Il Rifugio Scoggione compie 25 anni: ieri la serata in auditorium
COLICO. In occasione del 25° anniversario del Rifugio Scoggione, la sezione colichese del Club Alpino Italiano ha organizzato una serata con proiezioni di filmati e fotografie inerenti la costruzione e i 25 anni della baita.
La serata "speciale" si è tenuta ieri, venerdì 20 dicembre, ed è stata aperta a tutti i soci e simpatizzanti della nota associazione.
Presente anche il Corpo Musicale di Villatico, che ha allietato la serata con i canti popolari (in particolare, uno tra i più conosciuti e significativi, "Amici miei"). Infine, è stata anche l'occasione per scambiarsi gli auguri di Natale. Del resto, al 25 mancano solo quattro giorni...
La storia del CAI di Colico
Nell’ormai lontano autunno del 1985 un nutrito gruppo di volontari passa di casa in casa a raccogliere le adesioni per la costituzione di una Sezione CAI a Colico.
La risposta della popolazione è molto positiva e così i vari schedari regolarmente firmati da circa trecento persone vengono inoltrati alla sede centrale del Club Alpino Italiano.
Il giorno 3 febbraio del 1986 il Consiglio Centrale del Club Alpino Italiano dà il riconoscimento ufficiale alla giovane ed esuberante Sezione di Colico.
Subito, i Soci promotori si organizzano per convocare la prima assemblea della sezione.
In tale occasione, il 1 marzo 1986, viene approvato il regolamento sezionale ed eletto il primo Direttivo.
Successivamente in data 7 marzo 1986, il Direttivo Sezionale si ritrova nella piccola sede in via Campione 7, per eleggere il presidente fondatore. La scelta cade su colui che per primo si è fatto promotore per la costituzione della nuova Sezione, il socio Luciano Sgheiz.
Nell’anno 1989 al Direttivo sezionale viene chiesto, da parte di un nutrito gruppo di Soci, di valutare l’opportunità di realizzare un rifugio sezionale sul nostro monte Legnone. Dapprima sorgono alcune controversie sulla sua ubicazione. Nel corso dello stesso anno si condivide però un unico obiettivo e la scelta va a cadere sull’Alpe Scoggione. Subito alcuni consiglieri si danno da fare con l’amministrazione comunale per ottenere l’utilizzo dei cascinali dell’alpeggio. Concessione che il nostro Comune formalizza nel corso dell’anno 1990 e nel frattempo un secondo gruppo di Soci si preoccupa di dotare l’alpeggio dell’elemento più essenziale: una fonte continua d’acqua. Dopo aver valutato diverse opzioni si decide di raggiungere una sorgente a quota 2000 metri nel canalone centrale nord del monte Legnone. Nel mese di giugno, il Comune sottoscrive la Convenzione con la nostra Sezione per l’utilizzo dei fabbricati e il mese successivo un elicottero porta sull’altopiano del lago 3000 metri di tubo e altri materiali per realizzare l’acquedotto. Alla fine di settembre i 3000 metri di tubazione vengono posti a dimora, e nei pressi della vecchia casera dello Scoggione, da una bella fontana in legno, oggi ancora visibile in tutta la sua integrità e originalità, sgorgano le fresche acque della sorgente di quota. L’avvenimento viene festeggiato con grande solennità in quanto, come tutti i Colichesi sanno, il bell’alpeggio dello Scoggione era da sempre stato sottovalutato per la cronica mancanza di acqua.
Nell’inverno 1990-91 la sezione di Colico predispone un progetto per ristrutturare la vecchia stalla dell’alpeggio, ormai ridotta a un rudere. La ricostruzione avviene rispettando fedelmente i muri perimetrali del fabbricato originario. La sua realizzazione è resa possibile dai contributi di numerosi cittadini e ditte del Colichese e non che donano servizi e materiali, e soprattutto dall’impegno di molteplici volontari, che mettono a disposizione le loro diverse competenze. Nel corso del 1991 viene demolito il vecchio rudere ed al suo posto nasce il rifugio che tutti possiamo oggi ammirare. Un particolare grazie a tutti i volontari: una domenica si sono contati addirittura più di ottanta persone. Il 20 ottobre viene posato il tetto. Nella primavera del 1992, appena le condizioni meteo lo consentono, si ricomincia: vengono realizzati i lavori di pavimentazione, posa dei serramenti, tamponamento delle pareti interne. Nell’anno successivo si procede con le opere di coibentazione, pareti divisorie, impianti sanitari, rivestimento delle pareti e posa della scala interna. L’anno successivo è la volta dell’impianto fotovoltaico d’illuminazione e degli arredamenti interni. Finalmente nell’estate del 1994 il tutto è finito e il 28 agosto si fa una grande festa. All’inaugurazione del rifugio partecipano circa trecento persone e naturalmente le autorità comunali di Colico e di Piantedo oltre a diversi rappresentanti del Club Alpino Italiano fra cui il Presidente dei rifugi lombardi. L’ultima domenica del mese di agosto, ogni anno si celebra una gioiosa festa fra amici per ricordare l’inaugurazione di questa casa di montagna che appartiene a tutti i Soci del CAI di Colico e a tutti coloro che amano la montagna.
Il primo acquedotto deve essere abbandonato in quanto le scariche del canalone centrale del nostro monte Legnone distruggono ogni anno anche le più rinforzate canalizzazioni in acciaio. Agli inizi degli anni 2000 si ottiene il permesso di realizzare un nuovo acquedotto che, partendo dalla vicina Val Lesina, da una sorgente posta appena sotto la strada militare nei pressi del Passo Colombano, raggiunge dopo un percorso di quasi tre chilometri il nostro rifugio.
articolo del 21.12.2019, ore 23:05
La serata "speciale" si è tenuta ieri, venerdì 20 dicembre, ed è stata aperta a tutti i soci e simpatizzanti della nota associazione.
Presente anche il Corpo Musicale di Villatico, che ha allietato la serata con i canti popolari (in particolare, uno tra i più conosciuti e significativi, "Amici miei"). Infine, è stata anche l'occasione per scambiarsi gli auguri di Natale. Del resto, al 25 mancano solo quattro giorni...
La storia del CAI di Colico
Nell’ormai lontano autunno del 1985 un nutrito gruppo di volontari passa di casa in casa a raccogliere le adesioni per la costituzione di una Sezione CAI a Colico.
La risposta della popolazione è molto positiva e così i vari schedari regolarmente firmati da circa trecento persone vengono inoltrati alla sede centrale del Club Alpino Italiano.
Il giorno 3 febbraio del 1986 il Consiglio Centrale del Club Alpino Italiano dà il riconoscimento ufficiale alla giovane ed esuberante Sezione di Colico.
Subito, i Soci promotori si organizzano per convocare la prima assemblea della sezione.
In tale occasione, il 1 marzo 1986, viene approvato il regolamento sezionale ed eletto il primo Direttivo.
Successivamente in data 7 marzo 1986, il Direttivo Sezionale si ritrova nella piccola sede in via Campione 7, per eleggere il presidente fondatore. La scelta cade su colui che per primo si è fatto promotore per la costituzione della nuova Sezione, il socio Luciano Sgheiz.
Nell’anno 1989 al Direttivo sezionale viene chiesto, da parte di un nutrito gruppo di Soci, di valutare l’opportunità di realizzare un rifugio sezionale sul nostro monte Legnone. Dapprima sorgono alcune controversie sulla sua ubicazione. Nel corso dello stesso anno si condivide però un unico obiettivo e la scelta va a cadere sull’Alpe Scoggione. Subito alcuni consiglieri si danno da fare con l’amministrazione comunale per ottenere l’utilizzo dei cascinali dell’alpeggio. Concessione che il nostro Comune formalizza nel corso dell’anno 1990 e nel frattempo un secondo gruppo di Soci si preoccupa di dotare l’alpeggio dell’elemento più essenziale: una fonte continua d’acqua. Dopo aver valutato diverse opzioni si decide di raggiungere una sorgente a quota 2000 metri nel canalone centrale nord del monte Legnone. Nel mese di giugno, il Comune sottoscrive la Convenzione con la nostra Sezione per l’utilizzo dei fabbricati e il mese successivo un elicottero porta sull’altopiano del lago 3000 metri di tubo e altri materiali per realizzare l’acquedotto. Alla fine di settembre i 3000 metri di tubazione vengono posti a dimora, e nei pressi della vecchia casera dello Scoggione, da una bella fontana in legno, oggi ancora visibile in tutta la sua integrità e originalità, sgorgano le fresche acque della sorgente di quota. L’avvenimento viene festeggiato con grande solennità in quanto, come tutti i Colichesi sanno, il bell’alpeggio dello Scoggione era da sempre stato sottovalutato per la cronica mancanza di acqua.
Nell’inverno 1990-91 la sezione di Colico predispone un progetto per ristrutturare la vecchia stalla dell’alpeggio, ormai ridotta a un rudere. La ricostruzione avviene rispettando fedelmente i muri perimetrali del fabbricato originario. La sua realizzazione è resa possibile dai contributi di numerosi cittadini e ditte del Colichese e non che donano servizi e materiali, e soprattutto dall’impegno di molteplici volontari, che mettono a disposizione le loro diverse competenze. Nel corso del 1991 viene demolito il vecchio rudere ed al suo posto nasce il rifugio che tutti possiamo oggi ammirare. Un particolare grazie a tutti i volontari: una domenica si sono contati addirittura più di ottanta persone. Il 20 ottobre viene posato il tetto. Nella primavera del 1992, appena le condizioni meteo lo consentono, si ricomincia: vengono realizzati i lavori di pavimentazione, posa dei serramenti, tamponamento delle pareti interne. Nell’anno successivo si procede con le opere di coibentazione, pareti divisorie, impianti sanitari, rivestimento delle pareti e posa della scala interna. L’anno successivo è la volta dell’impianto fotovoltaico d’illuminazione e degli arredamenti interni. Finalmente nell’estate del 1994 il tutto è finito e il 28 agosto si fa una grande festa. All’inaugurazione del rifugio partecipano circa trecento persone e naturalmente le autorità comunali di Colico e di Piantedo oltre a diversi rappresentanti del Club Alpino Italiano fra cui il Presidente dei rifugi lombardi. L’ultima domenica del mese di agosto, ogni anno si celebra una gioiosa festa fra amici per ricordare l’inaugurazione di questa casa di montagna che appartiene a tutti i Soci del CAI di Colico e a tutti coloro che amano la montagna.
Il primo acquedotto deve essere abbandonato in quanto le scariche del canalone centrale del nostro monte Legnone distruggono ogni anno anche le più rinforzate canalizzazioni in acciaio. Agli inizi degli anni 2000 si ottiene il permesso di realizzare un nuovo acquedotto che, partendo dalla vicina Val Lesina, da una sorgente posta appena sotto la strada militare nei pressi del Passo Colombano, raggiunge dopo un percorso di quasi tre chilometri il nostro rifugio.
articolo del 21.12.2019, ore 23:05