Piano per la sanità in Valtellina: tre comitati contro lo studio del Politecnico
Il piano per la sanità valtellinese presentato lo scorso ottobre dal Politecnico di Milano non piace. Torna dunque il timore che alcuni servizi e padiglioni possano essere tagliati (timore particolarmente presente per quanto riguarda l'ospedale di Sondalo.
«Anni fa – affermano gli attivisti del «Comitato a difesa della sanità di montagna – io sto con il Morelli» del comitato «Insieme per l’ospedale di Chiavenna» e del comitato «Salviamo la nostra sanità» in una nota - ci avevano presentato la sanità di montagna prospettandola come la soluzione ideale e invece, oggi, ci ritroviamo con un progetto che eguaglia il nostro territorio montano ad una qualsiasi area metropolitana». Dopo un chiaro riferimento alla presa di posizione di sedici sindaci di Tirano e Bormio, ai quali viene dato il pieno appoggio, i tre Comitati proseguono la nota evidenziando come il Piano presenti numerose lacune.
«Dopo aver visionato lo studio del Politecnico sul futuro della nostra sanità, appoggeremo tutti uniti la decisione di respingerlo. Malgrado le intenzioni di riuscire a leggere una situazione complessa e l’approfondita analisi compiuta, le proposte finali di questo studio risultano in perfetta continuità con quanto accaduto in passato e non fanno altro che proseguire quanto già iniziato e attuato dal Piano di organizzazione aziendale strategico degli ultimi decenni, con risultati esattamente opposti alla riqualificazione della rete ospedaliera. Ci troviamo in continuità con reparti e servizi che chiudono, lasciando scoperti i vari territori, lunghe liste di attesa che obbligano a rivolgersi al privato pagando ed un servizio di emergenza/urgenza con le automediche sempre più distanti».
Il prossimo tavolo territoriale sulla della sanità valtellinese si terrà a Sondrio il prossimo 20 novembre, su forte volontà del presidente della provincia Elio Moretti. I comitati chiedono dunque «a tutti i sindaci della provincia di Sondrio di respingere il piano del Politecnico. Contestualmente chiediamo agli stessi sindaci di rivendicare un nuovo, serio ed urgente confronto con Regione Lombardia, con lo scopo di porre fine all’inaudito e progressivo depauperamento della nostra sanità che, per quanto riguarda i comitati, è ben lontana dal concetto di sanità di montagna a cui protendiamo per ritenerci soddisfatti».
Per quanto riguarda il piano, ricordiamo quanto abbiamo raccontato in un articolo dello scorso mese di ottobre.
All’ospedale di Sondrio, delineato come il polo fondamentale ma non unico, si prevedono delle novità: il trasferimento di chirurgia toracica e vascolare da Sondalo (quattordici nuovi posti letto in tutto) e la riorganizzazione del reparto neurochirurgia. Una decisione che, ovviamente, sfavorirebbe il nosocomio dell’Alta Valtellina, ma che cercherà di dare una vocazione specifica ad ogni polo ospedaliero. Regione e Politecnico fanno sapere che sarà no necessari investimenti nelle risorse umane e progetti di adeguamento strutturale, per una spesa totale di 30 milioni di euro.
Non va dimenticato che il capoluogo diventerà sede di Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea) di secondo livello, anche grazie alla presenza delle già “rodate” Cardiologia ed Emodinamica.
Come già detto, tuttavia, il Politecnico ha deciso di ridare importanza ad ogni presidio, a causa della difficile conformazione orografica di Valtellina e Valchiavenna e delle conseguenti problematiche nell’erogazione dei servizi.
L’ospedale di Sondalo diventerà la sede del Dipartimento di Emergenza della Montagna. Un luogo importante che dovrà fornire risposte nel campo dell’emergenza-urgenza, con una particolare attenzione alla traumatologia. Proprio Sondalo, secondo i disegni del Politecnico, sarà in stretto collegamento con il polo di Sondrio.
Il Morelli sarà un riferimento nazionale nell’ambito delle patologie pneumologiche e della cura della Tubercolosi, oltre al settore della riabilitazione. Opereranno ancora i reparti di Broncopneumologia, Cardiologia, Sub acuti (per cui i posti letto passano da 10 a 20), Cure palliative, Tisiologia, Medicina generale, Ematologia, Day hospital oncologico, Ginecologia e Ostetricia, Rianimazione, Chirurgia generale, Urologia, Ortopedia e Traumatologia, Neurochirurgia, Unità spinale, Riabilitazione ortopedica, Riabilitazione e recupero funzionale, Riabilitazione e recupero funzionale. Nell’ambito dei servizi ambulatoriali, permangono l’endoscopia, la dialisi, la medicina sportiva, la fisiopatologia respiratoria, al litotrissia; per quanto riguarda i laboratori, restano sia la microbiologia sia i due blocchi operatori.
Va sottolineato che di recente proprio Sondalo ha stretto una collaborazione con il Comitato paralimpico italiano (300mila euro la spesa): gli atleti verranno ospitati sui due piani del sesto padiglione.
Morbegno, Presidio Ospedaliero Territoriale e non più ufficialmente “ospedale” dal 2011, proseguirà con le attività che in questi ultimi anni l’hanno contraddistinto; in particolare, verranno potenziati il reparto di degenza di comunità, i posti letto per le cure palliative, l’offerta di ambulatori e consultori, le attività diagnostiche grazie all’introduzione di nuove tecnologie. Istituiti infine studi medici MMG ed un centro servizi PIC.
Il nosocomio di Chiavenna, particolarmente al centro delle discussioni per i ridimensionamenti degli ultimi anni (su tutti la chiusura del punto nascite avvenuta l’anno scorso), vedrà implementati il reparto di degenza di comunità, nuovi posti letto per la gestione di cure sub acute, l’offerta di ambulatori e consultori e l’assistenza ostetrica. Compariranno per la prima volta la figura dell’infermiere di comunità e l’attività di telemedicina.
articolo del 16.11.2019, ore 15:15
«Anni fa – affermano gli attivisti del «Comitato a difesa della sanità di montagna – io sto con il Morelli» del comitato «Insieme per l’ospedale di Chiavenna» e del comitato «Salviamo la nostra sanità» in una nota - ci avevano presentato la sanità di montagna prospettandola come la soluzione ideale e invece, oggi, ci ritroviamo con un progetto che eguaglia il nostro territorio montano ad una qualsiasi area metropolitana». Dopo un chiaro riferimento alla presa di posizione di sedici sindaci di Tirano e Bormio, ai quali viene dato il pieno appoggio, i tre Comitati proseguono la nota evidenziando come il Piano presenti numerose lacune.
«Dopo aver visionato lo studio del Politecnico sul futuro della nostra sanità, appoggeremo tutti uniti la decisione di respingerlo. Malgrado le intenzioni di riuscire a leggere una situazione complessa e l’approfondita analisi compiuta, le proposte finali di questo studio risultano in perfetta continuità con quanto accaduto in passato e non fanno altro che proseguire quanto già iniziato e attuato dal Piano di organizzazione aziendale strategico degli ultimi decenni, con risultati esattamente opposti alla riqualificazione della rete ospedaliera. Ci troviamo in continuità con reparti e servizi che chiudono, lasciando scoperti i vari territori, lunghe liste di attesa che obbligano a rivolgersi al privato pagando ed un servizio di emergenza/urgenza con le automediche sempre più distanti».
Il prossimo tavolo territoriale sulla della sanità valtellinese si terrà a Sondrio il prossimo 20 novembre, su forte volontà del presidente della provincia Elio Moretti. I comitati chiedono dunque «a tutti i sindaci della provincia di Sondrio di respingere il piano del Politecnico. Contestualmente chiediamo agli stessi sindaci di rivendicare un nuovo, serio ed urgente confronto con Regione Lombardia, con lo scopo di porre fine all’inaudito e progressivo depauperamento della nostra sanità che, per quanto riguarda i comitati, è ben lontana dal concetto di sanità di montagna a cui protendiamo per ritenerci soddisfatti».
Per quanto riguarda il piano, ricordiamo quanto abbiamo raccontato in un articolo dello scorso mese di ottobre.
All’ospedale di Sondrio, delineato come il polo fondamentale ma non unico, si prevedono delle novità: il trasferimento di chirurgia toracica e vascolare da Sondalo (quattordici nuovi posti letto in tutto) e la riorganizzazione del reparto neurochirurgia. Una decisione che, ovviamente, sfavorirebbe il nosocomio dell’Alta Valtellina, ma che cercherà di dare una vocazione specifica ad ogni polo ospedaliero. Regione e Politecnico fanno sapere che sarà no necessari investimenti nelle risorse umane e progetti di adeguamento strutturale, per una spesa totale di 30 milioni di euro.
Non va dimenticato che il capoluogo diventerà sede di Dipartimento di Emergenza e Accettazione (Dea) di secondo livello, anche grazie alla presenza delle già “rodate” Cardiologia ed Emodinamica.
Come già detto, tuttavia, il Politecnico ha deciso di ridare importanza ad ogni presidio, a causa della difficile conformazione orografica di Valtellina e Valchiavenna e delle conseguenti problematiche nell’erogazione dei servizi.
L’ospedale di Sondalo diventerà la sede del Dipartimento di Emergenza della Montagna. Un luogo importante che dovrà fornire risposte nel campo dell’emergenza-urgenza, con una particolare attenzione alla traumatologia. Proprio Sondalo, secondo i disegni del Politecnico, sarà in stretto collegamento con il polo di Sondrio.
Il Morelli sarà un riferimento nazionale nell’ambito delle patologie pneumologiche e della cura della Tubercolosi, oltre al settore della riabilitazione. Opereranno ancora i reparti di Broncopneumologia, Cardiologia, Sub acuti (per cui i posti letto passano da 10 a 20), Cure palliative, Tisiologia, Medicina generale, Ematologia, Day hospital oncologico, Ginecologia e Ostetricia, Rianimazione, Chirurgia generale, Urologia, Ortopedia e Traumatologia, Neurochirurgia, Unità spinale, Riabilitazione ortopedica, Riabilitazione e recupero funzionale, Riabilitazione e recupero funzionale. Nell’ambito dei servizi ambulatoriali, permangono l’endoscopia, la dialisi, la medicina sportiva, la fisiopatologia respiratoria, al litotrissia; per quanto riguarda i laboratori, restano sia la microbiologia sia i due blocchi operatori.
Va sottolineato che di recente proprio Sondalo ha stretto una collaborazione con il Comitato paralimpico italiano (300mila euro la spesa): gli atleti verranno ospitati sui due piani del sesto padiglione.
Morbegno, Presidio Ospedaliero Territoriale e non più ufficialmente “ospedale” dal 2011, proseguirà con le attività che in questi ultimi anni l’hanno contraddistinto; in particolare, verranno potenziati il reparto di degenza di comunità, i posti letto per le cure palliative, l’offerta di ambulatori e consultori, le attività diagnostiche grazie all’introduzione di nuove tecnologie. Istituiti infine studi medici MMG ed un centro servizi PIC.
Il nosocomio di Chiavenna, particolarmente al centro delle discussioni per i ridimensionamenti degli ultimi anni (su tutti la chiusura del punto nascite avvenuta l’anno scorso), vedrà implementati il reparto di degenza di comunità, nuovi posti letto per la gestione di cure sub acute, l’offerta di ambulatori e consultori e l’assistenza ostetrica. Compariranno per la prima volta la figura dell’infermiere di comunità e l’attività di telemedicina.
articolo del 16.11.2019, ore 15:15