Morte Mingarelli, riapre la baita di Chiesa Valmalenco
A distanza di più di tre mesi, riapre la baita "Ai Barchi" di Chiesa Valmalenco: il rifugio era stato chiuso dalle Forze dell'Ordine per le indagini riguardanti la morte di Mattia Mingarelli, ancora avvolta nel mistero. Tre mesi da quel 7 dicembre in cui il giovane residente ad Albavilla (che lavorava a Dubino) era scomparso in circostanze inspiegabili.
Al ritrovamento del cadavere, avvenuto alla Vigilia di Natale da parte di alcuni passanti (nemmeno i cani molecolari erano riusciti a rinvenire il corpo), erano state rinvenute alcune fratture sul volto, dovute a una caduta o forse a delle percosse esterne. E' stata dunque accolta la richiesta dell'avvocato di Giorgio Del Zoppo, ovvero il gestore del rifugio, che ha sempre proclamato la propria innocenza. La baita riaprirà soltanto a inizio estate, visto che non sono pochi i lavori da ultimare (in particolare dopo le ispezioni a tappeto dei Ris e del nucleo investigativo dei Carabinieri di Milano, con le quali era stato portato via anche un computer). Tolti i sigilli anche all'automobile di Mattia. Nel frattempo, le indagini proseguono: non è escluso nessun campo, anche se l'ipotesi più accreditata è quella di una scivolata fatale nel bosco. articolo del 13.03.2019, ore 22:55 |