Domaso paese dello sport: dopo le Lucie arriva la Stradomaso
DOMASO. E' tornata domenica 1 settembre la “Stradomaso”, organizzata dal gruppo “Noi del Curtif” e giunta alla quarta edizione.
Come sempre, sono stati tre i percorsi proposti: la Mini Stradomaso (1-3 chilometri), la Stradomaso Easy (6 chilometri) e la Stradomaso Strong (12 chilometri).
L’apertura delle iscrizioni è avvenuta alle 8 in punto, ma era stato già possibile recarsi sabato 31 agosto a Villa Camilla, dalle 14 alle 18, per le pre-iscrizioni.
Alle 10 è partito il percorso più breve, mentre gli altri due inizieranno alle 10.30.
Dopo le premiazioni, dalle 12.30, la cucina già aperta dalla mattina ha organizzato un pranzo aperto a tutti; l’animazione è stata garantita tutto il giorno grazie ai gonfiabili.
La quota per la partecipazione è di 10 euro per gli adulti (pacco gara solo per i primi 400 adulti iscritti), mentre per i bambini 5 euro (pacco gara solo per i primi 50 iscritti).
L’intero ricavato è stato devoluto all’associazione “Architetto Bruno Comi”.
La gara da 1 km è stata vinta da Nicola Soggetti, mentre quella da 3 da Marco Tunesi e quella da 6 Diego Rossi (seguito da Davide Paragoni e Antonio Castelluccio). Nella 12 km, il percorso più lungo e difficile, è arrivato primo Max De Bernardi (si sono distinte, nella competizione femminile, anche Debora Dell'Andrino e Greta Contessa).
Ma Domaso, ormai definibile “paese dello sport”, ha anche recentemente ospitato l’ultima tappa del circuito delle Lucie, dove (manco a dirlo) è stata proprio la coppia domasina di Omar Poncia e Lino De Lorenzi a spuntarla. La coppia era già giunta al secondo posto nella seconda tappa, dietro soltanto a Sala Comacina (con Giannino e Domenico Gelpi). Proprio i Gelpi hanno ottenuto il trofeo maschile della Banca di Credito Cooperativo.
E ancora, nel secondo posto femminile, riecco le due domasine Elena Briz e Cristina Cerfoglio, vincitrici anche del Trofeo femminile della Banca di Credito Cooperativo. L’iniziativa si è svolta quest’anno con un particolare riferimento a Elena Castelli, ex pescatrice e rematrice e conosciuta da tutto il paese per il suo storico negozio di calamite e cartoline in riva al lago.
La macchina organizzativa si è dimostrata ancora una volta eccezionale, complice l’ottima cornice paesaggistica in cui l’evento si è inserito. Non è mancato inoltre un lauto rinfresco.
Approfondimento: la Lucia
La Lucia è “una delle più antiche barche del lago, di dimensioni leggermente inferiori a quelle del navett: la lunghezza di solito non superava i sei metri, mentre la larghezza era circa di due metri. Le sponde erano piuttosto alte (non meno di 50 centimetri) e inclinate.
Lo scafo ed i cerchi erano in legno di castagno; in abete i remi ed in rovere gli scalmi che, come per il navett, erano quattro o sei. Simile al navett sia nella vela sia nella manovra dei remi: la vela aveva dimensioni pari a quelle dello scafo ed era rettangolare.
Normalmente era utilizzato al massimo da due pescatori. Rispetto al navett lo scafo forniva meno spazio per il carico di reti o di pescato, ma permetteva di ospitare passeggeri”.
Il circuito remiero, dimenticato per anni ma fortunatamente tornato in auge nell’ultimo periodo, raccoglie ogni anno sempre più appassionati di uno sport tanto apparentemente “marginale” quanto interessante. È una delle più antiche barche del lago, di dimensioni leggermente inferiori a quelle del navett: la lunghezza di solito non superava i sei metri, mentre la larghezza era circa di due metri. Le sponde erano piuttosto alte (non meno di 50 centimetri) e inclinate. Lo scafo ed i cerchi erano in legno di castagno; in abete i remi ed in rovere gli scalmi che, come per il navett, erano quattro o sei. Simile al navett sia nella vela sia nella manovra dei remi: la vela aveva dimensioni pari a quelle dello scafo ed era rettangolare. Normalmente era utilizzato al massimo da due pescatori. Rispetto al navett lo scafo forniva meno spazio per il carico di reti o di pescato, ma permetteva di ospitare passeggeri”.
articolo del 24.08.2019, ore 14:50
Come sempre, sono stati tre i percorsi proposti: la Mini Stradomaso (1-3 chilometri), la Stradomaso Easy (6 chilometri) e la Stradomaso Strong (12 chilometri).
L’apertura delle iscrizioni è avvenuta alle 8 in punto, ma era stato già possibile recarsi sabato 31 agosto a Villa Camilla, dalle 14 alle 18, per le pre-iscrizioni.
Alle 10 è partito il percorso più breve, mentre gli altri due inizieranno alle 10.30.
Dopo le premiazioni, dalle 12.30, la cucina già aperta dalla mattina ha organizzato un pranzo aperto a tutti; l’animazione è stata garantita tutto il giorno grazie ai gonfiabili.
La quota per la partecipazione è di 10 euro per gli adulti (pacco gara solo per i primi 400 adulti iscritti), mentre per i bambini 5 euro (pacco gara solo per i primi 50 iscritti).
L’intero ricavato è stato devoluto all’associazione “Architetto Bruno Comi”.
La gara da 1 km è stata vinta da Nicola Soggetti, mentre quella da 3 da Marco Tunesi e quella da 6 Diego Rossi (seguito da Davide Paragoni e Antonio Castelluccio). Nella 12 km, il percorso più lungo e difficile, è arrivato primo Max De Bernardi (si sono distinte, nella competizione femminile, anche Debora Dell'Andrino e Greta Contessa).
Ma Domaso, ormai definibile “paese dello sport”, ha anche recentemente ospitato l’ultima tappa del circuito delle Lucie, dove (manco a dirlo) è stata proprio la coppia domasina di Omar Poncia e Lino De Lorenzi a spuntarla. La coppia era già giunta al secondo posto nella seconda tappa, dietro soltanto a Sala Comacina (con Giannino e Domenico Gelpi). Proprio i Gelpi hanno ottenuto il trofeo maschile della Banca di Credito Cooperativo.
E ancora, nel secondo posto femminile, riecco le due domasine Elena Briz e Cristina Cerfoglio, vincitrici anche del Trofeo femminile della Banca di Credito Cooperativo. L’iniziativa si è svolta quest’anno con un particolare riferimento a Elena Castelli, ex pescatrice e rematrice e conosciuta da tutto il paese per il suo storico negozio di calamite e cartoline in riva al lago.
La macchina organizzativa si è dimostrata ancora una volta eccezionale, complice l’ottima cornice paesaggistica in cui l’evento si è inserito. Non è mancato inoltre un lauto rinfresco.
Approfondimento: la Lucia
La Lucia è “una delle più antiche barche del lago, di dimensioni leggermente inferiori a quelle del navett: la lunghezza di solito non superava i sei metri, mentre la larghezza era circa di due metri. Le sponde erano piuttosto alte (non meno di 50 centimetri) e inclinate.
Lo scafo ed i cerchi erano in legno di castagno; in abete i remi ed in rovere gli scalmi che, come per il navett, erano quattro o sei. Simile al navett sia nella vela sia nella manovra dei remi: la vela aveva dimensioni pari a quelle dello scafo ed era rettangolare.
Normalmente era utilizzato al massimo da due pescatori. Rispetto al navett lo scafo forniva meno spazio per il carico di reti o di pescato, ma permetteva di ospitare passeggeri”.
Il circuito remiero, dimenticato per anni ma fortunatamente tornato in auge nell’ultimo periodo, raccoglie ogni anno sempre più appassionati di uno sport tanto apparentemente “marginale” quanto interessante. È una delle più antiche barche del lago, di dimensioni leggermente inferiori a quelle del navett: la lunghezza di solito non superava i sei metri, mentre la larghezza era circa di due metri. Le sponde erano piuttosto alte (non meno di 50 centimetri) e inclinate. Lo scafo ed i cerchi erano in legno di castagno; in abete i remi ed in rovere gli scalmi che, come per il navett, erano quattro o sei. Simile al navett sia nella vela sia nella manovra dei remi: la vela aveva dimensioni pari a quelle dello scafo ed era rettangolare. Normalmente era utilizzato al massimo da due pescatori. Rispetto al navett lo scafo forniva meno spazio per il carico di reti o di pescato, ma permetteva di ospitare passeggeri”.
articolo del 24.08.2019, ore 14:50