Confindustria Lecco e Sondrio: 250mila euro per gli istituti tecnici e professionali
Un piano straordinario – nei numeri e negli intenti – quello appena varato da Confindustria Lecco e Sondrio a sostegno dei laboratori degli Istituti Tecnici e Professionali del territorio, per i quali ha messo a disposizione 250mila euro per l’acquisto e il miglioramento di attrezzature e dotazioni tecnologiche con l’obiettivo di favorire negli studenti l’acquisizione e lo sviluppo di competenze di alto livello. Il progetto ha preso le mosse in sinergia con l’azione della Fondazione A. Badoni, che ha di recente annunciato l’assegnazione di oltre 30mila euro per il potenziamento del “Laboratorio meccanico integrato per l’automazione industriale” dell’omonimo istituto, risultato aggiudicatario di un bando a cui le scuole del territorio hanno risposto in massa, come ha rimarcato il presidente Antonio Bartesaghi sottolineando il valore di tutte le proposte ricevute.
“Sarebbe stato difficile scartare gli altri progetti, tutti ambiziosi e sintomatici della voglia da parte degli istituti di crescere e di lavorare a fondo per migliorare la qualità dell’insegnamento” ha commentato il presidente di Confindustria Lorenzo Riva. “Il futuro del nostro settore dipende dalla capacità di formare i giovani, e con questo piano straordinario la nostra Associazione si conferma anello di congiunzione tra il sistema dell’istruzione e il mondo delle imprese, sempre più alla ricerca di personale qualificato”.
Un impegno dunque, quello messo in campo da Confindustria, definito “fondamentale” anche da parte di Marta Rota (Varo Srl) e Giacomo Riva, alla guida del gruppo Giovani Imprenditori, che a loro volta hanno sottolineato l’importanza per i ragazzi - e le ragazze, ancora in numero ridotto nel settore - di acquisire una formazione il più possibile completa prima dell’approdo in azienda, dove comunque il percorso di apprendimento prosegue con ulteriore intensità e continuità. “Gli studenti devono rendersi conto delle opportunità fornite da un progetto come questo” ha dichiarato Marta Rota, mentre Giacomo Riva ha definito il piano straordinario come “il primo importante passo per colmare un divario – quello tra le competenze assunte dagli alunni sui banchi di scuola e le richieste delle aziende – che a lungo termine non avrebbe risvolti positivi per nessuno”.
Come dicevamo, l’IIS A. Badoni di Lecco è stato il primo in ordine di tempo a poter “esultare”, grazie al finanziamento di 30mila euro della Fondazione: il “Laboratorio meccanico integrato” intende mettere a disposizione degli studenti un luogo di apprendimento multidisciplinare nell’area della meccatronica, in cui - come ha spiegato il dirigente Angelo De Battista - “mancava uno strumento operativo in grado di darle gambe concrete”.
Sono l’ISS P. A. Fiocchi di Lecco e il CFP Aldo Moro di Valmadrera, invece, gli altri due istituti della nostra provincia beneficiari del contributo economico di Confindustria: il primo ha scelto di puntare su un progetto di riqualifica del laboratorio meccanico attraverso la dotazione di nuove macchine utensili, il cui utilizzo è ritenuto “indispensabile allo sviluppo della capacità individuale di formulare strategie operative nella realizzazione di particolari meccanici per l’asportazione di truciolo”.
Più di 500 – almeno potenzialmente – gli studenti destinatari, come ha ricordato con orgoglio il preside Claudio Lanfranconi. “Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto sull’innovazione, a volte con il rischio di dimenticare la tradizione, scongiurato anche grazie a questo intervento di Confindustria che in più occasioni ha dimostrato di essere pronta a tenderci una mano” il commento del dirigente. “È bello e confortante sapere di non essere soli, di avere gli strumenti come scuola per continuare a portare avanti il nostro impegno e a far crescere il territorio”.
Guidato da Marco Anghileri, il CFP di Valmadrera utilizzerà invece il finanziamento dell’Associazione di categoria per lo sviluppo del suo laboratorio di meccanica e automazione industriale, un progetto che riguarderà da vicino circa 70 studenti di due diversi indirizzi di studi.
Due, infine, gli istituti in provincia di Sondrio coinvolti nel piano straordinario, l’ITIS Enea Mattei nel capoluogo e l’IIS B. Pinchetti di Tirano: con “Make your ITIS-LABS robotic-arm”, il primo mira a inserire all’interno dei laboratori nuove tecnologie per dare la possibilità agli alunni di progettare, realizzare, programmare e utilizzare una decina di bracci robotici direttamente presso la scuola stessa; il plesso di Tirano, invece, intende ristrutturare il proprio laboratorio del legno in modo tale da fornire ai ragazzi gli strumenti e gli impianti necessari per acquisire competenze di base di tipo scientifico e tecnologico.
articolo del 5.10.2019, ore 14:55
“Sarebbe stato difficile scartare gli altri progetti, tutti ambiziosi e sintomatici della voglia da parte degli istituti di crescere e di lavorare a fondo per migliorare la qualità dell’insegnamento” ha commentato il presidente di Confindustria Lorenzo Riva. “Il futuro del nostro settore dipende dalla capacità di formare i giovani, e con questo piano straordinario la nostra Associazione si conferma anello di congiunzione tra il sistema dell’istruzione e il mondo delle imprese, sempre più alla ricerca di personale qualificato”.
Un impegno dunque, quello messo in campo da Confindustria, definito “fondamentale” anche da parte di Marta Rota (Varo Srl) e Giacomo Riva, alla guida del gruppo Giovani Imprenditori, che a loro volta hanno sottolineato l’importanza per i ragazzi - e le ragazze, ancora in numero ridotto nel settore - di acquisire una formazione il più possibile completa prima dell’approdo in azienda, dove comunque il percorso di apprendimento prosegue con ulteriore intensità e continuità. “Gli studenti devono rendersi conto delle opportunità fornite da un progetto come questo” ha dichiarato Marta Rota, mentre Giacomo Riva ha definito il piano straordinario come “il primo importante passo per colmare un divario – quello tra le competenze assunte dagli alunni sui banchi di scuola e le richieste delle aziende – che a lungo termine non avrebbe risvolti positivi per nessuno”.
Come dicevamo, l’IIS A. Badoni di Lecco è stato il primo in ordine di tempo a poter “esultare”, grazie al finanziamento di 30mila euro della Fondazione: il “Laboratorio meccanico integrato” intende mettere a disposizione degli studenti un luogo di apprendimento multidisciplinare nell’area della meccatronica, in cui - come ha spiegato il dirigente Angelo De Battista - “mancava uno strumento operativo in grado di darle gambe concrete”.
Sono l’ISS P. A. Fiocchi di Lecco e il CFP Aldo Moro di Valmadrera, invece, gli altri due istituti della nostra provincia beneficiari del contributo economico di Confindustria: il primo ha scelto di puntare su un progetto di riqualifica del laboratorio meccanico attraverso la dotazione di nuove macchine utensili, il cui utilizzo è ritenuto “indispensabile allo sviluppo della capacità individuale di formulare strategie operative nella realizzazione di particolari meccanici per l’asportazione di truciolo”.
Più di 500 – almeno potenzialmente – gli studenti destinatari, come ha ricordato con orgoglio il preside Claudio Lanfranconi. “Negli ultimi anni abbiamo lavorato molto sull’innovazione, a volte con il rischio di dimenticare la tradizione, scongiurato anche grazie a questo intervento di Confindustria che in più occasioni ha dimostrato di essere pronta a tenderci una mano” il commento del dirigente. “È bello e confortante sapere di non essere soli, di avere gli strumenti come scuola per continuare a portare avanti il nostro impegno e a far crescere il territorio”.
Guidato da Marco Anghileri, il CFP di Valmadrera utilizzerà invece il finanziamento dell’Associazione di categoria per lo sviluppo del suo laboratorio di meccanica e automazione industriale, un progetto che riguarderà da vicino circa 70 studenti di due diversi indirizzi di studi.
Due, infine, gli istituti in provincia di Sondrio coinvolti nel piano straordinario, l’ITIS Enea Mattei nel capoluogo e l’IIS B. Pinchetti di Tirano: con “Make your ITIS-LABS robotic-arm”, il primo mira a inserire all’interno dei laboratori nuove tecnologie per dare la possibilità agli alunni di progettare, realizzare, programmare e utilizzare una decina di bracci robotici direttamente presso la scuola stessa; il plesso di Tirano, invece, intende ristrutturare il proprio laboratorio del legno in modo tale da fornire ai ragazzi gli strumenti e gli impianti necessari per acquisire competenze di base di tipo scientifico e tecnologico.
articolo del 5.10.2019, ore 14:55