Dighe e protezione civile: tavolo del Prefetto a Sondrio
Si è tenuto lo scorso mercoledì 16 ottobre, dalle 14.30, presso l'Auditorium dell'Ufficio Territoriale Regionale di Sondrio, un incontro seminariale organizzato dalla Prefettura di Sondrio, d'intesa con la Regione Lombardia, sui temi della prevenzione, pianificazione, primo soccorso per la gestione delle emergenze, con particolare riferimento ai rischi collegati alla presenza di numerosi bacini artificiali idroelettrici ed in relazione ai fenomeni metereologici estremi.
L'iniziativa, promossa nell'ambito della "Settimana Nazionale della Protezione Civile", istituita con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile 2019, che si svolgerà ogni anno in Italia, in corrispondenza del 13 ottobre, data in cui si celebra la Giornata Internazionale per la riduzione dei disastri naturali, proclamata dall'ONU, si propone di sviluppare, negli Enti e nei cittadini, la cultura della protezione civile.
Nel corso dell'evento, al quale hanno partecipato i Sindaci dei Comuni di questa provincia, le Forze dell'Ordine, la Croce Rossa Italiana, l'Ufficio Scolastico Territoriale ed i rappresentanti delle Strutture Operative Locali di protezione civile, è stata affrontata la tematica dello sviluppo degli strumenti previsionali, nell'ottica di una pianificazione unica ed integrata e al fine di garantire una risposta di protezione civile sempre più adeguata alle situazioni contingenti.
Hanno aperto i lavori il Prefetto di Sondrio, Paola Spena, il Dirigente dell'Ufficio Territoriale Regionale Montagna, Adriana May, e non sono mancati interventi della Prefettura, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, del Direttore dell'Ufficio Dighe di Milano del Ministero Infrastrutture e Trasporti, dei direttori di Regione Lombardia e dei rappresentanti delle società A2A, Enel ed Edison, gestori delle dighe.
Paola Spena, prefetto di Sondrio, ha spiegato: “La Protezione Civile non deve essere vista solo come emergenza, ma come un tema su cui muoversi costantemente, aggiornando i documenti, condividendoli con il territorio e sviluppando una sensibilità diversa sul tema […] Ogni piano di emergenza deve essere conosciuto da tutti affinché ciascuno sappia che cosa fare incaso di criticità”.
Vittorio Maugliani ha poi aggiunto: “Il Ministero ha una direzione dedicata alla vigilanza delle dighe. Vengono effettuate visite ispettive e verificate le dichiarazioni dei concessionari. Quando gli ispettori trovano criticità, impongono azioni che spaziano da ulteriori verifiche fino a interventi di manutenzione straordinaria. In Valtellina e Valchiavenna, ad esempio, il 30% delle dighe è stato interessato da interventi di manutenzione straordinaria, mentre costante è quella di manutenzioni minori”.
Maugliani ha poi spiegato che in provincia il 30% delle dighe più importanti ha sempre avuto, negli ultimi anni, adeguati interventi di manutenzione rivolti alla sostituzione o al rinnovo degli impianti. 408 per i territori che dipendono da Milano (dal 1996 al 2005), 1587 in Italia, di cui 18 più rilevanti e radicali in Lombardia. 30 sono in fase di progettazione od esecuzione. Non sono comunque inclusi nel numero i lavori di manutenzione di basso livello.
Numerose, va aggiunto, sono le tecnologie attualmente a disposizione dei Vigili del Fuoco, dalle pompe che consentono l’aspirazione di acqua (1000 metri cubi l’ora) a quelle che permettono di aspirare il fango, con personale specializzato (ben 28 persone) e pronto ad ogni evenienza.
Adriana May, dirigente dell’Utr Montagna, ha però evidenziato che “il rischio zero non esiste”, nonostante i numerosi interventi di manutenzione e la sicurezza che viene garantita quotidianamente. Dunque, l’attenzione è sempre tanta.
articolo del 19.10.2019, ore 00:00
L'iniziativa, promossa nell'ambito della "Settimana Nazionale della Protezione Civile", istituita con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile 2019, che si svolgerà ogni anno in Italia, in corrispondenza del 13 ottobre, data in cui si celebra la Giornata Internazionale per la riduzione dei disastri naturali, proclamata dall'ONU, si propone di sviluppare, negli Enti e nei cittadini, la cultura della protezione civile.
Nel corso dell'evento, al quale hanno partecipato i Sindaci dei Comuni di questa provincia, le Forze dell'Ordine, la Croce Rossa Italiana, l'Ufficio Scolastico Territoriale ed i rappresentanti delle Strutture Operative Locali di protezione civile, è stata affrontata la tematica dello sviluppo degli strumenti previsionali, nell'ottica di una pianificazione unica ed integrata e al fine di garantire una risposta di protezione civile sempre più adeguata alle situazioni contingenti.
Hanno aperto i lavori il Prefetto di Sondrio, Paola Spena, il Dirigente dell'Ufficio Territoriale Regionale Montagna, Adriana May, e non sono mancati interventi della Prefettura, del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco, del Direttore dell'Ufficio Dighe di Milano del Ministero Infrastrutture e Trasporti, dei direttori di Regione Lombardia e dei rappresentanti delle società A2A, Enel ed Edison, gestori delle dighe.
Paola Spena, prefetto di Sondrio, ha spiegato: “La Protezione Civile non deve essere vista solo come emergenza, ma come un tema su cui muoversi costantemente, aggiornando i documenti, condividendoli con il territorio e sviluppando una sensibilità diversa sul tema […] Ogni piano di emergenza deve essere conosciuto da tutti affinché ciascuno sappia che cosa fare incaso di criticità”.
Vittorio Maugliani ha poi aggiunto: “Il Ministero ha una direzione dedicata alla vigilanza delle dighe. Vengono effettuate visite ispettive e verificate le dichiarazioni dei concessionari. Quando gli ispettori trovano criticità, impongono azioni che spaziano da ulteriori verifiche fino a interventi di manutenzione straordinaria. In Valtellina e Valchiavenna, ad esempio, il 30% delle dighe è stato interessato da interventi di manutenzione straordinaria, mentre costante è quella di manutenzioni minori”.
Maugliani ha poi spiegato che in provincia il 30% delle dighe più importanti ha sempre avuto, negli ultimi anni, adeguati interventi di manutenzione rivolti alla sostituzione o al rinnovo degli impianti. 408 per i territori che dipendono da Milano (dal 1996 al 2005), 1587 in Italia, di cui 18 più rilevanti e radicali in Lombardia. 30 sono in fase di progettazione od esecuzione. Non sono comunque inclusi nel numero i lavori di manutenzione di basso livello.
Numerose, va aggiunto, sono le tecnologie attualmente a disposizione dei Vigili del Fuoco, dalle pompe che consentono l’aspirazione di acqua (1000 metri cubi l’ora) a quelle che permettono di aspirare il fango, con personale specializzato (ben 28 persone) e pronto ad ogni evenienza.
Adriana May, dirigente dell’Utr Montagna, ha però evidenziato che “il rischio zero non esiste”, nonostante i numerosi interventi di manutenzione e la sicurezza che viene garantita quotidianamente. Dunque, l’attenzione è sempre tanta.
articolo del 19.10.2019, ore 00:00