I lavori di manutenzione si prolungano, i treni ritardano: l'inferno sulla Milano-Tirano
Mattinata di grandissima passione quella di oggi, martedì 28 gennaio 2020, sulla Milano-Lecco-Tirano: a causa del prolungarsi dei lavori di manutenzione previsti nella fascia oraria notturna, numerosi treni sono stati cancellati o sono giunti in ritardo a destinazione. In mattinata, Trenord comunicava: “Questa mattina i treni delle linee MILANO-CARNATE-LECCO, MILANO-SONDRIO-TIRANO e LECCO-BERGAMO hanno subito forti ritardi per il protrarsi dei lavori di manutenzione notturna all’infrastruttura per un inconveniente tecnico a un mezzo d’opera.Alle 07:10 circa RFI ha riattivato la circolazione su un solo binario. Questo ha provocato, durante la sospensione, ritardi fino a 100 minuti, mentre 7 regionali sono stati cancellati e 4 limitati nel percorso. Numeri in aumento per i forti ritardi che renderanno necessarie ulteriori variazioni. Alle ore 08:15 circa un altro guasto tra le stazioni di Carnate-Usmate e Arcore ha ulteriormente rallentato i treni con ritardi di circa 20 minuti”.
Nella mattinata è giunta anche la nota del referente per il settore Trasporti della CISL di Sondrio, Michele Fedele: «Una nota, diramata in mattinata da Trenord, attribuisce i disagi ad un intervento manutentivo notturno sulla linea ferroviaria protrattosi oltre il tempo previsto e, in aggiunta, ad un guasto verificatosi, sempre sull'infrastruttura ferroviaria, nei pressi della stazione di Arcore. Dal comunicato di Trenord sembrerebbe che i disagi non siano dipesi da eventi straordinari, quali avverse ed estreme condizioni atmosferiche o incidenti, bensì da comuni interventi di manutenzione che, normalmente, hanno tempi di esecuzione certi e, comunque, programmabili da parte di RFI, tant'è che l'orario di alcune corse, sul percorso Milano – Lecco, è stato preventivamente modificato fin dal 8 gennaio in considerazione dei lavori di manutenzione sulla linea in prossimità di Lecco, lavori che avranno una presumibile durata fino al mese di marzo» ha commentato il referente per il settore Trasporti della Cisl Sondrio, Michele Fedele. «Pur ritenendo positivo l'impegno da parte di RFI mirato ad un potenziamento infrastrutturale della linea, peraltro spesso dalla stessa CISL auspicato, non possiamo che esprimere la propria preoccupazione circa la possibilità che ulteriori disagi, quali quelli odierni, possano ancora verificarsi nel corso del prosieguo dei lavori manutentivi (quantomeno fino al mese di marzo), aggiungendosi alle già note carenze che caratterizzano a tutt'oggi la condizione del materiale rotabile e dell'infrastruttura ferroviaria. Di fronte ad una malaugurata eventualità di questo tipo, potremmo ben dire che “piove sul bagnato”, essendo già oberati, da troppo tempo, da altre criticità che producono quasi quotidianamante disagi, quali: porte dei treni o passaggi a livello che non si chiudono!». Nella tarda mattinata di oggi è giunto anche il commento del vice presidente della Commissione Trasporti e Infrastrutture del Pirellone, Andrea Monti: “La misura è colma e i lombardi si sono stancati di subire i disagi dovuti alle inefficienze del gestore della rete, RFI, che giorno dopo giorno non fa altro che dimostrare la propria incapacità. Ancora una mattinata di passione per migliaia di pendolari lombardi e nuovamente questi ritardi sono dovuti a guasti della rete, che non dipendono da Trenord. Crediamo sia giunto il momento di mettere fine a questa gestione di RFI, che sta distruggendo sistematicamente ogni tentativo di migliorare il nostro sistema ferroviario regionale. La Lombardia deve rivendicare la possibilità di amministrare autonomamente la propria infrastruttura, togliendola da RFI, che si è dimostrata assolutamente inadeguata in questo compito. Si potrebbe iniziare da alcune linee sensibili, come la Como-Lecco e la Seregno-Carnate, procedendo successivamente con le altre direttrici. Quello che è certo ed evidente è come la gestione statale sia la cosa peggiore e il male assoluto. Affermiamo questo anche per rispondere a chi, come il Ministro dei Trasporti, vorrebbe la nazionalizzazione di Trenord. Occorre ricordare infatti come Trenitalia sia già socio dell’azienda regionale al 50% e al momento, a differenza di Regione Lombardia non abbia ancora messo il becco di un quattrino per migliorare la flotta”. articolo del 29.01.2020, ore 00:05 |