SS36, dalle 21 di oggi riapre "in parte" la carreggiata sud
E’ tornata percorribile già dalle 21 di questa sera parte della corsia sud della SS36, nonostante nella riunione della Prefettura di stamattina la decisione iniziale fosse quella di riaprire l’arteria domattina, martedì 30 aprile, entro le 13. Sarà dunque possibile tornare a viaggiare sull’intero percorso, anche se il tratto Mandello del Lario-Perledo diverrà a doppio senso (con collegamento tramite bypass).
Nel vertice tenutosi stamattina alla presenza dei sindaci dei Comuni del lago (tra cui il primo cittadino di Colico Monica Gilardi), dei tecnici Anas, dei rappresentanti della Provincia e delle forze dell’ordine si è parlato di una data per la riapertura completa, che avverrà non prima di un mese a questa parte. I lavori sulla canna nord dovranno infatti vedersela con la trafila burocratica composta da progettazione, gara d’appalto e realizzazione delle barriere di protezione. Attualmente, le opere effettuate dai tecnici dell’Anas hanno visto l’installazione di una barriera protettiva alta tre metri: in questo modo, eventuali distacchi di rocce non invaderanno la corsia della carreggiata sud, riaperta da stasera. Nell’assemblea si è parlato anche di una maggiore manutenzione sulla SP72, anch’essa dimostratasi più volte troppo debole a contenere il traffico e a sopportare i fenomeni idrogeologici, così come di una messa in sicurezza della SS36, che i cittadini e gli automobilisti attendono da troppi anni. Allarme da Livigno e Sondrio: strade vuote, disdette a pioggia Niente da fare: nonostante la riapertura della SS36 in tempo per il ponte del Primo Maggio, le principali arterie valtellinesi vedono un traffico quasi nullo e la gran parte delle prenotazioni presso le principali stazione turistiche disdetta. Forse per il timore dei rallentamenti del senso unico, forse perché le disdette erano giunte prima dell’annuncio della riapertura; tuttavia, le conseguenze economiche su Livigno e località affini si fanno sentire. Per quanto riguarda le strade, sostanzialmente vuota la Tangenziale di Sondrio dopo le 20 (una grande anomalia rispetto alla normale situazione che si verifica ogni anno e che si è verificata anche lo scorso 25 aprile). Al quotidiano “La Provincia di Sondrio”, il presidente dell’Apt di Livigno, Luca Moretti, ha affermato: «Quello di oggi (domenica, ndr) con il primo maggio sarebbe dovuto essere il ponte più lungo della storia e, invece, si è dimostrato un disastro per via della chiusura della SS36. […] Questo weekend Livigno era morta; sono venuti a mancare sia i turisti del ponte sia chi si sposta in giornata per una gita fuori porta o per venire a fare acquisti […] Persino i partecipanti al corso di maestri di sci, che per forza dovevano venire a Livigno, ci hanno chiamato per chiederci informazioni». L’intervento di Usuelli In giornata, è giunto il comunicato stampa diramato dal Presidente della Provincia di Lecco, Claudio Usuelli: “La chiusura della strada statale 36 per la frana di Lierna ha provocato ancora una volta una vera e propria emergenza sulla viabilità provinciale, in particolare sulla strada provinciale 72 – ha scritto Usuelli in un comunicato stampa -. Questa situazione di criticità ha dimostrato ancora una volta come la strada provinciale 72, unica vera alternativa alla strada statale 36, rappresenta un’arteria strategica non soltanto per il territorio della Provincia di Lecco, ma anche e soprattutto per quello di Sondrio, essendo il principale, anzi l’unico e imprescindibile collegamento viario veloce con la Valtellina, e per la Svizzera. Territori caratterizzati da un grande tessuto produttivo e turistico, con un fitto sistema di imprese. Durante questa fase di emergenza la Provincia di Lecco non si è sottratta al proprio ruolo e ha collaborato in prima persona con tutti i propri uomini e mezzi, nonostante i pesanti tagli subiti, con gli altri enti del territorio (Prefettura, Anas, Regione, Comuni e forze dell’ordine) nell’applicazione del Piano di emergenza stilato dalla stessa Provincia e che si è dimostrato ancora una volta utile e indispensabile per la gestione della mobilità sulla sponda orientale del Lario, per cercare di limitare i pesanti disagi per i cittadini, le imprese e il sistema turistico. L’emergenza che ci ha visti impegnati in questi cinque giorni ha messo in luce ancora una volta, se ve n’era bisogno, l’assoluta imprescindibilità dell’ente Provincia – Casa dei Comuni nel governo del territorio – prosegue Usuelli -, nonostante la progressiva delegittimazione e il tentativo di eliminazione di questo ente, che ha dimostrato di essere una cerniera necessaria tra i Comuni e gli enti superiori. Già nel recente passato la chiusura per due anni della galleria Monte Piazzo ha causato enormi disagi sulla strada provinciale 72, interessata da volumi di traffico di gran lunga superiori alla sua capacità di portata. Purtroppo lo stato di fragilità del nostro territorio, per la sua particolare conformazione, non ci mette al riparo dal possibile ripetersi di situazioni di questo tipo. Perciò è quanto mai necessario affrontare definitivamente questa problematica con tutti gli enti e gli amministratori locali, il governo regionale, i parlamentari dei territori di Lecco e di Sondrio per programmare e attuare una seria manutenzione e riqualificazione delle arterie provinciali esistenti e per concretizzare quelle nuove opere sulla sponda orientale del Lario (il completamento dello svincolo di Piona a Colico, la realizzazione dello svincolo di Mandello, del sottopasso ferroviario di Bellano e del peduncolo di Dervio, la ciclopedonale tra Abbadia Lariana e Lecco) di cui si sente parlare da ormai tanti anni”. Al centro dell’attenzione, dunque, la centralità della rete viaria lecchese e le inevitabili conseguenze di un’infrastrutture risultata più volte debole. Dal comunicato traspaiono anche alcune perplessità e preoccupazioni. Il Presidente annuncia poi l’impegno della Provincia in merito, che può trasformarsi in qualcosa di più concreto soltanto grazie alla collaborazione dei Comuni e degli enti locali: “Servono idee, progetti e risorse, con il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, per fare squadra e far valere le nostre richieste e le nostre ragioni nei tavoli regionali e nazionali. La Provincia di Lecco, impegnata in una nuova fase di sfide impegnative con l’obiettivo di rafforzare il proprio ruolo nel sistema istituzionale del Paese, metterà in campo sin da subito ogni energia e risorsa, per svolgere il proprio ruolo chiave di regia e coordinamento degli attori del territorio per raggiungere questi obiettivi ambiziosi, ma non più rinviabili”. Disagi e intoppi In questi giorni sono stati molti i disagi, dovuti all’utilizzo da parte dei veicoli della tradizionale Strada Provinciale 72: le forze dell’ordine (così come i volontari della Protezione Civile) hanno compiuto uno sforzo davvero notevole, controllando giorno e notte il traffico in più punti del Lario orientale. Il dispiegamento di forze si è rivelato fortunatamente all’altezza della situazione, di fronte a una circostanza a dir poco drammatica. Il paese che ha più subìto le conseguenze della chiusura dell’arteria stradale è Bellano, bloccato in particolar modo tra la frazione di Bonzeno (uscita dalla Superstrada) e il passaggio a livello (per il quale è partito l’iter di rimozione negli scorsi mesi). Oltre Colico, la Statale 38 è apparsa invece “desolata” tutta la giornata: la pioggia di disdette agli alberghi valtellinesi e alle stazioni turistiche dell’Alta Valle era visibile anche soltanto osservando la scarsità di automobili sulle corsie. Con la riapertura, seppur parziale, della SS36, i valtellinesi rimasti “isolati” potranno tirare un sospiro di sollievo, così come i turisti già pronti ad avviarsi in vista del 1° maggio. Un mini-ponte che si profila ben diverso anche per le strutture ricettive valtellinesi. L’intervento dell’ANCE Lecco-Sondrio “I disagi causati dalla chiusura di questi giorni della SS36 verso la Valtellina e la Valchiavenna evidenziano come questa arteria sia indispensabile nel quadro della viabilità regionale lombardo”: lo afferma il presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza - “Diventa fondamentale, al di là delle cause cha hanno determinato questa chiusura, che sia garantita da parte dell’ANAS una manutenzione ordinaria e straordinaria costante e programmata”. “La provincia di Sondrio si trova una volta ancora fortemente penalizzata nella principale direttrice di traffico che, attraverso Lecco, la collega con il capoluogo milanese e con il resto della regione e, da qui, con la viabilità nazionale. – afferma il vicepresidente di ANCE Lecco Sondrio, Gian Maria Castelli – Il tessuto economico-produttivo delle nostre valli non può permetterselo: ne va del proprio equilibrio e delle proprie possibilità di sviluppo, soprattutto in stagioni come queste, in cui il turismo è un fondamentale volano. Intervenire per mettere in sicurezza la SS36 e garantirne la funzionalità è una priorità che ANAS deve mettere in cima ai propri impegni. E ciò a maggior ragione se, come ci auguriamo, dovesse andare in porto la candidatura per le Olimpiadi invernali”. “La situazione della viabilità lecchese – conclude Sergio Piazza – merita un’attenzione diversa da parte del Governo e del Parlamento, sia per i problemi che determina all’economia del nostro territorio, sia per quelli dei territori limitrofi, come Sondrio e Bergamo”. articolo del 29.04.2019, ore 22:10 |