Provincia di Lecco, invecchiamento della popolazione: dato peggiore regionale, soprattutto sul lago
La giornata di oggi è stata importante anche dal punto di vista della sanità lecchese: presso l’ospedale Alessandro Manzoni di Lecco si è svolto un incontro dedicato alla presa in carico della cronicità. Un’occasione valida per discutere dell’invecchiamento della popolazione in provincia, dati alla mano.
Presenti il direttore generale di ATS Brianza Silvano Casazza l’assessore Regionale al Welfare Giulio Gallera, il Direttore Generale dell’ASST di Lecco, Paolo Favini, il Presidente del Distretto di Lecco, Filippo Galbiati, il Presidente della Cooperativa Cosma, Umberto Motta, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi, il Presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Lecco e vice-coordinatore regionale della Federazione degli Ordini Pierfranco Ravizza, la Presidente dell’A.D.P. Milano e CLAD, Luigia Mottes.
I dati non sono affatto positivi ed incoraggianti: pur essendo l’invecchiamento della popolazione un fatto riguardante tutta Italia, a livello regionale Lecco rappresenta il peggior caso tra tutte le province. Il punteggio è infatti di 169,7, contro il 162,2 della Lombardia. Riguardo a Lecco gli anziani rappresentano il 13,67% della popolazione, gli over 65 sono il 23,21%. Infine, i cittadini ultraottantenni sono il 6,96% della popolazione.
I dati sono per noi ancora più negativi se si considera che tra le fasce peggiori della provincia figurano il lago, il capoluogo e il circondario. In Valsassina e Brianza, dati leggermente più positivi.
“Questo scenario di invecchiamento porta con sé anche un aumento delle malattie croniche, è un fenomeno che va affrontato in modo differente dal passato” ha affermato Silvano Casazza, intervenendo al convegno organizzato venerdì pomeriggio all’ospedale di Lecco, organizzato dai consiglieri regionali Raffaele Straniero, Antonello Formenti e Mauro Piazza sul tema della presa in carico della cronicità.
Il fatto principale di cui si è parlato, come detto nell’incipit dell’articolo, è però il nuovo sistema lombardo di presa in carico del paziente, rivolto ai cittadini affetti da patologie croniche o in condizioni di fragilità.
In Lombardia le politiche sanitarie e sociosanitarie ruotano attorno alle necessità della persona e della famiglia. Nel corso degli anni si è cercato di rendere i servizi per la salute sempre più vicini ai bisogni del cittadino con l’intento di consolidare un “sistema” evoluto, moderno, efficace e in linea con le più rilevanti esperienze internazionali e con il mutare delle condizioni demografiche.
In relazione al miglioramento della qualità della vita e al conseguente innalzamento dell’età media, nei paesi avanzati circa un terzo della popolazione soffre oggi di patologie croniche, la cura delle quali assorbe oltre il 70% delle risorse.
Per rispondere al bisogno di salute dei pazienti cronici - che per la gestione ottimale della patologia/delle patologie di cui soffrono devono sottoporsi regolarmente a controlli periodici, terapie farmacologiche ricorrenti, monitoraggio continuo dell’aderenza terapeutica - in Lombardia è stato attivato un percorso di presa in carico dedicato.
Muovendosi nel rispetto delle indicazioni fornite dal Piano Nazionale delle cronicità e in continuità con gli “Indirizzi regionali per la presa in carico della cronicità e della fragilità”, in Lombardia sono stati in primo luogo approvati, nel 2017, i provvedimenti fondamentali a preparare l’avvio del nuovo percorso di presa in carico dei pazienti cronici e fragili: la delibera del “Governo delle Domanda” e quella sul “Riordino della rete di offerta”.
La delibera del Governo della Domanda ha stratificato tutta la popolazione regionale in base alle caratteristiche cliniche e ai consumi delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, individuando circa 3,5 milioni di persone affette da patologie croniche che impegnano il sistema sanitario e sociosanitario con differenti bisogni di cura e assistenza.
La delibera del Riordino della Rete d'Offerta ha stabilito i ruoli, le modalità, le risorse e le condizioni per la presa in carico dei pazienti cronici da parte di Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private.
I due provvedimenti descrivono l’intero ciclo del nuovo modello di cura che Regione Lombardia ha disegnato per garantire alle persone in condizione di cronicità cure meglio rispondenti ai bisogni individuali di salute, al fine di semplificare al paziente la gestione della patologia, oltre che in ottica di sostenibilità generale del sistema.
Con successiva delibera n. X/7655 del 28.12.17 sono state inoltre fornite agli Enti sanitari e sociosanitari le indicazioni utili a dare avvio operativo al processo di presa in carico dei pazienti a partire da metà gennaio 2018.
In particolare, a partire dal 15 gennaio 2018, i cittadini con patologie croniche assistiti in Lombardia da almeno due anni, sono invitati ad aderire alla nuova opportunità dalla Agenzia di Tutela della Salute territorialmente competente con lettera individuale.
Accettato l’invito, il cittadino sceglie il Gestore che prenderà in carico i suoi bisogni di salute e che con lui sottoscriverà un “Patto di Cura” di validità annuale.
Successivamente, in base alle specifiche necessità cliniche, per ogni cittadino viene redatto il “Piano di Assistenza Individuale” (PAI), anch’esso di validità annuale, che contiene tutte le prescrizioni necessarie alla gestione delle patologie croniche da cui è affetto.
Da quel momento il Gestore accompagna il paziente nel percorso di cura, programmando visite, esami ed altre necessità di cura, affiancandolo nell’attuazione dell’intero piano terapeutico.
Per quanto riguarda l’ATS della provincia di Lecco e Brianza, sono stati 381mila gli inviti di presa in carico, di cui 106mila solo sull’area di Lecco. Il 27% del totale ha già attivato anche il percorso assistenziale.
Le strutture sanitarie che si sono candidate per il nuovo metodo di gestione sono 29; di queste, 13 sono già state attivate. Sulla provincia di Lecco sono 194 i medici di base coinvolti (80% di adesioni).
“La ricchezza di questo territorio è rappresentata dalla tradizione dei medici di famiglia di lavorare in modo aggregato e la disponibilità delle amministrazioni locali di mettere loro a disposizione degli spazi dove operare” ha sottolineato il direttore di Ats.
Su Lecco i pazienti cronici di Livello 1 (pazienti affetti da 4 o più patologie coesistenti) rappresentano solo il 4,37%, più diffuso il grado intermedio di criticità (pazienti affetti da 2 o 3 patologie) con il 57,53%, mentre le persone affette da una sola patologia sono il 38,09% del totale.
Le malattie croniche più diffuse sono, al primo posto, l’ipertensione arteriosa (26% dei pazienti cronici), l’ipercolesterolemie (7%), il diabete mellito di tipo 2 (7%) e l’asma (6%).
articolo del 15.03.2019, ore 22:10
Presenti il direttore generale di ATS Brianza Silvano Casazza l’assessore Regionale al Welfare Giulio Gallera, il Direttore Generale dell’ASST di Lecco, Paolo Favini, il Presidente del Distretto di Lecco, Filippo Galbiati, il Presidente della Cooperativa Cosma, Umberto Motta, il Presidente dell’Ordine dei Medici di Milano Roberto Carlo Rossi, il Presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Lecco e vice-coordinatore regionale della Federazione degli Ordini Pierfranco Ravizza, la Presidente dell’A.D.P. Milano e CLAD, Luigia Mottes.
I dati non sono affatto positivi ed incoraggianti: pur essendo l’invecchiamento della popolazione un fatto riguardante tutta Italia, a livello regionale Lecco rappresenta il peggior caso tra tutte le province. Il punteggio è infatti di 169,7, contro il 162,2 della Lombardia. Riguardo a Lecco gli anziani rappresentano il 13,67% della popolazione, gli over 65 sono il 23,21%. Infine, i cittadini ultraottantenni sono il 6,96% della popolazione.
I dati sono per noi ancora più negativi se si considera che tra le fasce peggiori della provincia figurano il lago, il capoluogo e il circondario. In Valsassina e Brianza, dati leggermente più positivi.
“Questo scenario di invecchiamento porta con sé anche un aumento delle malattie croniche, è un fenomeno che va affrontato in modo differente dal passato” ha affermato Silvano Casazza, intervenendo al convegno organizzato venerdì pomeriggio all’ospedale di Lecco, organizzato dai consiglieri regionali Raffaele Straniero, Antonello Formenti e Mauro Piazza sul tema della presa in carico della cronicità.
Il fatto principale di cui si è parlato, come detto nell’incipit dell’articolo, è però il nuovo sistema lombardo di presa in carico del paziente, rivolto ai cittadini affetti da patologie croniche o in condizioni di fragilità.
In Lombardia le politiche sanitarie e sociosanitarie ruotano attorno alle necessità della persona e della famiglia. Nel corso degli anni si è cercato di rendere i servizi per la salute sempre più vicini ai bisogni del cittadino con l’intento di consolidare un “sistema” evoluto, moderno, efficace e in linea con le più rilevanti esperienze internazionali e con il mutare delle condizioni demografiche.
In relazione al miglioramento della qualità della vita e al conseguente innalzamento dell’età media, nei paesi avanzati circa un terzo della popolazione soffre oggi di patologie croniche, la cura delle quali assorbe oltre il 70% delle risorse.
Per rispondere al bisogno di salute dei pazienti cronici - che per la gestione ottimale della patologia/delle patologie di cui soffrono devono sottoporsi regolarmente a controlli periodici, terapie farmacologiche ricorrenti, monitoraggio continuo dell’aderenza terapeutica - in Lombardia è stato attivato un percorso di presa in carico dedicato.
Muovendosi nel rispetto delle indicazioni fornite dal Piano Nazionale delle cronicità e in continuità con gli “Indirizzi regionali per la presa in carico della cronicità e della fragilità”, in Lombardia sono stati in primo luogo approvati, nel 2017, i provvedimenti fondamentali a preparare l’avvio del nuovo percorso di presa in carico dei pazienti cronici e fragili: la delibera del “Governo delle Domanda” e quella sul “Riordino della rete di offerta”.
La delibera del Governo della Domanda ha stratificato tutta la popolazione regionale in base alle caratteristiche cliniche e ai consumi delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie, individuando circa 3,5 milioni di persone affette da patologie croniche che impegnano il sistema sanitario e sociosanitario con differenti bisogni di cura e assistenza.
La delibera del Riordino della Rete d'Offerta ha stabilito i ruoli, le modalità, le risorse e le condizioni per la presa in carico dei pazienti cronici da parte di Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta e strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private.
I due provvedimenti descrivono l’intero ciclo del nuovo modello di cura che Regione Lombardia ha disegnato per garantire alle persone in condizione di cronicità cure meglio rispondenti ai bisogni individuali di salute, al fine di semplificare al paziente la gestione della patologia, oltre che in ottica di sostenibilità generale del sistema.
Con successiva delibera n. X/7655 del 28.12.17 sono state inoltre fornite agli Enti sanitari e sociosanitari le indicazioni utili a dare avvio operativo al processo di presa in carico dei pazienti a partire da metà gennaio 2018.
In particolare, a partire dal 15 gennaio 2018, i cittadini con patologie croniche assistiti in Lombardia da almeno due anni, sono invitati ad aderire alla nuova opportunità dalla Agenzia di Tutela della Salute territorialmente competente con lettera individuale.
Accettato l’invito, il cittadino sceglie il Gestore che prenderà in carico i suoi bisogni di salute e che con lui sottoscriverà un “Patto di Cura” di validità annuale.
Successivamente, in base alle specifiche necessità cliniche, per ogni cittadino viene redatto il “Piano di Assistenza Individuale” (PAI), anch’esso di validità annuale, che contiene tutte le prescrizioni necessarie alla gestione delle patologie croniche da cui è affetto.
Da quel momento il Gestore accompagna il paziente nel percorso di cura, programmando visite, esami ed altre necessità di cura, affiancandolo nell’attuazione dell’intero piano terapeutico.
Per quanto riguarda l’ATS della provincia di Lecco e Brianza, sono stati 381mila gli inviti di presa in carico, di cui 106mila solo sull’area di Lecco. Il 27% del totale ha già attivato anche il percorso assistenziale.
Le strutture sanitarie che si sono candidate per il nuovo metodo di gestione sono 29; di queste, 13 sono già state attivate. Sulla provincia di Lecco sono 194 i medici di base coinvolti (80% di adesioni).
“La ricchezza di questo territorio è rappresentata dalla tradizione dei medici di famiglia di lavorare in modo aggregato e la disponibilità delle amministrazioni locali di mettere loro a disposizione degli spazi dove operare” ha sottolineato il direttore di Ats.
Su Lecco i pazienti cronici di Livello 1 (pazienti affetti da 4 o più patologie coesistenti) rappresentano solo il 4,37%, più diffuso il grado intermedio di criticità (pazienti affetti da 2 o 3 patologie) con il 57,53%, mentre le persone affette da una sola patologia sono il 38,09% del totale.
Le malattie croniche più diffuse sono, al primo posto, l’ipertensione arteriosa (26% dei pazienti cronici), l’ipercolesterolemie (7%), il diabete mellito di tipo 2 (7%) e l’asma (6%).
articolo del 15.03.2019, ore 22:10