Frecce Tricolore: grande spettacolo ma... quanti problemi!
Quella di oggi è stata una domenica particolarmente convulsa, visto lo spettacolo delle Frecce Tricolore organizzato a Varenna. Una manifestazione che, per varie ragioni, non è stata predisposta in maniera del tutto adeguata: basti pensare alla calca sui treni della linea Lecco-Colico, nonostante l’organizzazione di alcune corse speciali, o ancora al vero e proprio intasamento delle stazioni di Lecco e Varenna-Esino-Perledo. Nella biglietteria della stazione di Colico, chiusa anche per il mese di settembre nelle giornate di sabato e domenica (oltre ai pomeriggi dei giorni feriali), decine di turisti sono rimasti particolarmente scombussolati di fronte a un’evidente mancanza.
Trenord, in giornata, ha poi risposto alle critiche con un comunicato: "Trenord precisa di aver potenziato, in occasione dell'Air Show a Varenna e di "Morbegno in cantina", il servizio al massimo del consentito dall'infrastruttura ferroviaria che su quella tratta si estende per 90km a binario unico e ha dei vincoli ben precisi per la circolazione dei treni, ogni altra aggiunta di treni o composizioni non sarebbe stata possibile. Sono state istituite due corse, una andata e una ritorno, e altre due straordinarie al massimo della composizione consentita nella giornata di oggi. Inoltre si precisa che, visti i vincoli infrastrutturali, non possono essere utilizzati treni a doppio piano perché non possono passare nelle gallerie tra Lecco e Colico e treni troppo lunghi per l'impossibilità di incrociare con gli altri treni nella tratta a binario unico. Trenord inoltre non è responsabile degli annunci di stazione che sono a capo del gestore dell'infrastruttura. I disagi che si sono verificati sono dovuti al forte afflusso di persone per la manifestazione di oggi in contemporanea a "Morbegno in cantina" che hanno portato anche alla chiusura delle strade di collegamento impedendo a migliaia di automobilisti di raggiungere la destinazione per assistere allo show. Come ribadito più volte, fin dal mese di luglio a tutti i tavoli di lavoro presso le più alte istituzioni del territorio, non era tecnicamente possibile potenziare ulteriormente il servizio. Tutte le illazioni nei confronti di Trenord e dei suoi dipendenti, comprese quelle di rappresentanti delle istituzioni locali, sono il frutto di declarate incompetenze. La manifestazione è stata organizzata a prescindere dalle capacità ricettive del territorio”. Di carenza dell’infrastruttura ferroviaria, del tutto evidente, torneremo a parlare tra poco. C’è infatti un’altra motivazione molto importante su cui va posto l’accento: la località in cui lo spettacolo è stato organizzato. Il Lago di Como è certamente tra i luoghi più belli del mondo, tanto più in una località tanto conosciuta e pittoresca quanto Varenna. Tuttavia, nel predisporre l’evento, non sono state evidentemente considerate le conseguenze che un afflusso tanto numericamente importante di persone avrebbe portato. Oltre alla questione ferroviaria e allo scalo stesso, nel quale i marciapiedi sono di dimensioni molto ridotte, va detto che la località non era logisticamente delle migliori. Un semplice ingorgo sulla Provinciale, del resto, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio incubo con notevoli ripercussioni sulla circolazione. La manifestazione si sarebbe potuta organizzare a Lecco, città senza grandi problemi logistici e con mezzi pubblici di ogni tipo ben più frequenti. Del resto non è un caso se, nel pomeriggio, i treni circolanti sul Lario orientale hanno iniziato ad accumulare ritardi fino a 90 minuti, mentre a Varenna (malori tra la folla) e Lierna (intervento in codice giallo per “panico da schiacciamento”) altri problemi si sono aggiunti nelle ore successive. Ad ogni modo, la magia che le Frecce hanno saputo regalare è stata unica; proprio come si prevedeva, non è mancato un forte apprezzamento (almeno per quanto riguarda la manifestazione in sé) sia da parte dei turisti che da quello dei cittadini. Tornando al “punto dolente”, e cioè ai collegamenti tra Milano e la Valtellina, si è ragionato ieri in un tavolo organizzato dal Partito Democratico e intitolato “Riqualifichiamo i collegamenti tra Milano e la Valtellina”, particolarmente rivolto alle Olimpiadi 2026 in Valtellina. Presenti, tra gli altri, Luciano Minotti (esperto in viabilità e infrastrutture), Luigi Legnani (esperto in trasporti), Raffaele Straniero (consigliere regionale del Pd) e Fabio Pizzul (capogruppo in Regione del Pd). «Nell’ultimo anno stiamo sollecitando la Giunta – ha esordito Straniero – con interrogazioni e ordini del giorno che hanno ricevuto in parte riscontro positivo. Tutto il Consiglio, infatti, è concorde sulla necessità di creare un gruppo di lavoro con Anas e le istituzioni locali sul fronte dei problemi relativi alla statale 36, ma ancora non è stato creato; inoltre non è possibile avere nessun cronoprogramma, da noi sollecitato, relativo agli interventi urgenti. Non ci diamo per vinti, vogliamo cercare un confronto con il territorio per trovare soluzioni più efficaci, percorribili e concrete per arrivare a risolvere i problemi più urgenti ma anche per arrivare pronti all’appuntamento olimpico». «Sull’asse che collega Milano alla Valtellina si sviluppa uno dei territori più importanti della Lombardia, sia dal punto di vista economico che turistico; senza contare che si collega con importanti valichi transalpini – ha poi aggiunto Luciano Minotti -. È fondamentale migliorare i collegamenti, anche in vista delle Olimpiadi, perché i punti di crisi, se non risolti, possono nuocere al successo dei Giochi, ma non solo. Per quanto riguarda la viabilità, i punti più critici sono, sulla statale, 36 il tratto da Giussano a Lecco e il tratto del lago, mentre sulla 38 la strozzatura di Tirano e la tangenziale di Sondrio che sbatte sul passaggio a livello. Cosa fare? Bisogna evitare voli di fantasia, sognare trafori difficili da realizzare, ma lavorare su ponti, curve e svincoli pericolosi sulla superstrada, realizzare la tangenziale di Tirano e sistemare quella di Sondrio sulla 38». La ferrovia “forse è più importante della strada. Qui, essendoci un binario unico, il trasporto ferroviario è in grande affanno. Io credo che si possa pensare a portare la ferrovia fino a Bormio, ma è impossibile entro il 2026 e prima di lanciarsi bisogna che funzioni il servizio che già c’è. Nell’immediato bisognerebbe, innanzitutto, eliminare i passaggi a livello”. Nell’incontro è stato dunque possibile toccare con mano i maggiori problemi delle infrastrutture del territorio, ascoltando i pareri dei tecnici e le possibili vie da intraprendere. Al tavolo era presente anche il presidente della provincia di Sondrio Elio Moretti, che ha sottolineato come le ferrovie siano l’anello debole del territorio: alle carenze dell’infrastruttura ferroviaria si aggiunge infatti un materiale rotabile davvero vetusto ed inadeguato, sia per i cittadini che per i turisti. Non aiutano nemmeno i tagli alle corse che la Regione ha attuato negli ultimi anni, e su cui non possiamo che porre nuovamente l’accento: il servizio Regionale festivo tra Colico e Sondrio sostanzialmente azzerato, il dimezzamento delle corse mattutine, il taglio del tratto Lecco-Calolziocorte e di metà dei treni tra Sondrio e Tirano, oltre ai recenti “provvisori” ridimensionamenti di dicembre, che si sono tradotti in un vero e proprio dimezzamento della già povera offerta. In ogni caso, dopo la presa di posizione Trenord, particolarmente dura e seccata, gli organizzatori (l’Associazione Operatori Turistici di Varenna e Perledo) non hanno esitato a diffondere una controrisposta sul “Centro Lago di Como Air Show 2019”: “La manifestazione “Centro Lago di Como Air Show 2019”, conclusasi domenica pomeriggio, è stata una bellissima festa ricca di emozioni grazie alle spettacolari esibizioni aeree in programma, culminate con le straordinarie acrobazie delle nostre Frecce Tricolori. Il più grande evento mai visto sul Lago di Como, frutto di un impegno enorme tarato sull’invasione pacifica di appassionati, curiosi e famiglie, tanto da raccogliere riscontri e apprezzamenti entusiastici. Fra i molteplici aspetti logistici, pure complessi, che hanno funzionato molto bene, il trasporto ferroviario è stato l’unico a evidenziare pesanti criticità. Ci dispiace immensamente per i disagi sofferti dai passeggeri: l’ultima cosa che avremmo voluto. Riteniamo che i problemi patiti da quanti hanno deciso di raggiungere Varenna in treno per assistere all’Air Show, si sarebbero verificati anche se ad organizzare l’evento fosse stato un qualsiasi altro paese servito dalla linea Milano-Lecco-Sondrio. Non vogliamo certo partecipare al gioco al massacro e al rimbalzo delle responsabilità, ma respingiamo qualsiasi addebito, tanto più quello di “incompetenza”, un termine improprio probabilmente sfuggito a qualcuno di Trenord, che, al contrario, invitiamo a lavorare con noi per migliorare il servizio a beneficio dell’intero territorio. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno permesso di portare sul Centro Lago le mitiche Frecce Tricolori, senza dimenticare l’eroico e prezioso contributo degli oltre cento volontari che, per tre giorni e tre notti, si sono adoperati al nostro fianco”. Secondo gli organizzatori, dunque, la manifestazione è stata organizzata tenendo conto delle capacità del territorio e anche dei problemi. articolo del 29.09.2019, ore 22:35 opinione di Alessandro Bonini |