Reddito di cittadinanza: in Lombardia rifiutato il 36% delle richieste
Sono stati pubblicati oggi dal “Corriere della Sera” i dati relativi al reddito di cittadinanza in Italia e in Lombardia. Secondo il più importante quotidiano italiano, la quota dei rifiuti delle richieste è tutt’altro che irrisoria (il 25% del totale di 1 milione e 16mila), con picchi del 36,4% in Lombardia e persino del 40% nelle province di Lecco e Mantova.
Da ricordare, inoltre, che in Lombardia avevano avanzato la richiesta 90mila persone, di cui il 35% extracomunitario. I dati confermano come la Lombardia sia tra le Regioni più richiedenti ma anche con il maggior numero di respinte.
Ma quali sono le motivazioni? La domanda viene solitamente rifiutata di fronte ai numeri dell’analisi dell’Isee, nel caso in cui questi non rispettino il rigido regolamento. Come evidenzia il noto giornale, inoltre, in Lombardia vi è una maggiore percezione di povertà, dovuta al costo della vita più alto rispetto ad altre regioni italiane. Un terzo punto è da collocare nella probabile mancata consapevolezza di poter usufruire del reddito, e dunque presentare la domanda. In poche parole, carenza di informazioni (l’Inps milanese, per questi motivi, si recherà al dormitorio di viale Ortles in modo da incontrare le persone più povere).
Nel frattempo, è ancora in corso la ricerca dei “navigator”, ovvero le figure professionali richieste per la gestione del reddito di cittadinanza. Nella sola Lombardia verranno assunte circa 300-350 persone, con uno stipendio maggiore di 1600 euro netti al mese. I fini del navigator sono il supporto dei servizi all’impiego, il contrasto alla povertà, la spinta all’inserimento lavorativo, la creazione di una vera e propria rete di tutori per la gestione dei vari beneficiari. Per quest’ultima parte del progetto, il Governo ha stanziato un totale di 500mila euro.
articolo del 17.05.2019, ore 00:10 a
Da ricordare, inoltre, che in Lombardia avevano avanzato la richiesta 90mila persone, di cui il 35% extracomunitario. I dati confermano come la Lombardia sia tra le Regioni più richiedenti ma anche con il maggior numero di respinte.
Ma quali sono le motivazioni? La domanda viene solitamente rifiutata di fronte ai numeri dell’analisi dell’Isee, nel caso in cui questi non rispettino il rigido regolamento. Come evidenzia il noto giornale, inoltre, in Lombardia vi è una maggiore percezione di povertà, dovuta al costo della vita più alto rispetto ad altre regioni italiane. Un terzo punto è da collocare nella probabile mancata consapevolezza di poter usufruire del reddito, e dunque presentare la domanda. In poche parole, carenza di informazioni (l’Inps milanese, per questi motivi, si recherà al dormitorio di viale Ortles in modo da incontrare le persone più povere).
Nel frattempo, è ancora in corso la ricerca dei “navigator”, ovvero le figure professionali richieste per la gestione del reddito di cittadinanza. Nella sola Lombardia verranno assunte circa 300-350 persone, con uno stipendio maggiore di 1600 euro netti al mese. I fini del navigator sono il supporto dei servizi all’impiego, il contrasto alla povertà, la spinta all’inserimento lavorativo, la creazione di una vera e propria rete di tutori per la gestione dei vari beneficiari. Per quest’ultima parte del progetto, il Governo ha stanziato un totale di 500mila euro.
articolo del 17.05.2019, ore 00:10 a