Tagli ai treni, in Valtellina grandi riduzioni
Ci siamo: nella giornata di oggi è entrato in vigore il nuovo orario ferroviario, che prevede forti riduzioni in tutta la Lombardia. I tagli, proposti da Trenord e approvati dalla Regione, rientrano in un quadro emergenziale che si protrarrà almeno due anni.
La Valtellina è ancora una volta una tra le linee più colpite: saranno limitati tra Colico e Lecco i treni Sondrio-Lecco delle 8.47, 10.47 e 17.47, in aggiunta a quelli già rimossi nel 2014 nella fascia mattutina e nei festivi. Al loro posto dei bus, in partenza alle 8.22, 10.22 e 17.22. Soppresso e sostituito da un bus anche il treno Tirano-Sondrio delle 10.24. La linea Tirano-Sondrio scende così a 8 treni giornalieri, dopo la cancellazione di diverse coppie nel 2008 (anno fino al quale si potevano contare 19 corse) e altre nel 2014. a In senso inverso, saranno limitati a Colico i treni delle 7.18, 9.15, 17.15, 19.15 e 20.15. Soppressioni anche sulla Colico-Chiavenna, contrariamente dunque ai primi annunci: via il treno 4973 Chiavenna-Colico delle 18.37, ma anche i bus 2577A Chiavenna-Colico delle 18.30 e il 244A delle 18.52 in senso inverso. Nel frattempo la furia di Legambiente Sui tagli e sui disservizi, nel frattempo, è tornata a parlare anche Legambiente, con la presidente dell'area lombarda Barbara Meggetto: «È una Lombardia che sembra guardare al passato più che al futuro quella che viaggia con il nuovo orario ferroviario di Trenord entrato in vigore il 9 dicembre. Oltre 150 treni soppressi e/o sostituiti con bus, investimenti al palo e materiale rotabile vetusto: il 46% dei convogli ha infatti più di 32 anni, come segnala lo stesso comunicato di Trenord. Preoccupante il fatto che si siano soppresse stazioni e ridotto le corse su linee da domanda debole ma essenziale, anche per gli studenti, come accaduto sulla Saronno-Seregno-Albairate. Così come è profondamente negativa la riduzione della frequenza negli orari più critici o nei giorni festivi e la sostituzione di oltre 80 corse con i bus, soprattutto in orari notturni o festivi». «In un momento in cui si sta discutendo di come rendere concreti gli impegni per limitare le emissioni in atmosfera a causa del cambiamento climatico - prosegue - la Lombardia taglia le corse dei treni e sposta i passeggeri su bus: un controsenso. Sappiamo che ormai la capacità della rete ferroviaria lombarda è al limite ma, ancora una volta, sono le fasce più fragili della popolazione e i territori più deboli a rimetterci, a partire da chi, per scelta o per necessità, come nel caso degli studenti, non dispone di automobile. Regione Lombardia aumenti i finanziamenti al trasporto pubblico. Il futuro della nostra regione passa anche attraverso una seria riqualificazione del trasporto collettivo in cui la ferrovia ha un ruolo fondamentale per evitare di appesantire di nuovo asfalto il territorio». «Continuare a optare per la costruzione di nuove strade senza trovare risorse per il trasporto ferroviario - conclude - è sbagliato e non mette al Lombardia in condizione di vantaggio competitivo rispetto ad altre Regioni Europee, paragonabili per livello di sviluppo e densità demografica . Non bisogna giocare con beni preziosi come il tempo e la qualità della vita dei lombardi. Scegliere oggi il trasporto collettivo è una delle più grandi innovazioni necessarie per una regione che ha superato i dieci milioni di abitanti, ma li costringe a convivere con lo smog. Togliere traffico dalle strade è una priorità assoluta». articolo del 9.12.2018, ore 12:38 di Alessandro Bonini RIPRODUZIONE RISERVATA |