L'inchiesta. A Colico orari dei sindacati risicati, tra i più ridotti della provincia
L'INCHIESTA. "Il Colichese" ha condotto una nuova inchiesta, riguardante stavolta gli orari di apertura al pubblico dei sindacati locali.
I dati parlano chiaro: si può e si deve fare meglio. Anche in questo caso il confronto è immediato e con realtà vicine, cittadine che però dimostrano un numero ben più alto di servizi, come Chiavenna (che pure conta 500 abitanti in meno rispetto a Colico).
Non si parla, in questo caso, di servizi disposti dal Comune, dalla Provincia o dalla Regione, bensì dalle associazioni sindacali che hanno le loro sedi principali nei capoluoghi di provincia.
L'analisi che ora andremo a vedere è l'ennesima prova di poco (probabilmente e, si spera, anche involontario) riguardo verso il nostro territorio.
Partiamo dallo sportello CGIL di via Villatico, che è anche, paradossalmente, quello che ci fornisce il dato meno doloroso.
Mentre l'apertura della sede locale dei sindacati al pubblico, a Colico, è prevista dal lunedì al giovedì di pomeriggio (14.30-17:30) e il venerdì di mattina (9.00-12.00), ben diversa è la situazione nella città del Mera. Qui l'apertura è molto più ampia: dalle 8.30 alle 12.15 e dalle 14 alle 17.30 il lunedì, martedì e giovedì, dalle 8.30 alle 12.15 il venerdì.
La CGIL di Chiavenna, in parole povere, apre 29 ore a settimana, contro le 15 di Colico. Un +49% di certo non indifferente.
Per completezza d'informazione sono state analizzate anche altre realtà della provincia di Lecco: con grande amarezza non si può che cogliere come tutti i comuni delle dimensioni pari o di poco superiori a Colico, come Oggiono o Mandello, possano contare su un maggiore servizio quotidiano al pubblico.
Come già detto, era questo il dato migliore. Se si passa al patronato Inca ("ente privato che offre servizi di pubblica utilità, tutela e promuove i diritti riconosciuti a tutte le persone dalle disposizioni normative e contrattuali - italiane, comunitarie e internazionali - riguardanti il lavoro, la salute, la citadinanza, l'assistenza sociale ed economica, la previdenza pubblica e complementare"), della stessa CGIL, Chiavenna conta 22,5 ore settimanali di servizio (lunedì dalle 8.30 alle 12.15, martedì dalle 14 alle 17.45, mercoledì dalle 8.30 alle 12.15, giovedì dalle 8.30 alle 12.15 e dalle 14 alle 17.45, venerdì dalle 8.30 alle 12.15, il primo e terzo sabato del mese dalle 8.30 alle 12). Situazione decisamente simile per comuni quali Oggiono e Mandello.
Non è lo stesso a Colico: qui, non essendovi una presenza fissa, le ore passano drasticamente a 4, ridotte al solo mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 18.
Contando anche i sabati di Chiavenna, la città del Mera può contare su di un patronato aperto il +562,5% in più rispetto a Colico.
Ma, tenetevi pronti, il peggio deve ancora venire. Passando alla CISL, Chiavenna conta ben 44 ore di apertura al pubblico settimanali (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 8 alle 12). Colico, invece, ahinoi, apre dal lunedì al venerdì soltanto dalle 9 alle 11.
La percentuale non sarebbe nemmeno rapportabile, se si pensa che Chiavenna supera per più di 5 volte l'orario dello sportello colichese.
Con questi dati "Il Colichese" e il sottoscritto non vogliono in nessun modo porsi contro le associazioni sindacali, sin dalla loro origine fondamentali per i diritti di ogni lavoratore. Il loro compito è davvero complesso e difficile, poiché devono rappresentare la collettività e al tempo stesso vigilare sui tanti soprusi che spesso incombono sui lavoratori.
Vuole invece essere l'ennesima riflessione sulla trascuratezza della nostra Colico, di fronte a dati oggettivi e sotto gli occhi di tutti. Dunque niente dipingimento della città in malomodo, soltanto dati che parlano chiaro.
Possibile che in tutta la provincia di Lecco (e Sondrio) comuni delle dimensioni di Colico siano dotati di sportelli dei sindacati aperti quasi il doppio rispetto al nostro?
Il tutto è un controsenso ancora più grande, se si pensa che nel territorio comunale di Colico vi è una grande zona industriale dove lavorano ogni giorno migliaia di operai. Sui quali, quale è compito dei sindacati, occorre sempre vigilare. Per non parlare delle decine di attività commerciali presenti.
Come può la CISL di Introbio offrire orari più ampi rispetto a quelli di una cittadina 4 volte più popolata?
Ancora una volta emerge la disattenzione, voluta o no, verso il nostro Comune meraviglioso e sulla strada dello sviluppo. Come possiamo diventare una realtà importante anche a livello del circondario, se i servizi sono risicati?
Per questo "Il Colichese" rivolge un appello ai sindacati. Un appello che da una parte vuole far riflettere sull'insufficienza dei servizi presenti (confrontati con realtà pari alla nostra), dall'altra vuole richiedere (soprattutto alla CISL) orari più ampi e una maggiore attenzione al territorio.
Colico ha ormai 8.000 abitanti e non può pensare di mantenere i servizi di un piccolo sperduto paesino.
Per il bene e la tutela di Colico, per il bene e la tutela dei cittadini.
I dati parlano chiaro: si può e si deve fare meglio. Anche in questo caso il confronto è immediato e con realtà vicine, cittadine che però dimostrano un numero ben più alto di servizi, come Chiavenna (che pure conta 500 abitanti in meno rispetto a Colico).
Non si parla, in questo caso, di servizi disposti dal Comune, dalla Provincia o dalla Regione, bensì dalle associazioni sindacali che hanno le loro sedi principali nei capoluoghi di provincia.
L'analisi che ora andremo a vedere è l'ennesima prova di poco (probabilmente e, si spera, anche involontario) riguardo verso il nostro territorio.
Partiamo dallo sportello CGIL di via Villatico, che è anche, paradossalmente, quello che ci fornisce il dato meno doloroso.
Mentre l'apertura della sede locale dei sindacati al pubblico, a Colico, è prevista dal lunedì al giovedì di pomeriggio (14.30-17:30) e il venerdì di mattina (9.00-12.00), ben diversa è la situazione nella città del Mera. Qui l'apertura è molto più ampia: dalle 8.30 alle 12.15 e dalle 14 alle 17.30 il lunedì, martedì e giovedì, dalle 8.30 alle 12.15 il venerdì.
La CGIL di Chiavenna, in parole povere, apre 29 ore a settimana, contro le 15 di Colico. Un +49% di certo non indifferente.
Per completezza d'informazione sono state analizzate anche altre realtà della provincia di Lecco: con grande amarezza non si può che cogliere come tutti i comuni delle dimensioni pari o di poco superiori a Colico, come Oggiono o Mandello, possano contare su un maggiore servizio quotidiano al pubblico.
Come già detto, era questo il dato migliore. Se si passa al patronato Inca ("ente privato che offre servizi di pubblica utilità, tutela e promuove i diritti riconosciuti a tutte le persone dalle disposizioni normative e contrattuali - italiane, comunitarie e internazionali - riguardanti il lavoro, la salute, la citadinanza, l'assistenza sociale ed economica, la previdenza pubblica e complementare"), della stessa CGIL, Chiavenna conta 22,5 ore settimanali di servizio (lunedì dalle 8.30 alle 12.15, martedì dalle 14 alle 17.45, mercoledì dalle 8.30 alle 12.15, giovedì dalle 8.30 alle 12.15 e dalle 14 alle 17.45, venerdì dalle 8.30 alle 12.15, il primo e terzo sabato del mese dalle 8.30 alle 12). Situazione decisamente simile per comuni quali Oggiono e Mandello.
Non è lo stesso a Colico: qui, non essendovi una presenza fissa, le ore passano drasticamente a 4, ridotte al solo mercoledì pomeriggio dalle 14 alle 18.
Contando anche i sabati di Chiavenna, la città del Mera può contare su di un patronato aperto il +562,5% in più rispetto a Colico.
Ma, tenetevi pronti, il peggio deve ancora venire. Passando alla CISL, Chiavenna conta ben 44 ore di apertura al pubblico settimanali (dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 8 alle 12). Colico, invece, ahinoi, apre dal lunedì al venerdì soltanto dalle 9 alle 11.
La percentuale non sarebbe nemmeno rapportabile, se si pensa che Chiavenna supera per più di 5 volte l'orario dello sportello colichese.
Con questi dati "Il Colichese" e il sottoscritto non vogliono in nessun modo porsi contro le associazioni sindacali, sin dalla loro origine fondamentali per i diritti di ogni lavoratore. Il loro compito è davvero complesso e difficile, poiché devono rappresentare la collettività e al tempo stesso vigilare sui tanti soprusi che spesso incombono sui lavoratori.
Vuole invece essere l'ennesima riflessione sulla trascuratezza della nostra Colico, di fronte a dati oggettivi e sotto gli occhi di tutti. Dunque niente dipingimento della città in malomodo, soltanto dati che parlano chiaro.
Possibile che in tutta la provincia di Lecco (e Sondrio) comuni delle dimensioni di Colico siano dotati di sportelli dei sindacati aperti quasi il doppio rispetto al nostro?
Il tutto è un controsenso ancora più grande, se si pensa che nel territorio comunale di Colico vi è una grande zona industriale dove lavorano ogni giorno migliaia di operai. Sui quali, quale è compito dei sindacati, occorre sempre vigilare. Per non parlare delle decine di attività commerciali presenti.
Come può la CISL di Introbio offrire orari più ampi rispetto a quelli di una cittadina 4 volte più popolata?
Ancora una volta emerge la disattenzione, voluta o no, verso il nostro Comune meraviglioso e sulla strada dello sviluppo. Come possiamo diventare una realtà importante anche a livello del circondario, se i servizi sono risicati?
Per questo "Il Colichese" rivolge un appello ai sindacati. Un appello che da una parte vuole far riflettere sull'insufficienza dei servizi presenti (confrontati con realtà pari alla nostra), dall'altra vuole richiedere (soprattutto alla CISL) orari più ampi e una maggiore attenzione al territorio.
Colico ha ormai 8.000 abitanti e non può pensare di mantenere i servizi di un piccolo sperduto paesino.
Per il bene e la tutela di Colico, per il bene e la tutela dei cittadini.