La Popolare di Sondrio approva il bilancio
"Il Consiglio di amministrazione della Banca Popolare di Sondrio, lo scorso venerdì 22 marzo, ha esaminato e approvato i bilanci consolidato e d’impresa dell'esercizio 2018, esprimendo vivo apprezzamento per i risultati conseguiti. Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico preliminari consolidati, approvati l’11 febbraio 2019 e resi pubblici in pari data con comunicato stampa, cui si rinvia, non sono stati oggetto di variazioni. Il gruppo, in un contesto economico e finanziario complesso e volatile ha riaffermato le proprie peculiari caratteristiche di capacità operativa, redditività, solidità e prudenza attraverso la crescita e la diversificazione degli impieghi. La redditività, sostenuta da abbondante liquidità e adeguato capitale, ha consentito di accrescere l'autofinanziamento e, quindi, incrementare i coefficienti patrimoniali. Il volume dei crediti deteriorati, in assenza di cessione a terzi, è risultato in contrazione, se pure in misura contenuta. Significativo l'incremento dei livelli di copertura che, per quanto attiene alle sofferenze, si attesta su valori prossimi al 70%.
Sottoscritto, in data odierna, tra BPS, Fondazione CR Cento e la Holding CR Cento S.p.A. un accordo modificativo e integrativo per finalizzare l’acquisizione da parte di BPS della partecipazione di controllo del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. - Sottoscritto, in data 7 marzo u.s, l'accordo per l'acquisizione del 70,77% di Farbanca S.p.A. per un importo massimo di € 30 milioni.
- L'utile netto consolidato, pari a € 110,8 milioni, seppure in calo rispetto allo scorso anno, mostra la resilienza del Gruppo e l'immutata capacità di produrre valore nel tempo e autofinanziare la propria crescita. Il risultato, che risente significativamente dell'andamento negativo dei mercati finanziari, è, tra l'altro, influenzato positivamente dal dividendo straordinario di NEXI spa pari a € 20,8 milioni, mentre è penalizzato per € 32,2 milioni dai contributi finalizzati alla stabilizzazione del sistema bancario.
- La redditività del capitale (ROE) si posiziona al 4,4%. - Per quanto attiene ai livelli di capitale, il CET1 ratio phased in si attesta al 12,03% in crescita di 43 punti base rispetto all'11,60% del 2017. La ponderazione degli assets è effettuata secondo la metodologia standard.
- Gli indicatori di liquidità di breve e medio periodo si posizionano su valori ben superiori al 100%.
- In incremento del 3,6% il risultato dell'attività bancaria caratteristica, sommatoria di margine di interesse (+3,7%) e commissioni nette da servizi (+3,5%). - Il risultato complessivo dell'attività in titoli, stante le avverse condizioni di mercato, registra un sostanziale calo (-91,7%) rispetto ai risultati del 2017. È noto infatti l'incremento della percezione del rischio sovrano da parte degli investitori nazionali e internazionali.
- Tradizionale vicinanza alla clientela e alle comunità di riferimento: famiglie e imprese hanno potuto usufruire di nuova finanza per oltre 2.500 milioni di euro.
- La raccolta diretta ammonta a € 31.063 milioni rispetto ai 31.634 milioni di euro del periodo di confronto (-1,8%); quella indiretta si attesta, in lieve incremento (+0,2%), a € 30.182 milioni rispetto ai 30.119 milioni di euro del periodo di confronto.
- La raccolta assicurativa ammonta a € 1.410 milioni, in incremento del 5,6% rispetto ai volumi dell'anno precedente.
- I crediti deteriorati lordi diminuiscono di € 53 milioni. I valori dell'NPL Ratio, lordi e netti, si collocano, rispettivamente, al 14,75% e al 7,16% e si raffrontano al 15,08% e al 7,93% di fine 2017. - Le rettifiche per rischio di credito ammontano a € 237,3 milioni a fronte dei 267,5 milioni di euro del 2017. Il costo del credito è pari allo 0,93% e si raffronta con lo 0,90% del 2017. Si è tenuto conto anche delle osservazioni formulate dal gruppo ispettivo BCE nel corso dell'attività ispettiva on site (Credit File Review) sui portafogli Corporate e SME Corporate, rappresentativi, a fine giugno 2018, data di riferimento delle verifiche, del 48% dei crediti alla clientela.
- Il tasso di copertura delle sofferenze si colloca al 69,36%, mentre quello dei deteriorati, considerati complessivamente, si posiziona al 55,64%. - Il Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, migliora, passando dal 77,99% al 70,71%.
- Il Leverage Ratio phased in si posiziona al 5,85%.
- La posizione netta di liquidità a tre mesi è pari, al 31 dicembre 2018, a € 9.595 milioni.
- Il personale, principale asset aziendale, ammonta a 3.254 unità, grazie a 206 nuove assunzioni con un'età media di 28 anni.
BILANCIO D’IMPRESA della capogruppo Banca Popolare di Sondrio S.C.p.A., esercizio 2018 - Utile netto € 83,623 milioni, risultato della sola attività ordinaria, con una riduzione del 29,4% rispetto al precedente esercizio. La raccolta diretta segna € 28.290 milioni, meno 2,6%. I crediti netti verso clientela sommano € 21.484 milioni, meno 1,2%. Inoltre:
- Il risparmio gestito ammonta a € 4.982 milioni.
- Le commissioni nette da servizi si incrementano del 5%.
- Il costo del credito scende dall’1,07% all'1,06%.
- Il cost-income ratio si posiziona al 55,73% dal 47,51%.
- In ulteriore incremento, rispetto ai valori di fine 2017, il livello di copertura dei non performing loans che, calcolato sul totale del credito deteriorato, passa dal 51,18% al 55,76%, mentre sulle posizioni a sofferenza sale dal 65,67% al 68,95%.
I dati economici di confronto riferiti all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 sono esposti senza variazioni rispetto ai valori determinati in applicazione dei principi contabili vigenti all'epoca. Non sono pertanto confrontabili su base omogenea con quelli riferiti all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 in quanto questi riflettono l'applicazione del principio contabile IFRS 9 a partire dal 1° gennaio 2018. I dati patrimoniali di confronto riferiti alla data del 31 dicembre 2017 sono invece riesposti recependo le variazioni apportate in sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9 il 1° gennaio del 2018.
L'utile netto, al 31 dicembre 2018, ammonta a € 83,6 milioni, in riduzione del 29,4% nel confronto con i 118,4 milioni di euro dell'esercizio 2017, che era stato influenzato, tra l'altro, da un andamento particolarmente favorevole dei mercati finanziari. La raccolta diretta segna € 28.290 milioni, meno 2,5% sul 31 dicembre 2017. La raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a € 28.619 milioni, più 0,2% sul 31 dicembre 2017, quella assicurativa somma € 1.410 milioni, più 5,6% sul 31 dicembre 2017. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a € 58.320 milioni, meno 1% sul 31 dicembre 2017. I finanziamenti verso clientela, costituiti dai crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato e da quelli valutati al fair value con impatto a conto economico, sommano € 21.483 milioni, meno 1,2% nel confronto con i crediti
I crediti deteriorati netti ammontano a € 1.788 milioni, meno 9,34%, e costituiscono l'8,32% del totale dei finanziamenti rispetto al 9,07% di inizio 2018, con una copertura del 55,76% rispetto al 52,00% di inizio 2018. Nell'ambito dei crediti deteriorati, le sofferenze nette segnano € 760 milioni, più 1,9%; l’incidenza delle stesse sul totale finanziamenti verso clientela si attesta al 3,54% rispetto al 3,43% di inizio 2018. Il grado di copertura delle sofferenze è del 68,95% rispetto al 67,13% di inizio 2018. Le inadempienze probabili nette sono pari a € 969 milioni, meno 14,9%, con un grado di copertura in incremento dal 34,61% di inizio 2018 al 36,28% e un’incidenza sul totale finanziamenti del 4,51%. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, sempre al netto dei relativi accantonamenti, ammontano a € 59 milioni, meno 32,4%, con un grado di copertura del 19,48% e un’incidenza sul totale finanziamenti dello 0,28%. Il calo, se pure contenuto, dei crediti deteriorati in uno con l'incremento dei livelli di copertura, posizionatisi quest'ultimi su valori di preminenza nel sistema bancario italiano, testimonia la storica prudenza del Gruppo nella gestione del credito. Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati, ammontano a € 11.109 milioni, meno 6,5% sul 1° gennaio 2018. In consistente incremento, anno su anno, il portafoglio di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (+42,1%); in riduzione invece il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-35,8%). Le partecipazioni sommano € 562 milioni, in aumento del 10,9% rispetto al 31 dicembre 2017. Relativamente alle componenti del conto economico, raffrontate con le risultanze al 31 dicembre 2017, il margine di interesse si è attestato a € 437,3 milioni, più 2,7% rispetto ai 425,7 milioni di euro dello scorso esercizio. Le commissioni nette da servizi hanno evidenziato una dinamica positiva, attestandosi a € 275,8 milioni, +5%, in particolare grazie al buon andamento di quelle derivanti dal collocamento di prodotti del risparmio gestito e assicurativi, nonché di quelle legate alla gestione dei conti correnti e ai servizi di incasso e pagamento. I dividendi incassati sono pari a € 45,4 milioni, in significativo incremento dai 18,6 milioni di euro del 2017, grazie soprattutto alla contabilizzazione di un dividendo straordinario pari a € 20,8 milioni. Il risultato complessivo dell’attività in titoli, cambi, derivati e crediti valutati al fair value (che è dato dalla somma delle voci 80, 100 e 110 del conto economico) è stato negativo per € 4,2 milioni rispetto a quello positivo per € 137,4 milioni del periodo di confronto. Tale dinamica, oltre a scontare gli effetti negativi derivanti dall'accresciuta volatilità dei mercati finanziari nel corso dell'esercizio 2018, risente pure del venir meno delle significative plusvalenze realizzate nel periodo di confronto grazie alla cessione di titoli in portafoglio. Rientra in tale aggregato pure l'onere di € 5,3 milioni derivante dall'integrale imputazione a conto economico del contributo versato al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) Schema volontario destinato alla sottoscrizione del titolo subordinato emesso da Banca Carige S.p.A. Il margine d'intermediazione è pertanto sceso a € 754,3 milioni, meno 10,7% nel confronto con l'esercizio 2017. Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito, voce 130 di conto economico, si sono attestate a € 222,8 milioni, in contrazione del 16,8% rispetto ai 267,8 milioni di euro dell'esercizio 2017; confronto che risente, come già detto, delle regole applicative conseguenti all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9. La componente costituita dalle rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rappresentata dalle esposizioni verso clientela e banche sotto forma sia di finanziamenti sia di titoli, è ammontata a € 226,8 milioni rispetto a € 232 milioni del precedente esercizio. Nonostante il contenuto miglioramento del contesto macroeconomico manifestatosi nella prima parte del 2018, hanno inciso negativamente le difficoltà di primari operatori del settore costruzioni e opere pubbliche. La componente rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha registrato riprese di valore per € 4 milioni su titoli di debito. La voce 140 di conto economico, che rileva gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni, derivanti dalle variazioni apportate ai flussi di cassa contrattuali, ha registrato perdite per € 2,8 milioni. Il rapporto tra le rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, voce 130a di conto economico, e i finanziamenti netti verso clientela, cosiddetto costo del credito, si posiziona all' 1,06%. Il risultato netto della gestione finanziaria è pari a € 528,7 milioni, meno 8,3%. I costi operativi ammontano a € 420,4 milioni, +4,8%, incremento in massima parte riconducibile all'aumento degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, aggregato nel quale, a seguito dell'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9, rientrano ora pure le rettifiche sui crediti di firma, precedentemente contabilizzate nella voce rettifiche su crediti, che nel 2018 hanno cifrato € 10,8 milioni. Il rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, il cosiddetto «cost income ratio», si è quindi attestato al 55,73% dal 47,51% di fine 2017.
Analizzando le singole voci di costo, le spese amministrative, per le quali si è proceduto a una riclassifica che riguarda l’accantonamento dei proventi del fondo di quiescenza, sono ammontate a € 437,3 milioni, +1,8%; la componente spese del personale è salita a € 182,9 milioni, +1,4%. In lieve rialzo sono anche le altre spese amministrative che sono passate da € 249,2 milioni a € 254,4 milioni, +2,1%. Tale aggregato ricomprende pure € 26,9 milioni di oneri relativi alle contribuzioni al Fondo Nazionale di Risoluzione e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ha evidenziato accantonamenti per € 9 milioni, rispetto a € 2,2 milioni nel periodo di confronto. Le rettifiche su attività materiali e immateriali ammontanti a € 28,7 milioni sono sostanzialmente stabili rispetto all'esercizio precedente. Gli altri oneri e proventi di gestione, oggetto di riclassifica come sopra accennato, avendo cifrato € 54,6 milioni, risultano in calo del 7,8%. Il risultato della gestione operativa si è pertanto attestato a € 108,3 milioni, - 38,3%. Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato € 108,8 milioni, - 37,8%. Detratte infine le imposte sul reddito, pari a € 25,1 milioni, -55,5%, consegue un utile netto dell’esercizio di € 83,6 milioni, -29,4%. Il tasso di imposizione fiscale, da intendersi come rapporto fra imposte sul reddito e risultato dell’operatività corrente, si è attestato al 23,1%, rispetto al 32,3% del periodo di confronto. Esso riflette la minore incidenza di proventi a tassazione piena. I fondi propri individuali, compreso l’utile d'esercizio, al 31 dicembre 2018 ammontano a € 2.367 milioni con un decremento di € 11 milioni rispetto al patrimonio al 31/12/2017, già rettificato, negativamente, in sede di FTA dell'IFRS9 e ammontante a € 2.378 milioni. I fondi propri di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2018, tenendo conto di quota parte degli utili di periodo destinata ad autofinanziamento, si attestano a € 2.981 milioni rispetto agli € 3.106 milioni del 31/12/2017. I coefficienti patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2018, calcolati sulla base dei fondi propri di vigilanza come sopra esposti, soddisfano pienamente i livelli minimi fissati dall’Autorità di vigilanza per il Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio. Il CET1 Ratio, il Tier1 Ratio e il Total Capital Ratio si posizionano (in regime di Phased in) su valori pari rispettivamente al 12,03%, al 12,07% e al 13,61%.
Detti coefficienti riflettono ancora l’utilizzo dei metodi standard di ponderazione del rischio di credito. Un ulteriore apprezzamento degli indici prudenziali di capitale è atteso a seguito dell'adozione dei modelli avanzati AIRB, per i quali la Banca è in attesa di ricevere l'autorizzazione da parte dell'Autorità di Vigilanza. L’organico del Gruppo Bancario si è portato a 3.254 unità dalle 3.196 unità di fine 2017, cui si aggiungono le 3 risorse della Pirovano Stelvio Spa. La compagine sociale è costituita ad oggi da 169.507 soci. In data odierna BPS ha sottoscritto con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento (“Fondazione”) e la Holding CR Cento S.p.A. (“Holding”), società interamente controllata dalla Fondazione, un accordo modificativo e integrativo (l’“Accordo Modificativo”) di talune previsioni contenute nell’accordo quadro (l’“Accordo Quadro”) sottoscritto in data 30 ottobre 2018 in relazione all’acquisizione (l’“Acquisizione” o l’“Operazione”) da parte di BPS della partecipazione di controllo del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. (“CRC”), descritta nei comunicati stampa di BPS del 25 marzo 2018 e 30 ottobre 2018. In base all’Accordo Modificativo, tenuto conto di quanto previsto dall’art. 30, secondo comma, del Testo Unico Bancario, le parti, al fine di dar corso all’Acquisizione, superando quanto precedentemente concordato, hanno modificato le modalità di regolamento del corrispettivo delle azioni CRC oggetto dell’Acquisizione da parte di BPS, fermi sostanzialmente i termini economici complessivi dell’Operazione. In particolare, ai sensi dell’Accordo Modificativo la nuova struttura del corrispettivo per l’Acquisizione delle n. 7.624.467 azioni ordinarie CRC (rappresentative del 51% del capitale sociale di CRC) si articola come segue: (a) n. 1.092.473 azioni ordinarie CRC, rappresentative del 7,30% del capitale di CRC, saranno vendute dalla Holding (per n. 500.000) e dalla Fondazione (per n. 592.437) a BPS a fronte del pagamento pro quota in denaro di un corrispettivo complessivo di circa 6,9 milioni di Euro; (b) n. 3.265.997 azioni ordinarie CRC, rappresentative del 21,85% del capitale di CRC, saranno trasferite dalla Fondazione a BPS mediante scambio con azioni BPS".
articolo del 28.03.2019, ore 14:15
comunicato stampa BPS
Sottoscritto, in data odierna, tra BPS, Fondazione CR Cento e la Holding CR Cento S.p.A. un accordo modificativo e integrativo per finalizzare l’acquisizione da parte di BPS della partecipazione di controllo del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. - Sottoscritto, in data 7 marzo u.s, l'accordo per l'acquisizione del 70,77% di Farbanca S.p.A. per un importo massimo di € 30 milioni.
- L'utile netto consolidato, pari a € 110,8 milioni, seppure in calo rispetto allo scorso anno, mostra la resilienza del Gruppo e l'immutata capacità di produrre valore nel tempo e autofinanziare la propria crescita. Il risultato, che risente significativamente dell'andamento negativo dei mercati finanziari, è, tra l'altro, influenzato positivamente dal dividendo straordinario di NEXI spa pari a € 20,8 milioni, mentre è penalizzato per € 32,2 milioni dai contributi finalizzati alla stabilizzazione del sistema bancario.
- La redditività del capitale (ROE) si posiziona al 4,4%. - Per quanto attiene ai livelli di capitale, il CET1 ratio phased in si attesta al 12,03% in crescita di 43 punti base rispetto all'11,60% del 2017. La ponderazione degli assets è effettuata secondo la metodologia standard.
- Gli indicatori di liquidità di breve e medio periodo si posizionano su valori ben superiori al 100%.
- In incremento del 3,6% il risultato dell'attività bancaria caratteristica, sommatoria di margine di interesse (+3,7%) e commissioni nette da servizi (+3,5%). - Il risultato complessivo dell'attività in titoli, stante le avverse condizioni di mercato, registra un sostanziale calo (-91,7%) rispetto ai risultati del 2017. È noto infatti l'incremento della percezione del rischio sovrano da parte degli investitori nazionali e internazionali.
- Tradizionale vicinanza alla clientela e alle comunità di riferimento: famiglie e imprese hanno potuto usufruire di nuova finanza per oltre 2.500 milioni di euro.
- La raccolta diretta ammonta a € 31.063 milioni rispetto ai 31.634 milioni di euro del periodo di confronto (-1,8%); quella indiretta si attesta, in lieve incremento (+0,2%), a € 30.182 milioni rispetto ai 30.119 milioni di euro del periodo di confronto.
- La raccolta assicurativa ammonta a € 1.410 milioni, in incremento del 5,6% rispetto ai volumi dell'anno precedente.
- I crediti deteriorati lordi diminuiscono di € 53 milioni. I valori dell'NPL Ratio, lordi e netti, si collocano, rispettivamente, al 14,75% e al 7,16% e si raffrontano al 15,08% e al 7,93% di fine 2017. - Le rettifiche per rischio di credito ammontano a € 237,3 milioni a fronte dei 267,5 milioni di euro del 2017. Il costo del credito è pari allo 0,93% e si raffronta con lo 0,90% del 2017. Si è tenuto conto anche delle osservazioni formulate dal gruppo ispettivo BCE nel corso dell'attività ispettiva on site (Credit File Review) sui portafogli Corporate e SME Corporate, rappresentativi, a fine giugno 2018, data di riferimento delle verifiche, del 48% dei crediti alla clientela.
- Il tasso di copertura delle sofferenze si colloca al 69,36%, mentre quello dei deteriorati, considerati complessivamente, si posiziona al 55,64%. - Il Texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto tangibile, migliora, passando dal 77,99% al 70,71%.
- Il Leverage Ratio phased in si posiziona al 5,85%.
- La posizione netta di liquidità a tre mesi è pari, al 31 dicembre 2018, a € 9.595 milioni.
- Il personale, principale asset aziendale, ammonta a 3.254 unità, grazie a 206 nuove assunzioni con un'età media di 28 anni.
BILANCIO D’IMPRESA della capogruppo Banca Popolare di Sondrio S.C.p.A., esercizio 2018 - Utile netto € 83,623 milioni, risultato della sola attività ordinaria, con una riduzione del 29,4% rispetto al precedente esercizio. La raccolta diretta segna € 28.290 milioni, meno 2,6%. I crediti netti verso clientela sommano € 21.484 milioni, meno 1,2%. Inoltre:
- Il risparmio gestito ammonta a € 4.982 milioni.
- Le commissioni nette da servizi si incrementano del 5%.
- Il costo del credito scende dall’1,07% all'1,06%.
- Il cost-income ratio si posiziona al 55,73% dal 47,51%.
- In ulteriore incremento, rispetto ai valori di fine 2017, il livello di copertura dei non performing loans che, calcolato sul totale del credito deteriorato, passa dal 51,18% al 55,76%, mentre sulle posizioni a sofferenza sale dal 65,67% al 68,95%.
I dati economici di confronto riferiti all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 sono esposti senza variazioni rispetto ai valori determinati in applicazione dei principi contabili vigenti all'epoca. Non sono pertanto confrontabili su base omogenea con quelli riferiti all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 in quanto questi riflettono l'applicazione del principio contabile IFRS 9 a partire dal 1° gennaio 2018. I dati patrimoniali di confronto riferiti alla data del 31 dicembre 2017 sono invece riesposti recependo le variazioni apportate in sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9 il 1° gennaio del 2018.
L'utile netto, al 31 dicembre 2018, ammonta a € 83,6 milioni, in riduzione del 29,4% nel confronto con i 118,4 milioni di euro dell'esercizio 2017, che era stato influenzato, tra l'altro, da un andamento particolarmente favorevole dei mercati finanziari. La raccolta diretta segna € 28.290 milioni, meno 2,5% sul 31 dicembre 2017. La raccolta indiretta si attesta, ai valori di mercato, a € 28.619 milioni, più 0,2% sul 31 dicembre 2017, quella assicurativa somma € 1.410 milioni, più 5,6% sul 31 dicembre 2017. La raccolta complessiva da clientela si posiziona quindi a € 58.320 milioni, meno 1% sul 31 dicembre 2017. I finanziamenti verso clientela, costituiti dai crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato e da quelli valutati al fair value con impatto a conto economico, sommano € 21.483 milioni, meno 1,2% nel confronto con i crediti
I crediti deteriorati netti ammontano a € 1.788 milioni, meno 9,34%, e costituiscono l'8,32% del totale dei finanziamenti rispetto al 9,07% di inizio 2018, con una copertura del 55,76% rispetto al 52,00% di inizio 2018. Nell'ambito dei crediti deteriorati, le sofferenze nette segnano € 760 milioni, più 1,9%; l’incidenza delle stesse sul totale finanziamenti verso clientela si attesta al 3,54% rispetto al 3,43% di inizio 2018. Il grado di copertura delle sofferenze è del 68,95% rispetto al 67,13% di inizio 2018. Le inadempienze probabili nette sono pari a € 969 milioni, meno 14,9%, con un grado di copertura in incremento dal 34,61% di inizio 2018 al 36,28% e un’incidenza sul totale finanziamenti del 4,51%. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, sempre al netto dei relativi accantonamenti, ammontano a € 59 milioni, meno 32,4%, con un grado di copertura del 19,48% e un’incidenza sul totale finanziamenti dello 0,28%. Il calo, se pure contenuto, dei crediti deteriorati in uno con l'incremento dei livelli di copertura, posizionatisi quest'ultimi su valori di preminenza nel sistema bancario italiano, testimonia la storica prudenza del Gruppo nella gestione del credito. Le attività finanziarie, rappresentate da titoli di proprietà e derivati, ammontano a € 11.109 milioni, meno 6,5% sul 1° gennaio 2018. In consistente incremento, anno su anno, il portafoglio di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (+42,1%); in riduzione invece il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-35,8%). Le partecipazioni sommano € 562 milioni, in aumento del 10,9% rispetto al 31 dicembre 2017. Relativamente alle componenti del conto economico, raffrontate con le risultanze al 31 dicembre 2017, il margine di interesse si è attestato a € 437,3 milioni, più 2,7% rispetto ai 425,7 milioni di euro dello scorso esercizio. Le commissioni nette da servizi hanno evidenziato una dinamica positiva, attestandosi a € 275,8 milioni, +5%, in particolare grazie al buon andamento di quelle derivanti dal collocamento di prodotti del risparmio gestito e assicurativi, nonché di quelle legate alla gestione dei conti correnti e ai servizi di incasso e pagamento. I dividendi incassati sono pari a € 45,4 milioni, in significativo incremento dai 18,6 milioni di euro del 2017, grazie soprattutto alla contabilizzazione di un dividendo straordinario pari a € 20,8 milioni. Il risultato complessivo dell’attività in titoli, cambi, derivati e crediti valutati al fair value (che è dato dalla somma delle voci 80, 100 e 110 del conto economico) è stato negativo per € 4,2 milioni rispetto a quello positivo per € 137,4 milioni del periodo di confronto. Tale dinamica, oltre a scontare gli effetti negativi derivanti dall'accresciuta volatilità dei mercati finanziari nel corso dell'esercizio 2018, risente pure del venir meno delle significative plusvalenze realizzate nel periodo di confronto grazie alla cessione di titoli in portafoglio. Rientra in tale aggregato pure l'onere di € 5,3 milioni derivante dall'integrale imputazione a conto economico del contributo versato al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) Schema volontario destinato alla sottoscrizione del titolo subordinato emesso da Banca Carige S.p.A. Il margine d'intermediazione è pertanto sceso a € 754,3 milioni, meno 10,7% nel confronto con l'esercizio 2017. Le rettifiche e le riprese di valore nette per rischio di credito, voce 130 di conto economico, si sono attestate a € 222,8 milioni, in contrazione del 16,8% rispetto ai 267,8 milioni di euro dell'esercizio 2017; confronto che risente, come già detto, delle regole applicative conseguenti all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9. La componente costituita dalle rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rappresentata dalle esposizioni verso clientela e banche sotto forma sia di finanziamenti sia di titoli, è ammontata a € 226,8 milioni rispetto a € 232 milioni del precedente esercizio. Nonostante il contenuto miglioramento del contesto macroeconomico manifestatosi nella prima parte del 2018, hanno inciso negativamente le difficoltà di primari operatori del settore costruzioni e opere pubbliche. La componente rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha registrato riprese di valore per € 4 milioni su titoli di debito. La voce 140 di conto economico, che rileva gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni, derivanti dalle variazioni apportate ai flussi di cassa contrattuali, ha registrato perdite per € 2,8 milioni. Il rapporto tra le rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, voce 130a di conto economico, e i finanziamenti netti verso clientela, cosiddetto costo del credito, si posiziona all' 1,06%. Il risultato netto della gestione finanziaria è pari a € 528,7 milioni, meno 8,3%. I costi operativi ammontano a € 420,4 milioni, +4,8%, incremento in massima parte riconducibile all'aumento degli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri, aggregato nel quale, a seguito dell'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9, rientrano ora pure le rettifiche sui crediti di firma, precedentemente contabilizzate nella voce rettifiche su crediti, che nel 2018 hanno cifrato € 10,8 milioni. Il rapporto tra costi operativi e margine d’intermediazione, il cosiddetto «cost income ratio», si è quindi attestato al 55,73% dal 47,51% di fine 2017.
Analizzando le singole voci di costo, le spese amministrative, per le quali si è proceduto a una riclassifica che riguarda l’accantonamento dei proventi del fondo di quiescenza, sono ammontate a € 437,3 milioni, +1,8%; la componente spese del personale è salita a € 182,9 milioni, +1,4%. In lieve rialzo sono anche le altre spese amministrative che sono passate da € 249,2 milioni a € 254,4 milioni, +2,1%. Tale aggregato ricomprende pure € 26,9 milioni di oneri relativi alle contribuzioni al Fondo Nazionale di Risoluzione e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. La voce accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ha evidenziato accantonamenti per € 9 milioni, rispetto a € 2,2 milioni nel periodo di confronto. Le rettifiche su attività materiali e immateriali ammontanti a € 28,7 milioni sono sostanzialmente stabili rispetto all'esercizio precedente. Gli altri oneri e proventi di gestione, oggetto di riclassifica come sopra accennato, avendo cifrato € 54,6 milioni, risultano in calo del 7,8%. Il risultato della gestione operativa si è pertanto attestato a € 108,3 milioni, - 38,3%. Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato € 108,8 milioni, - 37,8%. Detratte infine le imposte sul reddito, pari a € 25,1 milioni, -55,5%, consegue un utile netto dell’esercizio di € 83,6 milioni, -29,4%. Il tasso di imposizione fiscale, da intendersi come rapporto fra imposte sul reddito e risultato dell’operatività corrente, si è attestato al 23,1%, rispetto al 32,3% del periodo di confronto. Esso riflette la minore incidenza di proventi a tassazione piena. I fondi propri individuali, compreso l’utile d'esercizio, al 31 dicembre 2018 ammontano a € 2.367 milioni con un decremento di € 11 milioni rispetto al patrimonio al 31/12/2017, già rettificato, negativamente, in sede di FTA dell'IFRS9 e ammontante a € 2.378 milioni. I fondi propri di vigilanza consolidati al 31 dicembre 2018, tenendo conto di quota parte degli utili di periodo destinata ad autofinanziamento, si attestano a € 2.981 milioni rispetto agli € 3.106 milioni del 31/12/2017. I coefficienti patrimoniali consolidati al 31 dicembre 2018, calcolati sulla base dei fondi propri di vigilanza come sopra esposti, soddisfano pienamente i livelli minimi fissati dall’Autorità di vigilanza per il Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio. Il CET1 Ratio, il Tier1 Ratio e il Total Capital Ratio si posizionano (in regime di Phased in) su valori pari rispettivamente al 12,03%, al 12,07% e al 13,61%.
Detti coefficienti riflettono ancora l’utilizzo dei metodi standard di ponderazione del rischio di credito. Un ulteriore apprezzamento degli indici prudenziali di capitale è atteso a seguito dell'adozione dei modelli avanzati AIRB, per i quali la Banca è in attesa di ricevere l'autorizzazione da parte dell'Autorità di Vigilanza. L’organico del Gruppo Bancario si è portato a 3.254 unità dalle 3.196 unità di fine 2017, cui si aggiungono le 3 risorse della Pirovano Stelvio Spa. La compagine sociale è costituita ad oggi da 169.507 soci. In data odierna BPS ha sottoscritto con la Fondazione Cassa di Risparmio di Cento (“Fondazione”) e la Holding CR Cento S.p.A. (“Holding”), società interamente controllata dalla Fondazione, un accordo modificativo e integrativo (l’“Accordo Modificativo”) di talune previsioni contenute nell’accordo quadro (l’“Accordo Quadro”) sottoscritto in data 30 ottobre 2018 in relazione all’acquisizione (l’“Acquisizione” o l’“Operazione”) da parte di BPS della partecipazione di controllo del capitale sociale della Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. (“CRC”), descritta nei comunicati stampa di BPS del 25 marzo 2018 e 30 ottobre 2018. In base all’Accordo Modificativo, tenuto conto di quanto previsto dall’art. 30, secondo comma, del Testo Unico Bancario, le parti, al fine di dar corso all’Acquisizione, superando quanto precedentemente concordato, hanno modificato le modalità di regolamento del corrispettivo delle azioni CRC oggetto dell’Acquisizione da parte di BPS, fermi sostanzialmente i termini economici complessivi dell’Operazione. In particolare, ai sensi dell’Accordo Modificativo la nuova struttura del corrispettivo per l’Acquisizione delle n. 7.624.467 azioni ordinarie CRC (rappresentative del 51% del capitale sociale di CRC) si articola come segue: (a) n. 1.092.473 azioni ordinarie CRC, rappresentative del 7,30% del capitale di CRC, saranno vendute dalla Holding (per n. 500.000) e dalla Fondazione (per n. 592.437) a BPS a fronte del pagamento pro quota in denaro di un corrispettivo complessivo di circa 6,9 milioni di Euro; (b) n. 3.265.997 azioni ordinarie CRC, rappresentative del 21,85% del capitale di CRC, saranno trasferite dalla Fondazione a BPS mediante scambio con azioni BPS".
articolo del 28.03.2019, ore 14:15
comunicato stampa BPS