Comunità Montana di Morbegno: finalmente eletta l'assemblea. Ancora scontri
E’ stato finalmente eletto, dopo varie fumate nere e il rischio di commissariamento, ma soprattutto dopo mesi di trattative, l’esecutivo della Comunità Montana. Presidente il sindaco di Dubino Emanuele Nonini, con 13 voti favorevoli (Bema, Cercino, Cino, Cosio Valtellino, Dazio, Dubino, Forcola, Gerola Alta, Mantello, Morbegno, Rasura, Traona e Val Masino), vice presidente Franco Marchini (Morbegno), assessore Walter Magrin (Traona), Anna Tonelli (Cosio Valtellino) e Basilio Lipari (Cino). Dieci, come già previsto, i voti contrari: Albaredo per San Marco, Andalo Valtellino, Ardenno, Buglio in Monte, Delebio, Mello, Pedesina, Piantedo, Rogolo, Talamona. Civo e Tartano assenti per il commissariamento.
Nonini, all’inizio dell’assemblea, ha affermato: “Siamo rappresentanti sia di comuni grandi che piccoli, sia delle Retiche che delle Orobie. Abbiamo varie competenze e un’ampia rappresentatività, di circa 30mila abitanti. Siamo tutti di estrazione civica, le appartenenze anche politiche personali saranno un arricchimento. Ci rende uniti al voglia di fare il bene del territorio. Superata questa fase costitutiva, auspichiamo che il gruppo dei 10 comuni a noi opposto possa comunque collaborare in modo costruttivo e propositivo. Vorremmo che tutti i comuni si sentano partecipi, garantiremo confronti periodici”.
Laura Bonat, da sempre contraria all’insediamento di Nonini e rappresentante del gruppo di minoranza “Impegno per il territorio”, ha poi detto: “Solo per un mero accidente giudiziario la Cm non ha avuto un presidente l’8 agosto. Da lì sono passati 2 mesi alla ricerca di un 13° voto, trovato poi in Morbegno. Noi abbiamo solo preteso che la rappresentatività venisse adeguatamente rispettata. Non si parli di brame di potere, si tratta di regole democratiche. Di fatto nell’elezione di oggi, del carattere istituzionale non è rimasto assolutamente nulla. Un’occasione per dare forza e compattezza al mandamento è andata sprecata. Le premesse di coesione e condivisione sono state disattese; prova e è il fatto che il gruppo Nonini non si è spostato di un millimetro dalla proposta di luglio, alla quale per Gavazzi aveva opposto un rifiuto inequivocabile, definendola “irricevibile”. Anche l’appartenenza politica alla Lega del presidente non è marginale visti i numeri così risicati. Gavazzi aveva affermato che non avrebbe mai appoggiato una maggioranza a guida leghista e che non avrebbe mai aderito a una qualsiasi lista come 13°. E’ andata così. Non è a noi che vanno giustificati questi plateali scambi di rotta. Il nostro gruppo ah dimostrato un diamantina linearità. Abbiamo a lungo ponderato la nostra posizione, ma pur condividendo il programma non possiamo dare voto favorevole a un direttivo che non riconosce i rispettivi ruoli e pesi”.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Morbegno, Alberto Gavazzi: “Dopo la riunione dalla quale tutti i gruppi si sono alzati concordi, quindi con la chiusura de percorso, ho ritenuto che non fosse accettabile la richiesta del gruppo guidato da Bonat, pochi giorni dopo, di rimettere in discussione quanto era già stato concordato e comunicato pubblicamente. Per evitare la brutta figura ho appoggiato al proposta del gruppo Nonini a quello Bonat della vicepresidenza della Cm e della presidenza della Condferenza dei Sindaci. Ho dovuto prendere atto della posizione per me incomprensibilmente mutata e metodologicamente inaccettabile de gruppo Bona. E siccome ho sempre affermato di essere indipendente dagli altri de gruppi, se avessi ritrattato la mia posizione, avrei mostrato di essere subalterno a uno dei due gruppi,peraltro quello la cui posizione in quel momento mi risultava inconcepibile e non condivisibile. A tempo ormai scaduto, pena il commissariamento, e a conclusone siglata del percorso, lascio a chi se la vuole pendere la responsabilità di mettere in scena l’annullamento di decisioni prese e siglate pochi giorni prima. E’ con rammarico che prendo atto della conclusione a cui siamo arrivati. Mi auguro che la maggioranza della Cm possa ancora diventare più rappresentativa nell’unità d’intenti comunque ritrovabili nello stesso programma sottoscritto”.
Patrizio Del Nero, primo cittadino di Albaredo, ha poi affermato: “Trovo nelle parole di Gavazzi un tentativo di arrampicarsi sui vetri per giustificare una posizione politica e non istituzionale. Il dato vero di questi 4 mesi di lavoro è che il percorso istituzionale iniziato da Gavazzi e sostenuto dam e in primis è fallito. Questo mette in seria discussione il ruolo preminente di coordinamento del comune capoluogo. Ha avuto un ruolo divisivo. Io in campagna elettorale a Moebegno ho sostenuto Gavazzi, grazie ai miei voti è stato eletto. L’obiettivo era che Morbegno assumesse un ruolo chiave nella rappresentanza del mandamento. Invece gli elementi divisivi sono stati legittimati proprio dal comune capoluogo e non dagli altri. La novità poi sta nella costituzione di un gruppo consiliare, non avveniva da molti anni in Cm, che affronterà un lavoro costruttivo e minuzioso di controllo”.
articolo del 13.10.2019, ore 14:10
Nonini, all’inizio dell’assemblea, ha affermato: “Siamo rappresentanti sia di comuni grandi che piccoli, sia delle Retiche che delle Orobie. Abbiamo varie competenze e un’ampia rappresentatività, di circa 30mila abitanti. Siamo tutti di estrazione civica, le appartenenze anche politiche personali saranno un arricchimento. Ci rende uniti al voglia di fare il bene del territorio. Superata questa fase costitutiva, auspichiamo che il gruppo dei 10 comuni a noi opposto possa comunque collaborare in modo costruttivo e propositivo. Vorremmo che tutti i comuni si sentano partecipi, garantiremo confronti periodici”.
Laura Bonat, da sempre contraria all’insediamento di Nonini e rappresentante del gruppo di minoranza “Impegno per il territorio”, ha poi detto: “Solo per un mero accidente giudiziario la Cm non ha avuto un presidente l’8 agosto. Da lì sono passati 2 mesi alla ricerca di un 13° voto, trovato poi in Morbegno. Noi abbiamo solo preteso che la rappresentatività venisse adeguatamente rispettata. Non si parli di brame di potere, si tratta di regole democratiche. Di fatto nell’elezione di oggi, del carattere istituzionale non è rimasto assolutamente nulla. Un’occasione per dare forza e compattezza al mandamento è andata sprecata. Le premesse di coesione e condivisione sono state disattese; prova e è il fatto che il gruppo Nonini non si è spostato di un millimetro dalla proposta di luglio, alla quale per Gavazzi aveva opposto un rifiuto inequivocabile, definendola “irricevibile”. Anche l’appartenenza politica alla Lega del presidente non è marginale visti i numeri così risicati. Gavazzi aveva affermato che non avrebbe mai appoggiato una maggioranza a guida leghista e che non avrebbe mai aderito a una qualsiasi lista come 13°. E’ andata così. Non è a noi che vanno giustificati questi plateali scambi di rotta. Il nostro gruppo ah dimostrato un diamantina linearità. Abbiamo a lungo ponderato la nostra posizione, ma pur condividendo il programma non possiamo dare voto favorevole a un direttivo che non riconosce i rispettivi ruoli e pesi”.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco di Morbegno, Alberto Gavazzi: “Dopo la riunione dalla quale tutti i gruppi si sono alzati concordi, quindi con la chiusura de percorso, ho ritenuto che non fosse accettabile la richiesta del gruppo guidato da Bonat, pochi giorni dopo, di rimettere in discussione quanto era già stato concordato e comunicato pubblicamente. Per evitare la brutta figura ho appoggiato al proposta del gruppo Nonini a quello Bonat della vicepresidenza della Cm e della presidenza della Condferenza dei Sindaci. Ho dovuto prendere atto della posizione per me incomprensibilmente mutata e metodologicamente inaccettabile de gruppo Bona. E siccome ho sempre affermato di essere indipendente dagli altri de gruppi, se avessi ritrattato la mia posizione, avrei mostrato di essere subalterno a uno dei due gruppi,peraltro quello la cui posizione in quel momento mi risultava inconcepibile e non condivisibile. A tempo ormai scaduto, pena il commissariamento, e a conclusone siglata del percorso, lascio a chi se la vuole pendere la responsabilità di mettere in scena l’annullamento di decisioni prese e siglate pochi giorni prima. E’ con rammarico che prendo atto della conclusione a cui siamo arrivati. Mi auguro che la maggioranza della Cm possa ancora diventare più rappresentativa nell’unità d’intenti comunque ritrovabili nello stesso programma sottoscritto”.
Patrizio Del Nero, primo cittadino di Albaredo, ha poi affermato: “Trovo nelle parole di Gavazzi un tentativo di arrampicarsi sui vetri per giustificare una posizione politica e non istituzionale. Il dato vero di questi 4 mesi di lavoro è che il percorso istituzionale iniziato da Gavazzi e sostenuto dam e in primis è fallito. Questo mette in seria discussione il ruolo preminente di coordinamento del comune capoluogo. Ha avuto un ruolo divisivo. Io in campagna elettorale a Moebegno ho sostenuto Gavazzi, grazie ai miei voti è stato eletto. L’obiettivo era che Morbegno assumesse un ruolo chiave nella rappresentanza del mandamento. Invece gli elementi divisivi sono stati legittimati proprio dal comune capoluogo e non dagli altri. La novità poi sta nella costituzione di un gruppo consiliare, non avveniva da molti anni in Cm, che affronterà un lavoro costruttivo e minuzioso di controllo”.
articolo del 13.10.2019, ore 14:10