Qualità della vita 2019: Milano regna, Lecco arranca alla 30esima posizione
Milano vince per il secondo anno consecutivo la Qualità della vita 2019, la graduatoria del “Sole 24 Ore” giunta alla trentesima edizione e pubblicata oggi.
L'ultima classificata, quest'anno, è Caltanissetta, mentre Roma e Napoli salgono alcuni gradini. Se il caso di Milano è emblematico, questa classifica fotografa le prestazioni positive di tutte le province delle grandi città: Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Subito dietro Milano, nella classifica generale 2019, si confermano le province dell'arco alpino: sul podio ci sono anche Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. Tra le prime dieci delle province più vivibili si incontrano anche Trieste (5) e Treviso (8). La coda della classifica è occupata purtroppo dalle province del Sud: Caltanissetta occupa l'ultimo posto per la quarta volta nella storia dell'indice dopo le performance negative del 1995, nel 2000 e nel 2008. Foggia (105ª) e Crotone (106ª) la precedono di poco.
Milano vanta più record: oltre alla prima posizione nella classifica generale, ottiene anche il primato nella categoria “Affari e lavoro”, il secondo posto nella classifica di tappa “Ricchezza e consumi” e il terzo in “Cultura e tempo libero”. È negativa, invece, la performance in “Giustizia e sicurezza”: il capoluogo lombardo, con la sua provincia, si piazza in ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. Un dato che potrebbe essere letto anche come segno che a Milano, a differenza di altre realtà geografiche, i cittadini denunciano di più i reati. Subito dietro il capoluogo lombardo, nella classifica generale 2019, si confermano le province dell’arco alpino: sul podio ci sono anche Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. A spingerle sono i primati “di tappa”, ovvero le macro aree tematiche di cui è composta la classifica generale: Aosta è prima in “Ricchezza e consumi”, Trento vince in “Ambiente e servizi” e Bolzano in “Demografia e società”. Per gli altri primati di tappa, Oristano è prima in “Giustizia e sicurezza” e Rimini in “Cultura e Tempo libero”.
Allargando il focus dell’analisi dei dati su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall’Emilia Romagna – che cresce, soprattutto nella classifica di tappa “Affari e lavoro” – e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.
Per quanto riguarda Lecco, la provincia si trova al 30° posto, un dato spinto sicuramente dai punti di “Ricchezza e consumi” (-32 posti, 45° posizione) e della rata mensile dei mutui (102° posto).
Più positivo il campo della “Giustizia e sicurezza”, vista la 20° posizione, anche se rispetto all’anno scorso sono ben 14 i posti di differenza (si parte dal 4° posto per stupefacenti, 6° per durata delle cause civili per poi giungere al 57° per tasso di criminalità, 61° per incidenti e addirittura 96° per furti in causa).
Nella categoria “Affari e lavoro” Lecco è al 51° posto: 14° per disoccupazione, 97° per fallimenti di imprese, 44° per commercio online e 86° per copertura della rete internet.
23esima la posizione di “Ambienti e servizi”, l’unica in cui vi è un miglioramento rispetto al 2018; ad ogni modo, il trasporto pubblico è solo al 72° posto (evidente risultato della carenza di collegamenti ferroviari dettata dai tagli e dal pessimo servizio offerto), la spesa sociale per minori, disabili e anziani all’84° e la presenza di medici di medicina generale al 99°.
Dal 6° al 24° posto in “Demografia e società”, vista la 57° posizione per mortalità a causa di tumori e 37° per nuove cittadinanze.
Manco a dirlo, la carenza maggiore si registra nel campo della cultura e del tempo libero: il 59° posto “maschera” in realtà la 98° posizione nella qualità alberghiera, la 101° nel numero di locali, la 106° per presenza di librerie e la 101° per spese a testa in spettacoli.
articolo del 16.12.2019, ore 23:30
L'ultima classificata, quest'anno, è Caltanissetta, mentre Roma e Napoli salgono alcuni gradini. Se il caso di Milano è emblematico, questa classifica fotografa le prestazioni positive di tutte le province delle grandi città: Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Subito dietro Milano, nella classifica generale 2019, si confermano le province dell'arco alpino: sul podio ci sono anche Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. Tra le prime dieci delle province più vivibili si incontrano anche Trieste (5) e Treviso (8). La coda della classifica è occupata purtroppo dalle province del Sud: Caltanissetta occupa l'ultimo posto per la quarta volta nella storia dell'indice dopo le performance negative del 1995, nel 2000 e nel 2008. Foggia (105ª) e Crotone (106ª) la precedono di poco.
Milano vanta più record: oltre alla prima posizione nella classifica generale, ottiene anche il primato nella categoria “Affari e lavoro”, il secondo posto nella classifica di tappa “Ricchezza e consumi” e il terzo in “Cultura e tempo libero”. È negativa, invece, la performance in “Giustizia e sicurezza”: il capoluogo lombardo, con la sua provincia, si piazza in ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. Un dato che potrebbe essere letto anche come segno che a Milano, a differenza di altre realtà geografiche, i cittadini denunciano di più i reati. Subito dietro il capoluogo lombardo, nella classifica generale 2019, si confermano le province dell’arco alpino: sul podio ci sono anche Bolzano e Trento, rispettivamente al secondo e al terzo posto, seguite da Aosta. A spingerle sono i primati “di tappa”, ovvero le macro aree tematiche di cui è composta la classifica generale: Aosta è prima in “Ricchezza e consumi”, Trento vince in “Ambiente e servizi” e Bolzano in “Demografia e società”. Per gli altri primati di tappa, Oristano è prima in “Giustizia e sicurezza” e Rimini in “Cultura e Tempo libero”.
Allargando il focus dell’analisi dei dati su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall’Emilia Romagna – che cresce, soprattutto nella classifica di tappa “Affari e lavoro” – e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.
Per quanto riguarda Lecco, la provincia si trova al 30° posto, un dato spinto sicuramente dai punti di “Ricchezza e consumi” (-32 posti, 45° posizione) e della rata mensile dei mutui (102° posto).
Più positivo il campo della “Giustizia e sicurezza”, vista la 20° posizione, anche se rispetto all’anno scorso sono ben 14 i posti di differenza (si parte dal 4° posto per stupefacenti, 6° per durata delle cause civili per poi giungere al 57° per tasso di criminalità, 61° per incidenti e addirittura 96° per furti in causa).
Nella categoria “Affari e lavoro” Lecco è al 51° posto: 14° per disoccupazione, 97° per fallimenti di imprese, 44° per commercio online e 86° per copertura della rete internet.
23esima la posizione di “Ambienti e servizi”, l’unica in cui vi è un miglioramento rispetto al 2018; ad ogni modo, il trasporto pubblico è solo al 72° posto (evidente risultato della carenza di collegamenti ferroviari dettata dai tagli e dal pessimo servizio offerto), la spesa sociale per minori, disabili e anziani all’84° e la presenza di medici di medicina generale al 99°.
Dal 6° al 24° posto in “Demografia e società”, vista la 57° posizione per mortalità a causa di tumori e 37° per nuove cittadinanze.
Manco a dirlo, la carenza maggiore si registra nel campo della cultura e del tempo libero: il 59° posto “maschera” in realtà la 98° posizione nella qualità alberghiera, la 101° nel numero di locali, la 106° per presenza di librerie e la 101° per spese a testa in spettacoli.
articolo del 16.12.2019, ore 23:30