Liceo Manzoni, è deciso: da settembre lezioni nei prefabbricati al Bertacchi
E' definitivo, Comune di Lecco e Provincia hanno deciso: dopo un incontro tenutosi nel pomeriggio tra il Presidente della Provincia di Lecco Claudio Usuelli, il sindaco della città del Manzoni Virginio Brivio, l'assessore comunale Clara Fusi, il Consigliere provinciale Marinella Maldini e altri dirigenti e funzionari, si è deciso che da settembre il Liceo Manzoni si trasferirà davanti al Bertacchi, in appositi prefabbricati che potranno essere utilizzati in caso di altre emergenze.
Gli amministratori hanno deciso nonostante la contrarietà degli studenti del Bertacchi, che proprio ieri avevano manifestato davanti a Villa Locatelli.
"I lavori nell’edificio di proprietà del Comune di Lecco non sono più rinviabili e gli enti interessati sono al lavoro da tempo per trovare la migliore soluzione possibile per trasferire le classi del Liceo Manzoni. Gli interventi all’edificio di via Ghislanzoni si protrarranno per circa due anni scolastici, perciò non è possibile adottare misure alternative come la divisione delle classi su più sedi o i doppi turni pomeridiani. Scartata per ragioni di sicurezza e vivibilità l'ipotesi di lasciare gli alunni in via Ghislanzoni con il cantiere aperto, così come è stata scartata per mancanza di tempo e di risorse l’ipotesi di costruire una nuova scuola. Le ipotesi di sedi alternative avanzate in questi mesi non sono percorribili, in quanto si tratta di edifici non idonei a ospitare studenti, docenti e personale o che richiedono ingenti risorse per la loro messa a norma e per ricavare spazi adeguati alla didattica. Pertanto, dopo un’attenta analisi delle varie alternative insieme ai tecnici competenti, la soluzione su cui si sta lavorando è quella che prevede moduli prefabbricati idonei e adatti allo scopo, che dovranno essere posizionati in un’area adeguata, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti delle scuole e il corretto utilizzo degli spazi. L’area identificata è quella tra gli istituti Bertacchi e Bovara, di proprietà del Comune di Lecco, vicina alla stazione di Lecco e dotata dei sotto-servizi necessari. Si tratta di una soluzione provvisoria per il Liceo Manzoni, in attesa della conclusione dei lavori nell’edificio di via Ghislanzoni, che poi potrà essere utilizzata come “polmone” e come “jolly” per le altre scuole in caso di lavori urgenti e indifferibili. Dopo i necessari approfondimenti tecnici ci sarà un confronto con le scuole interessate".
"Teniamo a precisare – affermano il Presidente Usuelli e il Sindaco Brivio - che tutta la vicenda è stata seguita con attenzione e competenza, vagliando tutte le possibili ipotesi emerse in questi mesi, e che la soluzione definitiva verrà presa nel massimo rispetto delle regole e della sicurezza degli utenti di tutte le scuole. Invitiamo pertanto presidi, docenti e studenti a evitare di rilasciare dichiarazioni inopportune e di prendere posizioni strumentali sulla vicenda. Ci sono sedi opportune dove discutere, confrontarsi e prendere le decisioni. La nostra priorità è garantire la sicurezza degli utenti delle scuole e cercare soluzioni idonee e dignitose, che permettano lo svolgimento nel migliore dei modi delle attività didattiche per tutti gli studenti".
Nel frattempo, sono imminenti i primi trasferimenti: come si attendeva da tempo, la segreteria della scuola verrà spostata nello stabile di via XI Febbraio, che attualmente ospita il linguistico del medesimo istituto. Le operazioni, che avverranno nella settimana di Pasqua, consentiranno di svolgere gli esami di maturità e i corsi di recupero estivi nell'edificio del Caleotto.
La manifestazione di ieri (articolo del 18.02)
Si è svolta ieri mattina davanti alla sede della Provincia di Lecco la manifestazione degli studenti dell’Istituto Bertacchi, che ancora una volta hanno voluto affermare la propria contrarietà all’ipotesi di costruzione di prefabbricati nel cortile, in modo da ospitare gli studenti del Liceo Classico Manzoni di Lecco.
Con il tanto atteso inizio di ristrutturazione e recupero del terzo piano, lavori che inizieranno quest’estate, gli studenti del Classico saranno letteralmente “sfollati” e l’unica ipotesi avanzata dalla Provincia, molto criticata negli ultimi giorni, è stata proprio quella di collocare gli studenti nel cortile della scuola.
“Noi non siamo d’accordo con questa proposta perché, ad esempio, di questa decisione non è stato avvertito nemmeno il preside che ha appreso la cosa dai giornali – ha detto Francesca Papaleo, rappresentante degli studenti – Non è un comportamento corretto perché la scuola deve essere coinvolta in decisioni del genere. Si va a ‘invadere’ uno spazio della nostra scuola e questa decisione influenza la nostra vita. Quell’area viene utilizzata per fare ginnastica all’aperto con alcuni impianti per l’atletica, oltre che essere un punto di raccolta in caso di evacuazione. A Lecco ci sono tanti altri spazi e aree che, senza dubbio, possono essere più idonee per ospitare per ospitare degli studenti”.
Da segnalare anche un siparietto “ad opera” di un dipendente di Villa Locatelli: ignaro della protesta, il funzionario ha tentato di superare invano con l’auto il gruppo di giovani dinanzi alla cancellata.
Nei giorni scorsi, erano stati molti gli interventi in merito allo spostamento: “I motivi che ci spingono a prendere questa posizione sono due – aveva spiegato il Comitato studentesco in una nota – Il primo concerne la didattica, infatti noi studenti spesso usufruiamo del giardino per svolgere prove di scienze motorie soggette a valutazione o attività che all’interno della struttura non possono essere effettuate. Gli spazi esterni sono inoltre indispensabili ai ragazzi dell’indirizzo Tecnico dei servizi di animazione turistico sportiva e del tempo libero che svolgono all’esterno specifiche attività. Il secondo riguarda questioni di sicurezza: la sottrazione di una così ampia fascia di terreno comporterebbe infatti gravi ripercussioni a livello di sicurezza, in quanto la zona interessata risulta destinata ad accogliere gli studenti del Bertacchi in caso di prove di evacuazione e di eventuali emergenze”.
“Sulle esternazioni dell’istituto Bertacchi non mi pronuncio – aveva affermato il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Marinella Maldini – Sono i due enti, Comune e Provincia, a dover trovare la soluzione più giusta e condivisibile affinché i ragazzi possano continuare a frequentare le lezioni. Non è una decisione presa in una settimana, da due anni lavoriamo sulla questione e abbiamo preso in esame molte possibilità. Decideremo la soluzione migliore”.
Sulle questioni di sicurezza, evidenziate anche dal preside del Bertacchi, il prof. Antonazzo, Maldini aveva ricordato che “ci sono dei tecnici, dei professionisti che hanno esaminato quanto era necessario, non lascerebbero nulla al caso e non permetterebbero che l’attività si svolgesse in condizioni di non sicurezza e in una situazione non decorosa”.
“La decisione definitiva ancora non c’è e non è detto che quella che prenderemo lunedì lo sia – aveva sottolineato Clara Fusi, assessore all’Istruzione del Comune di Lecco – Ci ha meravigliati la reazione forte che è giunta dall’Istituto Bertacchi. Non c’è ancora il progetto, l’avremmo sicuramente coinvolti ma quando le cose sarebbero state più chiare”.
“Abbiamo completato tutti i passaggi progettuali, la prossima settimana è prevista la firma del mutuo richiesto dal Comune per finanziare i lavori che ammonteranno complessivamente a 2 milioni di euro. Poi metteremo a gara l’appalto – aveva illustrato l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi – con la pausa estiva inizierà l’intervento ma non basteranno tre mesi per completarlo, ci vorranno almeno 16-18 mesi. Se l’attività scolastica non si trasferirà dovranno essere prese delle misure per limitare i disagi a studenti e personale scolastico, evitando le lavorazioni più rumorose durante la mattina. I lavori dovranno partire in ogni caso, si tratta di interventi importanti in materia antisismica e di staticità dell’edificio”.
articolo del 18-19.02.2019
di Alessandro Bonini
RIPRODUZIONE RISERVATA
Gli amministratori hanno deciso nonostante la contrarietà degli studenti del Bertacchi, che proprio ieri avevano manifestato davanti a Villa Locatelli.
"I lavori nell’edificio di proprietà del Comune di Lecco non sono più rinviabili e gli enti interessati sono al lavoro da tempo per trovare la migliore soluzione possibile per trasferire le classi del Liceo Manzoni. Gli interventi all’edificio di via Ghislanzoni si protrarranno per circa due anni scolastici, perciò non è possibile adottare misure alternative come la divisione delle classi su più sedi o i doppi turni pomeridiani. Scartata per ragioni di sicurezza e vivibilità l'ipotesi di lasciare gli alunni in via Ghislanzoni con il cantiere aperto, così come è stata scartata per mancanza di tempo e di risorse l’ipotesi di costruire una nuova scuola. Le ipotesi di sedi alternative avanzate in questi mesi non sono percorribili, in quanto si tratta di edifici non idonei a ospitare studenti, docenti e personale o che richiedono ingenti risorse per la loro messa a norma e per ricavare spazi adeguati alla didattica. Pertanto, dopo un’attenta analisi delle varie alternative insieme ai tecnici competenti, la soluzione su cui si sta lavorando è quella che prevede moduli prefabbricati idonei e adatti allo scopo, che dovranno essere posizionati in un’area adeguata, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti delle scuole e il corretto utilizzo degli spazi. L’area identificata è quella tra gli istituti Bertacchi e Bovara, di proprietà del Comune di Lecco, vicina alla stazione di Lecco e dotata dei sotto-servizi necessari. Si tratta di una soluzione provvisoria per il Liceo Manzoni, in attesa della conclusione dei lavori nell’edificio di via Ghislanzoni, che poi potrà essere utilizzata come “polmone” e come “jolly” per le altre scuole in caso di lavori urgenti e indifferibili. Dopo i necessari approfondimenti tecnici ci sarà un confronto con le scuole interessate".
"Teniamo a precisare – affermano il Presidente Usuelli e il Sindaco Brivio - che tutta la vicenda è stata seguita con attenzione e competenza, vagliando tutte le possibili ipotesi emerse in questi mesi, e che la soluzione definitiva verrà presa nel massimo rispetto delle regole e della sicurezza degli utenti di tutte le scuole. Invitiamo pertanto presidi, docenti e studenti a evitare di rilasciare dichiarazioni inopportune e di prendere posizioni strumentali sulla vicenda. Ci sono sedi opportune dove discutere, confrontarsi e prendere le decisioni. La nostra priorità è garantire la sicurezza degli utenti delle scuole e cercare soluzioni idonee e dignitose, che permettano lo svolgimento nel migliore dei modi delle attività didattiche per tutti gli studenti".
Nel frattempo, sono imminenti i primi trasferimenti: come si attendeva da tempo, la segreteria della scuola verrà spostata nello stabile di via XI Febbraio, che attualmente ospita il linguistico del medesimo istituto. Le operazioni, che avverranno nella settimana di Pasqua, consentiranno di svolgere gli esami di maturità e i corsi di recupero estivi nell'edificio del Caleotto.
La manifestazione di ieri (articolo del 18.02)
Si è svolta ieri mattina davanti alla sede della Provincia di Lecco la manifestazione degli studenti dell’Istituto Bertacchi, che ancora una volta hanno voluto affermare la propria contrarietà all’ipotesi di costruzione di prefabbricati nel cortile, in modo da ospitare gli studenti del Liceo Classico Manzoni di Lecco.
Con il tanto atteso inizio di ristrutturazione e recupero del terzo piano, lavori che inizieranno quest’estate, gli studenti del Classico saranno letteralmente “sfollati” e l’unica ipotesi avanzata dalla Provincia, molto criticata negli ultimi giorni, è stata proprio quella di collocare gli studenti nel cortile della scuola.
“Noi non siamo d’accordo con questa proposta perché, ad esempio, di questa decisione non è stato avvertito nemmeno il preside che ha appreso la cosa dai giornali – ha detto Francesca Papaleo, rappresentante degli studenti – Non è un comportamento corretto perché la scuola deve essere coinvolta in decisioni del genere. Si va a ‘invadere’ uno spazio della nostra scuola e questa decisione influenza la nostra vita. Quell’area viene utilizzata per fare ginnastica all’aperto con alcuni impianti per l’atletica, oltre che essere un punto di raccolta in caso di evacuazione. A Lecco ci sono tanti altri spazi e aree che, senza dubbio, possono essere più idonee per ospitare per ospitare degli studenti”.
Da segnalare anche un siparietto “ad opera” di un dipendente di Villa Locatelli: ignaro della protesta, il funzionario ha tentato di superare invano con l’auto il gruppo di giovani dinanzi alla cancellata.
Nei giorni scorsi, erano stati molti gli interventi in merito allo spostamento: “I motivi che ci spingono a prendere questa posizione sono due – aveva spiegato il Comitato studentesco in una nota – Il primo concerne la didattica, infatti noi studenti spesso usufruiamo del giardino per svolgere prove di scienze motorie soggette a valutazione o attività che all’interno della struttura non possono essere effettuate. Gli spazi esterni sono inoltre indispensabili ai ragazzi dell’indirizzo Tecnico dei servizi di animazione turistico sportiva e del tempo libero che svolgono all’esterno specifiche attività. Il secondo riguarda questioni di sicurezza: la sottrazione di una così ampia fascia di terreno comporterebbe infatti gravi ripercussioni a livello di sicurezza, in quanto la zona interessata risulta destinata ad accogliere gli studenti del Bertacchi in caso di prove di evacuazione e di eventuali emergenze”.
“Sulle esternazioni dell’istituto Bertacchi non mi pronuncio – aveva affermato il consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Marinella Maldini – Sono i due enti, Comune e Provincia, a dover trovare la soluzione più giusta e condivisibile affinché i ragazzi possano continuare a frequentare le lezioni. Non è una decisione presa in una settimana, da due anni lavoriamo sulla questione e abbiamo preso in esame molte possibilità. Decideremo la soluzione migliore”.
Sulle questioni di sicurezza, evidenziate anche dal preside del Bertacchi, il prof. Antonazzo, Maldini aveva ricordato che “ci sono dei tecnici, dei professionisti che hanno esaminato quanto era necessario, non lascerebbero nulla al caso e non permetterebbero che l’attività si svolgesse in condizioni di non sicurezza e in una situazione non decorosa”.
“La decisione definitiva ancora non c’è e non è detto che quella che prenderemo lunedì lo sia – aveva sottolineato Clara Fusi, assessore all’Istruzione del Comune di Lecco – Ci ha meravigliati la reazione forte che è giunta dall’Istituto Bertacchi. Non c’è ancora il progetto, l’avremmo sicuramente coinvolti ma quando le cose sarebbero state più chiare”.
“Abbiamo completato tutti i passaggi progettuali, la prossima settimana è prevista la firma del mutuo richiesto dal Comune per finanziare i lavori che ammonteranno complessivamente a 2 milioni di euro. Poi metteremo a gara l’appalto – aveva illustrato l’assessore ai Lavori Pubblici, Corrado Valsecchi – con la pausa estiva inizierà l’intervento ma non basteranno tre mesi per completarlo, ci vorranno almeno 16-18 mesi. Se l’attività scolastica non si trasferirà dovranno essere prese delle misure per limitare i disagi a studenti e personale scolastico, evitando le lavorazioni più rumorose durante la mattina. I lavori dovranno partire in ogni caso, si tratta di interventi importanti in materia antisismica e di staticità dell’edificio”.
articolo del 18-19.02.2019
di Alessandro Bonini
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