASST di Lecco".
Il Concerto del Primo Maggio
Torna come ogni anno il Concerto del Primo Maggio a Lecco. Le sigle sindacali territoriali Cgil, Cisl, Uil organizzano un momento di festa e divertimento, ma anche di riflessione, nella giornata mondiale dedicata ai lavoratori.
Al centro della giornata ci sarà il tema dell’Europa, dei diritti, del lavoro, dell’unità del Paese secondo i principi della Costituzione ribadendo la nostra contrarietà all’idea di autonomia differenziata che sta venendo avanti. I problemi che dobbiamo affrontare, infatti, hanno anche quella dimensione.
C’è bisogno di più Europa, di un’Europa diversa da quella dell’austerità, lontana dai cittadini e dai lavoratori. Abbiamo bisogno di un’Europa capace di dare prospettive di lavoro ai giovani, aperta al mondo, fattore di stabilità e pace, che sa accogliere.
L’evento inizierà alle 14.30 con la cerimonia al Monumento dei Caduti sul lavoro in largo Caleotto. Insieme alla sezione provinciale dell’Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori invalidi e mutilati del lavoro) i dirigenti e i delegati sindacali omaggeranno i morti sui luoghi di lavoro.
L’iniziativa si sposterà poi in piazza Cermenati, dove alle 15.30 inizierà lo spettacolo vero e proprio. Ad aprire il concerto ci saranno i Migranti con i loro suoni e ritmi. Alle 16.30 poi la parola andrà ai Delegati di Cgil, Cisl, Uil, che racconteranno le proprie esperienze, quindi toccherà all’Assessore del Comune di Lecco Riccardo Mariani e a Rita Pavan, Segretaria Generale della Cisl Monza Brianza Lecco, che parlerà a nome delle Segreterie Territoriali Cgil-Cisl-Uil.
A seguire ci sarà l’esibizione di C’esco e i Musicanti di Brahma, noto gruppo lecchese. La band, composta da sette musicisti che suonano canzoni con contaminazioni di ogni genere (rock, folk, psichedelico, blues, punk, etnico e non solo) terrà il concerto in città prima di spostarsi per un breve tour in Olanda.
In caso di maltempo il concerto si svolgerà allo Spazio Teatro Invito di via Ugo Foscolo.
CISL, Voss: sì all'integrazione
I lavoratori della Voss Fluid hanno approvato il l’ipotesi di accordo di secondo livello siglato da Fim Cisl e Fiom Cgil,
La Voss Fluid, che ha 120 dipendenti e appartiene alla multinazionale Voss, produce tecnologia idraulica per collegamenti e fornisce sistemi di tubature idrauliche pronte al montaggio. La gamma di prodotti comprende numerosi componenti di collegamento, sistemi di raccordi di tubature, valvole per tubi flessibili, apparecchi di premontaggio e diversi strumenti ausiliari.
L’integrativo di secondo livello arriva dopo una decina di anni di assenza di contrattazione normativa ed economica. Nell’accordo sono stati raggiunti risultati innovativi per la parte normativa: rafforzate le relazioni sindacali, data importante attenzione alla sicurezza, implementando un’analisi condivisa delle postazioni di lavoro che comportino un’intensa attività manuale, istituzione del registro dei mancati infortuni ,e sperimentazione dei break formativi come metodo innovativo sulla formazione sicurezza lavoratori; per la formazione e professionalità è stato rafforzato il percorso della formazione continua di 24 ore pro-capite a lavoratore come da contratto nazionale con registrazione individuale tramite registro formativo; viene implementato il riconoscimento economico per il pasto notturno, le percentuali turni, riconosciuta l’ indennità economica per cambio turno, aumentata la quota azienda per il fondo pensionistico e premio di risultato variabile con opzione al lavoratore di usufruirne il pagamento in welfare.
Si presta attenzione alla conciliazione vita/lavoro dei dipendenti, con rafforzamento della procedura di richiesta ferie/par, permessi per i neo padri e riconoscimento di 9 ore di permesso retribuito per le visite specialistiche per dipendenti che possono essere cumulate per gli anni di vigenza del contratto interno e impegno a integrare il riconoscimento economico per le malattie lunghe.
Condivisione di miglior favore per i dipendenti vittime di violenza e incontri semestrali tra la Rsu e l’Azienda per le pari opportunità.
«Dopo 10 anni di assenza di contrattazione normativa e economica – spiega Lorena Silvani, Fim Monza Brianza Lecco -, l’accordo raggiunto è concreto e innovativo, l’azienda gestita da una multinazionale tedesca, ha prospettive di sviluppo economiche con conseguenti possibili future assunzioni. Riconosce l’importanza della formazione, della sicurezza, della conciliazione vita/lavoro e del riconoscimento economico. Sono stati inseriti temi fondamentali e innovativi ,condividendo azioni di miglior favore contro discriminazioni e violenze di genere.
Il sindacato sostiene da tempo, attraverso campagne mirate, che tutte le forme di violenza debbano essere considerate una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona.
Inoltre è necessario riconoscere ,esaminare, studiare la fattibilità di interventi ed azioni positive idonee a diffondere comportamenti coerenti con le pari opportunità nel rispetto delle disposizioni di legge e contrattuali, per la tutela delle lavoratrici e lavoratori».
SPI Lecco: nuova segreteria
Lo Spi Cgil Lecco ha la nuova segreteria. Con l’85% dei voti favorevoli l’Assemblea generale ha approvato la proposta del segretario generale Giuseppina Cogliardi di farsi affiancare da Mauro Crimella e Guerrino Donegà. “Entrambi vengono da una storia di lunga esperienza sindacale, con ruoli importanti – sottolinea Cogliardi –. Sono sicura che riusciremo a fare un buon lavoro di squadra, di dialogo e proficua collaborazione con le categorie e la segreteria della Cgil, senza mai dimenticare l’importanza di essere nei territori tra i nostri volontari”.
Donegà ha 62 anni, ha un passato nella Funzione pubblica e nella segreteria della Camera del lavoro lecchese, mentre Crimella ha 59 anni e ha avuto ruoli importanti in Fillea prima di passare allo Spi, categoria in cui è stato negli ultimi tre anni.
“L’ingresso nella segreteria dei pensionati è per me un traguardo gratificante – afferma Crimella –, ringrazio i delegati per la fiducia”. Anche Donegà ringrazia chi ha votato per lui e aggiunge: “Prendo questo incarico quando sto per andare in pensione. Metterò a disposizione le mie competenze e tutto ciò che ho imparato nel sindacato”. Saluta lo Spi Ernesto Messere che andrà a lavorare per la Camera del lavoro lecchese.
All’assemblea generale hanno partecipato il segretario generale dello Spi regionale Valerio Zanolla e il segretario generale della Cgil Lecco Diego Riva.
Flai: anche da Lecco contro il caporalato a Roma
Una grande manifestazione unitaria a Roma, sabato 11 maggio, di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per accendere i riflettori sul lavoro agricolo e dell’industria alimentare. Un’occasione per lanciare la nuova piattaforma con la richiesta forte di aumentare i salari dei lavoratori e rinnovare i contratti nazionali fermi da anni per alcune categorie (per gli operai forestali da sette, per gli allevatori addirittura da dieci). E per protestare per la mancanza di ammortizzatori sociali per i lavoratori della pesca e per chiedere l’applicazione della legge 199 per combattere il caporalato.
La manifestazione “Le radici del lavoro” si colloca nell’ambito delle iniziative di Cgil, Cisl e Uil promosse a partire dal 9 febbraio. Si svolgerà a Roma, in piazza della Bocca della Verità, con la partecipazione del segretario generale della Cgil Maurizio Landini e dei segretari generali aggiunti di Cisl Luigi Sbarra e Uil Pierpaolo Bombardieri.
Anche da Lecco partirà una delegazione della Flai Cgil. “Si tratta di una manifestazione importante per combattere la piaga del caporalato, diffusa anche nel nostro territorio – afferma il segretario organizzativo della categoria lecchese Massimo Sala –. Scendiamo in piazza per tutelare i diritti dei lavoratori del settore, questione su cui incentrata la nuova piattaforma per il rinnovo dei contratti nazionali ancora fermi”.
A Olgiate Molgora la Festa del Lavoro
Tre giorni di festa, divertimento, musica e riflessioni sul lavoro. Arriva Diritti alla festa, l’evento estivo creato e organizzato dalla Cgil Lecco con il patrocinio del Comune di Olgiate Molgora. Dal 28 al 30 giugno, nell’area di via della Corna (località San Zeno), andrà in scena un fine settimana di divertimento, musica, compagnia, ma anche riflessioni sul mondo del lavoro, sui diritti, sulla sostenibilità ambientale, sull’inclusione e sull’attualità politica del momento. Ospite principale sarà il segretario generale della Cgil nazionale Maurizio Landini che aprirà l’appuntamento durante la giornata di venerdì. Dopo il saluto alle delegate e ai delegati, alle 18.30 sarà sul palco, intervistato da Massimo Rebotti, giornalista del Corriere della Sera ed ex direttore di Radio Popolare. Al termine dell’incontro toccherà al concerto di Papayas e, a seguire, Francy and the soul room.
Sabato, dalle 10 alle 19, si terrà il Mercatino delle Pulci, ad accesso gratuito, con l’intento di promuovere le buone pratiche del riuso, mentre la sera, dopo le 21, suoneranno The Bluebeaters, gruppo ska italiano nato nel 1994, oggi attivissimo con l’uscita dei singoli Ancora un giorno insieme a Willy Peyote e Mamma perdonami con Coez.
A Olginate nuova morte sul lavoro
Un altro incidente mortale sul lavoro nel Lecchese. Sabato, intorno alle ore 12, all’interno dell’azienda di autotrasporti Battazza a Olginate, ha perso la vita Daniele Della Bella, 27 anni di Lecco. Secondo quanto appreso – la dinamica è al vaglio delle forze dell’ordine – il decesso potrebbe essere avvenuto in seguito a una banale caduta.
Il giovane sarebbe inciampato cadendo all’indietro e battendo la testa. Subito nello stabilimento è arrivata un’ambulanza dei Volontari del Soccorso di Calolzio e l’automedica, ma tutti i tentativi di salvare la vita al giovane sono risultati vani.
Poco dopo sono subito accorsi i carabinieri e il personale dell’Ats che cercheranno di appurare l’esatta dinamica del drammatico incidente.
Daniele Della Bella, lecchese classe 1992, era nipote di Angelo Battazza, negli anni passati titolare dell’azienda e Presidente Onorario della Calcio Lecco 1912, squadra di cui Della Bella era tifoso.
«Il 2019 – commenta amara Rita Pavan, segretaria generale Cisl Mbl – è l’annus horribilis degli incidenti sul lavoro. Da gennaio hanno perso la vita sette persone nel Lecchese e in Brianza. Quella della sicurezza sui luoghi di lavoro sta diventando un’emergenza. Come sindacato chiediamo che gli enti preposti mettano in campo tutti i mezzi possibili per evitare il ripetersi di simili tragedie. Non si può pensare di uscire di casa la mattina per andare a lavorare e non farvi più ritorno. Un lavoro più sicuro è per noi la precondizione per parlare di lavoro».
Proprio per attirare l’attenzione su questo dramma, la Cisl, insieme a Cgil e Uil, hanno deciso alcune iniziative unitarie. Dopo il presidio organizzato il 17 aprile davanti alla sede di Regione Lombardia per rivendicare più sicurezza nei luoghi di lavoro e la festa del Primo maggio dedicata alla sicurezza negli ambienti lavorativi, si proseguirà il 20 maggio con attivo unitario dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza della Brianza e il 7 giugno con la marcia dei Rls della Brianza. L’assemblea unitaria dei Segretari generali e dei delegati alla sicurezza ha anche elaborato una Piattaforma unitaria «Sicurezza e salute sul lavoro: il lavoro è vita».
«Il sindacato intende essere protagonista di una nuova stagione di sviluppo del territorio – conclude Rita Pavan -, senza assistere a un nuovo aumento degli infortuni e a una diffusione di nuove malattie professionali. In tema di prevenzione, i sindacati ribadiscono come il Decreto Legislativo n. 81/2008 rappresenti il primo strumento di riferimento, anche se tuttora necessita di diversi decreti attuativi».
Nasce un nuovo sportello della Fiom
Nasce uno sportello per l’assistenza ai fondi metalmeccanici. Dal prossimo primo giugno partirà la nuova iniziativa della Fiom Cgil Lecco dedicata agli iscritti che lavorano nell’industria e nella piccola e media impresa che vogliono saperne di più su Metasalute, Cometa, Ebm, Ebm Salute eFondapi.
Sarà il funzionario Ivan Martorano a gestire lo sportello che avrà permanenza in tre sedi. Il lunedì sarà a Oggiono, negli uffici di via del Lazzaretto, dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 18.30, il mercoledì lo sportello sarà aperto nel Meratese, nella Camera del lavoro di via Piave 1 a Robbiate, dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 18.30. A Lecco, in via Besonda inferiore, sarà aperto il giovedì (dalle 17 alle 18.30) e il venerdì (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30).
“Con questo nuovo strumento la Fiom di Lecco si rafforza nel territorio – spiega il segretario generale Maurizio Oreggia – in quanto il nuovo funzionario, oltre al lavoro di sportello, affiancherà nell’attività sindacale Antonio Guzzi e Domenico Alvaro nella zona del Meratese. Questo per noi è un importante investimento umano che si aggiunge a una struttura già composta da sette funzionari, oltre al sottoscritto e a due impiegate dell’apparato tecnico. L’obiettivo è di garantire una sempre maggiore tutela alle lavoratrici e ai lavoratori metalmeccanici del territorio”.
Anche da Lecco solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell'Aria
"Le scriventi Organizzazioni Sindacali Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola di Lecco, alla luce dei fatti accaduti alla docente di Palermo, esprimono la più profonda solidarietà alla professoressa Rosa Maria Dell’Aria, sospesa dal servizio in maniera del tutto iniqua. Le suddette OO.SS., dichiarando la loro totale contrarietà ad un modus operandi che risulta lesivo della dignità del lavoro e delle persone, sottolineano l’assoluta importanza del rispetto dei principi costituzionali che garantiscono libertà di insegnamento e di pensiero, fondamentali per l’esercizio di una cittadinanza attiva.
I fatti di Palermo ci dicono molto sullo stato di salute della nostra Democrazia e di come si voglia attaccare la Scuola come servizio pubblico in grado di creare cittadini liberi e consapevoli, colpendo chi lavora nella stessa con professionalità e coerenza, sminuendone il ruolo e il valore professionale. Ciò che è accaduto alla professoressa Dell’Aria è il sintomo di una pericolosa tendenza della politica a invadere e condizionare gli spazi in cui si esercitano l’azione didattica e l’autonomia delle istituzioni scolastiche. Una tendenza che potrebbe facilmente accentuarsi nella prospettiva, da combattere e respingere nettamente, di un governo del sistema scolastico non più unitario e nazionale ma affidato alla competenza delle singole regioni.
Le Organizzazioni Sindacali, seppur consapevoli degli sviluppi di queste ore che parlano di una possibile revoca del provvedimento di sospensione, continuano a chiedere con forza l’immediato ritiro della sanzione e si impegnano ad attivare tutte le iniziative necessarie a garanzia di pluralismo, difesa delle prerogative professionali, tutela delle libertà costituzionali, difesa della Democrazia".
CISL: Vismara avanti, piano
Alla Vismara di Casatenovo si lavora. La società, travolta dalle difficoltà del Gruppo Ferrarini di Reggio Emilia, è stata ammessa al concordato preventivo e, a settembre, si terrà l’assemblea dei creditori. Nel frattempo l’attività procede, sebbene a scartamento ridotto.
«Siamo in una fase transitoria – spiega Enzo Mesagna, segretario generale Fai Cisl Monza Brianza Lecco -. L’azienda sta aspettando che il concordato venga omologato e si prevede che questo passaggio sia in autunno inoltrato (tra ottobre e novembre). Solo a quel punto ci potrà essere una svolta».
La svolta potrebbe essere rappresentata dal definitivo ingresso nell’assetto proprietario della Amadori, colosso del settore agroalimentare italiano e, in particolare, del comparto avicolo. Rappresentanti del gruppo verranno cooptati già nel consiglio d’amministrazione a giugno.
«Siamo con il fiato sospeso – conclude Mesagna -. Se la procedura andrà in porto, la Vismara potrebbe riprendere a produrre a pieno regime. Ovviamente la nostra speranza è questa. Seguiremo passo passo il processo tutelando sempre l’interesse dei lavoratori».
CISL, sanità privata al Giro d'Italia
Una manifestazione eclatante che metta in evidenza l’urgenza di rinnovare il contratto. Il 26 maggio, lavoratori della sanità privata, insieme ai rappresentanti Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, saranno a Ponte Lambro (davanti alla Nostra Famiglia) in occasione del passaggio del Giro d’Italia di ciclismo con uno striscione unitario per chiedere che si trovi un accordo dopo il fallimento del tentativo di conciliazione in prefettura del 17 maggio scorso.
Il blocco del contratto nazionale pesa sulle retribuzioni ma anche sull’organizzazione dei servizi in centinaia di strutture. «Le strutture sanitarie – spiegano i sindacalisti – competono sul mercato, fanno profitti, ma non ne riconoscono merito e valore alle operatrici e operatori, alle professionalità che ogni giorno si adoperano per soddisfare i bisogni di salute delle persone e la qualità dei servizi. Troppo comodo sbandierare l’eccellenza delle prestazioni a spese e sulle spalle degli altri».
Alla manifestazione del 26 maggio, seguirà uno sciopero che si terrà il 5 giugno (con presidio davanti alla sede di Assolombarda in via Pantano 9 a Milano). «L’astensione dal lavoro – osserva vuole dare una sferzata alle controparti datoriali Aiop e Aris che, attraverso il rinnovo del Ccnl, devono restituire diritti. Devono, perché il contratto di lavoro è un diritto e non un privilegio».
CISL: incidenti sul lavoro, servono investimenti
Il settore necessiterebbe maggiori investimenti di risorse umane e di strumenti di prevenzione. Purtroppo resta ancora molto da fare sul comparto della sicurezza sulle aree di lavoro. I numerosi incidenti mortali lo dimostrano: a livello nazionale, a oggi, sono stati 248, un dato che sale a 505 se si comprendono anche i morti in itinere, ossia avvenuti nel tragitto casa-lavoro e viceversa. Nella sola Brianza sono 5 i lavoratori che hanno perso la vita sul luogo di lavoro. Dati evidenziati nel corso dell’attivo unitario Cgil, Cisl e Uil dei delegati e dei rappresentanti dei lavoratori della sicurezza (Rls).
Il tema è molto sentito tra i lavoratori. La conferma arriva anche dagli oltre 200 partecipanti all’incontro ospitati al Teatro Binario 7 di Monza. Questo appuntamento fa parte di una serie di iniziative promosse dai sindacati per tenere alta l’attenzione sulla questione: Cgil, Cisl e Uil brianzole si ritroveranno venerdì 7 giugno per la marcia degli Rls, che in mattinata partirà dalle sede Inal per concludersi davanti alla prefettura di Monza.
Monza e Brianza, in Lombardia, è la seconda provincia per quanto riguarda i livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro. Davanti c’è solo Milano. «Non è, ovviamente, un dato sul quale cullarsi – precisa Giacomo Pintus, capo di gabinetto della Prefettura di Monza e Brianza –, ma una base di partenza per migliorare ulteriormente».
Durante l’incontro è stata evidenziata la necessità di aumentare il numero dei controlli nelle aziende che, al momento, sono limitati. «La percentuale di ispezioni nei luoghi di lavoro da parte dell’Ats non supera il 5% – precisa Giulio Fossati, membro della segreteria provinciale della Cgil –, questo significa che un’azienda verrebbe controllata una sola volta ogni 20 anni. Ad ogni modo, a migliorare leggermente il dato ci pensa la nostra Ats, che in Brianza raggiunge l’8».
«Serve un sistema di controlli più intenso – dichiara Pierluigi Rancati, membro della segreteria regionale della Cisl –, in Lombardia le ispezioni hanno interessato 30mila aziende su 480mila».
«C’è un rapporto di collaborazione tra i diversi soggetti interessati – Elena Rovati, Rlst Uil Brianza –, ma resta ancora da percorrere un bel pezzo di strada».
Le organizzazioni sindacali hanno fatto notare come alcuni provvedimenti del Governo non facilitino il contrasto agli infortuni sul lavoro. Il Decreto «Sblocca cantieri», per esempio, ha ampliato la possibilità del subappalto dal 30 al 50%. Inoltre, il taglio delle tariffe Inail per tre anni ha ridotto la premialità delle aziende che investono di più in sicurezza.
Alcuni Rls hanno evidenziato le difficoltà del proprio ruolo: «In riunione – afferma un Rls del settore metalmeccanico – siamo tutti d’accordo, ma una volta in fabbrica ci troviamo ad affrontare i problemi da soli».
CISL: Cottarelli, più fondi all'UE
In vista delle elezioni del 26 maggio per il rinnovo del Parlamento europeo, vi proponiamo una sintesi di Varese News dell’intervento di Carlo Cottarelli, economista dell’Università Cattolica, tenuto a Varese.
Erano circa in 100 persone ad ascoltare l’economista Carlo Cottarelli nell’aula magna dell’università dell’Insubria di Varese, ultimo atto del ciclo di incontri Che cosa l’EUROPA fa per me? ideato e diretto da Cristina Bellon, giornalista, collaboratrice de La Stampa-Tuttogreen, e organizzato da CSA Client & Project Supervisors Association, con il patrocinio dell’Università degli Studi Insubria di Varese, della Provincia di Varese, del Comune di Varese, della Camera di Commercio di Varese, della Fondazione Giacomo Ascoli.
Un incontro-dibattito, che – dopo i saluti del sindaco di Varese – ha visto protagonisti, oltre a lui, anche Massimo Gaudina, rappresentante della Commissione Europea a Milano, e Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera che, tra pessimismi e momenti di speranza, ha chiarito il ruolo dell’Europa, al di là dei luoghi comuni, per lo più falsi, che circolano negli ultimi anni.
«Si descrive spesso l’Europa come un posto dove burocrati non eletti decidono sulle nostre teste, ma non è vero quasi nulla – spiega Gaudina – Innanzitutto, non è vero che sono burocrati, tutti i vertici sono politici. Secondo, non è vero che non sono eletti: sono proposti dai governi e votati dal parlamento europeo, il che significa che non c’è una votazione diretta ma sono frutto di una legittimazione democratica. Terzo, non è vero che decidono: propongono, ma la decisione finale è degli Stati».
«La sensazione che l’Europa sia un enorme e difficoltoso meccanismo burocratico, per certi versi è quasi comprensibile – sottolinea Cottarelli -. In effetti, le regole sui conti pubblici europei sono di una complicazione estrema. Ma sono regole che non sono state volute dai burocrati, ma dai Paesi membri. Sono una prova di equilibrismo tra gli Stati assurda».
Ma cosa vorrebbe, Cottarelli, dall’Europa? «Cosa vorrei? Un’Europa che conta qualcosa nel mondo: tra la potenza americana e quella cinese, l’Europa rischia di rimanere schiacciata se non diventa forte. E l’unico sistema per esserlo è restare uniti. Capisco: sto facendo un discorso da sovranista, ma da sovranista europeo. Chi fa il sovranista nazionale non sa di essere una formica, nel mondo. E una formica sovranista non va da nessuna parte».
Per farlo l’Europa dovrebbe gestire più soldi: «Il bilancio dell’Unione Europea comprende l’un per cento del Pil del continente. Negli USA il bilancio federale conta invece il 25% del Pil: con cifre del genere lo Stato può fare molto di più per i cittadini – sottolinea Cottarelli -. C’è chi ha calcolato la giusta proporzione che può essere del 7-8% del Pil oppure del 10% compreso l’esercito. Un bilancio centrale europeo di dimensione più grossa potrebbe finalmente rendere visibile l’Europa per i cittadini, che riceverebbero la loro pensione o il sussidio di disoccupazione dall’Europa, e avere servizi comuni più importanti. Ma non ci spero molto al momento».
Il percorso, però, è ancora giovane: «La Ue ha solo 60 anni, che nei tempi di formazione di uno Stato, non sono molti. Continuando nel percorso intrapreso, abbiamo tutto il tempo per consolidarlo. Anche gli Stati Uniti hanno avuto bisogno di più tempo».
La storia della CISL
"In Italia serve una presenza come quella Cisl. Qualcuno l’ha chiamata una “splendida anomalia”, cioè un modo diverso di intendere l’azione sindacale.
Perché? Perché ha avuto sempre il coraggio di andare contro corrente per modernizzare l’azione sindacale.
I principi e i valori su cui si fonda la nostra azione sono precisi e forti:
- l’autonomia, dai governi e dai partiti, per tutelare gli interessi di lavoratrici e lavoratori ed in particolare dei propri iscritti;
- la solidarietà, che unisce i forti ai deboli, gli occupati ai disoccupati, gli anziani ai giovani;
- la libertà di associazione sindacale e il ruolo primario dell’associazionismo, per dare senso e forza alle esigenze comuni, per far contare e dare dignità a tutti nel lavoro e nella società.
La nostra azione si basa su quattro strumenti, la contrattazione, la concertazione, la partecipazione, la tutela individuale:
- la contrattazione, per migliorare e aggiornare il rapporto tra lavoratori e produzione;
- la concertazione, per impegnare tutti gli interessi e le forze (imprenditori, governo, amministrazioni) a trovare comuni soluzioni ai grandi problemi del Paese;
- l’occupazione, lo sviluppo e la riforma dello stato sociale;
- la partecipazione, affinché chi lavora, chi concorre alla produzione sia anche protagonista delle scelte e possa intervenire nelle decisioni che lo riguardano;
- la tutela individuale, attraverso i servizi, per garantire che le conquiste, le opportunità, i diritti ma anche i doveri che contrattiamo e che concertiamo siano alla portata di ciascuno.
L’attuale Segreteria territoriale è composta da Rita Pavan, Segretaria Generale, Mirco Scaccabarozzi e Mario Todeschini".
La storia della Uil Lecco
Alberto Limonta e Pierluigi Polverari sono i padri fondatori della UIL a Lecco negli anni settanta.
Di cultura socialista, hanno contribuito con la loro onestà culturale, a far crescere il movimento sindacale. Pierluigi Polverari successivamente ha intrapreso la carriera politica per il Partito socialista divenendo vice sindaco della città di Lecco e parlamentare.
Negli anni novanta è stato travolto dall’onda di Tangentopoli, interrompendo bruscamente il suo impegno al servizio dei cittadini e lavoratori. La sua vicenda giudiziaria lo ha segnato profondamente e, dopo otto lunghi anni di battaglie nelle aule dei Tribunali, finalmente si è visto riconoscere la sua innocenza.
Gli è stata assegnata anche la benemerenza cittadina, accettata dalla moglie Dora e dal figlio Marco dopo che lo stesso ex parlamentare l’aveva rifiutata ritenendola, un atto tardivo e forse di ipocrisia.
Pierluigi Polverari, nel marzo 2013, muore a 67 anni, la UIL lecchese gli ha dedicato il grande salone della camera sindacale di Corso Martiri 54, mentre ad Alberto Limonta la sede del patronato Ital-UIL.
CGIL: presidio fuori dalla Husqvarna di Valmadrera
Prosegue il presidio fuori dalla Husqvarna di Valmadrera. L’azienda è vuota, mentre decine di dipendenti sono in assemblea permanente fuori dai cancelli dello stabilimento che produce motoseghe e tosaerba. L’obiettivo è di riaprire un confronto con la multinazionale svedese che preveda altre soluzioni alla dismissione completa della produzione. A turno i lavoratori dello stabilimento presidiano l’area, ininterrottamente, da lunedì mattina. Non li ha fermati la pioggia incessante delle prime ore, alcuni sono rimasti pure la notte e gli spiragli di sole sono arrivati come un buon auspicio. Che però sembra lontano. Con loro anche i sindacalisti che da sempre seguono la realtà e che li assistono in queste ore, interessandosi costantemente riguardo l’evoluzione della vicenda.
“Stiamo parlando di persone la cui età media rende difficile una ricollocazione in un territorio che non sta dimostrando la capacità di gestire una trasformazione che attraversa tutto il Paese. Del resto preoccupa la mancanza di ammortizzatori sociali come lo era la mobilità, oggi non più a disposizione” afferma il segretario generale della Fiom Cgil Lecco Maurizio Oreggia, passato nella mattina di martedì al presidio valmadrerese per parlare con i lavoratori. “Stiamo seguendo la vicenda con la massima attenzione e impegno, per questo faremo tutto ciò che ci è possibile per sbloccare una situazione inaccettabile – prosegue –. Nel passato, anche in questa realtà, sono stati richiesti e ottenuti sacrifici importanti ai lavoratori e diventa oggi difficile accettare una decisione così drastica. Sono ore difficili, dobbiamo rimanere tutti uniti per trovare una soluzione”. Anche perché il rischio vero, in questi casi, è dividere i dipendenti tra garantiti e non. Dei 102 lavoratori sono 80 quelli oggi a rischio, ovvero coloro che hanno mansioni legate alla produzione. Ma il futuro è incerto per tutti.
“Lunedì 3 giugno ci sarà un incontro anche con i vertici di Confindustria – spiega il segretario della Fiom lecchese Fabio Anghileri, che sta seguendo la questione in prima persona –. Intanto stiamo parlando con il sindaco Antonio Rusconi e attendiamo risposte dalle istituzioni, perché ci diano una mano. Ci siamo già attivati per un tavolo istituzionale in Provincia”. Proprio nella mattinata di martedì il neoprimo cittadino di Valmadrera ha raggiunto il presidio dei lavoratori, per parlare con loro e confortarli. “La Husqvarna è un’azienda storica che i miei concittadini conoscono da sempre, da quando si chiamava McCulloch – sottolinea il sindaco –. Ricordiamo poi che non ci sono solamente i 102 lavoratori coinvolti, ma anche i terzisti e i dipendenti delle cooperative. Quindi sono molte di più le famiglie che vengono toccate”. Rusconi ha già dato disponibilità a essere parte attiva ai tavoli e a sensibilizzare colleghi e istituzioni.
Tra i dipendenti c’è grande rammarico. “L’azienda ci ha detto che avendo eliminato il prodotto McCulloch non ne hanno altri da inserire – dice Renato Valsecchi, rsu –. Ma questo marchio è stato rilanciato in Europa da Valmadrera, negli anni ‘80 con le motoseghe, ma ora lo hanno classificato come poco redditizio”.
Lo sciopero dei pulitori a Roma
Filcams Cgil Lecco a Roma per lo sciopero per il rinnovo del contratto Pulizie e servizi integrati/multiservizi. Anche una delegazione lecchese, guidata dal segretario generale Barbara Cortinovis, ha partecipato alla manifestazione di venerdì 31 maggio nella capitale per lo sciopero nazionale indetto da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
Lo sciopero riguarda 600.000 lavoratori e lavoratrici in tutta Italia, in prevalenza donne. Si tratta di quei lavoratori e quelle lavoratrici “invisibili“ che tutti i giorni nei luoghi pubblici e privati trovare il nostro posto di lavoro pulito.
Questione Husqvarna: continua l'impegno dei sindacati
"Il segretario generale della Cgil Lecco Diego Riva interviene sulla situazione della Husqvarna di Valmadrera. “La globalizzazione che ha portato la libera circolazione dei capitali, dei prodotti e dei processi produttivi non funziona se non è accompagnata da vere regole sociali, ma tutto questo va a vantaggio di multinazionali e grandi imprese. Dobbiamo assolutamente contrastare le diseguaglianze e redistribuire la ricchezza”.
Un esempio negativo della globalizzazione nel mondo del lavoro è proprio la Husqvarna, dove è in atto da lunedì un’assemblea permanente dei lavoratori il cui obiettivo è riaprire un confronto con la multinazionale svedese che preveda altre soluzioni alla dismissione completa della produzione. A rischiare il posto sono infatti 80 dipendenti su 102. “I lavoratori della Husqvarna non ritengono giusta questa situazione, pertanto continueranno a lottare per modificare la posizione della dirigenza della multinazionale – afferma Riva –. Sanno che questo percorso costa sacrifici, infatti sono già in sciopero e hanno organizzato un presidio permanente fuori dai cancelli 24 ore su 24. Riteniamo che si debba modificare la posizione dell’azienda perché quanto fatto in questi anni, da questi lavoratori, è sotto gli occhi di tutti. Non dimentichiamoci che hanno dato risposte sia in ambito di produttività sia per quanto riguarda la qualità e l’azienda è stata la prima ad avvantaggiarsi per il lavoro. Ora queste persone stanno chiedendo rispetto e sono nel giusto, pertanto non molleranno, lottando fino alla fine per salvare ogni possibilità di riapertura dell’attività produttiva”.
Secondi i piani della multinazionale si salverebbero in venti, trenta al massimo. “Ma non è sufficiente lasciare aperta l’attività commerciale e impiegatizia – prosegue il segretario –, qua serve difendere l’occupazione soprattutto nel processo produttivo (sulle linee di montaggio). Intanto gli operai stanno avendo la solidarietà da parte delle istituzioni, a partire dal Comune di Valmadrera, con cui si sta cercando di mobilitarsi per ottenere il giusto risultato”.
Lunedì 3 giugno sarà la giornata calda per la Husqvarna. Alle 10 ci sarà un incontro tra i rappresentanti sindacali e i vertici dell’azienda negli uffici di Confindustria a Lecco. Alle 17.30 ci sarà l’Unità di crisi alla Provincia di Lecco".
In marcia per la sicurezza
Cgil, Cisl e Uil di Monza e Brianza tornano a richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica in tema di sicurezza sul lavoro. E lo fanno con la marcia dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza in programma per venerdì 7 giugno con ritrovo alle 9 davanti alla sede Inail di Monza, in viale Ugo Foscolo.
Il corteo toccherà via Mentana, via Turati, largo Mazzini, via Manzoni, via Zucchi, per giungere alla sede della Prefettura di Monza, in via Carlo Prina. La partecipazione alla marcia è aperta a tutti. L’iniziativa unitaria è l’ultima di una serie di iniziative che i sindacati hanno organizzato nel
corso del 2019.
Purtroppo il tema delle morti sul lavoro è sempre di attualità. Nella sola Brianza, nel periodo compreso tra il 25 febbraio e il 12 aprile, ci sono stati cinque infortuni mortali. Nella nostra provincia, nel 2018 sono stati registrate sette morti bianche. La situazione, dunque, non accenna a migliorare. Anzi, si va nella direzione opposta. I sindacati chiedono, perciò, misure operative e non semplici dichiarazioni di intenti.
Cgil, Cisl e Uil ritengono necessari maggiori controlli nei luoghi di lavoro e un investimento sugli Rls, che devono essere coinvolti nei processi decisionali. Serve una formazione continua dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza e verifiche puntuali sull’applicazione dei dispositivi di sicurezza.
Bentivogli al presidio Husqvarna
Marco Bentivogli, segretario generale Fim Cisl, ha fatto visita nel primo pomeriggio al presidio organizzato davanti ai cancelli della fabbrica dell’Husqvarna a Valmadrera. Una vista importante che dimostra la solidarietà del vertice del sindacato alla lotta dei lavoratori dell’azienda lecchese dopo l’annuncio della chiusura dei reparti produttivi con il possibile licenziamento di un’ottantina di addetti su 102.
«Invece di perdersi in questioni inutili e buone solo per la campagna elettorale – ha detto Bentivogli, accompagnato nella visita da Enrico Vacca segretario generale Fim Cisl Mbl e da Lorenza Ballerini, responsabile di zona -, i membri del governo dovrebbero elaborare un piano di politica industriale in grado di difendere le imprese e, con esse, i lavoratori».
Quella dell’Husqvarna, purtroppo, è una situazione simile a quella di molte altre aziende. La crisi ha lasciato lunghi strascichi nel tessuto industriale italiano. «Per questo motivo – ha affermato Bentivogli – è necessario che tutti i lavoratori metalmeccanici scendano scioperino il 14 giugnpo e scendano in piazza. Bisogna testimoniare la situazione delicata della nostra economia a dispetto degli annunci in senso contrario che arrivano dal governo».
Sciopero Trenord: il commento della FILT CGIL
Braccia incrociate per i lavoratori del trasporto pubblico locale lecchese. Il prossimo giovedì 13 giugno, infatti, i dipendenti di Sab, Linee Lecco e Sac faranno quattro ore di sciopero perché preoccupati per la grave incertezza sulle risorse da destinare al settore. Il congelamento dei finanziamenti operato dalla Legge di Bilancio 2019 mette infatti a rischio il servizio all’utenza e l’occupazione nel trasporto pubblico locale.
Gli autisti di Sab sciopereranno dalle 8.30 alle 12, mentre quelli di Linee Lecco e Sac Calolziocorte saranno fermi dalle 9 alle 12. In questo modo saranno rispettate le fasce di garanzia. Operai, impiegati e lavoratori nelle officine, invece, incroceranno le braccia per le prime quattro ore del proprio turno. In tutta la provincia sono circa duecento i lavoratori del settore.
La mobilitazione è proclamata da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti perché lo stop ai finanziamenti potrebbe portare alla diminuzione di 300 milioni di euro per tutto il territorio nazionale, di cui 53 nel territorio lombardo. “Ci potranno essere effetti dirompenti sul servizio, sia per quanto riguarda la qualità sia per la quantità – afferma il segretario generale della Filt Cgil Lecco Salvatore Campisi–. Inoltre c’è il rischio che le gare indette entro la fine di quest’anno abbiano meno fondi a disposizione. Questa situazione potrebbe provocare, oltre a riduzioni di servizio, anche possibili esuberi di lavoratori”.
I sindacati hanno due richieste basilari. “Vogliamo la garanzia di fondi per un servizio efficiente e di qualità, ma anche l’inserimento della clausola sociale a tutela dei lavoratori nelle gare d’appalto”.
Giro d'Italia, funzione pubblica CGIL
Funzione pubblica Cgil Lecco al Giro d’Italia. Delegati e sindacalisti di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl si sono trovati a Erba, insieme ai compagni comaschi, per denunciare la situazione dei lavoratori della sanità privata a cui non viene rinnovato il contratto da oltre dodici anni.
Si tratta di una delle tante proteste che stanno andando in scena in tutta Italia durante la corsa ciclistica. Così domenica pomeriggio, durante la tappa Ivrea-Como, i delegati hanno deciso di mostrare la propria presenza con uno striscione unitario.
Monza, RLS in marcia per la sicurezza
Non finisce qui. La lotta agli infortuni sul lavoro proseguirà senza sosta anche nei prossimi giorni. Lo hanno ribadito Cgil, Cisl, Uil di Monza e Brianza promuovendo, questa mattina, la marcia dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.
Il corteo, partito dalla sede di Monza dell’Inail, ha attraversato il centro cittadino e si è concluso davanti alla sede della prefettura. All’iniziativa hanno partecipato oltre 500 lavoratori.
Davanti alla sede della prefettura gli organizzatori hanno inscenato un flash mob: sei lavoratori che indossavano tute bianche hanno simboleggiato i sei lavoratori che, nel periodo compreso tra il 25 febbraio e il 10 marzo, hanno perso la vita in altrettanti incidenti sul lavoro nella Brianza e nel Lecchese. Il più giovane dei lavoratori morti aveva 25 anni, il più anziano 64. Gli incidenti mortali si sono verificati a Desio, Lentate sul Seveso, Meda, Olgiate Molgora, Lissone e Sulbiate. Il rischio è presente ovunque.
Una tendenza confermata dai dati: in Lombardia aumentano malattie professionali e infortuni sul lavoro. Nei primi quattro mesi di quest’anno, in confronto allo stesso periodo del 2018, si è registrato un incremento dell’1,57% degli infortuni totali, saliti da 39.477 a 40.099.
I dati degli infortuni mortali, malgrado una lievissima diminuzione, costituiscono sempre un dato allarmante: nel primo quadrimestre 2019 i morti sul lavoro sono stati 48, contro i 50 dello stesso quadrimestre di un anno fa.
Le organizzazioni sindacali sottolineato come l’impegno collegiale per migliorare le condizioni di lavoro debba continuare coinvolgendo le parti datoriali, i lavoratori e, soprattutto, i Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza. Quest’ultimi devono diventare vere e proprie sentinelle nei luoghi di lavoro, attraverso la valorizzazione del proprio ruolo.
I sindacati chiedono una maggiore formazione e un’intensificazione dei controlli: “Bisogna mettere al centro il lavoratore e non l’interesse economico, necessario coinvolgere tutti gli attori”, hanno dichiarato gli esponenti di Cgil, Cisl e Uil. Purtroppo, vanno nella direzione contraria gli ultimi provvedimenti del governo che prevedono un taglio delle tariffe Inail che, di fatto, penalizza le imprese virtuose in fatto di sicurezza sul posto di lavoro.
"Maggi fallisce, lavoratori cacciati"
La Maggi Catene, storica impresa di Olginate (Lecco) specializzata in catene da neve per le auto, è fallita. Lo hanno reso noto i sindacati
sottolineando che «i 53 dipendenti sono stati letteralmente allontanati dall’azienda senza che venisse loro spiegato nemmeno bene il motivo».
«La Maggi era già in procedura concorsuale e come sindacato ci eravamo dovuti attivare per tutelare in più occasioni per tutelare i diritti dei lavoratori – hanno spiegato Marco Oreggia, Fim Cisl Mbl -. Sapevamo che non navigava in buone acque, ma ci ha stupito il modo in cui la dirigenza ha reagito, cacciando letteralmente dallo stabilimento i dipendenti. Ci vuole rispetto per chi ha lavorato con dedizione per anni portando avanti tra mille difficoltà l’azienda».
Nel tempo la Maggi Catene ha accumulato un debito di 27 milioni di euro. Da 4 mesi gli stipendi non erano più pagati e dal 2013 non venivano più effettuati i versamenti al fondo integrativo Cometa. Con la Maggi se ne va un altro pezzo del tessuto industriale lecchese. «Quando parliamo dell’urgenza di interventi per l’industria ci riferiamo a queste
situazioni – hanno dichiarato Andrea Donegà, segretario generale della Fim Cisl Lombardia ed Enrico Vacca, segretario generale Fim Cisl MMbl -. Senza una seria politica per rilanciare gli investimenti e il lavoro il nostro Paese sarà condannato al declino industriale e sociale. Non possiamo permettercelo. Il Governo, invece, pare continuare a dormire beato».
Il prossimo passo sarà un incontro che si terrà, probabilmente mercoledì prossimo, tra il curatore fallimentare e i rappresentanti sindacali.
La Filca di Scotti
Formazione, presidio del territorio, contrattazione, coordinamento con le strutture Cisl presenti nelle province vicine: su queste linee guida Roberto Scotti, guiderà la Filca Cisl Monza Brianza nei prossimi anni. Scotti, subentrato a Silvio Baita nel consiglio generale di categoria che si è tenuto ieri 4 giugno, ha trascorso una vita nel comparto edili e legno-arredamento.
Un momento difficileDipendente della Bk di Treviglio, 58 anni, ha un’esperienza sindacale iniziata da delegato e proseguita come membro del consiglio generale, segretario generale Filca Cisl del comprensorio Treviglio Adda Milanese e poi del comprensorio lecchese. Nel 1997, la svolta. «In quell’anno – spiega –, mi è stato chiesto di dedicarmi alla formazione nella Filca Lombardia e poi nella Filca nazionale. E oggi, anche se sono diventato segretario della Filca Mbl, rimarrò ancora coordinatore di un gruppo di sette formatori che in tutto il Paese organizza corsi e seminari per gli operatori, i segretari, i delegati».
Scotti assume la guida della Filca Mbl, una realtà che conta nelle due province 2.700 iscritti, in un momento delicato per il settore edile e legno-arredamento. Dall’inizio della crisi (2008) a oggi, il comparto edile ha perso il 40% degli addetti, quello del legno-arredamento il 50%. «Non posso nascondermi – continua Scotti – che la situazione è complessa. Come sindacato dobbiamo mettere in campo tutte le risorse per riuscire a superare questo momento di grande difficoltà».
Formazione e presidioNel settore edile Scotti scommette su un progetto nella macroarea di Milano, Monza, Lecco, Lodi e Pavia. Il piano prevede un presidio continuo del territorio con visite periodiche sui luoghi di lavoro per verificare le condizioni di sicurezza e contrattuali. «I nostri operatori – continua – visiteranno cantiere per cantiere. La nostra vuole essere una presenza costante per evitare che nel settore si diffondano situazioni di irregolarità che mettono a rischio i lavoratori, in un comparto nel quale purtroppo sono frequenti gli incidenti».
Anche nel comparto legno-arredo, gli operatori della Filca Mbl lavoreranno insieme ai colleghi comaschi e milanesi in sinergia per garantire che siano rispettate le regole contrattuali e per promuovere la sindacalizzazione dei luoghi di lavoro.
Da buon formatore, Scotti punterà molto anche sulla preparazione dei sindacalisti. «Farò una mappatura delle professionalità degli operatori per dar vita a una formazione mirata, ad personam – conclude -. In questo modo potremmo far conto su professionisti in grado di conoscere a fondo i singoli problemi per affrontarli con maggiore competenza. Nel frattempo continueremo anche la formazione dei delegati e organizzeremo corsi per tutti gli operatori della categoria».
Una settimana a "Diritti alla festa"
“Vogliamo parlare alle persone, intrecciando divertimento e politica”. Per questo è nata Diritti alla festa, il fine settimana di divertimento, musica, compagnia, ma anche riflessioni sul mondo del lavoro, sui diritti, sulla sostenibilità ambientale, sull’inclusione e sull’attualità che si svolgerà dal 28 al 30 giugno in via della Corna a San Zeno di Olgiate Molgora. Organizzata interamente dalla Cgil Lecco, la festa è patrocinata dall’Amministrazione comunale del paese brianzolo.
“Abbiamo deciso di realizzarla perché ci sono le condizioni, il clima tra i nostri iscritti è favorevole per l’iniziativa – spiega il segretario generale Diego Riva –. Siamo interessati a parlare con tutte le persone che abitualmente non vengono nelle nostre sedi e raccontare a tutti quello che facciamo”. Ad aprire l’iniziativa ci sarà il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, che sarà intervistato dal giornalista Massimo Rebotti. Poi ci saranno anche altri momenti di svago, come il mercatino delle pulci, “per diffondere una maggiore cultura del riuso” afferma Riva, il concerto dei The Bluebeaters, l’animazione per bambini e il pranzo etnico. Ma non solo. “Vorrei sottolineare anche uno spettacolo teatrale sulla violenza di genere in programma per domenica sera, perché è fondamentale parlare di questo tema, sempre, non solo due volte all’anno – prosegue –. Discuteremo anche di Europa, quella che vogliamo, che sappia accogliere, non respingere, che dia prospettive per i giovani, sviluppo e risposte in un periodo storico come questo. Parleremo dei mercati (per il rafforzamento l’Europa, necessario per trattare con Cina, India, Stati Uniti e Giappone) e della globalizzazione. Un esempio è la Husqvarna, multinazionale svedese con uno stabilimento a Valmadrera, fuori dal quale va avanti un presidio da settimane. E ragioneremo anche sull’ultima Manovra del Governo che reputiamo sbagliata, così come sul salario minimo, a cui non siamo contrari di principio, ma vogliamo far capire che ci sono rischi e pericoli”.
Altra questione importante per Diritti alla festa è il rispetto ambientale. “I giovani scendono in piazza e ci chiedono di fare di più nell’ambito di questa tematica – indica Riva –. Per questo la festa è ecosostenibile, la quasi totalità dei materiali usata è biodegradabile, per migliorare la tutela dell’ambiente”.
Francesca Seghezzi, componente della segreteria della Cgil lecchese, sottolinea che “saranno coinvolti nell’organizzazione oltre cento persone tra sindacalisti e delegati”, ma soprattutto tratta il tema della ecosostenibilità. “Tutta la festa è ecocompatibile – prosegue -: abbiamo piatti, bicchieri e stoviglie bio. Imporremo un sistema di raccolta rifiuti, per educare ancora di più alla differenziata. Anche il mercatino delle pulci ha l’obiettivo di promuovere il riuso e recuperare il materiale da rimettere in circolo, magari anche nei canali della solidarietà”. Il programma prevede poi due band lecchesi, un trio d’eccezione creato per l’occasione, quattro mostre: una sui rider, un’altra sulla sicurezza sul lavoro, un’esposizione sulla violenza di genere e una allestita dall’Anpi.
Ci sarà anche l’animazione per i bambini in collaborazione con Arci e Lezioni al campo. “Avremo due ragazzi richiedenti asilo originari del Kenia – prosegue Seghezzi –, poi un dibattito sull’immigrazione con Sally Kane, coordinatrice nazionale Cgil, un pranzo etnico cucinato da due cuoche professioniste senegalesi e marocchine, per parlare sempre più di immigrazione. Ospiteremo associazioni negli stand fuori dal tendone per dare spazio a realtà importanti sul territorio”.
E domenica ci sarà anche l’estrazione dei biglietti vincenti della sottoscrizione a premi organizzata appositamente per l’occasione.
SLC, poste: cronici disagi
La società Poste prosegue con le innumerevoli riorganizzazioni del recapito PCL Poste Comunicazione Logistica e del Mercato Privato, manchevole di trasparenza e di effettuare territorialmente le analisi ed i dovuti confronti richiesti dalla SLC CGIL negli accordi sottoscritti, noncurante delle numerose denunce di sotto-organico e dell’impatto sulla cittadinanza per i continui disservizi che tale intransigenza sta causando.
Temiamo che nelle prossime settimane la situazione possa ulteriormente peggiorare con un aggravio dei carichi e l’impossibilità dei lavoratori di soddisfare le continue richieste e un conseguente aumento delle giacenze di prodotti postali nonché l’impossibilità di garantire il servizio nei vari Uffici postali capillarmente inseriti nel territorio lecchese.
Il personale assunto a tempo determinato CTD dopo un apprendimento ed una mappatura del territorio subisce il mancato rinnovo contrattuale; personale che sopperisce al soddisfacimento dei bisogni primari di un organico sottodimensionato, per l’area operativa del territorio Lecchese, tutto ciò significa non valorizzare la competenza e la conoscenza del territorio che nei mesi le maestranze hanno acquisito.
Straordinaria la MANIFESTAZIONE DI SOLIDARIETÀ delle lavoratrici e dei lavoratori PCL che confermano l’alta professionalità dei colleghi CTD nonché l’assoluta necessità di far fronte al rinnovo contrattuale per tutti i lavoratori in scadenza oltre che ad un ulteriore aumento del numero addetti rispetto agli accordi pregressi per la stabilizzazione a tempo indeterminato, a seguito delle molteplici uscite per pensionamento con quota 100, ( impreviste stante le comunicazioni aziendali fino a pochi mesi fa) un imminente rischio un peggioramento ulteriore del servizio.
L’Istituto contrattuale delle ore straordinarie ha perso ogni requisito di eccezionalità, ma quotidianamente richiesto e caldeggiato; pena la mancata fruizione del periodo di ferie precedentemente programmato nel calendario annuo comandato nel mese di febbraio dalla società. Il ripetersi di comportamenti intimidatori e vessatori, talvolta anche su personale con palesi impedimenti, finalizzato a richiede performance impensabili da conseguire, espone le maestranze sia del Recapito del Mercato Privato e della Filiale a rischi psico-fisici, disagi, depressioni ansie a malattie professionali, infortuni ecc.
L’obsolescenza di parte del parco mezzi aziendali, la parziale manutenzione degli stessi, discontinua, più volte denunciata non favorisce adesione alle normative del Dlgs 81.
Già dal sondaggio dei lavoratori postali effettuato dalla SLC CGIL nell’anno 2016 nel territorio di Lecco su un campione di oltre 80 operatori aveva fatto emergere che per l’80% dei lavoratori, le coperture degli organici erano insufficienti; da allora le numerose emorragie di personale hanno reso insostenibile molteplici mansioni ed impieghi, nonostante le stabilizzazioni effettuate.
Manca inoltre una costante valorizzazione delle differenti professionalità e competenze acquisite ed una corretta formazione permanente del personale da effettuarsi all’interno del normale orario lavorativo concordemente ai dettami del contratto applicato.
Husqvarna, primi spiragli
Sulla crisi Husqvarna, è stato fatto un passo avanti, ma la vertenza non è ancora chiusa. Nell’incontro che si è avuto ieri nella sede di Confindustria Lecco, organizzazioni sindacali, membri della Rsu e azienda hanno discusso del possibile utilizzo della cassa integrazione straordinaria per gli 81 lavoratori dei reparti produttivi che cesseranno di operare. Sulla “cassa” c’è un’intesa di massima e la stessa azienda si è detta disponibile alla sua applicazione in una lettera inviata al sindacato e al ministro dello Sviluppo economico in occasione dell’apertura della procedura di licenziamento.
Sul tavolo rimane il tema degli incentivi. Ieri si è iniziato a parlare di una possibile buonuscita per i dipendenti lasciati a casa. La discussione continuerà lunedì 24 giugno sempre nella sede di Confindustria Lecco.
“I lavoratori sono al nostro fianco – osserva Lorenzo Ballerini, Fim Cisl Mbl -. Nell’assemblea che si è tenuta oggi, 21 giugno, hanno dato al sindacato il mandato di continuare la trattativa. Da parte nostra cercheremo di sfruttare al meglio gli strumenti messi a nostra disposizione dalla legge per tutelare al massimo i lavoratori rimasti senza reddito. Lunedì quindi continueremo a trattare con l’azienda”.
Nova Milanese, un altro morto sul lavoro
Basta! È inaccettabile che un giovane lavoratore perda la vita in fabbrica: il lavoro è vita, non possiamo continuare ad aggiornare quello che sembra diventare sempre di più un bollettino di guerra per la Brianza. Siamo feriti a morte!», dolore e rabbia nelle parole dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil per l’ennesima morte bianca.
Un giovane lavoratore metalmeccanico è deceduto a seguito di un incidente avvenuto ieri pomeriggio nell’azienda Trater di NovaMilanese.
Le organizzazioni sindacali avevano promosso una marcia unitaria dei Responsabili dei lavoratori per la sicurezza (Rls) proprio pochi giorni fa, il 7 giugno: una manifestazione che aveva sfilato per le vie del centro città al grido «#bastamortisullavoro». Sono sei gli operai che hanno perso la vita in questi primi mesi dell’anno sul nostro territorio a seguito di incidenti sul posto di lavoro.
«Un 2019 terribile. Moriamo tutti i giorni! – dichiara Giulio Fossati, membro della segreteria della Cgil Monza e Brianza –. Ogni incidente sul lavoro è una perdita irreparabile per l’intera società, è giunto il momento di mettere un punto a questa tragica storia. In che modo? Investendo sulla formazione, premiando le aziende virtuose e intensificando i controlli. Sul lavoro è fondata la nostra Repubblica. E il lavoro è elemento decisivo per la realizzazione di ciascuna persona, se non si garantiscono i lavoratori, non si garantisce lo sviluppo del nostro Paese».
«Ci ritroviamo a piangere – dichiara Mario Todeschini, membro della segretaria Cisl Monza Brianza Lecco – l’ennesimo morto sul lavoro sul nostro territorio. C’è solo una via obbligata per fare cessare questa situazione intollerabile: investire sulla formazione e far sì che le postazioni di lavoro siano conformi alle norme di sicurezza. Gli enti di controllo devono assumersi l’onere di svolgere controlli sempre più capillari e sistematici. Il lavoro, garantito dalla Costituzione, non deve essere mai causa di morte».
Questione Frigel
Si apre un nuovo fronte occupazionale in Brianza. Lo stabilimento Frigel di Ronco Briantino chiude e il destino dei suoi lavoratori è più che mai incerto. La vicenda inizia il 5 giugno quando ai 29 lavoratori viene notificato l’avvio della procedura di licenziamento collettivo. L’azienda, nata nel 2011 dopo il fallimento e l’acquisizione della Cosfi, è specializzata in prodotti destinati al mercato oil&gas internazionale. Negli anni, pur avendo ottenuto commesse importanti, la redditività è stata negativa.
Fiom Cgil e Fim Cisl, preso atto della scelta aziendale di dismettere la produzione nel sito di Ronco Briantino, hanno chiesto che fossero messi in campo tutti gli strumenti legislativi per ridurre l’impatto sociale di tale scelta sui lavoratori.
«Abbiamo verificato con Regione Lombardia – spiegano i responsabili sindacali -, la possibilità di fare ricorso alla cassa integrazione straordinaria e, nonostante la Regione abbia confermato la possibilità di fare ricorso a questo ammortizzatore sociale, l’azienda si è resa indisponibile a fare ricorso a strumenti alternativi al licenziamento collettivo».
«Non comprendiamo – continuano i sindacalisti – la rigidità di tale scelta ma invitiamo nuovamente l’azienda ad un confronto aperto e franco per individuare tutti gli strumenti possibili per attutire l’impatto sociale della loro scelta. Chiediamo il rispetto della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno sempre svolto il loro ruolo con senso di responsabilità e oggi si trovano ad essere considerati un costo non sostenibile».
Fim e Fiom chiedono alle istituzioni di sostenere, per quanto di loro competenza, le istanze di questi lavoratori. Ogni giorno assistiamo allo svuotamento del tessuto produttivo, indirizzandoci sulla pericolosa china della stagnazione economica e produttiva e in questo scenario la politica non può chiamarsi fuori.
Se queste istanze non saranno accolte, i lavoratori e le organizzazioni sindacali metteranno in campo tutte le azioni e forme di protesta consentite per giungere al risultato.
Sedeky e Luca premiati dalla Cisl
Una delegazione Cisl ha incontrato oggi pomeriggio, alla Nostra Famiglia di Mandello del Lario, Sedeky e Luca Picariello.
Sedeky è nato in Ruanda, ha 33 anni e da più di dieci vive alla Nostra Famiglia di Mandello. E’ arrivato in Italia che di anni ne aveva 7; una fuga dalla guerra e dall’orrore, che è stata complicata dalla sua disabilità motoria e intellettiva.
Luca Picariello lavora al patronato Inas Cisl ed è assessore alle politiche sociali del Comune lariano. La loro storia sarà premiata come simbolo di “buona prassi” nell’ambito del bando “Flavio Cocanari”, in occasione dell’Assemblea organizzativa nazionale della Cisl, che si terrà a Roma dal 9 all’11 luglio.
«Siamo cresciuti insieme – ha detto Luca – e in questi anni ha dato molto di più lui a me che viceversa. E’ un rapporto che è cresciuto col tempo e si è radicato sempre di più». Oggi pomeriggio Sedeky e Luca hanno ricevuto una delegazione della Cisl che ha ufficializzato loro il riconoscimento che avranno nella capitale.
La delegazione della Cisl era composta dal segretario confederale Giorgio Graziani, da Silvia Stefanovichj, della Cisl nazionale, da Rita Pavan, segretaria generale Cisl Monza Brianza Lecco, da Mario Todeschini e Mirco Scaccabarozzi della segreteria Cisl Monza Brianza Lecco, da Paola Gilardoni della segreteria regionale, da Norberto Pandolfi responsabile lecchese del patronato Inas e da Franca Bodega, della segreteria della Fp Cisl Monza Brianza Lecco. Ad accoglierla alla Nostra Famiglia c’erano il dottor Maurizio Sala, responsabile amministrativo per la Lombardia della Nostra Famiglia, e Carla Andreotti, oltre al personale di questa Residenza Sanitaria Disabili che opera da trent’anni e accoglie 16 ospiti tra cui Sedeky e la sua connazionale Bea, arrivata insieme a lui dal Ruanda.
Una bellissima storia, questa di Luca e Sedeky, un’amicizia nata a Mandello e che continua tuttora. Grazie al suo lavoro al patronato Inas, Luca si è dato molto da fare per fare ottenere a Sedeky la nazionalità italiana e l’indennità spettantegli per la sua disabilità. Quello di Roma sarà un riconoscimento che vuole premiare la possibilità di andare oltre i presunti ostacoli legati alla disabilità ed alla diversità di culture.
Lo ha sottolineato Rita Pavan, segretaria generale della Cisl Monza Brianza Lecco: «Quello che vogliamo esprimere con questa visita è il profondo interesse che la Cisl riserva al tema del disagio. Superare le barriere, qualunque esse siano, è possibile e la storia di Luca e Sedeky ne è la dimostrazione».
Concetti ribaditi da Giorgio Graziani: «La Cisl è a fianco delle persone. Oltre alle questioni nodali legate al lavoro è bello rilevare che la Cisl è un sindacato di missione, che è al servizio della comunità. La storia di Luca e Sedeky ci ha emozionato ed oggi abbiamo avuto la prova della bellezza di un’amicizia capace di superare ogni difficoltà umana e burocratica».
Sanità privata, sciopero riuscito
Lavoratrici e lavoratori della sanità privata lombarda hanno aderito massicciamente alla giornata di sciopero generale proclamata da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl della Lombardia.
Lo confermano i dati che stanno via via arrivando: chiusura totale delle sedi della Clinica Zucchi a Monza e Carate Brianza; all’Auxologico e alla Multimedica di Milano adesione all’80% e chiusi gli ambulatori; 70% di adesione alla Humanitas di Milano e al San Carlo di Paderno. A Varese, alla casa di cura Le Terrazze adesione al 70% come all’Ospedale di Suzzara (gruppo Kos), alla Multimedica di Castellanza circa il 60%, Mater Domini e Don Gnocchi circa il 65%. Nelle strutture private di Brescia l’adesione è stata pari all’80% per ogni sede e le lavoratrici e i lavoratori che non hanno partecipato al presidio regionale a Milano hanno volantinato con bandiere e cartelloni davanti alle rispettive cliniche. Alla Nostra Famiglia di Lecco l’adesione è stata del 70%. Questi sono solo alcuni dati.
Il presidio sotto la sede di Assolombarda a Milano è stato molto partecipato, colorato, determinato. Dal gazebo allestito sono intervenuti lavoratrici e lavoratori, delegate e delegati provenienti da tutti i territori della Lombardia, per ribadire che non è più sostenibile questo blocco contrattuale. Le controparti Aris e Aiop sostengono di dover ricevere finanziamenti dalla Regione ma, intanto, fanno profitti senza riconoscere quanto dovuto ai propri dipendenti, cioè quelle operatrici e operatori che ogni giorno fanno andare avanti i servizi e che in tutti questi anni hanno anteposto il loro senso di responsabilità e il servizio di cura verso le persone. Non solo, in tutti questi anni hanno anche fatto sacrifici per venire incontro a situazioni di crisi, alle difficoltà delle aziende sanitarie private subendo tagli di personale, mancato riconoscimento di straordinari, appesantimento dei carichi di lavoro.
Oltre 50mila lavoratrici e lavoratori lombardi (tra i quali quasi 2.000 delle province di Monza e Lecco) attendono il legittimo rinnovo del contratto nazionale. Lo attendono circa 200mila operatori in tutto il paese. Un rinnovo dignitoso, che preveda il giusto riconoscimento salariale e professionale, il riconoscimento di nuovi diritti anche alla luce delle nuove norme. Dalla piazza di oggi, tra le diverse rivendicazioni affermate, c’è stata quella di vedere equiparato il contratto della sanità privata a quello della sanità pubblica. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Lombardia saranno al loro fianco nel sostenere ancora insieme: “stesso lavoro, stessi diritti, stesso salario”.
CISL: assegni familiari, pensioni più ricche
Ci sono persone che potrebbero ricevere un assegno pensionistico più pesante di quasi 50 euro. Ogni mese e, oltretutto, esentasse. Un’integrazione niente male, soprattutto per trattamenti economici non esagerati. Questa possibilità riguarda i pensionati che non sanno di aver diritto agli assegni famigliari. Questa prestazione rientra tra i cosiddetti diritti inespressi: cioè prestazioni che vengono riconosciute solo dietro domanda dell’interessato. Questa opportunità interessa potenzialmente oltre 9mila pensionati (sui 41mila che vivono in Brianza).
In questi giorni sono numerose le persone che chiedono chiarimenti alla sede della Fnp Cisl Monza Brianza Lecco di via Dante. Anche perché dal 1° luglio sono entrati in vigore i nuovi limiti di reddito. «Perciò – precisa Stefano Buzzi, responsabile welfare Cisl Monza Brianza Lecco – forniamo le indicazioni principali sia per richiedere ex novo gli assegni famigliari, sia per mantenerli. La domanda per ottenere questa somma aggiuntiva va presentata all’Inps di competenza, esclusivamente per via telematica. Il consiglio è quello di rivolgersi al patronato Inas Cisl o agli agenti sociali della Fnp Cisl».
In questa maniera il pensionato può verificare i requisiti famigliari e di reddito a essi collegati: in caso di diritto agli arretrati, la prescrizione scatta dopo cinque anni. Va comunque precisato come questa misura aggiuntiva non spetti ai titolari di pensioni liquidate nella gestione commercianti e artigiani. Ne hanno invece diritto le persone titolari di pensioni liquidate con contribuzione da lavoro dipendente. L’elenco dettagliato comprende le pensioni vecchiaia lavoratori dipendenti (Vo), le pensioni superstiti lavoratori dipendenti (So) e le pensioni invalidità lavoratori dipendenti (Io).
Qualche esempio: per un nucleo famigliare composto da moglie e marito, senza figli, in cui nessuno dei componenti sia inabile, il reddito al quale far riferimento sarà quello del 2018 con validità per il periodo luglio 2019-giugno 2020. In questo caso, con un reddito famigliare complessivo fino a 13.894,19 euro, l’assegno famigliare sarà di 46,48 euro al mese. Se uno dei due coniugi fosse inabile al 100% con reddito 2018 fino a 25.469,94 euro, l’assegno mensile spettante sarà di 51,13 euro. L’assegno è esente da imposte e viene erogato per 12 mesi. L’importo dell’assegno non è soggetto a perequazione automatica, mentre i livelli di reddito sono rivalutati il 1° luglio di ogni anno. Esiste anche un caso in cui è possibile richiedere l’assegno per se stessi o per un nucleo famigliare formato dal solo richiedente. Questa opportunità può interessare una vedova o un vedovo o anche un maggiorenne, riconosciuto invalido al 100%, anche se ricoverato in una residenza sanitaria assistita. In questa situazione, con un reddito 2018 fino a 28.516,84 euro, l’assegno mensile sarà di 52,91 euro. Anche per queste condizioni è possibile richiedere all’Inps l’assegno famigliare. Questa possibilità, nella provincia di Monza, può riguardare circa 3mila persone tra le circa 6mila ricoverate nelle rsa.
CGIL: un successo per "Diritti alla festa"
“Siamo soddisfatti per la riuscita della festa. Torniamo a organizzare un evento di una certa portata dopo molti anni, siamo contenti della riuscita”. Al termine di Diritti alla festa – l’iniziativa di tre giorni targata Cgil Lecco con musica, divertimento, ma anche riflessioni sul mondo del lavoro e sull’attualità – il segretario generale Diego Riva traccia un bilancio e ricorda i momenti clou. “Abbiamo ricevuto la visita di Maurizio Landini, segretario generale nazionale, e della nostra struttura regionale – racconta -. Abbiamo registrato grande partecipazione durante l’attivo dei delegati lecchesi il venerdì pomeriggio, ma anche per iniziative artistiche come la rappresentazione teatrale e il concerto di domenica sera. Ovviamente anche la visita di Landini ha portato un vasto pubblico”.
Iperdì e Superdì a metà del guado
La vertenza IperDì e SuperDì è a metà del guado. Una trentina di punti vendita (su 45) è stata infatti acquisita da gruppi concorrenti (Famila, Il Gigante e Italmark). Qui sono stati ricollocati circa 350 lavoratori. Gli altri punti vendita rimangono invece chiusi e altri 350 lavoratori vivono grazie all’assegno di cassa integrazione straordinaria.
«La situazione – spiega Francesco Barazzetta, Fisascat Cisl Mbl – non è ancora risolta. Le trattative per la cessione dei punti vendita chiusi proseguono al ministero per lo Sviluppo economico. Noi speriamo che, al più presto, si trovi una soluzione che permetta di dare un lavoro a chi è rimasto senza». Anche perché la cassa integrazione scade in autunno.
«Siamo a metà dell’opera – conclude Barazzetta -. I lavoratori sono in attesa, nella speranza che qualche grande player del settore della grande distribuzione si faccia avanti e permetta di risolvere una crisi che ha colpito duramente i lavoratori».
Fiom, questione Growermetal
In data 31 Luglio 2019, successivamente alle assemblee coi lavoratori, è stato sottoscritto dalla RSU (Annarita Locatelli), la FIM MONZA BRIANZA LECCO (Lorena Silvani), FIOM CGIL (Domenico Alvaro) e il rappresentante della Growermetal, nella persona di Paolo Cattaneo con l’assistenza di Mario Gagliardi dell’API di Lecco, un accordo riguardante la contrattazione aziendale.
Fondata nel 1950, Growermetal conta circa 130 dipendenti, è oggi una affermata realtà nella produzione di rondelle elastiche di sicurezza, di particolari metallici tranciati secondo specifica del cliente e di molle per armamento ferroviario. Fin dalle origini la Growermetal è rimasta saldamente ancorata alle sue origini di società indipendente controllata dalla famiglia Cattaneo giunta alla seconda generazione.
Situata a Calco, a 40 Km a Nord di Milano, Growermetal è presente in Italia, in Europa e in tutte le principale aree economiche mondiali quali Nord America, Medio oriente, Cina e altri paesi dell’estremo oriente
Il risultato raggiunto, per alcuni aspetti, è importante ed innovativo non tanto dal punto di vista economico, ma sopratutto dal punto di vista normativo dove si è condivisa la scelta di puntare a considerare il lavoratore non solo come soggetto titolare di diritti sul lavoro ma anche come persona facente parte di una collettività più ampia dove si rende sempre più necessaria un’azione di sensibilizzazione sui problemi ambientali, sulla discriminazione e violenza di genere, sulle pari opportunità tra uomo e donna, contro le molestie partendo dai luoghi di lavoro, senza tralasciare naturalmente i temi tradizionali della contrattazione aziendali come quelli riguardanti la formazione, l’ambiente e sicurezza sul lavoro, sugli orari di lavoro e ovviamente quello salariale.
In particolare sulla discriminazioni e violenza di genere si è concordato per le vittime di violenza di genere un periodo aggiuntivo retribuito di un mese di congedo straordinario ai tre previsti dalle leggi vigenti, la possibilità di adattare l’orario di lavoro sempre per questi soggetti alle proprie esigenze con possibilità di trasformare anche il proprio contratto da tempo pieno a part-time se fosse necessario. Viene previsto attraverso un modulo di formazione specifico, fatta al momento dell’assunzione per sensibilizzare i lavoratori a tenere nei luoghi di lavoro comportamenti dl rispetto degli altri al di là della nazionalità, sesso, religione, condizione fisica o qualsiasi altro motivo di discriminazione.
Di fronte al problema ambientale anche all’interno dei luoghi di lavoro si possono diffondere buone pratiche e pertanto con l’azienda, con il supporto della RSU e delle OO.SS, si promuoverà una serie di campagne/attività di sensibilizzazione per ridurre gli sprechi (di acqua, di energia elettrica, di prodotti chimici, ecc…) e la produzione dei rifiuti (carta, plastica, rifiuti derivanti dal processo produttivo, ecc…) con l’obiettivo di contribuire a rendere l’attività aziendale maggiormente eco sostenibile.
Installando per esempio, apparecchi di erogazione di acqua microfiltrata, con l’obiettivo di eliminare il consumo di acqua in bottigliette e la conseguente produzione di rifiuti di plastica, fornendo a ogni dipendente una borraccia personalizzata che potrà riempire con acqua erogata gratuitamente dagli impianti di distribuzione, con relativo risparmio economico per lo stesso lavoratore.
Viene data attenzione al miglioramento della sicurezza, elemento fondamentale per le criticità ad oggi presenti nel settore metalmeccanico, attraverso un rafforzamento degli interventi preventivi, come quello rappresentato dalla registrazione ed analisi dei mancati infortuni e fornendo al Rls maggiori strumenti informativi.
Sulla malattia vi è una tutela maggiore di quella prevista dal contratto nazionale di riferimento per i casi più gravi e certificati, dove sarà garantita l’erogazione al 100% dello stipendio rispetto al 50%.
Dal punto di vista economico avremmo voluto e si sarebbe potuto, ottenere qualcosa in più, visto anche l’andamento positivo dell’azienda. in ogni caso si è ottenuto un impianto del premio di risultato che tenendo conto dell’evoluzione del mercato in cui opera Growermetal e degli investimenti effettuati, dovrebbe portare ad un incremento nei prossimi anni degli importi erogati nel passato utilizzando anche, per il raggiungimento di questo obiettivo la legislazione in vigore sulla tassazione agevolata dei premi e utilizzo di sistemi di welfare aziendale.
Si è ottenuto inoltre per i lavoratori degli impianti funzionanti a ciclo continuo, circa una ventina, un incremento delle indennità nei turni più disagiati.
Un accordo approvato al 85% dei lavoratori presenti nella assemblea dove sono stati illustrati tutti i contenuti.
Sanità pubblica: sciopero il 24 ottobre
Il 4 ottobre i lavoratori delle Aziende socio-sanitarie territoriali di Lecco e di Monza incroceranno le braccia. Uno sciopero, quello convocato dalle Rsu e dalle organizzazioni sindacali, arrivato dopo aver provato, spiegano i responsabili sindacali, a trovare, invano, forme conciliative con la controparte.
Tanti i punti contestati dai rappresentanti dei lavoratori: dalla montagna di ore di straordinarie e di ferie accumulati e solo in parte pagate al ricorso al personale tramite agenzie interinali senza utilizzare le graduatorie aziendali passando per l’accentramento dei servizi con l’acquisizione di competenze prima in campo all’ex Asl, le vaccinazioni e servizi anche di tipo amministrativo come lo sportello di cambio medico.
«Abbiamo rilevato una non soddisfacente volontà da parte della direzione aziendale di coinvolgere preventivamente le rappresentanze sindacali sui riflessi sulla qualità del lavoro e sulla professionalità derivanti da modifiche e scelte organizzative inerenti i servizi – commentano i sindacalisti -. Non solo, nonostante la disponibilità al confronto, nessun riscontro è pervenuto dalle direzioni».
Durante la giornata di sciopero del 4 ottobre saranno garantite le prestazioni indispensabili, ovvero i servizi minimi essenziali, in osservanza delle regolamentazioni di settore e aziendali.
Diecimila lecchesi coinvolti nel rinnovo del contratto di Metalmeccanica
Sono oltre diecimila le lavoratrici e i lavoratori del Lecchese interessati dal rinnovo del contratto nazionale dell’Industria Metalmeccanica. Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil hanno creato una piattaforma unitaria per il rinnovo e stanno presentando il documento nelle aziende. Tra i punti principali c’è la richiesta di aumento salariale sul trattamento economico minimo dell’8%, maggiore formazione e più sicurezza sui luoghi di lavoro.
“Cerchiamo anche di recuperare alcune lacune dal punto di vista delle condizioni e dei diritti fondamentali – afferma il segreterio generale della Fiom Cgil Lecco Maurizio Oreggia – per cercare di arginare una frammentazione contrattuale ed una precarietà sempre più presente nelle aziende. Andiamo a rinnovare un contratto importante, pensiamo rappresenti una sfida anche per le aziende”. Ulteriori contenuti riguardano inquadramento, partecipazione dei lavoratori nei processi di innovazione tecnologica, la conciliazione vita lavoro, il fondo pensionistico integrativo e sanitario.
In questi giorni i funzionari dei tre sindacati sono impegnati nelle assemblee per presentare l’ipotesi di piattaforma. “Entro la metà del mese di ottobre avremo l’esito delle consultazioni – sottolinea Oreggia -. Il nostro obiettivo è far conoscere le rivendicazioni a più lavoratori possibili, così che possano essere partecipi dell’intero processo, che ci auguriamo giunga ad un ipotesi di accordo che, per essere convalidata, sarà ulteriormente sottoposta al voto di tutti i lavoratori e le lavoratrici”.
Fondamentale è la sicurezza sul lavoro: “Bisogna fare più formazione per ridurre gli incidenti, ma non dimentichiamo che ci sono anche le malattie professionali, molto meno evidenti, ma altrettanto invalidanti – spiega il segretario della Fiom -. Chiediamo che sia comune il massimo impegno per salvaguardare le persone che lavorano”.
Sciopero ASST
Lo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori dell’Asst di Lecco, già preannunciato a inizio luglio, è stato ufficialmente proclamato per venerdì 4 ottobre. – Una data che abbiamo scelto in raccordo con i sindacati di Monza e Brianza, per dare maggiore visibilità alla protesta visto che anche loro, dopo lo stato di agitazione, hanno deciso per lo sciopero del personale dell’azienda socio sanitaria territoriale – afferma Catello Tramparulo, Segretario Generale della Fp Cgil Lecco. Certo, due è meglio che uno, per parafrasare uno spot di qualche tempo fa. Ma ora stiamo sulle ragioni vostre, dello sciopero monzese scriveremo nei prossimi giorni. – Il cuore della protesta è il personale, l’attenzione da dargli: bisogna finirla di considerare lavoratrici e lavoratori come accessori, quando sono il motore che fa girare i servizi – commenta Tramparulo.
Le problematiche sono sempre quella lanciate nel corso della conferenza stampa unitaria di luglio: il taglio di 650 mila euro sul costo del personale, le carenze di organico cui si supplisce cambiando l’orario dei servizi e non magari assumendo tramite graduatoria esistente, l’assunzione di operatori socio sanitari per il periodo estivo attraverso agenzie interinali. – Altre rivendicazioni vertono sull’attivazione indiscriminata, da parte della direzione aziendale, della mobilità d’urgenza, ma anche sul non aver assegnato il lavoro part time – aggiunge il sindacalista. – E vogliamo parlare di straordinari e ferie che i lavoratori non riescono a smaltire, o di indennità previste dal contratto nazionale che non vengono erogate, tipo l’indennità tre turni? L’ambulatorio stress lavoro correlato perché non è stato aperto? Il progetto accoglienza dov’è finito? Insomma di carne al fuoco ce n’è molta, senza dimenticare le esternalizzazioni dei servizi che vanno fermate in difesa della sanità pubblica. Il suo perimetro si fa sempre più stretto e questo va a compromettere il diritto universale alla salute dei cittadini –. In vista dello sciopero del 4 ottobre continuano le assemblee nelle varie strutture sanitarie del territorio: ieri all’Ospedale Mandic di Merate, oggi all’ospedale Umberto I di Bellano e domani all’ospedale Manzoni di Lecco. – Stiamo decidendo cosa fare per lo sciopero che sarà di 2 ore con presidi e volantinaggio – chiude Tramparulo.
Corso di formazione
Un corso di formazione per i lavoratori metalmeccanici. La Commissione Formazione della Fiom Cgil Lecco ha organizzato un seminario di due giorni per far conoscere meglio il mondo sindacale ai propri delegati. Mercoledì 18 e giovedì 19 settembre ben 18 lavoratori si sono trovati al Circolo Libero Pensiero per imparare nozioni sulla storia della Fiom e della Cgil, sulla struttura organizzativa, sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro e sui servizi che offre la Camera del lavoro.
“Si è trattato di un corso di primo accostamento – afferma Silvia Milani, componente della segreteria provinciale Fiom – utile per avvicinare sempre più i nostri delegati al mondo del sindacato. Siamo soddisfatti per la partecipazione e per l’attenzione che hanno dedicato”.
Il corso è stato tenuto dal Comitato Formazione, rappresentato dalla stessa Milani, inseme al funzionario Domenico Alvaro e ai membri del direttivo Renato Valsecchi e Maurizio Astorino. Durante la seconda giornata di seminario sono intervenuti anche Antonio Galli per l’Inca, il direttore del Caaf lecchese Massimo Cannella e Marina Fumagalli, referente di Nidil. I delegati hanno poi visitato la Camera del lavoro lecchese e incontrato il segretario generale della Cgil provinciale Diego Riva.
“È il secondo corso che seguo con la Fiom – racconta Ndiaga Diop, delegato della Ihi di Cernusco Lombardone -, mi è piaciuta particolarmente la parte storica con i filmati. Sapevo alcuni aneddoti, ma non così bene. Sono contento di far parte di un’organizzazione che è sempre stata coerente con i propri ideali”.
Sciopero vigilanza
Filcams Cgil Lecco, Fisascat Cisl Monza Brianza Lecco e Ulitucs del Lario: “A tutto c’è un limite, lavoratori e lavoratrici meritano rispetto e un contratto dignitoso”.
Sono circa 70mila in tutta Italia, di cui circa 15mila nella sola Lombardia, gli addetti della vigilanza privata e dei servizi fiduciari in attesa del nuovo contratto scaduto nel lontano 2015.
Una trattativa iniziata ben più di tre anni fa e che ad oggi, nonostante le proposte concrete fatte dalle organizzazioni sindacali, non ha ancora definito punti cruciali per i lavoratori quali: incrementi salariali, cambi d’appalto, classificazione del personale, salute e sicurezza e contrattazione di secondo livello.
“Non è accettabile – affermano le segreterie delle tre categorie – che le associazioni datoriali continuino a presentarsi al tavolo con posizioni inammissibili e a totale svantaggio dei lavoratori su varie aree tematiche. Gli incrementi salariali proposti sono a dir poco vergognosi, così come la richiesta di una flessibilità assoluta a favore delle sole imprese risulta inaccettabile. Emerge una mancanza di rispetto nei confronti dei migliaia di lavoratori di un settore tanto delicato, quanto complesso”.
“Ci aspettiamo – concludono i sindacalisti di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – che anche la politica e il Governo non si limitino solo ad affidare buona parte della sicurezza del Paese a questi lavoratori ma che si impegnino anche a restituire dignità agli stessi attraverso il valore del lavoro, dei contratti nazionali e della loro applicazione. A maggior ragione per un settore strategico per la sicurezza dei cittadini, dove le politiche di dumping contrattuale, in barba alle norme in materia di appalti, sono all’ordine del giorno”.
articolo in aggiornamento continuo
parzialmente da comunicato stampa