Vercana, commemorazione degli Alpini per Domenico Cassera
VERCANA. Grande commemorazione a Vercana da parte delle Penne Nere: risale a cinque anni fa, infatti, la scomparsa di Domenico Cassera. “Menek”, così veniva chiamato dagli amici, era stato insignito di un “Diploma d’onore” da parte del Presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1985, per l’”azione instancabile per la libertà dell’Italia negli anni 1943-1945”. A questo importante riconoscimento si aggiungono la “Croce al Merito di Guerra” per l’attività partigiana esercitata nell’Esercito Italiano e una medaglia d’onore (consegnatagli nel 2011 a Como).
Da menzionare anche la targa d’onore conferita dal Comune di Dongo, per la lotta contro il totalitarismo e il “No manifestato per il quale tanti militari italiani vennero internati e costretti al lavoro forzato, come i civili deportati dall’Italia. La loro Resistenza senza l’impiego di armi nei Lager del Terzo Reich è un esempio di dignità e coraggio”.
Alla commemorazione, il capogruppo degli Alpini di Vercana, Flavio Caggio, ha affermato: “Cinque anni lunghissimi, amico mio, da quando sei partito per l’ultimo viaggio. Sei stato l’ultimo portabandiera dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Vercana, fiero del tuo ruolo e consapevole che, alla dipartita, avresti lasciato un vuoto incolmabile nella nostra storia. A Vercana eri un libro vivente, ricordo quando ti fermavi a raccontare: io ed il “Makula” (il vicecapogruppo Pierangelo Rossini, ndr) ascoltavamo con rispetto. Rivedo i tuoi occhi lucidi che narravano l’uccisione di due soldati in località Baggio, sopra Livo, il rastrellamento di Vercana,e l’incendio delle case di due presunti colpevoli. Uomini, donne, anziani e bambini portati in piazzetta, in località Cassera. Ciao Menek, sei stato un uomo d’onore. Eri un amico con la A maiuscola, il tuo esempio ci dà la forza di andare avanti e di portare in alto la tua testimonianza”.
Cassera era un testimone della tragica esperienza dei soldati italiani nei campi di concentramento tedeschi, oltre che un maestro dalla "lunga memoria", sempre pronto a rispondere a chiunque gli rivolgesse domande riguardanti la difficile situazione del nostro esercito nella Seconda Guerra Mondiale.
articolo del 28.12.2019, ore 14:40
Da menzionare anche la targa d’onore conferita dal Comune di Dongo, per la lotta contro il totalitarismo e il “No manifestato per il quale tanti militari italiani vennero internati e costretti al lavoro forzato, come i civili deportati dall’Italia. La loro Resistenza senza l’impiego di armi nei Lager del Terzo Reich è un esempio di dignità e coraggio”.
Alla commemorazione, il capogruppo degli Alpini di Vercana, Flavio Caggio, ha affermato: “Cinque anni lunghissimi, amico mio, da quando sei partito per l’ultimo viaggio. Sei stato l’ultimo portabandiera dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Vercana, fiero del tuo ruolo e consapevole che, alla dipartita, avresti lasciato un vuoto incolmabile nella nostra storia. A Vercana eri un libro vivente, ricordo quando ti fermavi a raccontare: io ed il “Makula” (il vicecapogruppo Pierangelo Rossini, ndr) ascoltavamo con rispetto. Rivedo i tuoi occhi lucidi che narravano l’uccisione di due soldati in località Baggio, sopra Livo, il rastrellamento di Vercana,e l’incendio delle case di due presunti colpevoli. Uomini, donne, anziani e bambini portati in piazzetta, in località Cassera. Ciao Menek, sei stato un uomo d’onore. Eri un amico con la A maiuscola, il tuo esempio ci dà la forza di andare avanti e di portare in alto la tua testimonianza”.
Cassera era un testimone della tragica esperienza dei soldati italiani nei campi di concentramento tedeschi, oltre che un maestro dalla "lunga memoria", sempre pronto a rispondere a chiunque gli rivolgesse domande riguardanti la difficile situazione del nostro esercito nella Seconda Guerra Mondiale.
articolo del 28.12.2019, ore 14:40