Treno dei pendolari soppresso, è di nuovo bufera
Su Trenord è di nuovo bufera. E stavolta non è colpa dell'infrastruttura, né del gestore dei servizi, ma di gravi atti vandalici. Tanto gravi da obbligare alla cancellazione del treno RegioExpress dei pendolari, il 2557, in partenza da Tirano alle 6.12 e con arrivo a Milano Centrale alle 8.38.
I pendolari valtellinesi e della provincia di Lecco hanno utilizzato, di conseguenza, i treni successivi: il 2559 transitato da Lecco alle 8.30 e arrivato in Centrale alle 9.17, il Regionale 2561 partito da Tirano un'ora più tardi, le 7.12 o, in alternativa, la linea S8 per Porta Garibaldi. Dopo la cancellazione è nuovamente scoppiata la bufera. Giorgio Nana, sindacalista della Cgil Trasporti di Sondrio, ha affermato: “E’ vero che il treno è stato soppresso per colpa dei vandali, ma forse si poteva provare a istituire un bus sostitutivo almeno fino a Sondrio per non lasciare a piedi i viaggiatori. Non si può fare una colpa a Trenord se i vandali danneggiano il treno – dice – ma credo che si potesse evitare il disagio per i viaggiatori con un bus sostituitivo fino a Sondrio, da dove avrebbero potuto raggiungere Milano. Si tenga presente che quel convoglio, tra la Valtellina e il Lecchese, raccoglie circa mille viaggiatori. La Filt Cgil di Sondrio è vicina ai capotreno aggrediti e picchiati sui treni – afferma – Ci dispiace constatare le continue aggressioni nei loro confronti da parte di alcuni imbecilli, ubriachi o drogati. Abbiamo detto più volte di mettere in atto quagli strumenti, come ad esempio le telecamere, che possono supportare il lavoro quotidiano di questi lavoratori. Che cosa si aspetta? Che ci scappi il morto…”. Le impressioni della Regione dopo il piano tagli «Le soppressioni sono diminuite con il nuovo anno dal 5% all’1%, abbiamo innescato un processo di miglioramento del servizio». Questo uno dei dati principali emersi dal tavolo di confronto sul servizio ferroviario lombardo, al fine di fare il punto su primi risultati del piano d’emergenza di Trenord avviato con il cambio dell’orario invernale. Stiamo lavorando per superare una situazione emergenziale e i primi risultati del cambio orario sono positivi - ha spiegato l’assessore ai Trasporti Claudia Maria Terzi -. Le soppressioni dei treni programmati giornalmente sono passate dal 5% all’1%, riducendo l’impatto sui passeggeri coinvolti settimanalmente dalle cancellazioni. Erano 132mila alla prima settimana di novembre si è passati ai 43mila dell’ultima settimana di gennaio. Ed è migliorato anche l’indice generale di puntualità: dal 75% all’82%. Sulla S9 Saronno-Seregno-Milano-Albairate, per esempio, la puntualità è passata dal 68% all’85%, sulla Milano-Mantova dal 70% all’87%, sulla S13 Milano Bovisa-Pavia dall’80% all’87%. Questo non significa - ha poi commentato - che vada tutto bene, nessuno sostiene questo, ma i dati dicono che si sta andando meglio. Il nostro lavoro è costante, anche nell’interlocuzione con Rfi, la rete ferroviaria che nei prossimi giorni presenterà il piano di investimenti per la Lombardia proprio su sollecitazione della Regione». Sui pendolari "hanno riconosciuto i seri problemi che noi denunciamo da anni. Non ci sono, però, date per il ritorno alla normalità, così come non si fanno previsioni rispetto a una prospettiva di crescita. Siamo usciti dalla fase di emergenza? Il punto è che serve molto altro ancora - aggiungono i pendolari - Per tutti i problemi legati alla rete infrastrutturale se non si comincia a fare qualcosa subito, i tempi lunghi diventeranno biblici". Al termine del tavolo di confronto tenutosi al Pirellone, è stata rimarcata la conferma del treno-neve per l'Aprica, con abbinamento tra biglietto ferroviario e skipass, "per consentire agli sportivi di programmare giornate di sci in Valtellina e Valle Camonica, senza dovere arrivare nelle mete turistiche lombarde in automobile". articolo del 19.02.2019, ore 22:40 di Alessandro Bonini RIPRODUZIONE RISERVATA |