Comunità montana, lo scontro tra Ruggeri e Gavazzi. E Borromini saluta
Il nodo è sciolto e il nuovo direttivo della Comunità Montana di Morbegno dovrebbe nascere a breve. Come anticipato settimana scorsa, dopo le numerose fumate nere di quest'estate, Emanuele Nonini è pronto a ricevere l'incarico di presidente, grazie all'appoggio del sindaco di Morbegno, Alberto Gavazzi (che aveva già fatto intendere la possibilità di un accordo con la maggioranza relativa del centrodestra, dopo una prima affermazione "mai con la Lega"). Il centrodestra "si prenderà" dunque l'ente della Bassa Valtellina nonostante, a più battute, la minoranza (con Patrizio Del Nero, Valter Sterlocchi e il sindaco di Ardenno Laura Bonat) avesse tentato di proporre lo stesso Gavazzi come presidente alternativo al borgomastro di Dubino.
Ad intervenire per primo, l’ex sindaco di Morbegno, Andrea Ruggeri: “Inizialmente si è cercato un accordo istituzionale per avere un’ampia maggioranza. Poi non passando questa linea, a nostro modo di vedere, c’è stata una questua, o un salto da una parte all’altra del sindaco di Morbegno. Non riuscendo ad avere la maggioranza come presidente, Morbegno è rimasto tredicesimo e quindi decisivo per dare la presidenza a Nonini. Vorrei sapere cosa ne pensano i componenti del suo gruppo, sono stati informati? Lo sapete che andate con la Lega? Nonini, infatti, è l’unico in Bassa Valle tesserato della Lega. Quindi questa Cm nasce con il bollino leghista. Il suo elettorato di sinistra lo sa? Il dato politico è che voi state andando con la Lega, nonostante avesse dichiarato “irricevibile” al candidatura di Nonini presidente. Io credo che la politica al di là di tutto debba essere a un livello più alto delle personalizzazioni. Lei, Gavazzi, con al sua scelta, con la sua firma come tredicesimo è divisivo, ha diviso il mandamento e ha cristallizzato due posizioni ben contrapposte. E’ andato a bussare d Nonini,e oggi si trova a fare la “stampella” alla vittoria della Lega. Questa per me è una situazione vergognosa”.
Il primo cittadino morbegnese, Alberto Gavazzi, ha poi replicato: “E’ vero che io ho definito “irricevibile” la proposta che è stata fatta inizialmente da Nonini, perché allora si poneva come una proposta di parte. Da allora sono stati fatti numerosi incontri, c’è stato molto lavoro, fino al 20 settembre quando ci siamo alzati tutti da un tavolo con l’unanimità delle due fazioni sul’accordo istituzionale con Nonini presidente: 3 posti nel direttivo al gruppo a sostegno di Nonini, un posto a Morbegno e uno all’altra fazione (con anche 5 deleghe assegnate, 2 al gruppo Nonini, 3 all’altro). Era tutto concordato all’unanimità. Quando 4 giorni dopo il gruppo di 10 comuni inizialmente rappresentato da Patrizio Del Nero e Valter Sterlocchi, poi da aura Bonat, ha cambiato idea, le decisioni erano già prese. Non avevo ancora firmato la candidatura di Nonini ma avrei potuto benissimo averlo già fatto. Era tutto già definito. Non potevamo che confermare la nostra posizione. Con il cambiamento di posizione di un gruppo ci siamo ritrovati in una situazione, può anche essere, di difficoltà. Ma non è accettabile che una condizione condivisa potesse essere modificata. Per questo al nostra posizione è rimasta ferma, non potevano tornare indietro. Io ho fatto di tutto. A quel punto il Comune di Morbegno non poteva più dimostrarsi subalterno a una delle due parti. Voglio precisare che all’interno dei due gruppi non ci sono maggioranze partitiche definite. La posizione nella quale siamo non è quella che avremmo voluto, puntavamo a un ampio accordo istituzionale. Ho fatto di tutto in questi mesi perché non si arrivasse a questo livello, ma eravamo sull’orlo del commissariamento viste el tempistiche. Penso che al Comunità Montana dovrebbe essere rappresentativa di tutti i sindaci, rispetto al decisione della fazione di dieci Comuni ma non l’ho condivisa. Ad oggi posso garantire che la nostra posizione in Cm sarà di assoluta autonoma e indipendenza da eventuali cartelli politici”.
Alla controrisposta ci ha pensato il capogruppo di maggioranza Giuliana Zuccoli: “Si è largamente e approfonditamente discusso nel nostro gruppo di questa situazione e siamo tutti informati”.
Ruggeri però ha proseguito: “Rimane il dato politico, il gruppo Nonini sta lavorando da anni e la sua presidenza è frutto di una concertazione non solo mandamentale, ma più ampia. Sappiamo che la Cm discende come ente dalla Regione. Ora è più chiaro perché Nonini è presidente? Non venitemi a dire che questa Cm non è targata Lega, ha come presidente l’unico tesserato nel mandamento. Io faccio a lui i migliori auguri, e sono felice che Morbegno sia nel direttivo. Però sto dicendo che ci vuole coerenza nelle azioni”.
Gavazzi ha poi affermato: “Riconfermo, con la Lega io non ho nulla a che fare. Qui ho a che fare con sindaci che vanno a rappresentare gli interessi del mandamento. Come Comune di Morbegno siamo autonomi”.
Nelle ultime ore, è giunto anche il saluto dell'ormai ex presidente della Comunità Montana, Christian Borromini, che ricopriva l'incarico dall'agosto del 2014: "Alla guida dell’ente comprensoriale, grazie all’aiuto di assessori e consiglieri delegati e al supporto dei sindaci, sono riuscito nell’intento di offrire al mandamento di Morbegno l’occasione per crescere e svilupparsi attraverso iniziative, progetti e, soprattutto, finanziamenti. Il bilancio, per quanto mi riguarda, è completamente positivo. Cinque anni che non dimenticherò mai, che mi hanno fatto crescere come persona, prima che come amministratore pubblico: ho avuto il privilegio di conoscere a fondo il territorio con le sue grandi potenzialità, in parte ancora inespresse, di incontrare persone, di condividere idee progetti. Si parla sempre delle grandi responsabilità di cui un amministratore pubblico si carica, dell’impiego profuso rubando tempo alla famiglia e al lavoro, tutto vero. Ma non si parla mai delle enormi soddisfazioni che se ne traggono. amministrare il bene pubblico, lavorare nell’interesse del territorio, tutelare i cittadini gratificante, soprattutto quando si ottengono risultati tangibili. La più grande soddisfazione deriva dalla constatazione ed i progetti completati, che hanno risolto dei problemi o offerto opportunità: dalle opere avviate dai Comuni grazie ai contributi del Firel, il Fndo innovativo per il rilancio dell’economia locale, e del bando per l’attrattività agli interventi per valorizzare e promuovere la nostra rete ciclabile, dal progetto sulla videosorveglianza per migliorare il controllo del territorio alle azioni per tutelare l’agricoltura. Sarebbe banale misurarli in soldi investiti, poiché l’importanza delle opere va al di là della semplice quantificazione economica, ma è indubbio che otto milioni di euro rappresentano un investimento rilevante. Lascio l’incarico con la certezza di aver dato tutto me stesso. credo di aver promosso iniziative importanti. Da parte mia non ho mai fatto mancare il mio impegno per il territorio e il mio sostegno ai sindaci. Di questo vado orgoglioso. Devo un sentito ringraziamento per la collaborazione agli assessori e ai consiglieri delegati che hanno condiviso questo percorso con me, al segretario generale Maria Rosa Chiecchi e a tutti i dipendenti".
articolo del 5.10.2019, ore 20:55
Ad intervenire per primo, l’ex sindaco di Morbegno, Andrea Ruggeri: “Inizialmente si è cercato un accordo istituzionale per avere un’ampia maggioranza. Poi non passando questa linea, a nostro modo di vedere, c’è stata una questua, o un salto da una parte all’altra del sindaco di Morbegno. Non riuscendo ad avere la maggioranza come presidente, Morbegno è rimasto tredicesimo e quindi decisivo per dare la presidenza a Nonini. Vorrei sapere cosa ne pensano i componenti del suo gruppo, sono stati informati? Lo sapete che andate con la Lega? Nonini, infatti, è l’unico in Bassa Valle tesserato della Lega. Quindi questa Cm nasce con il bollino leghista. Il suo elettorato di sinistra lo sa? Il dato politico è che voi state andando con la Lega, nonostante avesse dichiarato “irricevibile” al candidatura di Nonini presidente. Io credo che la politica al di là di tutto debba essere a un livello più alto delle personalizzazioni. Lei, Gavazzi, con al sua scelta, con la sua firma come tredicesimo è divisivo, ha diviso il mandamento e ha cristallizzato due posizioni ben contrapposte. E’ andato a bussare d Nonini,e oggi si trova a fare la “stampella” alla vittoria della Lega. Questa per me è una situazione vergognosa”.
Il primo cittadino morbegnese, Alberto Gavazzi, ha poi replicato: “E’ vero che io ho definito “irricevibile” la proposta che è stata fatta inizialmente da Nonini, perché allora si poneva come una proposta di parte. Da allora sono stati fatti numerosi incontri, c’è stato molto lavoro, fino al 20 settembre quando ci siamo alzati tutti da un tavolo con l’unanimità delle due fazioni sul’accordo istituzionale con Nonini presidente: 3 posti nel direttivo al gruppo a sostegno di Nonini, un posto a Morbegno e uno all’altra fazione (con anche 5 deleghe assegnate, 2 al gruppo Nonini, 3 all’altro). Era tutto concordato all’unanimità. Quando 4 giorni dopo il gruppo di 10 comuni inizialmente rappresentato da Patrizio Del Nero e Valter Sterlocchi, poi da aura Bonat, ha cambiato idea, le decisioni erano già prese. Non avevo ancora firmato la candidatura di Nonini ma avrei potuto benissimo averlo già fatto. Era tutto già definito. Non potevamo che confermare la nostra posizione. Con il cambiamento di posizione di un gruppo ci siamo ritrovati in una situazione, può anche essere, di difficoltà. Ma non è accettabile che una condizione condivisa potesse essere modificata. Per questo al nostra posizione è rimasta ferma, non potevano tornare indietro. Io ho fatto di tutto. A quel punto il Comune di Morbegno non poteva più dimostrarsi subalterno a una delle due parti. Voglio precisare che all’interno dei due gruppi non ci sono maggioranze partitiche definite. La posizione nella quale siamo non è quella che avremmo voluto, puntavamo a un ampio accordo istituzionale. Ho fatto di tutto in questi mesi perché non si arrivasse a questo livello, ma eravamo sull’orlo del commissariamento viste el tempistiche. Penso che al Comunità Montana dovrebbe essere rappresentativa di tutti i sindaci, rispetto al decisione della fazione di dieci Comuni ma non l’ho condivisa. Ad oggi posso garantire che la nostra posizione in Cm sarà di assoluta autonoma e indipendenza da eventuali cartelli politici”.
Alla controrisposta ci ha pensato il capogruppo di maggioranza Giuliana Zuccoli: “Si è largamente e approfonditamente discusso nel nostro gruppo di questa situazione e siamo tutti informati”.
Ruggeri però ha proseguito: “Rimane il dato politico, il gruppo Nonini sta lavorando da anni e la sua presidenza è frutto di una concertazione non solo mandamentale, ma più ampia. Sappiamo che la Cm discende come ente dalla Regione. Ora è più chiaro perché Nonini è presidente? Non venitemi a dire che questa Cm non è targata Lega, ha come presidente l’unico tesserato nel mandamento. Io faccio a lui i migliori auguri, e sono felice che Morbegno sia nel direttivo. Però sto dicendo che ci vuole coerenza nelle azioni”.
Gavazzi ha poi affermato: “Riconfermo, con la Lega io non ho nulla a che fare. Qui ho a che fare con sindaci che vanno a rappresentare gli interessi del mandamento. Come Comune di Morbegno siamo autonomi”.
Nelle ultime ore, è giunto anche il saluto dell'ormai ex presidente della Comunità Montana, Christian Borromini, che ricopriva l'incarico dall'agosto del 2014: "Alla guida dell’ente comprensoriale, grazie all’aiuto di assessori e consiglieri delegati e al supporto dei sindaci, sono riuscito nell’intento di offrire al mandamento di Morbegno l’occasione per crescere e svilupparsi attraverso iniziative, progetti e, soprattutto, finanziamenti. Il bilancio, per quanto mi riguarda, è completamente positivo. Cinque anni che non dimenticherò mai, che mi hanno fatto crescere come persona, prima che come amministratore pubblico: ho avuto il privilegio di conoscere a fondo il territorio con le sue grandi potenzialità, in parte ancora inespresse, di incontrare persone, di condividere idee progetti. Si parla sempre delle grandi responsabilità di cui un amministratore pubblico si carica, dell’impiego profuso rubando tempo alla famiglia e al lavoro, tutto vero. Ma non si parla mai delle enormi soddisfazioni che se ne traggono. amministrare il bene pubblico, lavorare nell’interesse del territorio, tutelare i cittadini gratificante, soprattutto quando si ottengono risultati tangibili. La più grande soddisfazione deriva dalla constatazione ed i progetti completati, che hanno risolto dei problemi o offerto opportunità: dalle opere avviate dai Comuni grazie ai contributi del Firel, il Fndo innovativo per il rilancio dell’economia locale, e del bando per l’attrattività agli interventi per valorizzare e promuovere la nostra rete ciclabile, dal progetto sulla videosorveglianza per migliorare il controllo del territorio alle azioni per tutelare l’agricoltura. Sarebbe banale misurarli in soldi investiti, poiché l’importanza delle opere va al di là della semplice quantificazione economica, ma è indubbio che otto milioni di euro rappresentano un investimento rilevante. Lascio l’incarico con la certezza di aver dato tutto me stesso. credo di aver promosso iniziative importanti. Da parte mia non ho mai fatto mancare il mio impegno per il territorio e il mio sostegno ai sindaci. Di questo vado orgoglioso. Devo un sentito ringraziamento per la collaborazione agli assessori e ai consiglieri delegati che hanno condiviso questo percorso con me, al segretario generale Maria Rosa Chiecchi e a tutti i dipendenti".
articolo del 5.10.2019, ore 20:55