Mara Oregioni vince il concorso di poesia dialettale
VERCEIA. Nel concorso di poesia dialettale organizzato dal Comune di Sondalo e dal Centro studi storici Alta Valtellina in collaborazione con l'associazione "Pro Grigioni", ha vinto per la seconda volta consecutiva Mara Oregioni, già assessore del Comune di Verceia.
La giornata delle premiazioni si è tenuta sabato 16 marzo nella sala conferenze del polifunzionale di Sondalo.
"La mia poesia ha come titolo "Akwa e akwa di occ" (acqua e lacrime). Nasce spontanea, perché a me non piace impormi un tema e mi stanno strette pure le rime. La protagonista è diretta a un lavatoio con un carico di panni e di sofferenza che lascia scivolare prima nell'acqua e successivamente asciugare nel vento. Tra le metafore emerge il tema profondo e purtroppo attuale di una condizione femminile che non è cosa d'altri tempi ma spesso argomento di cronaca" ha spiegato la vincintrice al "Centrovalle".
L'assessore Oregioni, alla conclusione dell'evento, ha poi svelato una sorpresa: una proposta di gemellaggio a Luca Della Valle, assessore di Sondalo e promotore dell'evento.
Al secondo posto si trova Giuseppe Rainolter, vicesindaco di Bormio, con "Gigi e Lessio" ("due montanari tentano, fallendo, di portare in salvo in Svizzera due ebrei durante le persecuzioni naziste"); terza Teresa Pini Ubalter (Elisabetta Pruneri) con "Malghera", componimento dedicato all'omonima località della Valgrosina.
E ancora, la messa in scena – in anteprima assoluta – della breve commedia brillante in dialetto bormino: La Cumisaria di Bepi Pedranzini con la regia di Carlo Toini.
Infine, sono stati attribuiti diversi riconoscimenti: per la valorizzazione dei princìpi e dei valori del concorso il premio è andato ad Alfredo Parolini di Mesocco con "L dialet", mentre la sondalese Natalia Ielitro, con "L'infinì smorent", ha vinto per la categoria "sensibilità del tema". Presenti anche "Sc'peiter" di Costantino De Monti da Cepina (premiato per la delicatezza con cui viene affrontato il tema della maternità) e "Virt scuur" di Giacomo Gusmeroli nel dialetto di Tartano.
Il concorso
La prima edizione del concorso di poesia dialettale risale al 2011. Fortemente voluto dal Comune di Sondalo e dal Centro Studi Storici Alta Valtellina, il concorso intende valorizzare la creatività dei vari vernacoli della Provincia di Sondrio, di Val Poschiavo e Val Bregaglia. La breve, ma significativa esperienza di questo quinquennio, ha continuato a confermare la vitalità dei dialetti, non solo tra le persone più attempate.
Nel corso del 2016 la Regione Lombardia ha approvato una legge di tutela delle tante varietà dialettali. L’assessore alle Culture Cristina Cappellini ha così commentato questo importante traguardo: «la tradizione, per dirla con Gustav Mahler, è custodia del fuoco e non l’adorazione della cenere». L’attenzione di Regione Lombardia è un ulteriore punto di forza per affrontare l’avventura del concorso che vede di anno in anno confermarsi impegno, riflessioni intimistiche, ironia scanzonata, ricordi malinconici e rime giocose.
Il dialetto infatti dà risalto alla comicità e alla sagacia, ma – è ancora il caso si ribadirlo? – la sua plasticità e la sua duttilità lo fanno diventare la “lingua” per esprimere la propria intimità, i più reconditi sentimenti, le proprie nostalgie.
articolo del 24.03.2019, ore 1:25
La giornata delle premiazioni si è tenuta sabato 16 marzo nella sala conferenze del polifunzionale di Sondalo.
"La mia poesia ha come titolo "Akwa e akwa di occ" (acqua e lacrime). Nasce spontanea, perché a me non piace impormi un tema e mi stanno strette pure le rime. La protagonista è diretta a un lavatoio con un carico di panni e di sofferenza che lascia scivolare prima nell'acqua e successivamente asciugare nel vento. Tra le metafore emerge il tema profondo e purtroppo attuale di una condizione femminile che non è cosa d'altri tempi ma spesso argomento di cronaca" ha spiegato la vincintrice al "Centrovalle".
L'assessore Oregioni, alla conclusione dell'evento, ha poi svelato una sorpresa: una proposta di gemellaggio a Luca Della Valle, assessore di Sondalo e promotore dell'evento.
Al secondo posto si trova Giuseppe Rainolter, vicesindaco di Bormio, con "Gigi e Lessio" ("due montanari tentano, fallendo, di portare in salvo in Svizzera due ebrei durante le persecuzioni naziste"); terza Teresa Pini Ubalter (Elisabetta Pruneri) con "Malghera", componimento dedicato all'omonima località della Valgrosina.
E ancora, la messa in scena – in anteprima assoluta – della breve commedia brillante in dialetto bormino: La Cumisaria di Bepi Pedranzini con la regia di Carlo Toini.
Infine, sono stati attribuiti diversi riconoscimenti: per la valorizzazione dei princìpi e dei valori del concorso il premio è andato ad Alfredo Parolini di Mesocco con "L dialet", mentre la sondalese Natalia Ielitro, con "L'infinì smorent", ha vinto per la categoria "sensibilità del tema". Presenti anche "Sc'peiter" di Costantino De Monti da Cepina (premiato per la delicatezza con cui viene affrontato il tema della maternità) e "Virt scuur" di Giacomo Gusmeroli nel dialetto di Tartano.
Il concorso
La prima edizione del concorso di poesia dialettale risale al 2011. Fortemente voluto dal Comune di Sondalo e dal Centro Studi Storici Alta Valtellina, il concorso intende valorizzare la creatività dei vari vernacoli della Provincia di Sondrio, di Val Poschiavo e Val Bregaglia. La breve, ma significativa esperienza di questo quinquennio, ha continuato a confermare la vitalità dei dialetti, non solo tra le persone più attempate.
Nel corso del 2016 la Regione Lombardia ha approvato una legge di tutela delle tante varietà dialettali. L’assessore alle Culture Cristina Cappellini ha così commentato questo importante traguardo: «la tradizione, per dirla con Gustav Mahler, è custodia del fuoco e non l’adorazione della cenere». L’attenzione di Regione Lombardia è un ulteriore punto di forza per affrontare l’avventura del concorso che vede di anno in anno confermarsi impegno, riflessioni intimistiche, ironia scanzonata, ricordi malinconici e rime giocose.
Il dialetto infatti dà risalto alla comicità e alla sagacia, ma – è ancora il caso si ribadirlo? – la sua plasticità e la sua duttilità lo fanno diventare la “lingua” per esprimere la propria intimità, i più reconditi sentimenti, le proprie nostalgie.
articolo del 24.03.2019, ore 1:25