Fridays for Future: venerdì 24 il secondo sciopero sul clima
Si è tenuto oggi il secondo “Sciopero Mondiale per il Futuro” in tutte le piazze italiane e mondiali.
Su Facebook, la pagina lecchese di Fridays for Future aveva scritto: “Il 24 maggio facciamo appello ad una politica climatica più ambiziosa a livello globale, europeo e nazionale. La mobilitazione deve continuare per reclamare l’attenzione delle classi dirigenti del mondo alla ormai riconosciuta presenza di un’emergenza climatica e ad applicare delle misure urgenti e concrete per contrastarne le cause. Sarà un altro evento storico, un evento per studenti e famiglie, un evento pacifico e non violento. Saremo tutti uniti per il clima! Tutti uniti per garantirci un futuro!“.
I ragazzi lecchesi hanno già ribadito l’importanza del contenimento del riscaldamento globale entro l’1,5°, dell’uso di energia pulita e di mitigazione delle emissioni.
Presenti in piazza Cermenati, nella città del Manzoni, circa cento alunni: un numero nettamente inferiore a quello registrato lo scorso marzo, dettato dalla fine dell’anno scolastico e dall’imminente maturità. Gli impegni di studio, del resto, sono impellenti.
Numerosi i cartelloni, che hanno accompagnato una serena mattinata densa di interventi e musica dal palcoscenico.
Un’analoga manifestazione si è tenuta a Como. Di seguito il comunicato: “"Non c’è più tempo da perdere.” Sono le parole di António Guterres, Segretario Generale dell’ONU. Lo dicono gli scienziati, che, all’unanimità, chiedono un drastico cambio di rotta. Lo ripete l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU - il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici -, ricordandoci che abbiamo meno di 11 anni prima di superare il punto di non ritorno. Lo gridiamo noi attivisti di FridaysForFuture, invocando il diritto a un futuro. Per noi e per le generazioni a venire. Eravamo in piazza il 15 marzo in più di 2 milioni. Abbiamo fatto tremare cinque continenti, e dato speranza al mondo intero. “Ci avete rotto i polmoni!” Gridavamo con forza. A fianco a noi hanno camminato insegnanti, genitori, bambini, lavoratori, nonni. Perché il pianeta appartiene a tutti, e tutti apparteniamo a questo pianeta. Siccità e alluvioni, carestie e acqua inquinata, microplastiche, malattie, estinzioni di massa, carenza di cibo: ricordiamo, una volta per tutte, che i disastri ambientali sono disastri umanitari.
Serve un cambiamento radicale, e deve essere fatto secondo criteri di equità, facendo pagare a chi ha inquinato il prezzo della riconversione, e non scaricandolo sulle classi sociali più deboli. “Giustizia climatica”è per noi non solo uno slogan, ma un punto fermo delle nostre richieste, coscienti che salvare il pianeta può e deve essere occasione di innovazione, sviluppo, lavoro e opportunità.
Irlanda e Regno Unito hanno dichiarato, grazie anche alla nostra pressione, lo stato di Emergenza Climatica. Un gesto importante, ma non sufficiente: a due giorni dalle europee, FridaysForFuture chiede alla politica tutta una rapida ed efficace riconversione del sistema economico e produttivo mondiale e che la tutela del pianeta venga messa in cima alle agende politiche di ogni Paese e continente. Siamo giovani, ma possiamo votare e lo faremo, assieme a tutti voi, pretendendo che alle parole seguano fatti. Dateci gli strumenti per rendere efficaci le nostre azioni.
Con l’esempio e con la voce faremo vedere al mondo dov’è la differenza, dov’è il cambiamento.
E per chi finge di non vedere, di non sentire, grideremo ancora più forte.
In piedi nelle nostre piazze, di fronte alla nostra campagna, al nostro mare, alle nostre montagne.
Noi ci saremo, perché ci riguarda. Vi chiediamo di esserci, perché vi riguarda.
Fridays for Future - ogni giorno per la vita”.
Il gruppo ha poi sottolineato: “E’ necessario e urgente fare qualcosa –hanno detto i giovani esponenti comaschi di Fridays for Future che hanno presentato le iniziative di venerdì in una conferenza stampa martedì 21 maggio- Siamo movimento giovane ma non ingenuo o naif. Abbiamo un obiettivo immenso e irrinunciabile: bloccare il surriscaldamento globale e contiamo sul supporto di tutte le generazioni”.
Più consistente il corteo di Como, che ha radunato circa 250 studenti. Oltre al corteo partito dalla stazione di San Giovanni (fino a via Gallio e al centro) e agli interventi, i ragazzi comaschi hanno dato il buon esempio ripulendo le strade nella zona del portico di San Francesco.
Presente, tra gli altri, uno degli organizzatori di questa e della scorsa giornata, Davide Faifer: “Facciamo sentire la nostra voce, facciamo sentire che siamo stufi. Noi cambieremo il mondo. E lo cambieremo in meglio”.
Il corteo è proseguito per piazza Garibaldi e per via Fontana, non passando per piazza Cavour vista la presenza di un’altra manifestazione.
Tra i momenti di maggiore spicco, gli attacchi al fast food Mc Donald’s del centro. Gli studenti sono a dir poco esplosi al grido di “Il cibo spazzatura uccide la natura”, sottolineando anche come uno stile di vita diverso sia fondamentale per la vita delle nuove generazioni. Tuttavia, non sono mancate le critiche di alcuni cittadini, che hanno puntato il dito contro una presunta poca coerenza dei giovani, spesso nel locale.
Un altro punto chiave è stato quando i ragazzi si sono accasciati a terra fingendo di essere morti, sulla scia di ciò che è stato lanciato nei mesi scorsi dal gruppo ambientalista inglese Extinction Ribellion.
Un terzo passaggio è la risposta a coloro che credono che gli studenti siano scesi in piazza soltanto per “marinare” la scuola: “Noi non oziamo, noi abbiamo rinunciato alle lezioni perché la Terra è più importante”.
Tra le inevitabilità, una breve interruzione del traffico in viale Cesare Battisti, al grido di “Spegnete il motore per un mondo migliore”. Dunque, un atto voluto e simbolico.
La manifestazione è terminata con il canto di “Bella Ciao” in via Mentana, forse poco inerente alle tematiche e ai fini della manifestazione.
articolo del 22.05.2019, ore 23:15
Su Facebook, la pagina lecchese di Fridays for Future aveva scritto: “Il 24 maggio facciamo appello ad una politica climatica più ambiziosa a livello globale, europeo e nazionale. La mobilitazione deve continuare per reclamare l’attenzione delle classi dirigenti del mondo alla ormai riconosciuta presenza di un’emergenza climatica e ad applicare delle misure urgenti e concrete per contrastarne le cause. Sarà un altro evento storico, un evento per studenti e famiglie, un evento pacifico e non violento. Saremo tutti uniti per il clima! Tutti uniti per garantirci un futuro!“.
I ragazzi lecchesi hanno già ribadito l’importanza del contenimento del riscaldamento globale entro l’1,5°, dell’uso di energia pulita e di mitigazione delle emissioni.
Presenti in piazza Cermenati, nella città del Manzoni, circa cento alunni: un numero nettamente inferiore a quello registrato lo scorso marzo, dettato dalla fine dell’anno scolastico e dall’imminente maturità. Gli impegni di studio, del resto, sono impellenti.
Numerosi i cartelloni, che hanno accompagnato una serena mattinata densa di interventi e musica dal palcoscenico.
Un’analoga manifestazione si è tenuta a Como. Di seguito il comunicato: “"Non c’è più tempo da perdere.” Sono le parole di António Guterres, Segretario Generale dell’ONU. Lo dicono gli scienziati, che, all’unanimità, chiedono un drastico cambio di rotta. Lo ripete l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU - il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici -, ricordandoci che abbiamo meno di 11 anni prima di superare il punto di non ritorno. Lo gridiamo noi attivisti di FridaysForFuture, invocando il diritto a un futuro. Per noi e per le generazioni a venire. Eravamo in piazza il 15 marzo in più di 2 milioni. Abbiamo fatto tremare cinque continenti, e dato speranza al mondo intero. “Ci avete rotto i polmoni!” Gridavamo con forza. A fianco a noi hanno camminato insegnanti, genitori, bambini, lavoratori, nonni. Perché il pianeta appartiene a tutti, e tutti apparteniamo a questo pianeta. Siccità e alluvioni, carestie e acqua inquinata, microplastiche, malattie, estinzioni di massa, carenza di cibo: ricordiamo, una volta per tutte, che i disastri ambientali sono disastri umanitari.
Serve un cambiamento radicale, e deve essere fatto secondo criteri di equità, facendo pagare a chi ha inquinato il prezzo della riconversione, e non scaricandolo sulle classi sociali più deboli. “Giustizia climatica”è per noi non solo uno slogan, ma un punto fermo delle nostre richieste, coscienti che salvare il pianeta può e deve essere occasione di innovazione, sviluppo, lavoro e opportunità.
Irlanda e Regno Unito hanno dichiarato, grazie anche alla nostra pressione, lo stato di Emergenza Climatica. Un gesto importante, ma non sufficiente: a due giorni dalle europee, FridaysForFuture chiede alla politica tutta una rapida ed efficace riconversione del sistema economico e produttivo mondiale e che la tutela del pianeta venga messa in cima alle agende politiche di ogni Paese e continente. Siamo giovani, ma possiamo votare e lo faremo, assieme a tutti voi, pretendendo che alle parole seguano fatti. Dateci gli strumenti per rendere efficaci le nostre azioni.
Con l’esempio e con la voce faremo vedere al mondo dov’è la differenza, dov’è il cambiamento.
E per chi finge di non vedere, di non sentire, grideremo ancora più forte.
In piedi nelle nostre piazze, di fronte alla nostra campagna, al nostro mare, alle nostre montagne.
Noi ci saremo, perché ci riguarda. Vi chiediamo di esserci, perché vi riguarda.
Fridays for Future - ogni giorno per la vita”.
Il gruppo ha poi sottolineato: “E’ necessario e urgente fare qualcosa –hanno detto i giovani esponenti comaschi di Fridays for Future che hanno presentato le iniziative di venerdì in una conferenza stampa martedì 21 maggio- Siamo movimento giovane ma non ingenuo o naif. Abbiamo un obiettivo immenso e irrinunciabile: bloccare il surriscaldamento globale e contiamo sul supporto di tutte le generazioni”.
Più consistente il corteo di Como, che ha radunato circa 250 studenti. Oltre al corteo partito dalla stazione di San Giovanni (fino a via Gallio e al centro) e agli interventi, i ragazzi comaschi hanno dato il buon esempio ripulendo le strade nella zona del portico di San Francesco.
Presente, tra gli altri, uno degli organizzatori di questa e della scorsa giornata, Davide Faifer: “Facciamo sentire la nostra voce, facciamo sentire che siamo stufi. Noi cambieremo il mondo. E lo cambieremo in meglio”.
Il corteo è proseguito per piazza Garibaldi e per via Fontana, non passando per piazza Cavour vista la presenza di un’altra manifestazione.
Tra i momenti di maggiore spicco, gli attacchi al fast food Mc Donald’s del centro. Gli studenti sono a dir poco esplosi al grido di “Il cibo spazzatura uccide la natura”, sottolineando anche come uno stile di vita diverso sia fondamentale per la vita delle nuove generazioni. Tuttavia, non sono mancate le critiche di alcuni cittadini, che hanno puntato il dito contro una presunta poca coerenza dei giovani, spesso nel locale.
Un altro punto chiave è stato quando i ragazzi si sono accasciati a terra fingendo di essere morti, sulla scia di ciò che è stato lanciato nei mesi scorsi dal gruppo ambientalista inglese Extinction Ribellion.
Un terzo passaggio è la risposta a coloro che credono che gli studenti siano scesi in piazza soltanto per “marinare” la scuola: “Noi non oziamo, noi abbiamo rinunciato alle lezioni perché la Terra è più importante”.
Tra le inevitabilità, una breve interruzione del traffico in viale Cesare Battisti, al grido di “Spegnete il motore per un mondo migliore”. Dunque, un atto voluto e simbolico.
La manifestazione è terminata con il canto di “Bella Ciao” in via Mentana, forse poco inerente alle tematiche e ai fini della manifestazione.
articolo del 22.05.2019, ore 23:15