Le ultime dal Pian di Spagna: radon negli edifici, sistemazione della "strada del terrore"
Nelle ultime ore, ben tre ultime notizie sono giunte dalla riserva del Pian di Spagna.
La prima riguarda la presenza di radon negli immobili presenti sull’area della riserva. Il consigliere dell’assemblea Mirco Barini ha spiegato: “Il radon è stato segnalato nel suolo sottostante alla sede del parco e alla “Cascina Poncetta”, dove vengono promosse le attività didattiche e di divulgazione scientifica. La scoperta è stata fatta nel corso di un controllo perché al Riserva è equiparata ad una scuola o ad un edificio pubblico,per cui a norma di legge abbiamo effettuato tutti i controlli”.
Il radon è un gas radioattivo (tempo di dimezzamento di 3,8 giorni) di origine naturale che si forma nel terreno per il decadimento radioattivo dell’uranio presente nelle rocce. Il radon ed in particolare i suoi figli (prodotti di decadimento) sono importanti dal punto di vista della tutela della salute in quanto decadendo emettono particelle alfa e beta, che sono radiazioni ionizzanti. Soprattutto le particelle alfa sono caratterizzate da un'elevata energia ed efficacia biologica. Inalati, il radon e soprattutto i suoi figli che si depositano sul tessuto polmonare come elementi solidi, causano un irraggiamento delle cellule epiteliali, in particolare nella regione bronchiale e possono provocare il cancro polmonare.
A causa della sua ubiquità il radon è la fonte dominante dell'esposizione umana alle radiazioni ionizzanti. Il radon rappresenta la seconda causa di tumore al polmone dopo al fumo di tabacco ed è responsabile del 3%-14% dei casi di tumore ai polmoni (WHO). In Italia non c'è ancora una normativa per quanto riguarda il limite massimo di concentrazione di radon all'interno delle abitazioni private. Si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità europea di 200 Bq/m³ per le nuove abitazioni e 400 Bq/m³ per quelle già esistenti. Una normativa invece esiste per gli ambienti di lavoro che fissa un livello di riferimento di 500 Bq/m³. Per le scuole non vi sono indicazioni ma si ritiene per il momento di poter assimilare una scuola ad un ambiente di lavoro.
Altro tema affrontato è stata la sintesi contabile dell’ente,spiegata dal revisore contabile Davide Trussoni: “E’ stata presentata una sintesi contabile, ma anche programmatica di un anno ricco di progetti e risultati. Nel corso del 2018 la Riserva Naturale ha visto riconosciuti e finanziati tre progetti Interreg a valere sul programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2014/2020, la cui istruttoria ha tenuto impegnato l’ente per diversi mesi”.
Nel resoconto, il primo progetto ad esser stato menzionato è stato quello de “Le Vie del Viandante”: i 69.500 euro di finanziamento faranno sì che la Riserva acquisti un battello elettrico a basso impatto ambientale, con allestimenti particolari per l’accessibilità dei disabili e con la necessaria vigilanza.
“Ge.Ri. Ko” è invece il nome di un secondo progetto, a cui sono stati assegnati 177.120 euro, che consentirà di avviare progetti scientifici per il sostegno degli habitat naturali e degli ecosistemi, per realizzare interventi alle Merette e al Pozzo di Riva, per raccogliere dati riguardanti la frana del Cengalo.
L’altro progetto verrà portato a termine in stretta sinergia con l’Ente Gestore del Parco Verbano e Ticino e l’Università dell’Insubria: i 65mila euro assegnati si tradurranno in un attento monitoraggio analitico dell’avifauna di passo e studi e analisi riguardanti alle funzionalità ecologiche dell’area.
Quarto punto, forse il più “scottante”, 70mila euro di cofinanziamento per la realizzazione della passerella ciclopedonale sul fiume Adda, verso la cui realizzazione, negli scorsi mesi, ha dimostrato interesse il comune di Colico. Si tratta di un’opera attesa da parecchi anni, che consentirebbe il collegamento della Riserva Naturale con il Sentiero Valtellina (in aggiunta alla prevista realizzazione della pista ciclopedonale tra il Ponte del Passo di Sorico e il Ponte dell’Adda). Anas, in questo ultimo caso, si incaricherà della totalità dei costi di realizzazione (la quale comunque non potrà avvenire senza la mediazione, il controllo e il dialogo dei Comuni interessati).
Quinto punto, l’accordo con la Provincia di Como (per una spesa totale di 10mila euro) finalizzato a garantire un maggiore servizio di vigilanza: la riserva si è purtroppo dimostrata più volte covo di incivili (dal vandalismo agli incendi, dai rifiuti agli abusi edilizi, dal transito abusivo di mezzi fino a varie segnalazioni circa il consumo e lo spaccio di droga).
I 214.184,66 euro di avanzo serviranno a finanziare altri piani per l’area naturale, che, va ricordato, attrae ogni anno migliaia di turisti da tutta Europa.
La Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola è stata istituita da Regione Lombardia nel 1983 in attuazione delle direttive contenute nella Convenzione di Ramsar (IRAN, 1971), aventi come finalità quelle di assicurare l’ambiente idoneo alla sosta e alla nidificazione dell’avifauna migratoria, di tutelare e mantenere le caratteristiche naturali e paesaggistiche della zona classificata umida, di disciplinare e controllare la fruizione dell’area a fini didattico-ricreativi e di valorizzare le attività socio-economiche presenti nell’area nel rispetto delle esigenze di conservazione dell’ambiente. Il territorio della Riserva Naturale Pian di Spagna – Lago di Mezzola è riconosciuto come Sito di importanza Comunitaria (Sic) e fa parte della Rete Ecologica europea “Natura 2000”, che rappresenta un complesso di luoghi caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali sia vegetali, di interesse comunitario, la cui fruizione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità presente sul continente europeo.
Infine, il punto a dir poco fondamentale: la sistemazione del tratto di Statale Regina che attraversa il Pian di Spagna dal sottopasso fino alla località Boschetto. Ad annunciare la notizia, molto attesa dai cittadini e da coloro che percorrono l’arteria ogni giorno, l’onorevole Ugo Parolo: “Apprendo con grande soddisfazione la notizia che l’Anas ha consegnato i lavori epr l’allargamento e la messa in sicurezza del lungo rettilineo del “Pian di Spagna” sulla SS340, compreso tra il nuovo sottopasso di interconnessione con la SS36 e la località Boschetto. E’ uno dei tratti stradali più critici dell’intero territorio dell’Alto Lario e bassa Valtellina, reso ancora più pericoloso a seguito degli inadeguati lavori di asfaltatura eseguiti nella primavera 2018 con sopralzo della rete stradale. Quello creatosi a seguito di tali lavori è uno stato di fatto che andava assolutamente modificato con procedure di urgenza per poter garantire n utilizzo della viabilità in condizioni di sicurezza per gli automobilisti ma soprattutto per i ciclisti. Per questo motivo nello scorso mese di marzo ho organizzato un sopralluogo grazie alla disponibilità dell’ing. Dino Vurro, allora Responsabile dell’area nord/ovest di Anas e attualmente Direttore Generale Progettazione e Nuove opere. Il suddetto sopralluogo, avvenuto anche alla presenza del presidente della Comunità Montana Mauro Robba, è stato utile per definire la necessità di un intervento risolutivo e anche per fare il punto sul fermo lavori che interessava la realizzazione della passerella ciclopedonale a fianco del ponte sul fiume Mera. I lavori consentiranno di allargare la sede stradale del lungo rettilineo dagli attuali 6,50 metri a 9, con due corsie da 3,50 metri e una banchina da un metro per ogni senso di marcia. Inoltre, prestando particolare attenzione al delicato contesto ambientale, el scarpate verranno risagomate e verranno sostenute da muri in pietra con gabbioni metallici. Ai piedi della scarpata, su un lato verrà predisposta la sede di una pista ciclabile della larghezza di 2,50 metri che successivamente dovrà essere completata dagli enti locali. Si tratta di una risposta rapida, efficiente e definitiva ad una problematica che era sotto gli occhi di tutti. Sono peraltro ripresi definitivamente i lavori per la realizzazione della passerella sul ponte Mera e, anche in questo caso, si completerà un percorso particolarmente significativo dal punto di vista ciclopedonale. Voglio ringraziare in modo particolare l’ing. Dino Vurro di Anas che dando seguito al sopralluogo ha immediatamente attivato tutte le procedure necessarie e ha tenuto fede agli impegni assunti e il capo compartimento Anas di Milano, ing. Marco Bosio, che ha seguito in prima persona le procedure amministrative e l’iter. Un bell’esempio di risposta efficiente che ridona fiducia al territorio”.
2 milioni e 650mila euro la spesa complessiva del progetto, i cui lavori dureranno sei mesi e partiranno nelle prossime settimane.
articolo del 28.09.2019, ore 18.50
La prima riguarda la presenza di radon negli immobili presenti sull’area della riserva. Il consigliere dell’assemblea Mirco Barini ha spiegato: “Il radon è stato segnalato nel suolo sottostante alla sede del parco e alla “Cascina Poncetta”, dove vengono promosse le attività didattiche e di divulgazione scientifica. La scoperta è stata fatta nel corso di un controllo perché al Riserva è equiparata ad una scuola o ad un edificio pubblico,per cui a norma di legge abbiamo effettuato tutti i controlli”.
Il radon è un gas radioattivo (tempo di dimezzamento di 3,8 giorni) di origine naturale che si forma nel terreno per il decadimento radioattivo dell’uranio presente nelle rocce. Il radon ed in particolare i suoi figli (prodotti di decadimento) sono importanti dal punto di vista della tutela della salute in quanto decadendo emettono particelle alfa e beta, che sono radiazioni ionizzanti. Soprattutto le particelle alfa sono caratterizzate da un'elevata energia ed efficacia biologica. Inalati, il radon e soprattutto i suoi figli che si depositano sul tessuto polmonare come elementi solidi, causano un irraggiamento delle cellule epiteliali, in particolare nella regione bronchiale e possono provocare il cancro polmonare.
A causa della sua ubiquità il radon è la fonte dominante dell'esposizione umana alle radiazioni ionizzanti. Il radon rappresenta la seconda causa di tumore al polmone dopo al fumo di tabacco ed è responsabile del 3%-14% dei casi di tumore ai polmoni (WHO). In Italia non c'è ancora una normativa per quanto riguarda il limite massimo di concentrazione di radon all'interno delle abitazioni private. Si può fare riferimento ai valori raccomandati dalla Comunità europea di 200 Bq/m³ per le nuove abitazioni e 400 Bq/m³ per quelle già esistenti. Una normativa invece esiste per gli ambienti di lavoro che fissa un livello di riferimento di 500 Bq/m³. Per le scuole non vi sono indicazioni ma si ritiene per il momento di poter assimilare una scuola ad un ambiente di lavoro.
Altro tema affrontato è stata la sintesi contabile dell’ente,spiegata dal revisore contabile Davide Trussoni: “E’ stata presentata una sintesi contabile, ma anche programmatica di un anno ricco di progetti e risultati. Nel corso del 2018 la Riserva Naturale ha visto riconosciuti e finanziati tre progetti Interreg a valere sul programma di cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera 2014/2020, la cui istruttoria ha tenuto impegnato l’ente per diversi mesi”.
Nel resoconto, il primo progetto ad esser stato menzionato è stato quello de “Le Vie del Viandante”: i 69.500 euro di finanziamento faranno sì che la Riserva acquisti un battello elettrico a basso impatto ambientale, con allestimenti particolari per l’accessibilità dei disabili e con la necessaria vigilanza.
“Ge.Ri. Ko” è invece il nome di un secondo progetto, a cui sono stati assegnati 177.120 euro, che consentirà di avviare progetti scientifici per il sostegno degli habitat naturali e degli ecosistemi, per realizzare interventi alle Merette e al Pozzo di Riva, per raccogliere dati riguardanti la frana del Cengalo.
L’altro progetto verrà portato a termine in stretta sinergia con l’Ente Gestore del Parco Verbano e Ticino e l’Università dell’Insubria: i 65mila euro assegnati si tradurranno in un attento monitoraggio analitico dell’avifauna di passo e studi e analisi riguardanti alle funzionalità ecologiche dell’area.
Quarto punto, forse il più “scottante”, 70mila euro di cofinanziamento per la realizzazione della passerella ciclopedonale sul fiume Adda, verso la cui realizzazione, negli scorsi mesi, ha dimostrato interesse il comune di Colico. Si tratta di un’opera attesa da parecchi anni, che consentirebbe il collegamento della Riserva Naturale con il Sentiero Valtellina (in aggiunta alla prevista realizzazione della pista ciclopedonale tra il Ponte del Passo di Sorico e il Ponte dell’Adda). Anas, in questo ultimo caso, si incaricherà della totalità dei costi di realizzazione (la quale comunque non potrà avvenire senza la mediazione, il controllo e il dialogo dei Comuni interessati).
Quinto punto, l’accordo con la Provincia di Como (per una spesa totale di 10mila euro) finalizzato a garantire un maggiore servizio di vigilanza: la riserva si è purtroppo dimostrata più volte covo di incivili (dal vandalismo agli incendi, dai rifiuti agli abusi edilizi, dal transito abusivo di mezzi fino a varie segnalazioni circa il consumo e lo spaccio di droga).
I 214.184,66 euro di avanzo serviranno a finanziare altri piani per l’area naturale, che, va ricordato, attrae ogni anno migliaia di turisti da tutta Europa.
La Riserva Naturale Pian di Spagna e Lago di Mezzola è stata istituita da Regione Lombardia nel 1983 in attuazione delle direttive contenute nella Convenzione di Ramsar (IRAN, 1971), aventi come finalità quelle di assicurare l’ambiente idoneo alla sosta e alla nidificazione dell’avifauna migratoria, di tutelare e mantenere le caratteristiche naturali e paesaggistiche della zona classificata umida, di disciplinare e controllare la fruizione dell’area a fini didattico-ricreativi e di valorizzare le attività socio-economiche presenti nell’area nel rispetto delle esigenze di conservazione dell’ambiente. Il territorio della Riserva Naturale Pian di Spagna – Lago di Mezzola è riconosciuto come Sito di importanza Comunitaria (Sic) e fa parte della Rete Ecologica europea “Natura 2000”, che rappresenta un complesso di luoghi caratterizzati dalla presenza di habitat e specie sia animali sia vegetali, di interesse comunitario, la cui fruizione è quella di garantire la sopravvivenza a lungo termine della biodiversità presente sul continente europeo.
Infine, il punto a dir poco fondamentale: la sistemazione del tratto di Statale Regina che attraversa il Pian di Spagna dal sottopasso fino alla località Boschetto. Ad annunciare la notizia, molto attesa dai cittadini e da coloro che percorrono l’arteria ogni giorno, l’onorevole Ugo Parolo: “Apprendo con grande soddisfazione la notizia che l’Anas ha consegnato i lavori epr l’allargamento e la messa in sicurezza del lungo rettilineo del “Pian di Spagna” sulla SS340, compreso tra il nuovo sottopasso di interconnessione con la SS36 e la località Boschetto. E’ uno dei tratti stradali più critici dell’intero territorio dell’Alto Lario e bassa Valtellina, reso ancora più pericoloso a seguito degli inadeguati lavori di asfaltatura eseguiti nella primavera 2018 con sopralzo della rete stradale. Quello creatosi a seguito di tali lavori è uno stato di fatto che andava assolutamente modificato con procedure di urgenza per poter garantire n utilizzo della viabilità in condizioni di sicurezza per gli automobilisti ma soprattutto per i ciclisti. Per questo motivo nello scorso mese di marzo ho organizzato un sopralluogo grazie alla disponibilità dell’ing. Dino Vurro, allora Responsabile dell’area nord/ovest di Anas e attualmente Direttore Generale Progettazione e Nuove opere. Il suddetto sopralluogo, avvenuto anche alla presenza del presidente della Comunità Montana Mauro Robba, è stato utile per definire la necessità di un intervento risolutivo e anche per fare il punto sul fermo lavori che interessava la realizzazione della passerella ciclopedonale a fianco del ponte sul fiume Mera. I lavori consentiranno di allargare la sede stradale del lungo rettilineo dagli attuali 6,50 metri a 9, con due corsie da 3,50 metri e una banchina da un metro per ogni senso di marcia. Inoltre, prestando particolare attenzione al delicato contesto ambientale, el scarpate verranno risagomate e verranno sostenute da muri in pietra con gabbioni metallici. Ai piedi della scarpata, su un lato verrà predisposta la sede di una pista ciclabile della larghezza di 2,50 metri che successivamente dovrà essere completata dagli enti locali. Si tratta di una risposta rapida, efficiente e definitiva ad una problematica che era sotto gli occhi di tutti. Sono peraltro ripresi definitivamente i lavori per la realizzazione della passerella sul ponte Mera e, anche in questo caso, si completerà un percorso particolarmente significativo dal punto di vista ciclopedonale. Voglio ringraziare in modo particolare l’ing. Dino Vurro di Anas che dando seguito al sopralluogo ha immediatamente attivato tutte le procedure necessarie e ha tenuto fede agli impegni assunti e il capo compartimento Anas di Milano, ing. Marco Bosio, che ha seguito in prima persona le procedure amministrative e l’iter. Un bell’esempio di risposta efficiente che ridona fiducia al territorio”.
2 milioni e 650mila euro la spesa complessiva del progetto, i cui lavori dureranno sei mesi e partiranno nelle prossime settimane.
articolo del 28.09.2019, ore 18.50